Potrei scrivere parole a caso.
Pescarle ad occhi chiusi da un cappello dopo averle opportunamente mescolate e
farle scivolare sullo schermo fino a riempire la pagina di macchioline
indecifrabili ed illeggibili scarabocchi. In fondo, non è questo che faccio di
solito? Cerco invano di seguire un Filo invisibile per allinearle tutte, creando
una storia improbabile che assuma credibilità lungo il percorso, ma prima della
fine ogni volta inevitabilmente mi perdo. Allora tanto vale chiudere gli occhi, smarrire le parole ed ascoltare il cuore. Sempre che questa silenziosa
primavera riesca a risvegliarlo. Anche se gli uomini sembrano aver dimenticato tutto questo. Che “l’essenziale è invisibile agli occhi” (Cit. Saint Exupery).
Parola della Volpe.
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Foto di Marta Trombetta |
Stavolta allora, prima di
perdermi, cercherò di concentrarmi subito sulle cose utili e concrete, per poi
dedicarmi liberamente ai soliti vaneggiamenti. E dunque, senza perdere tempo,
parto da una nota positiva in questi tempi cupi ed approfitto per fare i
complimenti all’associazione A.St.O.R.E FVG (ASP) che, con la collaborazione
del Museo Friulano di Storia Naturale di Udine, ha pubblicato fresco di stampa in
questi giorni l’”ATLANTE DEGLI UCCELLI NIDIFICANTI IN FRIULI VENEZIA GIULIA”!
https://www.astorefvg.org/news/69/33/Atlante-degli-Uccelli-nidificanti-in-Friuli-Venezia-Giulia.html
Un’opera fondamentale nel campo della
letteratura ornitologica e degli studi avifaunistici regionali che diventerà un
punto di riferimento insostituibile per qualsiasi altro lavoro, consentendo fin
da subito, in un presente in continua e fin troppo rapida evoluzione, un raffronto
diretto tra quanto testimoniato negli anni della raccolta dati e la realtà
presente. Sarà interessante per esempio vedere, comparando le cartografie, come
(e se) sono già cambiate le presenze e la distribuzione delle specie nella
provincia di Udine, confrontando i dati dell’atlante regionale con quelli della
Stagione Calda di Tringa FVG raccolti negli anni più recenti, individuando le
specie già scomparse, quelle più a rischio, quelle in espansione ed eventuali acquisizioni
recenti. Non ho ancora avuto modo di sfogliarlo, ma in piena fiducia sono
sicuro della qualità della pubblicazione e mi permetto di congratularmi con il
consiglio direttivo che in tutti questi anni si è adoperato per realizzare un
simile obiettivo, che non avrebbe altrimenti visto la luce in questo tormentato
2021. Un plauso ai curatori che si sono dedicati alla correzione dei testi, all’impaginazione
ed alla rielaborazione dei dati, in particolare al presidente Pier Luigi
Taiariol, che ha vissuto in prima persona (si può dire sulla propria pelle e
nella propria anima) tutte le sofferte tappe di questa impegnativa avventura. Grazie
a tutti coloro che hanno elaborato i testi delle singole specie, valorizzando
ove possibile il lavoro sul campo, senza limitarsi ad una fredda elaborazione
della letteratura disponibile. Quel lavoro sul campo che ha visto coinvolti innumerevoli
osservatori, senza i quali questo traguardo non sarebbe mai stato raggiunto. Ed
il nostro grazie più sentito allora va proprio a loro, in particolare a quello
sparuto manipolo di impavidi appassionati che tra il 2008 e il 2013 ha dedicato con
sacrificio ed abnegazione ogni istante libero in primavera ed estate per
esplorare l’intero territorio regionale, percorrendo migliaia di chilometri, inerpicandosi
per sentieri che altrimenti nessun altro avrebbe raggiunto, affinché ogni
singolo lembo di terra avesse il suo tributo, a costo di perdersi per strada e
non fare più ritorno… pur di conservare l’entusiasmo di conoscere, condividere,
respirare liberamente i colori della Natura.
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Foto di Paolo Utmar |
Ed ora possiamo divagare, svincolandoci dai ricordi e dalle
testimonianze del passato, tornando a quella quotidianità che purtroppo non
smette di turbarci, in questo aprile migratorio del quale a stento riusciamo a
salvare un paio di giornate. Formidabili per altro queste ultime, in cui
davvero qualsiasi creatura, almeno per un istante, sembrava poter comparire
ovunque, tipo settanta MIGNATTINI ALIBIANCHE al lago di Ragogna.
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Foto di Pulotto |
O almeno così in molti mi hanno
raccontato. Con sta cosa di tenere gli occhi chiusi perché l’essenziale è
invisibile etc. etc. forse mi sto perdendo la migrazione. O forse devo solo
cambiare binocolo. Comunque, senza perdersi in chiacchiere, partiamo dalle prime
avvisaglie migratorie, con quelle tonde e goffe sagome che compaiono sempre più
precocemente ad aprile in mezzo ai campi…
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Foto di Paolo Zonta |
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Foto di Paolo Zonta |
No, non stavo parlando delle STARNE e
delle PERNICI ROSSE, di ambigua origine ed infausto destino. E nemmeno di quei
buffi minuscoli polletti che chiamate VOLTOLINI.
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Foto di Marta Trombetta |
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Foto di Marta Trombetta |
Ma dei più baldanzosi tra
PIVIERI.
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Foto di Paolo Zonta |
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Foto di Paolo Zonta |
Eddai, mi avete frainteso di nuovo. Non parlavo dei PIVIERI DORATI
(che poi, in abito, le leggende metropolitane narravano che era improbabile
osservarli da noi… sarebbe ora di aggiornarle queste leggende… anche per i
COMBATTENTI col collare piumato… ma pace). Parlavo di quelli che trotterellano.
I trottolini. No, scusate, i TORTOLINI.
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Foto di Paolo Zonta |
Stiracchiandosi in mezzo ai
campi o sulle recinzioni, la migrazione tenta di prendere forma e colore.
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Foto di Matteo Skodler |
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Foto di Matteo Skodler |
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Foto di Matteo Skodler |
Ma i nuovi arrivi si lasciano
desiderare. Per giorni. Settimane. Quasi per l’intero mese. Se non fosse per i pigroni
ritardatari, dagli SVASSI CORNUTI in abito di carnevale ai colorati FANELLI che
si arrischiano a cercare un territorio stabile in pianura, le giornate
apparirebbero deserte.
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Foto di Paolo Utmar |
Poi, da un momento all’altro,
frammisti alle rondini, i rapaci hanno fatto la loro comparsa nel cielo.
ALBANELLE PALLIDE ovunque (no, scherzo, io ero ovunque e non c’erano, ma c’è
chi si è divertito in pochi minuti a fare poker di circus. Vero Pulotto?).
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Foto di Pulotto |
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Foto di Renato Castellani |
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Foto di Renato Castellani |
ALBANELLE MINORI, NIBBI REALI, NIBBI BRUNI,
FALCHI DI PALUDE, GUFI DI PALUDE, LODOLAI, FALCHI CUCULI, FALCHI PESCATORI. Addirittura il primo vero FALCO
PECCHIAIOLO (oggi, 30 aprile; non cedete alla periodica illusione di vederli
tanto prima… dovesse capitarvi, fate una foto mi raccomando). Per non parlare del NIBBIO BIANCO che attraversa la strada a Tommaso a Ipplis, nella base di decollo dei migratori, e che nonostante lui riesca a fermarsi in mezzo al traffico e seguirlo col cannocchiale per qualche istante prima che sparisca in Slovenia (senza alcun possibile dubbio sulla determinazione), nella sua estrema consapevolezza critica decide di conservarlo (con sottofondo di gergalità irripetibili) come "probabile" (al 99%). E noi come tale lo teniamo, anche se saremmo propensi a fargli dono dell'1% residuo.
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Foto di Paolo Zonta |
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Foto di Matteo Skodler | | |
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Foto di Paolo Zonta | | |
Foto di Pulotto
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Foto di Marta Trombetta |
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Foto di Pulotto |
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Foto di Pulotto |
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Foto di Pulotto |
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Foto di Marta Trombetta |
Una riflessione a parte meritano
le BALIE. Alle NERE ormai siamo abituati.
Di quelle dal COLLARE non ci
sazieremo mai. Le nostre mani continueranno a tremare mentre tenteremo di
fotografarle.
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Foto di Marta Trombetta |
Ma quest’anno abbiamo imparato a conoscere le BALIE CAUCASICHE. Quella
loro seconda barra sull’ala. Quel parziale collarino. Quelle timoniere esterne
bianche anche dal lato inferiore.
Maschi o femmine che siano (con tanti complimenti
ad Angelo Formentin, perché le femmine da scovare e riconoscere sono davvero
ostiche).
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Foto di Angelo Formentin |
Specie esclusa (o semplicemente trascurata) dalle check list
regionali, in un giorno solo, il 16 aprile, è stata contattata sia a Marano
Lagunare che a Udine. Da non crederci. Ma visto che ci siamo, proviamo a
memorizzarne anche i vocalizzi…
Infine, una piccola parentesi
esclusiva su un tema particolarmente scottante. I nidificanti.
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Foto di Paolo Utmar |
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Foto di Paolo Utmar |
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Foto di Paolo Utmar |
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Foto di Paolo Utmar |
Non è nostra intenzione
disturbarli in questa fase critica della loro esistenza. Le nostre ricerche
proseguono e proseguiranno facendo il possibile per non turbarli. E
condividiamo, in senso lato, con consapevolezza, ma senza fanatismo, la
decisione di non pubblicare foto ai nidi. Tuttavia, in questa rubrica per pochi
intimi (non addentratevi se temete di non poter affrontare immagini
particolarmente crude) ci sbilanciamo a condividere due immagini. La prima è
una “spigolatura” nella quale si è imbattuto involontariamente Luciano, che
testimonia il detto “Stai rischiando di farla fuori dal vaso”.
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Foto di Luciano Silei |
La seconda è la
testimonianza del mimetismo di una specie cara a molti, in grave difficoltà, che
ci ha regalato in questi giorni un sorriso, nidificando in provincia di Udine
in un momento a lei favorevole, in cui il disturbo antropico forzatamente si è
ridotto.
Ed ora facciamo tutti il tifo per questa temeraria coppia di FRATINI. Che riesca a regalarci un sogno nuovo. O, per lo meno, un arcobaleno.
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Foto di Paolo Zonta |
Avvincente dall'inizio alla fine:grazie!
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