Prima o poi doveva capitare. Che ci sfuggisse di mano il contatto con la realtà. E ci lasciassimo sfliare tra le dita le infinite opportunità che il nostro territorio offre nel mese di Ottobre. Effettivamente a settembre ci eravamo abituati fin troppo bene. Poi, per una serie di eventi contingenti, con l'inizio dell'autunno le truppe si sono sfilacciate... Qualcuno ha deciso di optare per panorami diversi. Dei due malandrini vagabondi qualche notizia già vi è giunta.
Di Fabio (Marcolin) tuttavia si vocifera che si sia preso un anno sabbatico in Portogallo. Ora, a valutare dalle foto che ci fa pervenire, mi verrebbe da dire che continua a vagabondare per il FVG. Questo è chiaramente il panorama tra Colloredo di Monte Albano e Buja (Ud).
Foto di Fabio Marcolin |
Qui si vede benissimo il Forte di Osoppo (Ud).
Foto di Fabio Marcolin |
Su questa credo che nessuno di voi possa avere alcun dubbio, è insindacabilmente Piazza Unità d'Italia a Trieste.
Foto di Fabio Marcolin |
Riguardo a quest'ultima, sospetto che si tratti di un'elaborazione con fotoshop.
Foto di Fabio Marcolin |
A questo punto attendiamo foto di stranezze e rarità porto-gallinacee.
Tra i superstiti, approfittiamo per fare le congratulazioni a Skody e Francesca che hanno avvistato (anzi, contribuito personalmente al suo arrivo) un'A1 per il Pianeta Terra.
Foto di Matteo Skodler |
Una specie di Sylvia (anzi, di Silvia) assolutamente nuova per la scienza, preannunciata nel suo arrivo da un profetico pernotto a Lampedusa...
Foto di Pulotto |
Altri infine, in particolare Marta (Trombetta) e Pulotto, si sono dedicati intensamente (quando possibile) alle escursioni montante, interminabili percorsi in su e in giù lungo i pendii scoscesi sopra Malga Confin, nel Parco Naturale Prealpi Giulie, dove Fulvio (Barbarino) e Cristina (Comuzzo) coraggiosamente affrontano, insieme a altri eroici paladini (oltre ai soliti intrufolati intrusi), ogni singola giornata di inanellamento del Progetto Alpi, con particolare soddisfazione, a volte, in questa strana annata in cui una visibile intensa migrazione (se pensate che poco distante, il 16 ottobre sul Monte Zaiavor, sempre nel PN Prealpi Giulie, Anna (Rossi) si trova alle prese con un sorvolo di CIGNI REALI) che tuttavia si scontra con la pochezza della realtà locale residua.
Foto di Marta Trombetta |
Foto di Marta Trombetta |
Foto di Marta Trombetta |
Per il resto, pochi frammenti si recuperano lungo il percorso (fosse possibile condividerne e valorizzarne altri, a discapito di regolamenti inopportuni e autolesivi, mannaggia!)
Dall'immaturo di CICOGNA NERA, presente dal 14 al 21 ottobre a Fossalon di Grado (Go), trovato da Paolo (Utmar) e condiviso con Davide (Scridel) e Silvano (Candotto) che ne ha letto l'anello svelandone l'origine: inanellato al nido a giugno di quest'anno in Polonia.
Foto di Paolo Utmar |
Alle PISPOLE GOLAROSSA orami abituali ospiti ad inizio ottobre dei territori di conquista di Pulotto, nei riordini tra Mereto di Tomba e San Vito di Fagagna (Ud). (Ora, non vorrete mica farmi notare per caso che le foto non sono scattate in FVG? Seeee...)
La presenza del PICCHIO ROSSO MEZZANO nei boschi orientali friulani, monitorato da Gabriele (Zamò), ormai non fa più notizia. Come nemmeno i RONDONI PALLIDI che circolano indisturbati sulle teste di Skody e Stefano (Sava) a Trieste.
Disegno di Stefano Sava |
Resterebbe da trattare degli ultimi giorni di Settembre che ho trascurato nel precedente Report mensile. Alcuni viaggiatori Tringa in quel fine settimana hanno partecipato al Convegno Italiano di Ornitologia a Napoli. Un'occasione straordinaria per condividere con un popolo di appassionati e studiosi la conoscenza, la passione e la speranza, e farle crescere. E dalle loro parole sono certo che proprio di questo si è trattato. Si potrebbe aprire una parentesi sui solti noti che in occasioni simili approfittano per autoreferenziarsi e sponsorizzarsi, talvolta con dati tratti proprio da questo sito (o dalle pubblicazioni qui presenti), dimenticando ingenuamente di segnalarlo. Ma non lo faremo. Aprire la parentesi intendo. Perché sarebbe sgradevole e imbarazzante per queste persone, che da sempre si comportano così. E soprattutto perché lo spirito Tringa è proprio quello di accrescere la conoscenza con la condivisione, libera ed anonima piuttosto che mossa da brama di protagonismo, in modo (il più possibile) spensierato, e trasparente, senza scavalcare gli altri attribuendosi meriti impropri.
Tuttavia, mi permetto, personalmente (e me ne assumo la responsabilità), di esprimere un desiderio. Una sorta di invocazione e preghiera a quelle persone (che davvero stimo) e che ancora in FVG si dedicano con passione alla ricerca, alla curiosità, allo studio, al mero sorprendersi e meravigliarsi della natura e dell'avifauna. A voi, che conoscete perfettamente questa realtà del FVG e le persone che al suo interno si muovono, rivolgo (ancora una volta) la mia personale riflessione. E se non fosse Tringa il vero "Male"? Se non fosse sempre "Colpa di Tringa" per qualsiasi cosa accada? Se fosse, anzi, un semplice segnale, un tentativo, l'ennesimo, di riconsiderare la realtà e svincolare questo mondo dai legami insani che negli anni si sono creati, strutturati e incancreniti e che costringono una parte di noi a continuare a tenere gli occhi chiusi (per il quieto vivere?) e ingoiare il rospo su comportamenti scorretti ed impropri (noti da tempo) con la scusa di "tenere vicini tutti", scusa che tuttavia non vale per quell'esilio ed isolamento forzato e plateale ostruzionismo destinato ad altri, imposto da chi si sente minacciato nel suo ruolo privilegiato e autoritario, da conservare fino allo stremo delle forze a costo di sacrificare tutto il resto... Cosa c'è di male nella condivisione serena? Nel valorizzare le attività, le esperienze, le persone che meritano, per impegno, passione, sincerità (soprattutto sincerità) e preparazione (piuttosto che continuare a premiare, storcendo il naso, i cialtroni e i giullari di corte)? Anche quando questo va a discapito del proprio orgoglio per un mancato coinvolgimento. So che capite perfettamente ciò che ho scritto. E che dentro di voi lo condividete. E so che questa mia preghiera non sortirà beneficio alcuno, anzi, ma ci tenevo a dirvi che comprendo perfettamente come vi sentite. Dentro di voi. Lo comprendo e lo accetto. Non lo condivido, ed è per questo che mi sono allontanato (e temo che questo tuttora non sia stato compreso), piuttosto che testimoniarvelo ogni giorno nello specchio. Ma un giorno, forse, ci trasformeremo tutti in luce. E saremo, di nuovo, felici.