Prima di cominciare, vorrei fare
una premessa che ritengo utile, costruttiva e doverosa.
Le parole scritte che trovate qui
non sono mie, ma nostre.
Nostre, di chi esplora il
territorio intorno a noi, lo vive e condivide in tempo reale le esperienze, considerando
la conoscenza a portata di tutti uno strumento fondamentale per combattere
l’ignoranza troppo spesso strumentalizzata.
Nostre, di chi le trova qui, le
legge e in questo modo un poco le vive, anche a distanza, nell’unico modo
talvolta disponibile per ritrovarsi insieme, in un contesto tecnologico che
sempre più ci allontana invece di avvicinarci.
Nostre, di quelle voci che si
stanno lentamente risvegliando, solitarie, troppo solitarie, dopo questa
terribile stagione fredda 2018-19, ad una primavera, auguriamoci, non
definitivamente silenziosa.
Perché certo, febbraio è uno dei
mesi peggiori in FVG, da sempre, almeno nelle prime settimane, con gli
svernanti che partono, lasciando ampi spazi vuoti su tutto il territorio che
stentano ad essere colmati dalle prime nuove comparse a fine mese. E nemmeno
gli sparuti canterini di quasi tutte le specie, che dai primi giorni del mese
si riattivano, riescono a rivitalizzare le giornate, che proseguono silenziose
e desolate per la maggior parte delle ore, quasi ovunque.
Non resta che confidare nel
vociare delle GRU in transito verso nord, per quei fortunati che le sentono
passare magari nella nebbia, nelle notti stellate o sopra la testa mentre si
lavora ad Aurisina, Ts, come fossero un dono di compleanno in anticipo (il 21, Auguri Matteo Skodler!).
E nei giorni successivi, un poche ciascuno ad accontentare tutti, anche stanotte.
Piccoli occasionali lampi nella
foschia di giornate per altro fin troppo calde e luminose, come la comparsa di
una specie dal fascino indiscutibile, la MORETTA CODONA
osservata da Paolo Utmar il 20
a Marina Julia, Go…
Disegno di Paolo Utmar |
… che si alternano radi e quanto
mai sporadici ad intere giornate trascorse inarrestabili (almeno fino al giorno
15, quando si chiude il sesto anno della raccolta dati della Stagione Fredda,
in prossimo aggiornamento) alla ricerca (con Fabio del Piccolo) magari
dell’unico OCCHIOCOTTO della provincia di Udine …
Foto di Marta Trombetta |
Qualcuno allora si specializza (il nostro Zamix) nella ricerca di impronte, tracce, piste nella neve…
Seguendo il Fagiano di monte ... (foto di Gabriele Zamò) |
... e continuando a seguirlo altrove... (foto di Gabriele Zamò) |
... per poi passare al Francolino di Monte (Foto di Gabriele Zamò)... |
... proseguendo lungo una possibile pista di Lupo (Foto di Gabriele Zamò) ... |
... verso la tana dell'Elfo dei Boschi... |
Mentre altri decidono di
rinunciare irrimediabilmente agli uccelli e puntare direttamente sui mammiferi
(le foto del GATTO SELVATICO non posso mostrarvele, accontentatevi di un balzo
di DONNOLA nel canneto…)
Un discorso a parte merita il
GIPETO.
Per settimane un individuo di
nome Kasimir, nato nel 2018
in cattività, marcato con satellitare e liberato nello
stesso anno, ha vagato sui monti al confine tra FVG e Austria, con periodiche
tappe nell’entroterra. Tuttavia, solo dopo oltre un mese (mannaggia alla nostra
ignoranza e soprattutto a chi continua ad alimentarla per poi nutrirsene in
questo trasandato paese, e chiudiamola qui…) abbiamo scoperto che grazie al
lavoro dei ricercatori del Parco degli Alti Tauri era disponibile gratuitamente
in rete ed accessibile a tutti il sito con le coordinate fornite dai gps (con
ritardo di un paio di giorni) degli esemplari marcati all’interno del loro
progetto. Con queste mappe e, indipendentemente da queste, con l’efficiente ed
efficace attività di presidio del territorio da parte del Corpo Forestale
Regionale, in particolare della Stazione Forestale di Paluzza (Marco Reputin,
Paolo Stefanutti, Zeno Petrovich e gli altri, grazie davvero amici), che ha
contattato l’animale senza minimamente sapere che fosse marcato, è stato
possibile, con la loro supervisione, osservare e fotografare il GIPETO il 12
nei pressi di Timau, Ud, evento ancora decisamente straordinario in FVG (con
una dedica a chi quel giorno ci ha lasciato).
Infine, con colpevole ritardo, va
segnalata un’osservazione registrata in realtà già nel mese di gennaio nei
dintorni di Rivolto (Ud), ma che ha necessitato di opportuni approfondimenti
che hanno portato, grazie soprattutto alla perseveranza di Paolo Zonta (e di
sua moglie) e alla sollecitudine di Gabriele Zamò, alla corretta determinazione
dell’esemplare di “LOGO” (stiamo tuttavia ancora precisando la sottospecie
calligrafica) che potete trovare qui sotto raffigurato.
Disegno di Paolo Zonta |
Come saluto, una riflessione ed
un piccolo quiz.
Per quelli che, nelle loro
peripezie girovaghe, si trovano ad affrontare l’ignoto, in particolare un verso,
un canto o un richiamo che non riescono a determinare. E le reazioni, si sa,
sono le più disparate.
Da chi fa finta di non aver
sentito nulla, che per alcuni è la realtà dei fatti.
A chi fa finta di non aver
sentito nulla, per non dover affrontare l’idea di non sapere di cosa si tratti.
Per passare a chi non ha
realmente idea di cosa si tratti, ma fa finta di saperlo (quanti ne conosciamo,
i migliori sono!) e sparano una specie a caso, meglio di tutto se rara e
accidentale (e senza prove mai).
Ed arrivare al caso estremo, di
chi nel dubbio si straccia le vesti e si lancia nudo in corse folli e
incontenibili, fino a che non viene inevitabilmente catturato e rinchiuso in
una gabbia (dove per altro inizia a ripetere insistentemente il canto o il
verso ignoto, entrando in simbiosi empatica con l’universo intero).
Oppure, con ostinazione e
tenacia, c’è chi si impegna spasmodicamente nel tentativo di registrare la
sonorità misteriosa… e qualche volta addirittura a stanare l’animale in
questione.
E così stavolta vi lascio con
questa registrazione, di cui conosco la soluzione che vi svelerò nei prossimi
giorni (ma che al momento non ho rivelato ad alcuno, quindi, dovessi svanire nel
frattempo, potreste non ricevere mai…). Vi invito a tentare la sorte e mandarmi
le vostre ipotesi, vi avviso che il video con la risposta vi farà girare la
testa (me ne scuso in anticipo).