Lo faccio solo per mantenere la parola data, ma questo terribile e desolante inverno 2018/2019 non mi facilita il compito in nessun modo.
A nome di Tringa FVG ho promesso che avrei cercato di fornirvi mensilmente un resoconto delle nostre osservazioni più interessanti, in genere sparse sul territorio e provenienti dalle località più disparate, collezionate nella maggior parte dei casi durante le peregrinazioni per la raccolta dati della Stagione Fredda (anzi, se volete collaborare siete sempre in tempo, contattateci!) e non tanto quindi focalizzate sulle località principali per il BW in FVG, già adeguatamente presidiate da altri e dalle quali ci giungono notizie di invidiabili ed invidiate osservazioni (vedi i report su ML EBN Italia di Angelo Scuderi, con Aquila di mare, Oca collorosso e Marco Sozzi nello stesso momento e nello stesso sito in zona RNR Foce Isonzo, e di Angelo Formentin, sempre con Aquila di mare in RNR Valle Canal Novo; si vede che gli Angeli hanno un rapporto preferenziale con le Aquile di mare...).
Ad ogni modo ci provo, per quel poco che siamo riusciti a raggranellare.
Sicuramente, l'osservazione più interessante del mese di gennaio è stata quella di cui potete osservare la foto qui sotto, scattata in data mercoledì 2 in uno dei luoghi magnetici del FVG, tra le rinomate località di Tomba di Buja e Tiveriacco di Majano (Ud), in grado di calamitare, soprattutto in periodo migratorio, le specie più improbabili, provenienti dalle più disparate località del paleartico (in questo caso direi Lombardia e Puglia; e grazie a Catia per la foto).
Poi, di alcune altre osservazioni vi abbiamo già fornito un malinconico epifanico report (vedi "Il Mare d'Inverno"), ma posso aggiungere che alle specie elencate e osservate in più occasioni EDREDONE, SVASSO CORNUTO, SVASSO COLLOROSSO, STROLAGA MINORE e MORETTA GRIGIA, sempre nella zona di lungomare tra la Foce del Tagliamento e Punta Faro a Lignano Sabbiadoro (Ud) e occasionalmente nelle acque lagunari retrostanti, hanno fatto la loro comparsa alcuni ORCHI MARINI e STROLAGHE MEZZANE, regolari altrove, più sfuggenti nelle imprevedibili perlustrazioni Tringa.
Restando in ambito lagunare, spostandoci più verso la RNR Foce Stella, si conferma per il terzo anno di fila la presenza e lo svernamento di almeno un individuo di FALCO PESCATORE, in un ambiente che, a differenza del deserto circostante, riesce occasionalmente a regalare qualche sorpresa, tipo un FRULLINO (11.01), una coppia di BASETTINI (11.01), qualche centinaio di AVOCETTE (17.01), alcune OCHE DEL CANADA (11-14-21.01) di origine pur sempre ambigua... e le 4 PESCIAIOLE comparse serendipitamente a fine mese (29.01).
Anche le GRU fanno ancora notizia, quelle poche che si fanno notare, un trio nei dintorni della RNR Foce Stella e una strana coppia tra Remanzacco e Moimacco (Ud)
(Foto di Bruno Dentesani)
Così pure i FISTIONI TURCHI del lago di Ragogna (Ud), presenza stabile in questi mesi, a colorare un piccolo residuo acquoso contornato da uno spelacchiato canneto in cui i TARABUSI competono in numero con le cannucce residue, con le enigmatiche RONDINI MONTANE che compaiono e scompaiono trasportate dalla brezza lungo il corso del vicino fiume Tagliamento.
(Foto di Renato Castellani)
O i sempre amichevoli MERLI ACQUAIOLI che periodicamente compaiono in pianura (20.01, Varmo (Ud))
(Foto di Paolo Zonta)
Se ci si allontana però dagli ambienti umidi, si materializza il dramma.
Chilometri e chilometri di nulla, per poi magari capitare casualmente nell'unico posto in cui si radunano in stormi misti specie comuni ed improbabili, a sostenersi moralmente in questa disperazione cosmica (Skodi e la sua mangiatoia ne sanno qualcosa).
(Foto di Matteo Skodler; se provate ad ingrandirla adeguatamente, con le corrette coordinate spazio temporali, noterete anche un Astore, alcuni Aironi guardabuoi e un sorvolo di Oche Lombardelle...)
Così, in alimentazione in mezzo alle stoppie, tra San Daniele del Friuli e Majano (Ud) può comparire casualmente, quasi invisibile in un bagliore di luce, un ORGANETTO ALPINO (10.01).
(Foto di Marta Trombetta; dopo questa foto, troppo competitiva nei confronti delle mie, la sua macchina fotografica ha pensato bene di auto-distruggersi... e rischiava di seguirla a ruota, o meglio sotto ruota, il mio cannocchiale, che si è fatto un paio di km comodo comodo sul tettuccio dell'auto...)
Oppure puoi trovarti a pochi passi da Codroipo (Ud) un albero interamente fiorito di fringillidi di vari colori incluse decinaia e decinaia di VERZELLINI, svernanti ormai regolari, ma davvero tanti tutti insieme, praticamente tutti lì.
(Foto di Renato Castellani)
Per il resto, cornacchie, il nulla, gabbiani (molte GAVINE), il nulla.
E poi ancora il nulla.
Non resta che spulciare tutti i mille mila fantastiliardi di Gabbiani reali (no, non così tanti, ma sempre loro, solo loro, ovunque loro) per riuscire a trovare, in un posto a caso nei dintorni di Flaibano (ma davvero a pochi metri da dove è stata osservata l'Upupa a dicembre) un unico misero sperduto immaturo di GABBIANO REALE PONTICO (20.01). Ne troveranno poi uno adulto anche Paolo Utmar e Davide Scridel il 29.01 nel golfo di Trieste.
Ogni tanto, poi, in mezzo al nulla dei riordini fondiari, compaiono degli sparuti PIVIERI DORATI (19-27.01, Sedegliano, Pulotto), magari una brigata di STARNE (9-25.01, Fagagna e Pasian di Prato) o nugoli di COLOMBELLE (fino a 350 ne ha contate Paolo Utmar tra Aquileia (Ud) e Grado (Go)). Ma sempre di rado, molto di rado, anzi, quasi mai.
(Foto di Pulotto)
Ci si prova allora a spulciare tra i residui ZIGOLI GIALLI, ma senza successo (Zamix & Tommy).
Inutile poi addentrarsi in territorio montano.
Se la pianura è desolante, la montagna è pura estinzione.
Il silenzio è l'unico compagno di avventura che incontrerete.
E non venite a dirmi che è sempre stato così.
Ho percorso i medesimi sentieri nelle medesime epoche andate.
E non mi sentivo mai così sconsolatamente abbandonato e solo.
Restano in alternativa alcune zone boscate collinari.
Ma pure qui, sempre in riferimento ai medesimi sentieri di cui sopra, anche solo per trovare un'invisibile squadriglia di Vietcong Alieni (leggi USIGNOLI DEL GIAPPONE) bisogna faticare come non mai in passato, e di contorno un bel mazzo(lin) di nient'altro.
E tuttavia, anche qui, verosimilmente in località a caso, si finisce per essere occasionalmente circondati da TORDI SASSELLI, a secchiate, frammisti ad altre specie a caso.
Per poi ritrovarsi inevitabilmente immersi nel suono dei propri pensieri, e null'altro intorno.
Ed ecco a voi, in sunto, il nostro disarmante gennaio Tringa FVG 2019.