Coincidenze
e contraddizioni. Potremmo intitolarlo così questo capitolo della nostra
attuale esperienza di vita a scavalco tra gli affascinanti misteri della impalpabile
naturalità che ci circonda e l’inguaribile e supponente bramosia umana volta alla costante
prevaricazione dell’altro, del tutto, del qualsiasi cosa. Coincidenze e
contraddizioni. Le prime compaiono inaspettate ed imprevedibili lungo quell’invisibile
Filo che in ogni occasione riesce a donarci un sorriso. Le seconde, di cui
faremmo volentieri a meno, sono figlie di una mano maldestra prettamente umana
che inesorabilmente taglia, frammenta e sfilaccia quel Filo, al solo fine di
ingarbugliarlo a proprio piacimento per renderlo inaccessibile alla linearità
degli eventi, perché se non posso usarlo io per i miei loschi tornaconti allora
nessuno deve. Coincidenze e contraddizioni. Vorremmo raccontarvi solo delle
prime e questo cercheremo di fare, raccontandovi il “Dietro le quinte” del
nostro viaggio quotidiano e solo ogni tanto, a spizzichi, ci scapperà qualche
cenno anche alle seconde, perché la Vita è una Festa a cui siamo tutti
invitati, ma per continuare a far ballare i (soliti) topi (ma anche le altre innumerevoli
meravigliose creature) è giusto che il gatto (mannaggia a lui e a chi l’ha inventato)
se ne resti a casa.
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Quando il gatto non c'è... - Disegno di Elia Cristoforetti |
Che
poi, per parlare di “Dietro le quinte” e di “Coincidenze” dovremmo iniziare a raccontarvi come nascono questi resoconti, finché avremo la possibilità di
farlo (prima di esaurire del tutto gli argomenti avifaunistici o prima che
qualcuno ci censuri anche qui). Come avrete capito, durante l’arco del mese i
membri, gli amici, i simpatizzanti Tringa raccolgono osservazioni, foto, video,
aneddoti, spigolature, le collezionano singolarmente ed in modo indipendente
per poi mescolarle tutte insieme in un cappello e trascinarle fuori appese ad
un unico Filo che le lega insieme nel resoconto mensile. Capirete che, a
priori, non è prevedibile immaginare cosa possa essere stato inserito nel
cappello e cosa possa spuntarne fuori. Nel momento in cui Elia (o meglio PiZonta per lui) vi manda il suo disegno della festa non può sapere che Paolo (Utmar) nel frattempo sta controllando di
nascosto cosa sta facendo il Gatto che non si è presentato al ballo.
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Gatto selvatico - Foto di Paolo Utmar |
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Gatto selvatico - Foto di Paolo Utmar |
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Gatto selvatico - Foto di Paolo Utmar |
Per
il medesimo motivo, quello che lega ogni coincidenza ad un unico Filo, quando
ribalterete il cappello per scoprirne il contenuto non potrete trattenere il
sorriso accorgendovi che Marta sull’argine lagunare (al Pincarello) al tramonto
della Festa dei Nodi (senza dirlo a nessuno) ha lasciato libero in volo un
immaginario Gufo (di palude) che nel giro di un attimo è comparso nei sogni di
Stefano e dello stesso Elia, prendendo forma e consistenza artistica diversa. Perché
(dobbiamo confessarvelo) noi i Gufi reali li preferiamo così, piuttosto che
immortalati in quelle foto acchiappa-consensi scattate in pieno giorno (in
atteggiamento territoriale, in canto, in volo) dopo averlo stuzzicato e
torturato con richiami elettroacustici nei pressi del nido (questo è il reale “Dietro
le quinte” di quelle meravigliose foto, ricordatevelo, se ce la fate, la
prossima volta che avrete voglia di gratificare l’autore con i vostri
apprezzamenti, rendendovi complici del suo “contraddittorio a dir poco”
comportamento).
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Gufo di palude al Pincarello - Disegno di Marta Trombetta |
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Gufo reale - Scultura di Stefano Sava |
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Gufo reale - Disegno di Elia Cristoforetti |
Dietro
le quinte, coincidenze e contraddizioni. Di questo abbiamo promesso di parlare.
Ci possiamo provare, fornendovi una diversa versione della Festa dei Nodi. Marta
è riuscita egregiamente con il suo racconto a renderci partecipi degli eventi,
che fossimo presenti o meno alla giornata. Ora vi sveleremo le piccole
spigolature che ne hanno costellato il percorso. Non siamo sicuri di riuscire a
sorprendervi, ma vi garantiamo un finale di giornata a sorpresa. Iniziamo dall’inizio,
anzi, da poco prima dell'inizio, quando la nostra mente è ancora in fase di dormiveglia al
suono della sveglia. E’ una cosa che capita ogni mattina, a farci caso, almeno
ad alcuni di noi. Se ci si mette d’impegno si riescono a ricordare i sogni. Ed
allo stesso tempo anche a focalizzarsi sulla musica che ci ronza in testa nel
momento del risveglio. E’ una musica, una canzone, ogni giorno diversa (o
quasi). Forse non ci avete mai fatto caso. Provateci. Quella mattina è una
canzone che già di suo è una coincidenza (e una contraddizione). E’ domenica 20
novembre. Festa dei Nodi Tringa FVG nella Spiaggia del Fratino. Primo giorno
dei Mondiali di calcio 2022. Per qualcuno di voi sarà una stonatura, ma
ricordatevi che non è una scelta (se non del Filo). Quella canzone è “Palla al centro” di Elisa e Jovanotti". Mondiali, cantante originaria del FVG insieme
alla Nemesi del Fratino. Serve altro? Siamo le onde di un mare grande. (Ascoltatela, giusto per curiosità). E il ritornello risuona nella vostra
testa da quando vi alzate dal letto a quando finite di prepararvi, salite in
macchina ed accendete la radio. Sapete già la risposta. La melodia e le parole
che hanno preso forma autonomamente nella vostra testa coincidono con quelle
che sta trasmettendo la radio. Questo è solo l’inizio. Ed è ancora buio.
Molto bene. Vi dirigete verso Lignano, con la consapevolezza che un vento
gelido di bora sta spazzando la costa. Ma voi avete fiducia nell’evoluzione
degli eventi atmosferici. E la vostra priorità, oltre alla serenità condivisa
della giornata (con un pensiero a chi ha preso il volo anzitempo e non sarà con
voi) è quella di intercettare qualche specie strana, interessante, nuova.
Qualcuno li chiama Lifer questi uccelli mai visti prima. Un uccello mai visto
prima. Ma allora ditelo, perché ve la siete andata a cercare. Il 20 novembre.
In spiaggia. Con mare mosso, bora, forse 5° C. Poco dopo l’alba. Il vostro
uccello mai visto lo trovate anche. E’ uno di quelli che probabilmente non
vola. Un pinguino o uno struzzo?
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Lifer |
Ad
ogni modo, andiamo avanti e proseguiamo oltre. Chi prima, chi dopo, chi verso
quello giusto subito, chi al secondo tentativo, tutti riusciamo a raggiungere
il Faro che si è offerto di illuminarci la giornata. Perché quando arriviamo
(tutti tranne Giosuè che era lì già da ore ad intirizzirsi nel vento fino ad un
attimo prima) la bora è scomparsa e fa capolino il sole. Siamo sulla buona
strada. Ce lo dicono le GRU che sono sempre un segno, un segnale, una
coincidenza.
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Messaggi dal cielo con Gru - Foto di Niccolò Fagotto |
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Messaggi dal cielo con Gru - Foto di Niccolò Fagotto |
Poi
però, all’improvviso, tutti insieme su quella ormai leggendaria Spiaggia del
Fratino che quest’anno abbiamo imparato a conoscere e che avremo modo di
raccontare anche a dicembre…
Dicevamo, tutti insieme nel bel mezzo della Spiaggia del Fratino
diventiamo testimoni di un risvolto quantomeno grottesco degli eventi.
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Festa dei Nodi, un attimo prima... - Foto di Marta Trombetta
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Occhio di falco Skody nota alle
nostre spalle nel mezzo della vegetazione retrodunale delle anomalie
strutturali nell’ambiente che nel giro di pochi istanti si concretizzano nel più
inquietante dei nostri timori. Qualcuno ha scelto di usare il medesimo sito del
nostro ritrovo per i suoi deplorevoli scopi di aucupio, trasformando la nostra
festa nella “Domenica delle Pànie”. Coincidenze contraddittorie di un insano
mondo popolato da abominevoli umani. Spiazzati da questa circostanza facciamo
comunque il possibile perché la scoperta si trasformi in utile indizio per
interventi risolutivi contingenti e/o futuri.
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Senza parole |
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Senza parole |
Non
temete, non è questo il finale a sorpresa. Questa è solo una piccola testimonianza
di quanto gli esseri umani riescano ad adottare strategie e comportamenti
disarmanti. Qualcuno potrebbe chiamarli disgustosi, ma visto che è quasi ora di
pranzo facciamo un respiro profondo e conserviamo l’appetito per l’appuntamento
conviviale. Ora, indipendentemente dal nome con cui avete effettuato la
prenotazione (Trombetta), se vi rivolgete al bancone chiedendo una penna in
prestito per far giocare i bambini (ed il Pulotto) a tria, non meravigliatevi
se la cameriera vi regala una matita e quando la prendete in mano vi viene di
nuovo da ridere. Scommetto che penserete che è tutta una montatura (come
qualsiasi altra realtà che vi raccontiamo, senza citazioni bibliografiche del secolo scorso o di quello prima), ma pazienza, ce ne facciamo una
ragione, le nostre Trombette crescono sulle matite (e non su piante di fico
senza le foglie a giugno, o almeno così ci hanno riferito).
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Matita e Trombetta - Foto di Marta Trombetta (matite e colori) |
Ed
ora che ci è tornato il sorriso (almeno ad alcuni di noi) vi riveliamo un altro
particolare nascosto “Dietro le quinte”. Vi ricordate del CIGNO REALE con
collare giallo 4YK8 osservato in laguna poco prima di andare a pranzo?
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Cigno reale 4YK8 - Foto di Matteo Skodler |
Ecco.
Lui. E’ riuscito a farci sorridere anche lui. Come previsto dal protocollo,
abbiamo correttamente fornito il dato a Ispra ed attendiamo sue notizie (pur
consapevoli delle difficoltà irrisolte che da anni incombono sulle dinamiche
dell’inanellamento in Italia, su cui torneremo a breve, della mancata
accessibilità e funzionalità dell’inceppato meccanismo che dovrebbe
collezionare e restituire i dati e le riletture). Ma nel frattempo abbiamo
sondato con curiosità la possibile provenienza dell’animale e l’abilità di
Niccolò ci ha fornito un’informazione inaspettata e sorprendente. Che non
riguarda in realtà la provenienza del Cigno, quanto l’ennesima coincidenza
rivelatasi in questa giornata. L’immagine parla da sola (colpo di scena!). Nel circoletto è
evidenziato il nome del gruppo/progetto/sito ungherese che si occupa degli
animali inanellati.
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I viaggi di T-ring A - Niccolò Fagotto featu-ring |
T-ring
Application. Tringa. Se questo non vi fa per lo meno sorridere possiamo anche
chiuderla qui. Altrimenti possiamo sforzarci di aggiungere un altro
particolare. Perché in quella fantomatica Spiaggia del Fratino (che nel
frattempo è scomparsa per qualche tempo, sommersa dalle acque che biblicamente
si profilano ad annientare le malefatte umane, cancellando contemporaneamente desideri,
realtà, illusioni… lasciando sopravvivere solo qualche piccola isola in qualche
Universo lontano… Speriamo che il guardiano delle (nuove) Chiuse Celesti abbia
pietà di noi…)
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Spiaggia del Fratino Cucù - Foto di Giosuè Cu(c)cù-rullo |
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Cancellando il presente |
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Messaggi da altri mondi - Foto di Marco Sozzi |
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Martin pescatore sui nuovi chiusini in RNR Foce Isonzo - Foto di Matteo De Luca |
Insomma,
in quella Spiaggia del Fratino qualche giorno dopo ci è tornato in visita il
Pulotto ed ha trovato altri due ospiti presenti, dotati di anello. Due
PIOVANELLI PANCIANERA. Uno dei due, già per la sigla sull’anello che porta, dovrebbe
far sorridere qualcuno, almeno quello che usa la casella di posta con il nome
capitanoTJ…
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Piovanello pancianera polacco - Foto di Pulotto |
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Piovanelli pancianera con TJJ - Foto di Pulotto |
Ma se anche questo particolare da solo non fosse sufficiente,
allora sappiate che anche lui fa parte della “sconfinata” squadra Tringa.
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I viaggi di T-ring A - Niccolò Fagotto featu-ring |
Un
anello si concatena all’altro, una coincidenza ad una contraddizione, in questo
mondo (ipocrita) in cui l’acerrimo nemico si trasforma platealmente in “uno di
noi”, nonostante tutti i tentativi fatti per osteggiarlo, abbatterlo ed
annientarlo, per poi magari dotarlo di un anello per commemorarlo.
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Ultimo anello della catena - Ibis sacro (specie aliena invasiva) |
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Ultimo anello della catena - Ibis sacro (specie aliena invasiva) |
Che
poi, trasfigurato in appariscente angelo scarlatto, di quell’anello in questa
sua nuova ed impropria libertà non resta minimamente traccia…
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Ibis rosso/scarlatto libero e felice (senza anelli) |
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Ibis rosso/scarlatto libero e felice (senza anelli) |
E
ci troviamo allora smarriti in questo mondo di contraddizioni, in cui vorremmo
dare un senso costruttivo alle cose che facciamo, ai monitoraggi, ai
censimenti, alle raccolte dati, alle passioni e agli entusiasmi. E ci
scontriamo quotidianamente con la realtà dei fatti. Fatti male per altro (altro che i nostri innominabili ed incondivisibili lavori). Fatti
perché si devono fare e non per entusiasmo. Fatti perché sulla carta resti stampato
un nome piuttosto che la memoria della qualità di un lavoro. E allora
avanti, perseverate pure a dormire sonni tranquilli, qualcuno continuerà a vegliare
su di voi, mentre altri si crogioleranno alle sue spalle (appollaiati come
CORVI) usufruendo del suo disinteressato e gratuito (anonimo e/o censurato) operato.
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Ibis sacri con Spatola vigilante e Germani reali - Foto di Paolo Utmar |
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Ibis sacri al dormitorio in RNR Foce Isonzo - Foto di Matteo De Luca
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Aironi guardabuoi al dormitorio (Udine) |
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Corvo comune in cerca di spalla su cui appollaiarsi - Foto di Paolo Zonta |
Che alternative abbiamo? Respirare
e sorridere. Cercare quel Filo “Dietro le quinte”. Quel Filo per cui mentre
cerchi di riprendere fiato nei campi deserti alla periferia di Udine ricevi un
messaggio da Giulio che ti chiede se ci siano (nei dintorni di Udine) dei posti
buoni per vedere un’AVERLA MAGGIORE svernante e mentre, distogli lo sguardo dal
telefono per formulare la frase di risposta tipo “Guarda, in questo momento
sono esattamente in un punto in cui potrebbe comparire”, ti accorgi che quella
creatura ti sta già osservando e che devi semplicemente rispondergli “E' qui, ti mando il punto”. Poi, quando arrivi a casa e svuoti il cappello, ci
trovi dentro una foto che ti ha mandato Silvano per il resoconto. E sorridi. Perché
così funziona il Filo.
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Averla maggiore - Foto di Silvano Candotto |
E
allora basta prendersela con le insane dinamiche che stravolgono un mondo che
dovrebbe appassionarci. Basta. Basta davvero. Basta combattere contro (ottusi) mulini a vento. Anche se gli ormoni autunnali ci stuzzicano. Ce
lo racconta Renato (Pontarini). “E’ noto per
il periodo autunnale (nei tetraonidi) un innalzamento dei livelli ormonali.
Questo ci porta ad osservare maschi in parata nuziale, come il FAGIANO DI MONTE
nella foto che si esibiva in pieno giorno davanti a 3 femmine. O il GALLO
CEDRONE che, come avviene talora in primavera, perde ogni diffidenza nei
confronti dell’uomo (anzi) e si lascia fotografare ad una distanza di pochi
metri (tutte le foto sono state fatte con il cellulare da Daniele Cortellazzo).
Anche le fatte di quest’ultimo (il Cedrone, non Daniele, e le foto in questo
caso le ho scattate io) presentano la tipica punta bianca esattamente come nel
periodo riproduttivo primaverile.”
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Fatte di Gallo cedrone - Foto di Renato Pontarini |
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Gallo cedrone - Foto di Daniele Cortellazzo |
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Gallo cedrone - Foto di Daniele Cortellazzo |
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Fagiano di monte - Foto di Daniele Cortellazzo |
E
dunque, lasciare che la carica ormonale si disperda ed insistere con passione
ed impegno nel curare ogni dettaglio del minuscolo spiraglio che siamo riusciti
a ritagliarci. Paolo (Utmar) ci conforta in questo. “Sono soddisfazioni vedere per due giorni di seguito l’AQUILA DI MARE
prima posata nei pressi e poi sorvolare proprio quelle aree di ripristino
realizzate con dedizione di recente e, dopo qualche giorno, involare un
FRULLINO nel medesimo posto. Una ventata di utile ottimismo in questo non
sempre roseo presente.”
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Aquila di mare - Foto di Paolo Utmar |
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Aquila di mare - Foto di Paolo Utmar |
Del
furtivo Frullino non abbiamo immagini da mostrarvi, ma estratte dal cappello ci
ritroviamo tra le mani le foto ed il video di un BECCACCINO confidente
realizzate da un altro Paolo (il Pizonta). E ci lasciamo meravigliare anche da
lui.
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Beccaccino - Foto di Paolo Zonta |
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Beccaccino - Foto di Paolo Zonta |
Così
come continua a capitarci ogni volta che incontriamo qualche minuscola creatura
che per un istante intercetta il nostro percorso, con un piccolo volo
sfarfallato o uno sguardo incuriosito o un breve richiamo. Talvolta con un sibilo
che la trasforma in un ospite proveniente da terre lontane (percepibile nel
video, per fini uditori).
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Picchio muraiolo - Foto di Renato Pontarini |
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Saltimpalo |
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Regolo - Foto di Paolo Zonta |
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Luì siberiano |
Per
quelli che invece preferiscono manifestazioni vocali e gesti più eclatanti di
piccoli e grandi picchiatori, il cappello di fornisce fortuitamente questi due
video. (Picchio nero di PiZonta)
Perché
ogni singola creatura resiliente in questo traumatizzato Pianeta testimonia un
segnale di speranza. E mentre le Gazze marine allo sbaraglio invadono il
Mediterraneo (arriveranno fin quassù?), noi ci soffermiamo a scrutare le acque e le pianure,
sorprendendoci con qualsiasi forma di vita compaia all’orizzonte.
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Strolaga mezzana - Foto di Stefano Sava |
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Marangoni dal ciuffo - Foto di Stefano Sava |
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Beccapesci - Foto di Stefano Sava |
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Pascolo misto di Oche lombardelle e Capriolo - Foto di Matteo De Luca |
O
sotto l’orizzonte. Vi proponiamo un piccolo quiz anche questo mese. Questa
immagine, sotto un’apparente superficie increspata, nasconde una mimetica
presenza. La percepite? In attesa delle vostre risposte, la soluzione comparirà
(per i curiosi) tra una settimana a didascalia della foto.
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Fotoquiz - Foto di Stefano Sava |
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Luccio - Foto di Stefano Sava |
E
nell’augurarvi buonanotte, in qualsiasi momento della giornata siate giunti a
questo punto, sappiate che qualcuno vi osserva costantemente, ovunque voi
siate. E, a suo modo, sorride. (Video di PiZonta)