Considerato che sono digiuno da lunghi report, spero non si
percepisca troppo la ruggine sui polpastrelli, almeno non più di quanto la
avverta io nelle residue sinapsi che mi scricchiolano in testa.
Come ogni anno, a inizio settembre (quest'anno sabato 12 e
domenica 13) EBN Italia organizza il Memorial Vellani, la gara provinciale di
24h di birdwatching.
Dopo aver disertato forzatamente l'appuntamento primaverile, gli Udignoli
(nella formazione tipo, Alessandro il Pulotto Bertoli, Matteo Skody Skodler,
Matteo Despota Toller) fanno ritorno agguerriti alla competizione, rammaricati
tuttavia dall'assenza inaspettata delle Averle lucane... tanto che quasi quasi
all'ultimo momento la squadra opta per restarsene a letto... tale
"l'agguerrimento"...
Trascinato di peso Skody fuori dal suo giaciglio, la gara comincia
in lieve ritardo.
Alle 00.15 la squadra è riunita a Udine davanti casa Toller e si
parte verso Pasian di Prato, Mereto di Tomba, Fagagna, Osoppo...
Clima rigido e umido, ma cielo stellato e sereno. Vento assente.
Lungo il percorso, arrivando da casa prima di mezzanotte, il
Pulotto avrebbe già contattato la prima specie: un ALLOCCO appena investito a
bordo strada. Questo presagio ci costa il Malus da scontare a inizio gara:
nella prima ora contattiamo solo mammiferi, di varie specie in gran quantità,
ma nessun uccello...
Sarà che la mia nuova auto è diesel, ma carburiamo molto
lentamente.
Involiamo una Fagiana in un campo, poi un Assiolo timido si decide
a rispondere.
Le Cicogne bianche sui nidi sono una garanzia, ma il contorno è
sconsolante silenzio.
Skody (che da subito mostra i primi sintomi di allergia alla mia
presenza e guida: occhi rossi e gonfi, naso percolante, starnuto ripetuto
intenso e plurimo) scova posata la prima Civetta di quelle che diventeranno
almeno una dozzina.
Io comincio a dare prova della mia incapacità visiva. Ho la
sensazione di viaggiare bendato. Non mi accorgo delle bestie nemmeno quando
rischio di investirle. Succede così a Osoppo con il primo Succiacapre (ma
stavolta non impreco brutalmente come era avvenuto l'anno scorso, semplicemente
non mi accorgo nemmeno che mi si invola da sotto le ruote)...
Idem poco dopo con il primo dei piccoli passeriformi che si
rivelano Culbianchi a passeggio sullo sterrato...
Un Gufo comune si invola da un albero senza farsi notare dal
Pulotto, ma ne troveremo almeno un altro paio (uno ci sorvolerà da vicino sul
greto del torrente Torre, incuriosito dai nostri vani richiami occhioneschi...)
Andiamo a cercare l'Allocco a casa sua. Al primo tentativo
sbagliamo indirizzo e tiriamo dritti. Al secondo gli parcheggiamo in cortile e
ci risponde poco distante dopo pochi richiami (dalla direzione in cui eravamo finiti
in precedenza... forse era venuto a cercarci)
Mentre migro verso nuovi lidi costieri, due Udignoli su tre
tentano di pisolare (uno dei due è quello che guida).
Il greto del Torre ci regala solo un Gufo comune curioso in
sorvolo sulla testa.
Facciamo tappa "formale" a Terzo d'Aquileia, dove
abbiamo generalmente appuntamento notturno con il controllo standard di rito da
parte di Polizia / Carabinieri... Stavolta niente controllo, al contrario,
sorprendentemente dopo anni di assenza, nel corso d'acqua in mezzo al paese è
ricomparso un maschio spelacchiato di ANATRA MANDARINA! Lo vediamo nuotare e
sfuggirci svolazzando, sbattendo delle ali insulse poco adatte al volo. Non
siamo in grado di valutare se siano tarpate o solo in muta, quindi decidiamo di
"autoescluderlo" dal conteggio.
E' l'ora del Barbagianni. Dalla soglia di casa ci guarda perplessa
l'ennesima Civetta.
Citofoniamo a lungo prima che si presenti all'appello. Vola nei
dintorni svogliato. Non si concede alla nostra curiosità come fatto abbondantemente
in passato. Ne compare un altro, ma anche lui ci trascura.
Dalle velme della laguna in piena bassa marea provengono i
richiami dei primi limicoli e ardeidi, Pantana, Chiurlo maggiore, Piovanello
pancianera, Airone cenerino...
Lungo il percorso che ci traghetta nell'entroterra verso la sponda
ovest della laguna le osservazioni sono nulle nonostante le strade sterrate (a
parte un'ulteriore eccesso di lepri particolarmente predisposte a farsi
investire...)
Nei dintorni di Marano Lagunare, oltre ad un'altra famiglia di
Barbagianni un po' più socievole , recuperiamo un paio di Nitticore, un
Marangone minore in pesca notturna, un gruppetto di Volpoche e un magro mix di
gabbiani e limicoli
La
Quaglia è un canto distante distante, ma da dove la sentiamo non abbiamo
il coraggio e la sicurezza di determinarla come "selvatica", speriamo
di ricontattarla più da vicino, ma anche lei resta esclusa, per onestà, dalla
lista...
Manca poco più di mezz'ora alle "prime luci" (secondo
quanto tento di spacciare ai compari), ma è l'ora del sonno pesante, del rigore
termico e dell'umidità infestante... mi piazzo sull'argine lagunare e tento di
scuoterli, mentre la luce continua a tardare, collezionando singoli versi in
anticipo, ma che per fortuna poi si fanno persistenti e condivisibili
(Fenicottero, Pivieressa, Porciglione, Cutrettola, Usignolo di fiume,
Forapaglie comune...) e punto il cannocchiale verso la marea, ahimè, ancora
troppo bassa...
Protestano motivatamente perchè con quella luminosità e distanza
non si distingue una emerita pippa (a parte le decine di Fenicotteri, qualche
macro limicolo e ardeide, un Cormorano... e poco altro)
Li scollino su e giù per l'argine, racimolando Airone rosso, Falco
di palude, Piro piro piccolo, Martin pescatore, Sterna comune, Beccaccino,
Beccamoschino... e una decisamente esigua scarsità di passeriformi.., . il
Merlo per il momento lo sento solo io...
La luce migliora, ma le briccole sono troppo distanti per
permetterci di stabilire se quelli posati sono davvero Marangoni dal ciuffo
(osservati da altri nei giorni scorsi con la barca), e per noi restano sagome
indeterminate di falacrocoro
Abbandoniamo la desolante marea lagunare per dirigerci verso il
mare, alla Foce del Tagliamento.
E qui, tra le 7.30 e le 8.00, si consuma la fase drammatica della
gara.
Il mare è già in riverbero, catturati i Beccapesci lo abbandoniamo
in pochi istanti.
Nella vegetazione fitta i migratori sono scarsi e poco
collaboranti.
Alcune brevi apparizioni ci regalano Luì verde, Fiorrancino (già
arrivati da inizio settembre), Pigliamosche, Balia nera, Capinera, Beccafico...
Ma il resto ci è precluso, o meglio, ci deride in modo disarmante
L'Usignolo è un fischio lamentoso e monotono udito da tutti, ma
senza mai la conferma della grattugia finale, e visto che settembre è la sagra
dei fischi invisibili non possiamo permetterci di portarlo a casa così
superficialmente
Il Codirosso comune del Pulotto è una sagoma controluce che
saltella tra i rami alti di un albero per poi involarsi e mostrare la coda solo
a lui, rendendosi invisibile. Io sarei quasi convinto dal resto dei caratteri,
ma senza aver visto la coda, e con l'ostile negazione di Skody, lasciamo anche
lui ignoto al suo migro destino
Il mio Canapino Maggiore / sp è una comparsa di pochi istanti tra foglie
fitte e bacche che nessun altro percepisce
Poco distante, in mezzo alle Bigiarelle si nasconde qualche altra
creatura ignota.
E' già tanto se aggiungiamo Picchio verde e Verdone (entrambe
specie impensabilmente "ostiche")
I Codibugnoli allarmano, forse per il sorvolo di un colombaccio,
ma suggerisco di occhiare un eventuale sparviere... e invece in distanza
compare addirittura un ASTORE! Dubito che fosse il motivo di allarme dei
caudati, anche perchè se ne vola placido verso gli affari suoi...
Usciamo da Lignano sostando nei punti caldi, dove fortunatamente la Cappellaccia (la mia
bestia nera) si rivela, in compagnia di un'Averla piccola e di un Prispolone
(che Skody non sente, nonostante sia sostenitore accanito del loro attuale
copioso migro) ... le Taccole sono dove dico a Skody di cercarle (e per fortuna
che le trova)... Dietro il cimitero scarse soddisfazioni, solo il primo Piro
piro boschereccio e uno Svasso piccolo distante
In Valle Pantani un nugolo di passeriformi indeterminati svolazza
sui tamerici, giusto un Luì grosso in mezzo ai verdi...
E tra i Germani reali e le Alzavole anche 3 Fischioni, un
Mestolone, una ventina di Marzaiole... i primi Totani mori e 3 Gambecchi
comuni...
Skody mostra palesi i sintomi di un'ingravescente pestilenza.
Mentre torniamo verso la laguna staniamo il primo Cuculo della
giornata, compaiono gli Stiaccini, ci perdiamo il primo Lodolaio e Verzellino
di Skody, ma rimedieremo.
Come strappo alla regola, Skody manifesta il desiderio di una
tappa colazione al Bar. Lo accontentiamo, ma dopo una ventina di minuti lo
diamo per disperso. Temiamo abbia deciso di farla finita in qualche angusto
angolo del locale. Quando ricompare il suo volto mostra evidenti i segni di chi
è sopravvissuto a stento ad un devastante squaraus.
Il Pulotto gli propone un farmaco miracoloso, che tuttavia non
mostra alcun beneficio apparente, tuttavia alla lunga ci consente di proseguire
la gara, evitando ulteriori "colazioni".
Prolunghiamo il percorso fino alle Risorgive dello Stella, dove,
già ad Ariis, i Rondoni maggiori sfrecciano tra le case. Ci fermiamo a lungo ad
osservarli ammaliati. Mentre Skody stana un altro Verzellino, che io e Pulotto
dovremo recuperare, in mezzo ai Rondoni maggiori ne compare uno più piccolo e
scuro (nessuna evidenza di muta, non contrasto a sella, gola chiara ma non
troppo): Rondone comune! Faccio in tempo a mostrarlo al Pulotto, mentre Skody
"dove dove" inquadra quello che erratamente gli indico a occhio nudo
e ci guarda scettico, dubitando delle nostre allucinazioni
Le risorgive sono poco utili, l'unico picchio che si fa notare è
un Picchio muratore
Torniamo in laguna, verso la foce dello Stella, dove abbiamo
appuntamento con i Falchi pescatori (e con il secondo Cuculo della giornata).
Il primo è una sagoma indistinta nel riverbero che volteggia sopra due tralicci
distanti. Poi sulla laguna ce n'è uno che volteggia, si tuffa e pesca e
preda... uno che lo segue incuriosito... uno che se ne sta posato su un arbusto
instabile... un quarto che ci affianca volando sopra un campo arato,
proveniente dalla direzione opposta, trasportando la sua ittica preda inseguito
da una Poiana. Di sottofondo, una Cannaiola comune abbozza i suoi richiami (più
tardi ne sentiremo una anche in "canto")
La strada verso Marano ci regala inaspettato "il canto di un
torcicollo": sarebbe facile farsi ingannare, se non fosse che sopra la
testa ci volteggia docile un'intera famiglia di Lodolai :)
Torniamo a Marano Lagunare, dove ci crogioliamo ad osservare un
po' di limicoli (inclusi alcuni che ci mancavano... Corriere piccolo, Corriere
Grosso, Pettegola, Cavaliere d'Italia, Combattente, Pavoncella, Piro piro
culbianco) sorvolati da nugoli infestanti di Topini
Imbarazzante l'osservazione di un'unica Oca selvatica, che Skody
nemmeno si degna di guardare
Idem per i Cardellini, che nella distrazione per poco ci
dimentichiamo di ascoltare
Mentre trascino via il Pulotto verso l'auto, il solito (efficace)
ritardatario Skody ci richiama sui nostri passi con un allarmato
"Schiribilla!". Corriamo i pochi metri che ci separano temendo di
farcela sfuggire anzitempo nel canneto. Fortunatamente, la schiribilla è un
VOLTOLINO! e si lascia osservare (anche sguazzando in modo imbarazzante per
qualche secondo) il tempo sufficiente da tutti per gradirlo e determinarlo a
dovere
Nonostante alcune laCune (tipo l'airone guardabuoi, e qualche raro
limicolo osservato il giorno stesso o il giorno dopo da altri in zona), la
laGuna ha fatto il suo. Quota 100 è raggiunta e superata. Puntiamo verso nord
est, lungo strade sterrate che non regalano nulla. Nemmeno la confluenza Torre
Natisone ci è propizia come fu l'anno scorso, durante la pausa pipì... Lo
Zigolo nero lo percepiamo solo io e il Pulotto.
Il prode Gabriele Zamix Zamò ci aspetta a Oleis, dopo
Manzano lungo il Natisone, per scortarci silenzioso (consapevole di non poterci
aiutare palesemente) con il suo fidato Fiorino.
Lungo la capezzagna che ci porta al Natisone, Skody mi fa notare
che la mia guida troppo sportiva rischia di farci perdere un eventuale
Saltimpalo presente nei dintorni, e mi suggerisce di rallentare. Io lo
accontento, mi giro dalla sua parte, inchiodo, e gli faccio notare che fuori
dal suo finestrino posato sulla soja c'è giusto il maschio di Saltimpalo che
volevo fargli perdere. Con questo, gli chiedo per cortesia di trovarmi uno
Sparviere che sarebbe anche il caso, il posto e l'ora. Detto fatto. La poiana
che compare in volteggio viene seguita in pochi secondi dalla sagoma del primo
Sparviere della giornata.
Ci vogliono un paio di tappe per reperire 3 Smerghi maggiori (uno
ci vola sulla testa), mentre ne basta una per le ballerine gialle. Un'altra
tappa dietro un capannone per una famiglia di Codirossi spazzacamino (con
contorno di Zigoli neri).
Ad Azzano, il panico tra i piccioni è presagio di rapace in
caccia, e il solito perseverante Skody ci blocca sul posto e intercetta il volo
bellicoso di un Falco pellegrino. Lo sgomento dei piccioni per altro assume i
connotati dell'apocalisse, perchè nel cielo compare l'enorme sagoma di una
femmina di Astore, mobbata prima da un Gheppio e poi da una femmina di
Sparviere. Stavolta, proprio occhio di Falco Skody, non c'è che dire.
Se è vero che la
Tottavilla alla lunga si concede all'ascolto, lo Strillozzo
malauguratamente non si palesa.
Gabriele ci saluta, con un ingenuo "avete il codirosso
comune, che ne ho uno in giardino?"
Facciamo finta di non aver sentito, lo scortiamo fino a casa e...
correttamente, tiriamo dritti a malincuore...
Il Bosco Romagno è avaro come suo solito di recente.
Rampichino comune, Cincia bigia, Fringuello...
Incoraggiamo a lungo tutti i picchi, finchè un verso
"anomalo" si rivela nel silenzio.
Skody insiste nel vocalizzo del cenerino, e il verso persiste,
senza mai rivelarsi agli occhi, nè al canto esplicito.
Per Skody è Picchio cenerino.
Io e Pulotto abbiamo bisogno di tornare a casa, la sera, e
ascoltare questo su xeno canto per confermarlo.
Picchio cenerino. Ma quante rogne per scovarlo.
Siamo quasi "puntuali". Scappiamo ora verso ovest.
A Cornino ci aspettano i Grifoni: una trentina di individui si
invola dalla parete sopra il carnaio disturbata da uno sciagurato velivolo
umano troppo vicino e troppo fuori luogo. Sopra di loro Skody, ancora occhio di
falco, intercetta un altro rapace. "Falco pecchiaiolo!". Pulotto lo
inquadra. Io invece dimostro per l'ennesima volta, sempre che ce ne fosse
bisogno, che il cielo non è posto per me. Quasi rinuncio, finchè finalmente lo
inquadro mentre scivola verso sud, rallenta, volteggia appena.
I Frosoni ci fischiano nelle orecchie, e un gruppetto di zigoli si
nasconde nella vegetazione, zippando. Riusciamo a vederne solo uno (nero) ma
siamo quasi sicuri che ci siano anche i muciatti. Ahimè, quasi sicuro non
basta.
Sosta successiva poco distante, e in un attimo nella stessa
inquadratura, Skody centra i due target: Rondine montana e Passero solitario,
un maschio, che poco dopo si concede anche al canto.
Si sale di quota. Niente Merlo acquaiolo alla prima tappa.
Il Lago di Cavazzo ci regala le Morette, insieme a due Svassi
piccoli.
Impongo una tappa ad Enemonzo, nonstante l'ostilità di Skody.
Una Sterpazzola sembra ben augurante, ma poi il deserto cosmico.
Nemmeno un turdide, un fringillide, uno zigolo... nemmeno una
delle cornacchie nere che pre - roostano nei prati.
Solo il terzo Cuculo della giornata.
Segue digressione animata sulle modalità di conduzione della gara
tra pilota e co-pilota.
Il cielo si è fatto nuvolo e umido. La foschia inghiotte le cime
montane.
Il Merlo acquaiolo ci aspetta al suo posto, dopo Comeglians.
Iniziamo la salita al Crostis, e in mezzo alle Cince (bigie e
more) Skody sente anche le alpestri.
Siamo bassi, troppo bassi, eppure ci sono davvero.
Non un gran presagio di quello che possiamo aspettarci in cima.
Una tappa ancora per Rampichino alpestre, Cincia dal ciuffo,
Regolo, mentre un paio di Nocciolaie ci rendono meno disarmante la salita.
La cima del Monte Crostis non esiste. E' una marea grigia che ci
annienta.
Prima di annichilirci nel tramonto fumoso ci lasciamo scivolare
verso il basso.
Qui sotto, al limite inferiore della nebbia, uno Scricciolo imita
una Tordela (altri poi imiteranno sè stessi), un Ciuffolotto triste si lamenta
lontano, oltre la portata d'orecchio del Pulotto, una Tordela didatticamente ci
fa notare le differenza dallo scricciolo, una Passera scopaiola stride per un
solo istante, per fortuna nell'orecchio mio e di Skody.
Un verso inusuale ci allarma, ma è una vergognosa Ghiandaia
imitatrice.
Commento che è l'ora adatta, e il luogo, per le civette montane.
Dobbiamo solo trovare la piazzola adatta.
Ma in fondo, quella a bordo strada va benissimo.
Parcheggio, scendo, e sento uno schiocco.
Mentre dico che c'è una Civetta capogrosso poco distante da noi sento
il canto autunnale di una Civetta nana.
Skody e Pulotto già mi guardano perplessi mentre aggiungo
"Scale song di Civetta nana"
Dico a Skody di stimolare la nana, e in pochi istanti una Civetta
nana in carne e piume si lancia a capofitto nel repertorio completo dei suoi
vocalizzi noti e ignoti. Tanto che mentre canta si ripete poco distante da noi
un doppio schiocco allarmato. Io insisto, dico che c'è anche una capogrosso.
Skody ipotizza che sia sempre la nana. Io dico che è troppo vicina
e che schioccava mentre l'altra era in canto.
Lui sostiene che è un effetto acustico. E che io sono un
irrecuperabile romantico.
Anche il Pulotto mi guarda compassionevole. Non lo dice
apertamente, per non mortificarmi, ma so che pensa che ho sentito uno
scoiattolo.
Stranamente, non mi lascio scoraggiare, e continuo a ululare per
conto mio, a lungo.
Molto a lungo (allarmando almeno un Tordo bottaccio).
Finchè Skody, quasi a buio, intravede una sagoma in volo.
E poi addirittura la inquadra posata sull'albero sopra di noi.
E il Pulotto gli fa eco.
CIVETTA CAPOGROSSO!
Ci metto un tempo interminabile per inquadrarla anch'io.
Sono davvero un rottame ottico, prossima volta faccio la gara
bendato.
Per tutti è la Civetta Capogrosso più vicina, visibile, meglio
vista in assoluto.
(a corpo intero, almeno, anche per me... la testa migliore invece
era un capolino dal nido di tanti anni fa)
Peccato finisca fuori fuoco ogni volta che il Pulotto cerca di
registrare il video.
E intanto Skody vede un'altra sagoma in volo nel buio, e si
convince che era una Beccaccia!
Ma io e il Pulotto siamo fuori gara.
Siamo a sette specie di rapaci notturni (più il Succiacapre).
Ci viene il pensiero che difficilmente qualcuno sia riuscito a
fare meglio in un giorno solo.
E ci stimola l'idea di aggiungere anche un'ottava specie tra le
due di grossa taglia.
Decidiamo di tentare la sorte, ma mentre due Udignoli su tra
piombano nel sonno più profondo, pare che nessun Gufo reale della provincia di
Udine sia intenzionato a dialogare con noi.
Il ritorno verso casa è un vero dramma. Occhi pesanti, bruciati,
palbebre calanti. Una decina di metri alla volta. Quanto manca? Il braccio
destro non lo muovo più da ore, il collo è intrappolato in una morsa che mi
stritola ad ogni secondo che passa. E quei due che ronfano pacifici. Cribbio :)
Sono le 22.30. Siamo davanti a casa (ma devo ancora riaccompagnare
Skody). 590km. 140 specie.
E siamo sopravvissuti anche stavolta :)
Grazie di cuore a Skody e al Pulotto (e a Gabriele) per queste
avventure
Senza di loro le mie giornate sarebbero vili ed avvilenti :)
Sperando di non aver dimenticato nulla, un grazie a tutti voi che
siete arrivati fin qui.
Grazie a EBN e a tutti i partecipanti.
Un saluto alle Averle (confidando nella prossima sfida)
E peccato per le foto, che quest'anno non ci sono....
Ciau tutti
Matteo Toller & Alessandro Bertoli & Matteo Skodler
Udine & Mereto di Tomba & Udine/Trieste
1. Cigno reale
2. Oca selvatica
3. Volpoca
4. Fischione
5. Alzavola
6. Germano reale
7. Mestolone
8. Marzaiola
9. Moretta
10. Smergo maggiore
11. Fagiano comune
12. Tuffetto
13. Svasso maggiore
14. Svasso piccolo
15. Cormorano
16. Marangone minore
17. Nitticora
18. Garzetta
19. Airone bianco maggiore
20. Airone cenerino
21. Airone rosso
22. Cicogna bianca
23. Fenicottero
24. Falco pecchiaiolo
25. Grifone
26. Falco di palude
27. Astore
28. Sparviere
29. Poiana
30. Falco pescatore
31. Gheppio
32. Lodolaio
33. Falco pellegrino
34. Porciglione
35. VOLTOLINO
36. Gallinella d'acqua
37. Folaga
38. Cavaliere d'Italia
39. Corriere piccolo
40. Corriere grosso
41. Pivieressa
42. Pavoncella
43. Gambecchio comune
44. Piovanello pancianera
45. Combattente
46. Beccaccino
47. Chiurlo maggiore
48. Totano moro
49. Pettegola
50. Pantana
51. Piro piro culbianco
52. Piro piro boschereccio
53. Piro piro piccolo
54. Gabbiano corallino
55. Gabbiano comune
56. Gabbiano reale
57. Beccapesci
58. Sterna comune
59. Piccione domestico
60. Colombaccio
61. Tortora dal collare
62. Cuculo
63. Barbagianni
64. Assiolo
65. CIVETTA NANA
66. Civetta
67. Allocco
68. Gufo comune
69. CIVETTA CAPOGROSSO
70. Succiacapre
71. Rondone comune
72. Rondone maggiore
73. Martin pescatore
74. Picchio cenerino
75. Picchio verde
76. Picchio rosso maggiore
77. Cappellaccia
78. Tottavilla
79. Topino
80. Rondine montana
81. Rondine
82. Balestruccio
83. Prispolone
84. Cutrettola
85. Ballerina gialla
86. Ballerina bianca
87. Merlo acquaiolo
88. Scricciolo
89. Passera scopaiola
90. Pettirosso
91. Codirosso spazzacamino
92. Stiaccino
93. Saltimpalo
94. Culbianco
95. Passero solitario
96. Merlo
97. Tordo bottaccio
98. Tordela
99. Usignolo di fiume
100. Beccamoschino
101. Forapaglie comune
102. Cannaiola comune
103. Capinera
104. Beccafico
105. Bigiarella
106. Sterpazzola
107. Luì verde
108. Luì piccolo
109. Luì grosso
110. Regolo
111. Fiorrancino
112. Pigliamosche
113. Balia nera
114. Codibugnolo
115. Cincia bigia
116. Cincia alpestre
117. Cincia dal ciuffo
118. Cincia mora
119. Cinciarella
120. Cinciallegra
121. Picchio muratore
122. Rampichino alpestre
123. Rampichino comune
124. Averla piccola
125. Ghiandaia
126. Gazza
127. Nocciolaia
128. Taccola
129. Cornacchia grigia
130. Corvo imperiale
131. Storno
132. Passera d'Italia
133. Passera mattugia
134. Fringuello
135. Verzellino
136. Verdone
137. Cardellino
138. Ciuffolotto
139. Frosone
140. Zigolo nero
Auto-escluse
- Anatra mandarina
- Quaglia comune
Dubbie, o viste da un solo componente
- Usignolo
- Codirosso comune
- Canapino maggiore / sp.
- Marangone dal ciuffo
- Beccaccia
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