giovedì 31 ottobre 2024

Resoconto Mensile Tringa - Ottobre 2024

 

Ce ne abbiamo messo probabilmente anche troppo (di tempo) a capire che i singoli istanti vissuti non torneranno indietro. Ce ne abbiamo messo sicuramente troppo (di tempo) a cercare di abbattere i muri a colpi di (buoni?) esempi e conseguenti emicranie. Ce ne abbiamo messo davvero troppo (di tempo), forse tutto?, ad illuderci che la serenità potesse essere un desiderio per tutti. Ce ne abbiamo messo irrimediabilmente troppo (di tempo) a scrivere insulse parole (e a leggerle e rileggerle?) in questi dissennati resoconti mensili. E allora, per una volta, facciamo in modo che il vostro, almeno, (di tempo) scorra senza ulteriori interruzioni, libero da vincoli, finché gli è dato di poterlo fare. Per ogni singolo istante che non vi ruberemo qui. Per ogni singolo istante che avrete gli occhi per osservare il mondo. Per ogni singolo istante che avrete modo di celebrare, davvero, i doni della vita e la meraviglia della migrazione che, inaspettatamente, questo ottobre (apparentemente) ha voluto regalarci.

 

Culbianco autunnale, colorato ed esibizionista




Prendetevi solo una piccola pausa, per respirare a fondo. E sorridere. Sorridere di cuore. Non dimenticatevi mai di farlo, finché vi ricordate di averlo ancora, il cuore. Fatelo sorridere. Non durerà in eterno tutto questo (tempo). Prendetevi una pausa, piccola a piacere. E non permettete alle mie parole di distrarvi. Sedetevi a terra, tra i cespugli, dove ne trovate ancora qualcuno. Lasciatevi circondare dalle piccole creature che per una volta (un’ora, un giorno, una settimana, un mese?) si affolleranno intorno a voi. Mai come da tempo. Osservatele tutte, senza lasciarvene sfuggire una. E non importa se nessuna di loro sarà davvero esotica, misteriosa e "forestiera". Potrebbero essere anche tutti Saltimpali, ma voi sorriderete. Sorriderete con il cuore. Prima che sia troppo tardi.

 

Saltimpalo e uno - Foto di Stefano Sava

Saltimpalo e due - Foto di Stefano Sava

Saltimpalo e tre - Foto di Stefano Sava

Saltimpalo e quattro - Foto di Stefano Sava

Vi riempirete gli occhi di colore, passando dalle sfumature di grigio a tonalità sempre più intense. 

Fanelli sugli spalti - Foto di Marta Trombetta

Diversamente simili, Pispola & Luì piccolo - Foto di Marta Trombetta

Luì (soltanto) piccolo - Foto di Stefano Sava

Migliarino (soltanto) di palude - Foto di Stefano Sava

Usignolo di fiume allo scoperto - Foto di Bruno Delbianco

Forapaglie sull'attenti - Foto di Paolo Zonta

Regolo spettatore - Foto di Paolo Zonta

Addobbo Codibugnolo - Foto di Bruno Delbianco

Pendolino curioso

Frosone goloso - Foto di Stefano Sava

Cinciarella equilibrista e uno - Foto di Bruno Delbianco

Cinciarella equilibrista e due - Foto di Stefano Sava

Pettirosso spinato - Foto di Stefano Sava

Culbianco lato destro - Foto di Marta Trombetta

Culbianco lato sinistro - Foto di Stefano Sava

Culbianco lato frontale

Gazza autunnale - Foto di Stefano Sava

Martin pescatore di roccia - Foto di Stefano Sava

Fino a che tutto svanirà in un battito di ali (sincrono). Prima uno, poi cento, poi centomila.

 

Rondone maggiore e uno - Foto di Bruno Delbianco

Cardellino e cento (circa) - Foto di Bruno Delbianco

Storno e centomila (ed oltre)


Forse non saranno tutte piccole e colorate quelle creature in volo. 

Smerghi maggiori all'attacco! & Airone bianco maggiore

Canapiglie - Foto di Paolo Zonta

Mestolone - Foto di Paolo Zonta

Cormorano - Foto di Paolo Zonta

Alcune saranno grandi e colorate. Altre saranno solo grandi. Anzi, grUndi.

 

Grandi e colorati, i Fenicotteri - Foto di Paolo Zonta

Le famose 47 (meno una) grAndi GrU-ndi

Altre saranno tutt’altro che colorate. O meglio, racchiuderanno in loro tutti i colori dell’iride e dell’arcobaleno messi insieme. Saranno luce, luce bianca. Che siano in volo o posate, vi illumineranno il cuore, ancora una volta. (Foto Delbianco, Nomen omen)

 

Trova il Colombaccio bianco (e le Colombelle) - Foto di Bruno Delbianco

Trova il Colombaccio bianco - Foto di Bruno Delbianco

Anvedi il Migliarino bianco! - Foto di Bruno Delbianco

Anvedi il Migliarino bianco! - Foto di Bruno Delbianco

E quando sentirete che siete rimasti soli, con quello struggimento nostalgico e malinconico che comincia ad attanagliarvi il cuore, alzatevi in piedi, scrollatevi di dosso i pensieri autunnali, la terra, le libellule e la mucillago crustacea.

 

Libellule affettuose - Foto di Stefano Sava

Libellula soddisfatta - Foto di Stefano Sava

Mucillago crustacea - Foto di Stefano Sava

Poi puntate dritti verso il mare. Non sarà difficile trovarlo, è davvero grande anche lui. Vi ruberà un sorriso. Sedetevi accanto a lui ed aspettate la sua mossa. Quel lento e ondivago andarsene e (sempre) ritornare, che trascina l’animo, le lune e i piccoli ospiti. Dedicatevi a loro, con pazienza. E sapranno ripagarvi. Qualunque sia la loro provenienza.

 

Trenino Fratino

Fratino ungherese E7 (Grazie a Niccolò e ad Adriano)

Voltapietre senza pietre da voltare


Piovanello tridattilo in fuga


Sulla spiaggia o tra le onde. Fermi immobili o inarrestabili. O semplicemente in balìa degli eventi.

 

Marangone dal ciuffo canterino - Foto di Bruno Delbianco

Svasso collorosso spettinato (senza ciuffo)

La zattera delle Gazze (quasi marine)


Alcuni si perderanno, smarriti tra i campi o in qualche sperduta minuscola pozza d’acqua dimenticata dagli esseri umani (magari in porto a Trieste).

 

Piviere dorato campestre - Foto di Bruno Delbianco

Garzetta prataiola - Foto di Bruno Delbianco

Spatola portuale - Foto di Stefano Sava

E qui ci sarà il rischio di lasciarsi avvolgere dalle tenebrose tenebre, che in questo periodo dell’anno affollano (salvo un paio di giorni a settimana) queste lande antropizzate.

 

Tenebroso Fagiano - Foto di Stefano Sava

Meglio fuggire a gambe (o ad ali) levate?

 

Lepre a zampe levate


Nibbi reali in fuga - Foto di Bruno Delbianco

La Poiana scappa col bottino - Foto di Bruno Delbianco

Gufo di palude - Ali in spalla!


Ma no, suvvia. Respiriamo e sorridiamo ancora. Abbiamo ancora un istante per prendere fiato. Torniamo a posarci e contiamo. E 1. E 2. E 15. E 25. E Spirito Santo per tutti (comprese le Poiane standard).

 

Poiana da esposizione, modello P2 - Foto di Stefano Sava

Poiana da esposizione, modello P15 - Foto di Stefano Sava

Poiana da esposizione, modello P25 - Foto di Stefano Sava



Ecco, ora che siamo tornati calmi possiamo di nuovo sorridere. Ci siamo seduti di nuovo, in mezzo a campi e vigneti, su di una piccola zolla erbosa. Chiudiamo gli occhi e pensiamo alla storia di oltre confine che ci hanno raccontato qualche giorno fa. Quella storia di quel tipo (ciao Emanuele!) che vagando nei dintorni di casa ha trovato una Tortora orientale. E che quando altri compagni di merende sono andati a vederla (ciao Luca!) hanno estratto dal cappello un Luì forestiero…  e poi la storia prosegue con tanti altri personaggi e ospiti (una balia nera tardiva, un’aquila anatraia maggiore, un altro luì forestiero o lo stesso altrove…). E mentre pensate a questa storia, alla storia della Tortora orientale, vi prende sonno…

 

La storia della Tortora orientale - Foto della foto di Pulotto

Ma a svegliarvi ci pensa un verso raspato. Un passero forse. E’ già capitato altre due volte nei giorni scorsi. Altrove. Lo stesso verso sguaiato, gracchiato e schioccante. Vi svegliate di soprassalto e ancora assonnati prendete in mano il telefono prima che il binocolo. Il verso resta impresso sul telefono e negli occhi la sagoma che lenta si cala oltre il vigneto. Un passo alla volta tornate svegli. Un passo alla volta puntate il vigneto. Un passo alla volta cercate di raggiungerlo e invece PSCII! PSCII! PSCII! E poi ancora PSCII! PSCII! PSCII! In due di loro vanno a posarsi sugli unici arbusti presenti. E da posati vi guardano perplessi e vi dicono “Ciao, noi siamo CALANDRI MAGGIORI”.

Calandro maggiore e uno
 
Calandro maggiore e due

Calandro maggiore - Foto di Gabriele Zamò

Calandro maggiore - Foto di Marta Trombetta

Calandro maggiore - Foto di Silvio Davison

Ecco. Questa cosa raccontata così può anche avere un suo fascino minimale, poi però metteteci vicino il fatto che in FVG questa specie è poco “conosciuta”, che la letteratura ne parla in modo fumoso, che (forse?) le uniche segnalazioni documentate sono quelle di Gabriele Zamò (23 aprile 2018, Cividale del Friuli, Ud) e di Niccolò Fagotto (26 settembre 2023, Vivaro, Pn), ovvero le più recenti, e metteteci vicino che potrebbe essere il primo caso di presenza documentata di più soggetti insieme che si fermano per più giorni nello stesso sito, allora capirete che il fascino di questa favola aumenta. Ma probabilmente a molti di voi manca il finale. Eravamo partiti dalla storia della Tortora orientale che ha rivelato l’esistenza di un anomalo punto magnetico attrattivo per altre specie insolite e rare, giusto? Bene, allora forse non vale la pena meravigliarsi se durante la ricerca dei Calandri maggiori l’ultimo giorno del mese di ottobre Silvio Davison ha fotografato una BIGIA GROSSA (sp.) nello stesso medesimo sito, cosa ne dite? Forse il mese di novembre è bene che inizi con l’esplorazione sistematica a tappeto di questo nuovo punto magnetico friulano?

 

Bigia grossa (sp.?) - Foto di Silvio Davison

Bigia grossa (sp.?) - Foto di Silvio Davison

Intanto respiriamo. Ora che i campi sono di nuovo deserti. Attraversiamo i boschi in silenzio, aggrappati ai tronchi degli alberi.

 

Picchio cenerino mimetico

Picchio rosso mezzano sospettoso - Foto di Pulotto

Picchio rosso mezzano meno timido - Foto di Marta Trombetta

Con un respiro più profondo degli altri ci alleggeriamo del nostro carico e saliamo di quota. Per raggiungere il Paradiso. O almeno così qualcuno ci racconta. Di quel posto in cui (con il cellulare!) si riescono a fotografare a poche decine di metri tra loro (nel Tarvisiano) simili soggetti in preda agli ormoni autunnali.

 

Gallo cedrone - Foto di Daniele Cortelazzo (tramite Renato Pontarini)

Fagiano di monte - Foto di Daniele Cortelazzo (tramite Renato Pontarini)

E poi, con un balzo, torniamo tra le mura di casa. Quella casa che ci ospita, per un istante o per una vita, con il suo tepore…

 

Le mura di casa del Picchio muratore

Due Allocchi nel tepore del focolare domestico - Foto di Paolo Zonta

Un tepore a volte davvero insolito, quello che si respira in alcune di queste dimore. Vero Massimo?

 

Nido di Cinciallegra nel tepore di Ottobre - Foto di Massimo Bozza

E poi basta, abbiamo detto all’inizio che ogni parola in più è superflua. 


Il mese è prossimo a salutarci. E la notte porta ancora con sé il canto delle (nostre locali) sirene. Respirate, sorridete e lasciatevi andare.

 


 

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