Vediamo se riesco a farla breve stavolta, che c’ho
sonno. Ve la ricordate la storia del Pinocchietto? Quella strana bestia che
attira la vostra attenzione solo per farvi trovare qualcos’altro? Ecco, oggi a
Osoppo (Ud) in mezzo ai migliarini al pascolo nel prato della pista di volo dell’aviosuperficie
AVRO c’era un Pinocchietto. Se il nome dell’aviosuperficie non vi suona nuovo è
perché in linea d’aria a circa un centinaio di metri fino all’inizio di
febbraio potevate incontrare l’AVERLA BRUNA amica di Marta. Tanto per restare in tema di magnetismo esoterico. Ma non
distraiamoci. Oggi pomeriggio, dopo aver inutilmente perlustrato i prati per un
paio d’ore, percorrendo la strada ghiaiosa che costeggia la recinzione della
pista, quasi per caso un nugolo di bizzarri svolazzini alla mia sinistra mi
costringe ad una brusca frenata. Migliarini di palude. Tanti. Si buttano nell’erba
e gattonano. Comincio a spulciarli. Trovo una Passera mattugia. Sono davvero
bravo. Continuo nella mia minuziosa cernita, ancora seduto in auto con il
cannocchiale che sporge dal finestrino, giusto per complicarmi la vita. E visto
che me la sono cercata inquadro il Pinocchietto. Un migliarino, sicuramente un
migliarino. Ma i colori della testa sono ambigui, mescolati, forse un maschio
che non sa di essere maschio. Apparentemente più robusto. Il resto del piumaggio in generale sembra più chiaro. Si
nasconde come tutti tra gli steli d’erba. Non riesco a seguirlo. E ovviamente
arriva il velivolo di turno che rientra alla base. E tutto si invola. Allora
scendo dall’auto e piazzo il cannocchiale sul treppiede. Guadagno forse mezzo metro
in altezza. Adesso sì che si ragiona, riesco a vedere almeno mezzo millimetro
di testa in più di ogni grufolatore. Trovo uno Zigolo muciatto e qualche
Passera mattugia in più. Mi sento proprio un vero fenomeno. Ed ecco di nuovo il
Pinocchietto. Guardo sulla guida lo Zigolo di Lapponia, ma non torna niente. E’
un migliarino, particolarmente brutto, punto, senza rimedio. Passa una famiglia a piedi. Tutto
si invola. Le mattugie vanno a posarsi nei cespugli oltre le rotaie, i
migliarini sulla rete e sugli steli poco distanti. Provo ad approfittare di
questo istante di tregua. Migliarino, migliarino, migliarino… migliaia di rino…
Mi...nchiarino! Cribbio! Mi singulta lo stomaco. Prendo la macchina
fotografica. Cerco un punto di riferimento. Un paletto verde e giallo. E
scatto. Cavacca, sbagliato paletto. Riprovo. Centro, centro, centro.
Ingrandisco. Centro, centro, centro.
Poi vola via tutto. Ntocu! Guardo le foto.
Mi singulta di nuovo lo stomaco. O forse è l’intestino. Mi siedo in auto e
controllo la guida. Le foto sono quello che sono. Ma proprio perché sono quello
che sono continuo a singultare. Avviso in anteprima Pulotto e Gabriele che sono
ad Osoppo ed ho un piccolo dubbio, piccolo piccolo piccolissimo, anzi PUSILLO.
E giro le foto. Provo a cercarlo. Ma è come cercare mezzo centimetro di
migliarino di spalle in mezzo ad un centimetro di spalle di migliarini.
Il tempo passa invano. Soprattutto quando un’auto
mi si ferma accanto e un tipo incuriosito si avvicina chiedendomi cosa
faccio e se può guardare anche lui nel cannocchiale. Il suo abbigliamento è scientemente
anonimo, ma la sua calzatura stivalata in gomma tradisce la sua reale
propensione. “Cacciatore?” “Già”. Evito di addentrarmi in problematiche
conflittuali ma approfitto per scucirgli qualche dettaglio sui fantomatici
Croccoloni primaverili dei prati di Osoppo. Ben presto la mia presenza e gli
zigolastri (temo li chiami “rigoli”) gli vengono a noia, o forse è il timore di buscarsi qualche insano virus, e mi lascia solo con loro .
Niente. Non lo trovo. Smanio.
Giro le foto ad Andrea Corso, al Giuss, ai birdallerti tutti. Dopo l’ennesimo
involo lo intercetto per una frazione di secondo posato come la volta precedente e vedo uno dei caratteri
di cui mi sono reso conto solo studiando la guida poco prima. Quella fascia
chiara in testa che lo fa sembrare un forapaglie. Adesso non ho più dubbi. Quel Pusill'anime è davvero uno ZIGOLO MINORE. Nel
frattempo una alla volta arrivano le conferme. Tutti concordi. Grazie Andrea,
grazie Giuss, grazie birdallerti tutti. Il vento si alza, le bestie si
inquietano. Proprio in uno degli ultimi istanti disponibili lo inquadro mentre sgattaiola in
mezzo all’erba. Anzi (forse) LI inquadro. Perché mentre osservo questo minuto
rossofacciato zigolo con la forapagliesca stira sulla testa e le barrette alari
più chiare percepisco accanto a lui la presenza di un suo simile, per aspetto e
dimensioni, che si nasconde nell’erba con lui, poco discosto dagli altri
migliarini. Provo a inquadrarli con la macchina fotografica, ma sbaglio
dannatamente mira (forse negli ultimi secondi compare un piccolo migliarino con
delle barre alari… forse).
Senza speranza. E prima di mangiarmi definitivamente le mani per fortuna si involano tutti, e tanti saluti. Accontentatevi degli ingrandimenti dei primi scatti. Domani magari qualcuno sarà più fortunato. Con le foto intendo. E grazie anche a te Pinocchietto. Chissà se domani qualcuno riuscirà a darti un nome.
UPPP
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