martedì 24 dicembre 2019

Averla Bruna, e non saperlo!!


Cosa può succedere un pomeriggio di un 23 dicembre dopo una settimana di pioggia ininterrotta e influenza diffusa? 
Può succedere per esempio che, approfittando degli ultimi raggi di sole disponibili della giornata, si decida di rientrare da lavoro per la strada normale, invece che per la solita veloce e monotona autostrada, riservandosi nel tragitto la possibilità di scegliere una o due tappe dove fare delle brevi soste a sbinocolare. E scendendo verso l’alta pianura la scelta ricade su quella Osoppo che ha già riservato in passato molte sorprese agli amici, ma che personalmente nulla mi aveva ancora regalato di particolarmente emozionante.
E così, avanzando piano tra pozzanghere e stradine dissestate, dopo essermi fermata ad osservare per un po’ nuvole di fringuelli, zigoli gialli e zigoli neri che fanno la spola continua tra i rami degli alberi e l’erba, la mia attenzione viene attirata da una bestiolina appollaiata sulla cima di uno spoglio cespuglio, in pieno controsole.


E’ un’averla, indubbiamente. Ma minuta per essere una maggiore. E dai colori di una piccola. Sul momento rimango basita al pensiero di un’averla piccola ad Osoppo il mese di dicembre. 
Le faccio qualche pessima foto in controluce, le riguardo, sembra una piccola, ma mica mi convince troppo. 




Ne giro una su whatsapp a Matteo accompagnandola con una faccina perplessa vicina. Ovviamente scelgo la peggiore, la più buia, maledetti schermi del cellulare. E diciamo che la foto era proprio pessima. Perché inganna anche lui. “Sembra piccola” mi risponde, “ma se riesci falle ancora qualche foto”. 


Giro la macchina e cerco di trovare una posizione con luce più favorevole, per riuscire a farle qualche foto in più, magari dove si riesca a distinguere anche qualche colore. Tanto lei pare affezionata al suo cespuglio, fa dei brevi spostamenti attorno e poi torna sempre lì.
Mi posiziono dall’altra parte della strada, questa volta con la luce alle spalle, poca perché è già tardo pomeriggio, ma almeno riesco a vederla illuminata.
E lei si concede alle foto, mostrandosi prima di spalle, e poi girandosi praticamente in tutte le angolazioni.
E voi concedete a me un po' di tremore nelle foto dall'emozione.






E più scatto foto, e meno mi convince la piccola. 





Maschio no, con quei colori, lo escludiamo. Femmina o giovane….ma quella mascherina nera…così marcata. No, non può essere una piccola.
Giro un altro paio di foto a Matteo commentando “però è strana!”. Mi chiama dopo due secondi. “Mi sa che non è una piccola!”. Bruna? “Già, credo proprio sia una bruna.”
Io dietro ho solo la guida piccola, nella quale le averle “strane” non sono neanche contemplate. Giro le foto a tutti, ipotizzando l’idea che sia una bruna, e chiedendo aiuto per la conferma dell’identificazione. E nel giro di un paio di minuti arriva la conferma dei più bravi. E BRUNA SIA!
Il resto è solo emozione. Devo scappare a casa dai miei malaticci. Ma il sorriso non mi abbandona neanche un attimo per tutta la strada.
Il pomeriggio poi è un susseguirsi di complimenti. Ma chi lo sa…sono stata io a trovare lei, o è lei che ha scelto me in questo pomeriggio di fine dicembre? 
Si scoprirà poi che dovrebbe essere la seconda osservazione ufficiale della specie in Italia. A2. Così si dice no?
Dai social nel frattempo si sono organizzate macchinate, con partenza in piena notte da nord e centro Italia. E lei non deluderà. Si farà osservare e fotografare anche nella mattina della vigilia di Natale.

Grazie Averla bruna, di avermi trovata e di avere scelto proprio me per prima per farti ammirare.
Questo è il mio omaggio per te, creatura stupenda.


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