C’era un precedente…un unico precedente che lasciava una speranza che questa volta non potevamo che essere più fortunati. Sicuramente voi non avete memoria della scorsa festa dei nodi Tringa. Me la ricordo bene io l’acqua, tanta acqua che arrivava da tutte le parti. Una domenica di diluvio preceduta da una settimana di diluvio.
Questa volta invece le settimane precedenti alla data
scelta per la festa dei nodi ci hanno regalato giornate di sole splendente, che
hanno spronato il nostro capitano Gabriele ad organizzare con ottimismo una
scampagnata nella mistica zona delle risorgive, in quell’angolo di paradiso
ricreato in mezzo al piattume dei campi coltivati della bassa pianura friulana
che prende il nome di Biotopo delle risorgive di Flambro.
Foto di Paolo Zonta |
Foto di Fabio Marcolin |
Foto di Fabio Marcolin |
Foto di Fabio Marcolin |
E a conclusione della
mattinata, dopo avvistamenti eccezionali immersi nella natura dei prati umidi,
delle olle di risorgiva e delle torbiere circondate da olmi e ontani neri, una
scorpacciata di carne alla griglia e tanti saluti conviviali attorno ad una
lauta tavolata. Tutto perfetto. Se non fosse che le previsioni del sabato
precedente danno poche speranze al sole.
La nebbia della bassa pianura friulana
vince sull’ottimismo della squadra Tringa, abbattendo il morale di Gabriele, ma
non l’intraprendenza degli altri componenti che si ritrovano al parcheggio del
biotopo muniti di giacche, stivali e stivaloni…per combattere l’umidità della
nebbia nell’umidità dell’ambiente.
Foto di Paolo Zonta |
Foto di Gabriele Zamò |
Nemmeno il tempo di partire che ci sorvola
uno stormo di anatidi…no aspettate, sono limicoli…ma siamo ancora tutti troppo
distratti dai saluti per osservare con attenzione i 15 beccaccini che si
allontanano velocemente nello sfuocato orizzonte. Tutti tranne uno…ma serve che
vi dica chi è l’unico visionario che riesce a centrare a binocolo i puntini in
cielo e trasformarli così da puntini alati a beccaccini?
Il sussulto iniziale
per questo fugace avvistamento viene però velocemente sostituito dallo sconforto
generale per il silenzio spaventoso che durante la prima parte di percorso
avvolge il gruppo.
Foto di Paolo Zonta |
Foto di Paolo Zonta |
Foto di Matteo Toller |
I migliarini si fanno sentire dal canneto ma non ci danno la
soddisfazione di farsi vedere, solo una cinciarella fa capolino da dietro i
giunchi, e l’azzurro della sua testolina rallegra almeno per un momento i
ragazzi che riescono ad inquadrarla con i loro binocoli. E poi di nuovo la
sensazione del vuoto vivente attorno a noi. Rompono il silenzio gli spari
lontani dei cacciatori, abbastanza contradditori in quella che dovrebbe essere
un’area protetta, e tutti ci chiediamo poi a che cosa sparino, visto la scarsità
generalizzata di qualsiasi forma di vita all’infuori di noi rumorosi e
parlottanti umani.
Foto di Matteo Toller |
Ci rincuorano i momenti in cui all’improvviso uno stormo di
codibugnoli ci circonda saltellando sul fogliame del boschetto che stiamo
attraversando. Tra questi ne osserviamo uno dalla testa particolarmente bianca.
Ieri nessuno riesce a fotografarlo, ma la settimana scorsa proprio nello stesso
punto l’avevo osservato tra i suoi compagni di combriccola anche io, riuscendo a
scattargli un paio di foto che però ci consentono solo di classificarlo come
“codibugnolo dalla testa bianca”.
Dove il sentiero si fa più fangoso la speranza è che dalle acque basse delle torbiere si alzi un frullino....o almeno un beccaccino...gli stivali avanzano tra le melme e le pozzanghere, ma l'unica cosa che da poco distante si ALZA è….un’ALZA-vola. Che altro poteva
essere!
Foto di Paolo Zonta |
Foto di Paolo Zonta |
Foto di Paolo Zonta |
Foto di Matteo Toller |
Un altro piccolo sorriso ce lo regala il picchio cenerino che
probabilmente incuriosito dai nostri borbottii ci sorvola a poca distanza, non
dandoci però il tempo nemmeno questa volta di scattargli almeno una foto
documentativa.
Foto di Matteo Toller |
Foto di Paolo Zonta |
Foto di Paolo Zonta |
Maggior soddisfazione, almeno ai bambini, la danno i picchi verdi
in alimentazione nel prato. La loro testa rossa compare e scompare tra l’erba,
ma riusciamo ad inquadrarla ugualmente nel cannocchiale, permettendo ai
giovinotti di osservarli con attenzione.
Foto di Gabriele Zamò |
Foto di Paolo Zonta |
Foto di Paolo Zonta |
Il rientro verso le macchine conferma
la sensazione che tutti abbiamo avuto fin dall’inizio, un silenzio che denota
un’assenza di vita alata che fa paura, rotto solo da un usignolo di fiume che
canta dal canale, una passera scopaiola che si finge una foglia o un picchio
muratore e un rampichino comune che si arrampicano sui tronchi.
Foto di Matteo Toller |
Foto di Matteo Toller |
Foto di Matteo Toller |
Con un po’ di
nostalgia e preoccupazione nel cuore, cerchiamo conforto nella bella compagnia
della giornata, e nella splendida cornice del mulino Braida cerchiamo di
metterci in posa per la foto di gruppo di rito, un po’ disordinati ma tenendoci
stretto quel sorriso che ci fa conservare una scintilla di serenità e speranza.
Come la curiosità dei bambini, quelli giovani e quelli più cresciutelli,
indaffarati nell’osservare come funzionano le pale del mulino ad acqua.
Foto di Gabriele Zamò |
E’ ora
di concludere la festa come da programma, con un abbondante pranzo, chiacchiere,
risate, preziosi momenti in compagnia e nuovi giochi di carte da scoprire.
Foto di Fabio Marcolin |
Foto di Matteo Toller |
Foto di Matteo Toller |
Foto di Matteo Toller |
Gli
ultimi saluti fuori dal ristorante ci regalano un gruppetto di pispole in volo
sopra le nostre teste e il rientro verso casa riserva l’ultima sorpresa dei
curiosi corvi comuni a passeggio in mezzo alla strada.
Foto di Matteo Toller |
Foto di Matteo Toller |
Un grazie di cuore a
tutti i partecipanti alla giornata, a chi ha potuto accompagnarci solo per una
parte della mattinata, a chi è riuscito a raggiugerci per il pranzo, a chi ha
condiviso pensieri e sorrisi dalla mattina al dopo pranzo.
E un abbraccio grande
ai Tringa vicini e lontani che non sono riusciti ad essere presenti, ma che con
il pensiero erano con noi, agli amici che tanto avrebbero voluto raggiungerci o
accompagnarci in questa giornata ma che un imprevisto o un impegno hanno
costretto a rimanere a casa o ad essere da un’altra parte.
Speriamo di riuscire
presto a festeggiare di nuovo insieme a tutti voi, e magari la prossima volta
anche con il sole.
Questo l'elenco delle specie osservate durante l'escursione al biotopo di Flambro (numerate) e quelle osservate lungo la strada verso il ristorante e nei dintorni. Con un asterisco quelle viste (o inventate) da uno solo dei partecipanti (quasi sempre il solito...).
1. Fagiano comune
2. Germano reale
3. Alzavola
Piccione domestico
4. Colombaccio
Tortora dal collare
5. Porciglione
6. Gallinella d'acqua
7. Airone cenerino
8. Garzetta
9. Cormorano
10. Beccaccino *
11. Gabbiano comune
12. Gabbiano reale
(Barbagianni >> borre)
13. Sparviere
14. Poiana
15. Martin pescatore *
16. PICCHIO CENERINO
17. Picchio verde
18. Picchio nero *
19. Picchio rosso maggiore
20. Ghiandaia
Gazza
Taccola
Corvo comune
21. Cornacchia (grigia)
22. Cinciarella
23. Cinciallegra
24. Usignolo di fiume
25. Codibugnolo
26. Capinera
27. Rampichino comune
28. Picchio muratore
29. Scricciolo
Storno
30. Merlo
31. Pettirosso
32. Saltimpalo *
33. Regolo
34. Fiorrancino
35. Passera scopaiola
Passera d'Italia
36. Passera mattugia
Pispola
37. Spioncello
38. Ballerina gialla
39. Ballerina bianca
40. Fringuello
41. Peppola
42. Lucherino
43. Migliarino di palude
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