Se non ricordo male, eravamo rimasti che dal 10 al 22 settembre, insieme al Pulotto, avrei tentato di raggiungere in qualche modo la Sardegna, rendendovi poi partecipi di quanto sarebbe accaduto.
Prima che il mio sproloquio abbia inizio, non per formale e doverosa cortesia, ma con immenso piacere e gratitudine, ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla concreta realizzazione di questo viaggio, con indicazioni e suggerimenti e/o supporto tecnico e morale, amici talvolta mai incontrati, ma che mi azzarderò a chiamare per nome, da Davide (e Ilaria) a Giuseppe, da Marco a Gianni, da Silvio a Matteo, inclusi quelli che non vogliono essere ringraziati pubblicamente nonostante il loro sostanzioso apporto, nonché ovviamente i Bei Maschi, i Tringa e i Controbirduoccers.

Dovrei tuttavia indossare costantemente una videocamera GoPro per rendervi partecipi di tutto quanto accade, ma anche eliminando le ore di sonno (per quanto talvolta memorabili anche quelle, fosse solo per vedere la reazione del Pulotto costretto dalla sorte a trascorrere la notte condividendo uno striminzito letto matrimoniale "alla francese" con il suo forzato compagno di sventura), il viaggio virtuale durerebbe comunque quasi una decina di giorni.
L'alternativa sarebbe portarvi con me (per altro, la seconda quindicina di ottobre dovrò esaurire i miei giorni di libertà vagando a scelta in giro per l'Italia; temo che quest'anno non riuscirò a raggiungere Linosa, ma se qualcuno avesse in programma escursioni su isole più accessibili, tipo Tremiti, Ventotene o altre, ci si potrebbe anche incontrare là...), ma riguardo questa seconda opzione, vi suggerisco di intervistare prima approfonditamente il medesimo Pulotto, per comprendere quali patimenti, sacrifici e sofferenze dovreste sopportare durante una simile traumatica avventura. E probabilmente ne uscireste dissuasi.


"Che poi, non vorrai mica convincerci che in due settimane estive in Sardegna non vi siete mai concessi nemmeno un bagno?" Ecco, ad essere onesti, mi tocca effettivamente confessarvelo. Ma a mia (o nostra) discolpa, posso affermare che ci siamo fatti la doccia tutte le sere (qualora foste preoccupati per la nostra igiene personale). A dirla tutta, un paio di mezzi bagni ce li siamo fatti...
Ed in alcune località particolarmente rinomate avremmo potuto farcene anche uno o due completi, semplicemente scendendo dall'auto in corsa...
Ma sarebbe scorretto colpevolizzare le condizioni meteo, sostenendo la teoria del complotto e la loro interferenza con il corretto svolgimento del nostro percorso debitamente programmato anzitempo, la tarda sera per la mattina presto, ovviamente, talvolta con cambi di tragitto estemporanei, dovuti tipo al fatto che in corrispondenza dello svincolo prescelto mi trovavo inevitabilmente coinvolto in un sorpasso, l'unico della giornata, considerate le mie carenti prestazioni automobilistiche.
Ed ora, proviamo ad avventurarci nella parte prettamente avifaunistica della vicenda.
Potreste tranquillamente immaginarvi il viaggio come una concatenazione ininterrotta di ripetute ed estenuanti "24h di bw", e non andreste troppo lontano dalla realtà. Anzi, ci sarebbe stata pure la possibilità di partecipare alla 24h provinciale ufficiale "Memorial Vellani", domenica 16 settembre (totalizzando nella sola provincia di Oristano una novantina di specie), ma non avendo mai imparato ad usare Ubird ci è parso scorretto iscriverci solo per l'occasione... Trascurerò spesso di menzionare giorni e luoghi, che nella mia fatiscente memoria hanno già sbiadito numeri e nomi, e proverò piuttosto a scalare gradualmente la sistematica delle specie, cercando di aggrapparmi ai dettagli significativi, episodici o aneddotici di ciascuna, prima che anche questi mi scivolino via.
E allora, che si parta dagli anatidi.
Per correttezza e tutela della specie, non vi racconterò delle vicissitudini che hanno accompagnato l'estenuante ricerca dell'ANATRA MARMORIZZATA, non vi elencherò tutte le acrobatiche peripezie e gli insormontabili ostacoli superati, ed eviterò accuratamente di descrivervi l'angosciante attraversamento delle paludi, degno di un intero capitolo della famigerata saga Tolkeniana...
Ma tuttavia, qualora per distrazione mi capitasse sovrappensiero di fare velato accenno a tutto questo, quantomeno non vi rivelerò l'esito finale di tale missione, che nessuno conoscerà mai davvero, e della quale non troverete traccia nemmeno su ornitho, strumento formidabile per conservare le nostre osservazioni, ma allo stesso tempo pericoloso serbatoio di dati per personaggi curiosi e senza scrupoli, talvolta dotati di superpoteri (alcuni di loro purtroppo vedono l'invisibile) che come lo zio avido e avaro presente in ogni buona famiglia che si rispetti mortificano l'entusiasmo e la passione di giovani e non più giovani avventurieri espropriandoli pigramente di qualsiasi sofferta esperienza.
In cambio, se vi accontentate, posso tranquillamente raccontarvi dei 150 FISTIONI TURCHI silenziosamente eclissati al margine del canneto di un paludoso stagno secondario nei dintorni di Cabras (OR) [piccola parentesi sulle province, non chiedetemele, non le so, non so più nemmeno se esistono]. Poco distanti da un altro canneto, un po' meno silenzioso ed eclissato...
Nello stesso sito, abilmente camuffati in mezzo agli omonimi cugini, si nascondono anche alcuni FENICOTTERI MINORI, che ci aspettavamo di individuare per il loro abbigliamento scioccante rosa sciocchino, e che invece ci si sono presentati come tre individui naniformi dall'immaturo aspetto bianco sporco corredati tuttavia di becco completamente nero, ma che per questa loro vergognosa apparenza mi rifiuto di inserire nell'elenco delle specie osservate. E riguardo ai loro parenti standard FENICOTTERI, non mi dilungherò oltre il semplice definirli onnipresenti e ubiquitari in ogni singolo rigurgito di acqua salmastra, generalmente docili e confidenti senza mezzi termini (nel video, sempre facendo attenzione a non farvi imbrattare dagli schizzi di fango che il robusto becco rosaceo solleva, potete apprezzare il rumore della componente meteo costante che accompagna le peregrinazioni sarde, e funge da colonna sonora ad ogni mia ripresa, il vento).

Provate voi a seguire in volo, a mano libera, un Falco della Regina
Di contorno, qualche BECCAPESCI, poche STERNE COMUNI, due STERNE ZAMPENERE e un solo MIGNATTINO COMUNE. Sul mare (a parte alcune BERTE MAGGIORI), quasi nulla. In particolare nessuno STERCORARIO. L'unico che abbiamo trovato è quello nel video qui sotto, che non saprei definire come Maggiore o Mezzano, preferisco lasciarlo come indet.
Passando quindi ai frequentatori della notte, ASSIOLI ancora canterini in quasi tutta l'isola e BARBAGIANNI (della SARDEGNA, per lo meno in quanto al momento residenti) probabilmente più facili da contattare che in altre parti d'Italia, talvolta pure loro ospiti dei B&B, per non parlare di quello che inavvertitamente abbiamo sfrattato dal suo pisolino diurno in un diroccato osservatorio per il BW. Gufi comuni e Succiacapre assenti all'appello, CIVETTE invece infestanti, ogni cumulo di pietre è loro proprietà (spesso decisamente mimetiche, nella foto ce ne sono due), i Nuraghi probabilmente potrebbero ospitarne un intero condominio, attive di giorno quanto di notte, danno la sensazione di essere anche fenotipicamente diverse da quelle del continente, pure nei vocalizzi, sai mai tu che a qualcuno venga l'idea di studiarle per speciarle o sottospeciarle... Sorprendente poi, almeno per noi, la presenza di individui ad alta quota, dimorati tra le rocce sperdute in mezzo ai monti.
Solo un accenno ai RONDONI, PALLIDI presenti un po' dappertutto (anche se ad alcuni dal "morfismo particolarmente scuro" non mi sbilancerei ad attribuire l'aggettivo "Pallido") e nidificanti in alcune località, MAGGIORI più localizzati e vociferi in modo assordante in alcuni di questi siti, talvolta usati come colonna sonora per le abluzioni dei cetacei in visita alla costa.
Ed ora ahimè, giunti ai passeriformi, la vera nota dolente del viaggio. Mannaggia alla CALANDRA. So che esiste (a differenza di STERPAZZOLA DELLA SARDEGNA e PASSERA LAGIA che, fino a prova contraria, potevano essere mere invenzioni dei sistematici), perché ne ho vista una l'anno scorso a Majano (Ud), ma vai tu a trovarne una in questo periodo, spulciando tutti i campi, i prati, gli arati, gli incolti, le strade sterrate e so io cosa ancora. Nemmeno l'ultimo azzardato tentativo di contattarla con un LAST MINUTE in aeroporto, da dietro la recinzione, sia chiaro, ha fruttato l'intera ricompensa. Quasi tutte le lettere, in realtà, le abbiamo raccattate, tranne l'ultima vocale. Un CALANDRO anche lì, l'ennesimo di una lunga serie (tutti comunque con redini manifestatamente nere, unghie corte e verso standard, casomai qualcuno se lo fosse domandato). Pazienza e rassegnazione, sia fatta la sua volontà di trovarla altrove.
Argomento alquanto dibattuto e controverso, i silvidi, sardi o non sardi che siano, esistono, non esistono, si nascondono, si palesano, sono tutti ingannevoli ed infestanti OCCHIOCOTTI che se non fai attenzione rischiano di infilarsi nelle tasche e in auto se solo ti azzardi a lasciare il finestrino inavvertitamente socchiuso?
Decidiamo di mettere da parte lo scetticismo ed iniziare la ricerca seguendo innanzitutto i suggerimenti dettati dagli "amici" che saggiamente ci guidano con le loro indicazioni mirate, almeno per comprendere la tipologia di ambiente che le varie specie frequentano, per poi provare a rintracciarle altrove. Così, la MAGNANINA SARDA fa la sua comparsa sulla cima del Monte Limbara (questo me lo ricordo), e visto che le (mie) foto spesso, soprattutto in questa stagione, non sono affatto utili alla determinazione, forse un video in cui chiacchiera al vento emettendo il suo perplesso vocalizzo vale più di tante (mie) parole. Focalizzandoci sull'ambiente, riusciremo poi a trovarla anche altrove, riconoscendola dal verso, perché l'aspetto inganna alquanto.
Discorso simile per la STERPAZZOLA DELLA SARDEGNA, altro fantasmino della fantasia, tanto da farmi dubitare della sua esistenza. Ma se ti dicono di andare a cercarla a Mistras, fai almeno un piccolo sforzo, o no? E chi dice niente. Così ci si sveglia la mattina presto presto e all'alba siamo a Mistras. E piove. Ovvio. Ma abbiamo già detto che non è il caso di responsabilizzare il meteo, e dunque, con il minimo sforzo, ci inventiamo che quel microbo di bestiolina che scodinzola tra la vegetazione bassa dell'acquitrino salmastro è lei, anche senza averla vista realmente, confidando con un briciolo residuo di speranza che sia lei davvero, e che si conceda a qualche strascicato stralcio di conversazione. E lei allora "scarrella" (come dice GZ) concedendosi alla vista. Esiste davvero. Ne troveremo altre, sempre a Mistras, ma non altrove. Sospetto tuttavia per mancanza di sufficiente e rigoroso impegno.
Giusto due parole sulle AVERLE, PICCOLE o CAPIROSSE che siano. Alcuni individui sparsi qua e là, spesso immaturi e con piumaggi ambigui non sempre banali da determinare.
Ci resta infine solo il VENTURONE CORSO, anche lui cercato e trovato sul Monte Limbara, con due singoli individui. E poi di nuovo sul massiccio del Gennargentu, anche lì faticosamente rintracciato. Per poi constatare la presenza di almeno una decina di individui in una vigna, frammisti a CARDELLINI, VERDONI e VERZELLINI, durante una sosta fatta a casaccio a bordo strada (fate finta che fosse necessario soddisfare qualche naturale impellenza fisiologica, ma io non ve l'ho detto) in una località che ovviamente non ho idea di dove fosse. C'è da sospettare che nemmeno fossi io a guidare.
E un ultimo commento inevitabile su alcune specie, giusto per dire
che l'USIGNOLO DI FIUME te lo ritrovi infrattato nei muretti incespugliati a distanza impensabile dal più vicino sputacchio d'acqua disponibile
che gli ZIGOLI NERI hanno spesso piumaggi abominevoli che fanno sospettare ibridazioni con entità aliene extraterrestri e che lo STRILLOZZO è infestante, numeroso, fin quasi domestico, in stormi talvolta di centinaia e centinaia di individui misti ai PASSERI SARDI...
Fine.
Se poi volete che aggiunga una chiosa relativa agli altri esseri viventi, posso dire che non ci siamo impegnati a sufficienza nella ricerca di MUFLONE e CERVO SARDO, ma in compenso un CINGHIALE ci si è materializzato con una rocambolesca acrobazia davanti all'auto, una MARTORA ci ha attraversato la strada, una LEPRE SARDA ha messo a dura prova (e spero con successo) l'istinto dei due segugi che la braccavano, un RICCIO ed alcune TARTARUGHE di varie specie ci hanno accompagnato lentamente lungo il percorso a bordo strada, corteggiate spesso da un danzante Pulotto...
una LUCERTOLA di BEDRIAGA ci si è concessa sulla cima del Monte Limbara, mentre i GECHI tentavano di sfuggire agli sguardi nascondendosi dietro i quadri, dei "CETACEI indet." alcuni li avete già visti...
Per Farfalle e Libellule, così come per la vegetazione, tornerò al prossimo appello.
Come naturale ed inevitabile epilogo al viaggio, di ritorno sul continente, abbiamo fatto tappa all'alba alla fantomatica Bocca di Serchio. Terza volta negli ultimi anni, le altre due volte assai poco fruttuose di pomeriggio, stavolta al mattino siamo riusciti, per quanto possibile, a fare ancora peggio. Sul mare si è materializzato il nulla cosmico. E non sto usando un eufemismo. Sospetto fortemente una carenza di preparazione, tempismo, intuito o immaginazione da parte nostra, per intercettare le specie che transitano per tale località. La nostra striminzita esperienza non vale a fare statistica, ma sicuramente vale a gettarci nel più totale panico e sconforto. Aiuto!
Grazie per essere arrivati fin qui. Vorrei riuscire a corredare il testo con ulteriori foto e video nei prossimi giorni, provate a ripassare da queste parti, non si sa mai...
Qui sotto trovate necessariamente la lista completa delle specie osservate, quelle numerate in territorio sardo, quelle tra parentesi sul "continente" durante la tratta di andata e/o di ritorno.
1. Volpoca
2. Fischione
3. Alzavola
4. Germano reale
5. Mestolone
6. Canapiglia
7. Marzaiola
8. Fistione turco
9. Moriglione
10. Moretta tabaccata
11. PERNICE SARDA
12. Quaglia comune
(Fagiano comune)
13. Tuffetto
14. Svasso maggiore
15. Svasso piccolo
16. Berta maggiore
(Berta minore)
17. Cormorano
18. Marangone dal ciuffo
(Marangone minore)
19. PELLICANO COMUNE
20. Nitticora
21. Sgarza ciuffetto
22. Airone guardabuoi
23. Garzetta
24. Airone bianco maggiore
25. Airone cenerino
26. Airone rosso
27. Mignattaio
28. Spatola
29. Fenicottero
30. Falco pecchiaiolo
31. Grifone
32. Biancone
33. Falco di palude
34. Albanella minore
35. Astore
36. Sparviere
37. Poiana
38. Aquila reale
39. Falco pescatore
40. Gheppio
41. Lodolaio
42. FALCO DELLA REGINA
43. Falco pellegrino
44. Porciglione
45. Gallinella d'acqua
46. POLLO SULTANO
47. Folaga
48. GALLINA PRATAIOLA
49. Cavaliere d'Italia
50. Avocetta
51. Occhione
52. Corriere piccolo
53. Corriere grosso
54. Fratino
55. Pivieressa
(Pavoncella)
56. Piovanello maggiore
57. Piovanello tridattilo
58. Gambecchio comune
59. Gambecchio nano
60. Piovanello comune
61. Piovanello pancianera
62. Combattente
63. Beccaccino
64. Pittima minore
65. Chiurlo piccolo
66. Chiurlo maggiore
67. Totano moro
68. Pettegola
69. Pantana
70. Piro piro culbianco
71. Piro piro boschereccio
72. Piro piro piccolo
73. Voltapietre
(Gabbiano corallino)
74. Gabbiano comune
75. Gabbiano roseo
76. GABBIANO CORSO
77. Zafferano
78. Gabbiano reale
79. Sterna zampenere
80. Beccapesci
81. Sterna comune
82. Mignattino comune
83. PICCIONE SELVATICO / domestico
84. Colombaccio
85. Tortora dal collare
86. Tortora selvatica
87. Barbagianni (della Sardegna)
88. Assiolo
89. Civetta
90. Rondone pallido (e rondone sp.)
91. Rondone maggiore
92. Martin pescatore
93. Gruccione
94. Upupa
(Picchio verde)
95. Picchio rosso maggiore
(Cappellaccia)
96. Tottavilla
97. Allodola
98. Topino
99. Rondine montana
100. Rondine
101. Balestruccio
102. Calandro
103. Prispolone
104. Cutrettola
105. Ballerina gialla
106. Ballerina bianca
107. Scricciolo
108. Pettirosso
109. Usignolo
110. Codirosso comune
111. Stiaccino
112. Saltimpalo
113. Culbianco
114. Passero solitario
115. Merlo
116. Usignolo di fiume
117. Beccamoschino
118. Cannaiola comune
119. MAGNANINA SARDA
120. Capinera
121. Beccafico
(Bigiarella)
122. STERPAZZOLA DELLA SARDEGNA
123. Magnanina comune
124. Sterpazzolina (... sp. ...)
125. Occhiocotto
126. Luì piccolo
127. Luì grosso
128. Fiorrancino
129. Pigliamosche
130. Balia nera
(Codibugnolo)
131. Cincia mora
132. Cinciarella
133. Cinciallegra
134. Averla piccola
135. Averla capirossa
136. Ghiandaia
137. Gazza
138. GRACCHIO CORALLINO
139. Taccola
140. Cornacchia grigia
141. Corvo imperiale
142. STORNO NERO
143. Storno
144. PASSERA SARDA
(Passera d'Italia)
145. Passera mattugia
146. PASSERA LAGIA
147. Fringuello
148. Verzellino
149. VENTURONE CORSO
150. Verdone
151. Cardellino
152. Fanello
153. Crociere
154. Frosone
155. Zigolo nero
156. Strillozzo