venerdì 31 dicembre 2021

Resoconto Mensile Tringa - Dicembre 2021

 

Abbiamo un estremo bisogno di energie positive, di sensazioni che riescano a scaldarci il cuore, di chiudere gli occhi, percepire la serenità come se fosse ancora palpabile e sorridere, sorridere spensieratamente, sorridere senza il tormento del presente che continua a soffocarci, sorridere immaginando, tra tutti, l’unico possibile futuro che conservi una speranza di vita, a costo di sacrificare le nostre ambizioni e le nostre aspettative. Sorridere perché ci sia un futuro per la vita. Abbiamo un estremo bisogno di nutrire questa speranza, giorno per giorno, perché il futuro che sopravvivrà al nostro presente, e a noi, sia ancora vivo.


Verdoni e cincia bigia - Foto di Pietro Zamò

Potete pensare che queste parole siano una metafora per un concetto astratto ed impalpabile. Liberi di farlo, ma l’immagine è concreta. La foto è di Pietro Zamò, che con il fratello Francesco rappresenta il futuro, la nuova generazione, che sotto la supervisione di Tommaso vigila su quel che resta del mondo vivente attorno a casa, prima che la mangiatoia resti vuota. Torneremo più tardi alla loro mangiatoia (sulla quale ci siamo già soffermati) ma prima cerchiamo forza e coraggio in questo futuro, del quale il giovane Elia sta realizzando la sua personale guida.

 

Guida agli uccelli d'Italia e d'Europa - Disegno di Elia

Il nostro compito è quello di permettergli di raccontarci la storia di tutte le specie che abbiamo ereditato dai nostri predecessori, senza fargliene mancare nemmeno una, in un mondo in cui, così ci racconta Erica, il Picchio cenerino e la larva, sua preda, convivono stoicamente, pur consapevoli di tutte le difficoltà che questa convivenza comporta.

 

Il Picchio cenerino e la sua preda - Disegno di Erica Skodler

Dobbiamo ascoltare il presente per salvare il futuro. Non abbiamo alternative. Ed il presente urla. Vorremmo tapparci le orecchie, chiudere gli occhi e scappare, perché la devastazione che ci circonda è dolorosa ed inaffrontabile. Ma respiriamo a fondo, una volta e mille mila ancora. E ci sediamo al tavolo delle trattative, a malincuore, accettando il ruolo ed i panni che il destino ci costringe ad indossare.

 

No comment - Foto di Matteo Skodler

Lo so cosa pensate. Facile sdrammatizzare così. Sdrammatizzare? Ma ve lo immaginate il Pulotto vestito da Babbo Natale? No? Beh, per fortuna qualcuno l’ha già fatto per voi. Questo è il vero dramma!

 

Pulotto Natale - Elaborazione di Federico Pigato

Certo, avete ragione. Non è questa l’immagine della realtà presente. Un presente che ci vede raminghi, solitari, sconsolati e pensierosi vagabondi delle desolanti terre emerse.

 

Pulotto Natale "Real" - Foto di Luca Rossi

Un presente che ci vede inciampare, cadere, ferirci eppure rialzarci, ostinati, ad ogni ostacolo.

 

Mani - pulazione - Foto di Pulotto

Mani - pulazione - Foto di Pulotto

Non possiamo negarlo che, orsi come siamo, un pochino questa immagine di avventurieri potrebbe anche piacerci. Come ci piace l’idea che ci siano altri avventurieri come noi, più giovani, più entusiasti, più vivi, con occhi curiosi di meraviglia che questo mese ci raccontano la storia della folaga polacca W88 in vacanza nel laghetto della Burida a Pordenone (Benvenuto Niccolò!).

 

Folaga polacca W88 - Foto di Niccolò Fagotto

Folaga polacca W88 - Foto di Niccolò Fagotto

Folaga polacca W88 - Foto di Niccolò Fagotto

Ma ci piace anche l’idea di un Filo che lega ogni cosa, che ci permette di incontrare gli altri viandanti in un punto a caso dello spazio tempo (di questi punti magnetici ne troverete qualcuno nel prossimo QB…) senza accordarsi in anticipo.

 

Vagabondi per caso - Foto di Gabriele Zamò

E soprattutto, ci piace l’idea di riuscire a sorridere ancora, nonostante i pensieri, nonostante i ricordi, nonostante le mortificazioni e le ferite aperte, ci piace l’idea che la vita e la verità siano più forti di qualsiasi egocentrismo e di qualsiasi mistificazione.

 

Per chi ha memoria del passato - Foto di Tommaso Zamò

A proposito di verità, dal primo gennaio 2022 inizia il Big Year. Sperando di rendere un gradito servizio a chi si cimenterà in questa impresa, qui di seguito sforneremo una breve carrellata delle attuali rarità presenti in FVG, con una raccomandazione. Lo spirito di manifestazioni come queste è sicuramente quello di stimolare gli appassionati come noi a superarsi, a confrontarsi con i propri limiti e mettersi in discussione con consapevolezza e responsabilità. Perché a volte, dopo aver fatto tanta strada, l’unica soddisfazione potrebbe essere quella di incappare in una giornata di nebbia. 

La strada della perdizione - Foto di Matteo Skodler

Apocalisse nella nebbia - Foto di Matteo Skodler

Certo, lo sconforto iniziale potrebbe lasciare il posto al desiderio di agire d’astuzia, come già in passato, inevitabilmente, è accaduto durante simili competizioni. Arrivare, vedere (dire di aver visto) tutto quello che c’è da vedere (a volte qualcosa in più, per sviare i sospetti) e ripartire. “La specie c’è, altri l’hanno segnalata, cosa importa se non la vedo, io la segno lo stesso, tanto mi pare di averla vista.” Per la gara, un punto segnato così vale comunque. Per la coscienza anche (o almeno per chi ce l’ha), vale esattamente un punto, ma in meno. Raccomandazione inutile direte voi (“Sei il solito malpensante prevenuto!”). Meglio così. Vorrà dire che godersi nello stesso fotogramma un’OCA LOMBARDELLA MINORE e un’OCA COLLOROSSO in RNR Foce Isonzo (Go) non sarà esclusiva esperienza del solito mago Silvano.

 

Oca collorosso (sx) e Oca lombardella minore (dx) - Foto di Silvano Candotto

Sì, ve lo confermo. La Lombardella minore e le Collorosso ci sono ancora. Così come un’OCA GRANAIOLA e pure l’AQUILA DI MARE che ormai da almeno quattro anni gironzola in zona. Ma, come detto, il fatto che ci siano non è garanzia di osservarle, almeno per gli “sfigatelli” (cit. Zamix) come noi.

 

Oca lombardella minore (con oche lombardelle) - Foto di Silvano Candotto

Oca collorosso - Foto di Pulotto

Oca collorosso - Foto di Paolo Utmar

Oca collorosso - Foto di Paolo Utmar

Oca granaiola in mezzo al mucchio selvaggio - Foto di Luca Rossi

Aquila di mare - Foto di Pulotto

Anche il LUI’ DI HUME di Case Salmastro a Terzo d’Aquileia (Ud) c’è ancora. Il compito più arduo per trovarlo è raggiungere Case Salmastro, poi lui ci mette la sua vivacità vocalizzante per attirare la vostra attenzione. Fotografarlo è un altro discorso, ma anche su questo argomento mi dilungherei in riflessioni spiacevoli su quanto sia facile realizzare foto splendide se poco ci interessa tormentare il soggetto ripreso e molto invece attirare consensi (ingannando la buona fede degli estimatori).

 

Luì di Hume - Mix di Foto di Pulotto

Luì di Hume

Luì di Hume

Luì di Hume



Per quanto riguarda il CIGNO MINORE di Aprilia Marittima (Ud), dopo il 17 dicembre, nonostante le ricerche mirate, non si hanno più sue notizie (condivise). Tuttavia, considerata la consistenza delle truppe di CIGNI REALI (il tizio con l’anello giallo al collo è stato ritrovato, ma nuovamente senza riuscire a leggere la scritta in nero) sparpagliate tra la laguna di Marano e Grado ed il litorale goriziano non si esclude che possa essere tranquillamente ricontattato.

 

Cigno minore

Cigno minore (e cigno reale con collare giallo)



Ovviamente, attenti alle illusioni della nostra immaginazione, che hanno questa insana pulsione nel tentare di convincerci che la realtà sia come vorremmo che fosse (o come ci piace raccontarla). Molte volte, mettendo da parte l’importanza personale, con un’umile ammissione di sconfitta, è più corretto confessare che non siamo nemmeno in grado di riconoscere il Sole dalla Luna.

 

Inganni di luce  - Foto di Marta Trombetta

Così, quello che sembra un gabbiano reale troppo enorme e dai colori troppo insoliti dobbiamo accettare che potrebbe effettivamente essere un gabbiano reale enorme (e dai colori travisati dalla macchina fotografica e dal crepuscolo).

 

Gabbiani reali variamente assortiti al tramonto

Gabbiani reali variamente assortiti al tramonto

Oppure, quello che sembra un candido limicolo appartenente ad una specie ignota è in realtà un candido limicolo appartenente ad una specie ignota fintanto che non lo si determina come PIOVANELLO PANCIANERA lavato in candeggina.

 

Piovanelli pancianera con intruso sbiadito

Piovanello pancianera sbiadito

Piovanelli pancianera con intruso sbiadito


E’ vero, ci sarebbe anche quello che inizialmente non assomiglia a niente di quello che abbiamo imparato a conoscere e che alla fine risulta un improbabile CIUFFOLOTTO SCARLATTO (vi ho detto che saremmo tornati alla mangiatoia della famiglia Zamò).

 

Ciuffolotto scarlatto con verdone - Foto della foto di Matteo Skodler

Ora, per tutti i dubbi che può far nascere in noi la sua presenza invernale e la consapevolezza che sia diffuso tra le specie detenute in gabbia (legalmente o meno, ibridato o meno), ci rincuora il fatto di saperlo libero, volante, privo di anelli e… scomparso. Già. Sparito verso il suo destino. Ovunque lo trasporti. Similmente ad un altro personaggio, decisamente degno di rappresentare la categoria degli ambigui, almeno in FVG dove le osservazioni annuali si contano per ora sulle dita, ovvero il PARROCHETTO DAL COLLARE libero e vagante, comparso a Fiumicello (Ud) per qualche ora e da lì svanito.

 

Parrocchetto dal collare

Parrocchetto dal collare


Creature di provenienza oscura o dall’aspetto naturalmente bizzarro. Tipo la CANAPIGLIA dal becco da pagliaccio osservata in RNR Valle Cavanata da Paolo (Utmar) la vigilia di Natale.

 

Canapiglia dalla strana maschera - Foto di Paolo Utmar

Che si fosse vestita in modo stravagante per partecipare al cenone? Non ci è dato di saperlo. Così come non ci è dato di sapere se anche voi arriverete alla nostra conclusione osservando questa immagine, che vi lascio come QUIZ MENSILE. Attenderò le vostre risposte (in privato o nei commenti qui sotto) per una settimana, poi ci sbilanceremo a darvi la nostra soluzione (non necessariamente corretta, sappiatelo).

 

Foto Quiz - Foto di Fabio Marcolin

(Questa la nostra soluzione: Ibrido Moretta x Moretta grigia. Buoni caratteri per Moretta grigia la forma della testa senza traccia di ciuffo ed il bianco esteso alla base del becco; il nero ampio sulla punta del becco ed il dorso scuro che contrasta con il resto del piumaggio sono invece tipici della Moretta. In fondo a pagina 35 della "Guida degli Uccelli d'Europa, Nord Africa e vicino Oriente, Svensson L., Ricca editore, 2012" trovate l'immagine di un individuo praticamente identico).

E così, tra una divagazione e l’altra, siamo arrivati alla parte in cui vi raccontiamo che nonostante gli imprevisti, le sofferte e silenziose battaglie, le bordate quotidiane di cui anche questo mese ci ha fatto dono, c’è ancora qualcuno che si impegna, qualcuno che perlustra il territorio instancabilmente, qualcuno che raccoglie dati per poi elaborarli e condividerli in tempo reale. Ci piace chiamare tutti questi “qualcuno” la squadra Tringa FVG e le loro imprese trasformarle in lavori fruibili e gratuiti. Lo facciamo da anni e faremo il possibile per continuare a farlo (da soli o in compagnia, come nell’avventura per tutelare il Fratino di Lignano Sabbiadoro, insieme agli amici della LIPU, della “riserva Foce Tagliamento”, del Comitato Fratino… e molti altri). Ad esempio, con l’atlante di Udine dei Nidificanti e della Stagione Calda 2021 che sta prendendo forma per vedere la luce appena possibile. L’atlante comunale di Codroipo che al passo spedito di PiZonta procede inanellando (metaforicamente) specie nuove per la Stagione Fredda, dal GABBIANO CORALLINO alla TORDELA, dall’OCA LOMBARDELLA al (mannaggia a lui) IBIS SACRO, che si mescolano alle specie invernali già incontrate nell’anno precedente ma sempre gradite.

 

Gabbiano corallino - Foto di Paolo Zonta

Tordela con i fringuelli - Foto di Paolo Zonta

Oche lombardelle nella nebbia - Foto di Paolo Zonta


Ibis sacro - Foto di Paolo Zonta

Chiurli maggiori in volo su Codroipo - Foto di Paolo Zonta

Il traliccio dei Falchi pellegrini - Foto di Paolo Zonta

Corvi comuni - Foto di Paolo Utmar

Colombelle e colombacci


A proposito di inanellare, ma stavolta non metaforicamente, i nostri complimenti, il nostro grazie (ed i nostri auguri per la nuova carriera da oggi!) vanno a Fulvio Barbarino (con lo zampino di Cristina Comuzzo) ed a tutti coloro che sono stati artefici del Progetto Alpi di Malga Confin (Ud) che è entrato ufficialmente a far parte del lavoro che  racconta i 20 anni del progetto (pubblicato sulla RIO qui sotto gratuitamente scaricabile)

https://sisn.pagepress.org/index.php/rio/issue/view/50

Certo, in tutte queste attività tocca sempre muoversi con prudenza, come un PETTIROSSO che pattina sul ghiaccio, perché ogni volta che si cerca di realizzare qualcosa di bello, utile e gravido di entusiasmo si rischia di scontrarsi con gli insani ed immutabili equilibri dell’oligarchico immobilismo oscurantista, ma pace, essere testimoni silenziosi dell’annientamento generale non è tra i propositi degli anni passati, presenti e futuri.

 

Pettirosso - Foto di Marta Trombetta

Anche perché temiamo che, in un mondo fatto di declini irreversibili, causati dall’eccessivo sfruttamento ambientale e conditi da pestilenze irrefrenabili di cui nemmeno si parla (con l’aviaria che sta falcidiando miriadi di uccelli in tutto il continente), sarà sempre più difficile fare incontri banali per quanto inaspettati, come un MORIGLIONE in mezzo alle anatre germanate, o un MERLO ACQUAIOLO che ti sorveglia mentre ti affacci sul suo ruscello o uno SPARVIERE che viene a farti capolino nel giardino di casa oppure che ti controlla mentre vai a fare la spesa…

 

Moriglione - Foto di Stefano Sava

Merlo acquaiolo - Foto di Stefano Sava

Merlo acquaiolo - Foto di Stefano Sava

Sparviere - Foto di Marta Trombetta

“Ore 8.20 sono davanti alla ferramenta di S. Valentino (sede comunale di Fiumicello) e aspetto che apra, il sole splende e la temperatura è ancora bassa. Vedo una strana “tortora” su un cedro di un giardino vicino, penso “ma che testa scura” e prendo il binocolo. E’ uno sparviere maschio che si gode il primo sole, convinto, come è tipico della specie, di non essere visto dalla moltitudine degli umani indaffarati.” (cit. Paolo Utmar)

 

Sparviere - Foto di Paolo Utmar

Ma finché ci saranno occhi curiosi, in terra e cielo ci auguriamo di trovare anime volanti fatte di speranze e piume…

 

Grifone - Foto di Luciano Silei

Grifone - Foto di Luciano Silei

… perché di roboanti creature di metallo, appariscenti e spericolate, se fosse possibile ne faremmo volentieri a meno.

 

Metallo urlante - Foto di Paolo Zonta

Si è fatto tardi, è quasi giunta l’ora. E noi siamo arrivati alla frutta. O meglio, come si dice in questo campo, agli zigoli che chiudono l’elenco, l’alfabeto e la sistematica. E di questi ce n’è per tutti i gusti e di tutti i colori. Il GIALLO, il GOLAROSSA...

 

Zigolo giallo - Foto di Marta Trombetta

Zigolo golarossa

… e poi il nostro preferito, il fantasmino delle stradine sterrate, lo straordinario ZIGOLO DELLE NEVI in trasferta dal Profondo Nord con il quale vi salutiamo e vi auguriamo un presente coraggioso per un futuro sereno, ovunque siate.

Zigolo delle nevi - Foto di Paolo Utmar

Zigolo delle nevi

Zigoli delle nevi - Foto di Paolo Utmar