sabato 12 settembre 2015

24h provinciale di birdwatching - 2015


Considerato che sono digiuno da lunghi report, spero non si percepisca troppo la ruggine sui polpastrelli, almeno non più di quanto la avverta io nelle residue sinapsi che mi scricchiolano in testa.

Come ogni anno, a inizio settembre (quest'anno sabato 12 e domenica 13) EBN Italia organizza il Memorial Vellani, la gara provinciale di 24h di birdwatching.

Dopo aver disertato forzatamente l'appuntamento primaverile, gli Udignoli (nella formazione tipo, Alessandro il Pulotto Bertoli, Matteo Skody Skodler, Matteo Despota Toller) fanno ritorno agguerriti alla competizione, rammaricati tuttavia dall'assenza inaspettata delle Averle lucane... tanto che quasi quasi all'ultimo momento la squadra opta per restarsene a letto... tale "l'agguerrimento"...

Trascinato di peso Skody fuori dal suo giaciglio, la gara comincia in lieve ritardo.
Alle 00.15 la squadra è riunita a Udine davanti casa Toller e si parte verso Pasian di Prato, Mereto di Tomba, Fagagna, Osoppo...

Clima rigido e umido, ma cielo stellato e sereno. Vento assente.

Lungo il percorso, arrivando da casa prima di mezzanotte, il Pulotto avrebbe già contattato la prima specie: un ALLOCCO appena investito a bordo strada. Questo presagio ci costa il Malus da scontare a inizio gara: nella prima ora contattiamo solo mammiferi, di varie specie in gran quantità, ma nessun uccello...

Sarà che la mia nuova auto è diesel, ma carburiamo molto lentamente.
Involiamo una Fagiana in un campo, poi un Assiolo timido si decide a rispondere.

Le Cicogne bianche sui nidi sono una garanzia, ma il contorno è sconsolante silenzio.

Skody (che da subito mostra i primi sintomi di allergia alla mia presenza e guida: occhi rossi e gonfi, naso percolante, starnuto ripetuto intenso e plurimo) scova posata la prima Civetta di quelle che diventeranno almeno una dozzina.

Io comincio a dare prova della mia incapacità visiva. Ho la sensazione di viaggiare bendato. Non mi accorgo delle bestie nemmeno quando rischio di investirle. Succede così a Osoppo con il primo Succiacapre (ma stavolta non impreco brutalmente come era avvenuto l'anno scorso, semplicemente non mi accorgo nemmeno che mi si invola da sotto le ruote)... 

Idem poco dopo con il primo dei piccoli passeriformi che si rivelano Culbianchi a passeggio sullo sterrato... 

Un Gufo comune si invola da un albero senza farsi notare dal Pulotto, ma ne troveremo almeno un altro paio (uno ci sorvolerà da vicino sul greto del torrente Torre, incuriosito dai nostri vani richiami occhioneschi...)

Andiamo a cercare l'Allocco a casa sua. Al primo tentativo sbagliamo indirizzo e tiriamo dritti. Al secondo gli parcheggiamo in cortile e ci risponde poco distante dopo pochi richiami (dalla direzione in cui eravamo finiti in precedenza... forse era venuto a cercarci)

Mentre migro verso nuovi lidi costieri, due Udignoli su tre tentano di pisolare (uno dei due è quello che guida).
Il greto del Torre ci regala solo un Gufo comune curioso in sorvolo sulla testa.

Facciamo tappa "formale" a Terzo d'Aquileia, dove abbiamo generalmente appuntamento notturno con il controllo standard di rito da parte di Polizia / Carabinieri... Stavolta niente controllo, al contrario, sorprendentemente dopo anni di assenza, nel corso d'acqua in mezzo al paese è ricomparso un maschio spelacchiato di ANATRA MANDARINA! Lo vediamo nuotare e sfuggirci svolazzando, sbattendo delle ali insulse poco adatte al volo. Non siamo in grado di valutare se siano tarpate o solo in muta, quindi decidiamo di "autoescluderlo" dal conteggio.

E' l'ora del Barbagianni. Dalla soglia di casa ci guarda perplessa l'ennesima Civetta.
Citofoniamo a lungo prima che si presenti all'appello. Vola nei dintorni svogliato. Non si concede alla nostra curiosità come fatto abbondantemente in passato. Ne compare un altro, ma anche lui ci trascura.
Dalle velme della laguna in piena bassa marea provengono i richiami dei primi limicoli e ardeidi, Pantana, Chiurlo maggiore, Piovanello pancianera, Airone cenerino...

Lungo il percorso che ci traghetta nell'entroterra verso la sponda ovest della laguna le osservazioni sono nulle nonostante le strade sterrate (a parte un'ulteriore eccesso di lepri particolarmente predisposte a farsi investire...)

Nei dintorni di Marano Lagunare, oltre ad un'altra famiglia di Barbagianni un po' più socievole , recuperiamo un paio di Nitticore, un Marangone minore in pesca notturna, un gruppetto di Volpoche e un magro mix di gabbiani e limicoli

La Quaglia è un canto distante distante, ma da dove la sentiamo non abbiamo il coraggio e la sicurezza di determinarla come "selvatica", speriamo di ricontattarla più da vicino, ma anche lei resta esclusa, per onestà, dalla lista...

Manca poco più di mezz'ora alle "prime luci" (secondo quanto tento di spacciare ai compari), ma è l'ora del sonno pesante, del rigore termico e dell'umidità infestante... mi piazzo sull'argine lagunare e tento di scuoterli, mentre la luce continua a tardare, collezionando singoli versi in anticipo, ma che per fortuna poi si fanno persistenti e condivisibili (Fenicottero, Pivieressa, Porciglione, Cutrettola, Usignolo di fiume, Forapaglie comune...) e punto il cannocchiale verso la marea, ahimè, ancora troppo bassa...

Protestano motivatamente perchè con quella luminosità e distanza non si distingue una emerita pippa (a parte le decine di Fenicotteri, qualche macro limicolo e ardeide, un Cormorano... e poco altro)

Li scollino su e giù per l'argine, racimolando Airone rosso, Falco di palude, Piro piro piccolo, Martin pescatore, Sterna comune, Beccaccino, Beccamoschino... e una decisamente esigua scarsità di passeriformi.., . il Merlo per il momento lo sento solo io...

La luce migliora, ma le briccole sono troppo distanti per permetterci di stabilire se quelli posati sono davvero Marangoni dal ciuffo (osservati da altri nei giorni scorsi con la barca), e per noi restano sagome indeterminate di falacrocoro

Abbandoniamo la desolante marea lagunare per dirigerci verso il mare, alla Foce del Tagliamento.
E qui, tra le 7.30 e le 8.00, si consuma la fase drammatica della gara.
Il mare è già in riverbero, catturati i Beccapesci lo abbandoniamo in pochi istanti.
Nella vegetazione fitta i migratori sono scarsi e poco collaboranti. 
Alcune brevi apparizioni ci regalano Luì verde, Fiorrancino (già arrivati da inizio settembre), Pigliamosche, Balia nera, Capinera, Beccafico...

Ma il resto ci è precluso, o meglio, ci deride in modo disarmante

L'Usignolo è un fischio lamentoso e monotono udito da tutti, ma senza mai la conferma della grattugia finale, e visto che settembre è la sagra dei fischi invisibili non possiamo permetterci di portarlo a casa così superficialmente

Il Codirosso comune del Pulotto è una sagoma controluce che saltella tra i rami alti di un albero per poi involarsi e mostrare la coda solo a lui, rendendosi invisibile. Io sarei quasi convinto dal resto dei caratteri, ma senza aver visto la coda, e con l'ostile negazione di Skody, lasciamo anche lui ignoto al suo migro destino

Il mio Canapino Maggiore / sp è una comparsa di pochi istanti tra foglie fitte e bacche che nessun altro percepisce

Poco distante, in mezzo alle Bigiarelle si nasconde qualche altra creatura ignota.
E' già tanto se aggiungiamo Picchio verde e Verdone (entrambe specie impensabilmente "ostiche")
I Codibugnoli allarmano, forse per il sorvolo di un colombaccio, ma suggerisco di occhiare un eventuale sparviere... e invece in distanza compare addirittura un ASTORE! Dubito che fosse il motivo di allarme dei caudati, anche perchè se ne vola placido verso gli affari suoi...

Usciamo da Lignano sostando nei punti caldi, dove fortunatamente la Cappellaccia (la mia bestia nera) si rivela, in compagnia di un'Averla piccola e di un Prispolone (che Skody non sente, nonostante sia sostenitore accanito del loro attuale copioso migro) ... le Taccole sono dove dico a Skody di cercarle (e per fortuna che le trova)... Dietro il cimitero scarse soddisfazioni, solo il primo Piro piro boschereccio e uno Svasso piccolo distante

In Valle Pantani un nugolo di passeriformi indeterminati svolazza sui tamerici, giusto un Luì grosso in mezzo ai verdi...
E tra i Germani reali e le Alzavole anche 3 Fischioni, un Mestolone, una ventina di Marzaiole... i primi Totani mori e 3 Gambecchi comuni...

Skody mostra palesi i sintomi di un'ingravescente pestilenza.
Mentre torniamo verso la laguna staniamo il primo Cuculo della giornata, compaiono gli Stiaccini, ci perdiamo il primo Lodolaio e Verzellino di Skody, ma rimedieremo.

Come strappo alla regola, Skody manifesta il desiderio di una tappa colazione al Bar. Lo accontentiamo, ma dopo una ventina di minuti lo diamo per disperso. Temiamo abbia deciso di farla finita in qualche angusto angolo del locale. Quando ricompare il suo volto mostra evidenti i segni di chi è sopravvissuto a stento ad un devastante squaraus.
Il Pulotto gli propone un farmaco miracoloso, che tuttavia non mostra alcun beneficio apparente, tuttavia alla lunga ci consente di proseguire la gara, evitando ulteriori "colazioni".

Prolunghiamo il percorso fino alle Risorgive dello Stella, dove, già ad Ariis, i Rondoni maggiori sfrecciano tra le case. Ci fermiamo a lungo ad osservarli ammaliati. Mentre Skody stana un altro Verzellino, che io e Pulotto dovremo recuperare, in mezzo ai Rondoni maggiori ne compare uno più piccolo e scuro (nessuna evidenza di muta, non contrasto a sella, gola chiara ma non troppo): Rondone comune! Faccio in tempo a mostrarlo al Pulotto, mentre Skody "dove dove" inquadra quello che erratamente gli indico a occhio nudo e ci guarda scettico, dubitando delle nostre allucinazioni

Le risorgive sono poco utili, l'unico picchio che si fa notare è un Picchio muratore

Torniamo in laguna, verso la foce dello Stella, dove abbiamo appuntamento con i Falchi pescatori (e con il secondo Cuculo della giornata). Il primo è una sagoma indistinta nel riverbero che volteggia sopra due tralicci distanti. Poi sulla laguna ce n'è uno che volteggia, si tuffa e pesca e preda... uno che lo segue incuriosito... uno che se ne sta posato su un arbusto instabile... un quarto che ci affianca volando sopra un campo arato, proveniente dalla direzione opposta, trasportando la sua ittica preda inseguito da una Poiana. Di sottofondo, una Cannaiola comune abbozza i suoi richiami (più tardi ne sentiremo una anche in "canto")

La strada verso Marano ci regala inaspettato "il canto di un torcicollo": sarebbe facile farsi ingannare, se non fosse che sopra la testa ci volteggia docile un'intera famiglia di Lodolai :)

Torniamo a Marano Lagunare, dove ci crogioliamo ad osservare un po' di limicoli (inclusi alcuni che ci mancavano... Corriere piccolo, Corriere Grosso, Pettegola, Cavaliere d'Italia, Combattente, Pavoncella, Piro piro culbianco) sorvolati da nugoli infestanti di Topini
Imbarazzante l'osservazione di un'unica Oca selvatica, che Skody nemmeno si degna di guardare
Idem per i Cardellini, che nella distrazione per poco ci dimentichiamo di ascoltare

Mentre trascino via il Pulotto verso l'auto, il solito (efficace) ritardatario Skody ci richiama sui nostri passi con un allarmato "Schiribilla!". Corriamo i pochi metri che ci separano temendo di farcela sfuggire anzitempo nel canneto. Fortunatamente, la schiribilla è un VOLTOLINO! e si lascia osservare (anche sguazzando in modo imbarazzante per qualche secondo) il tempo sufficiente da tutti per gradirlo e determinarlo a dovere

Nonostante alcune laCune (tipo l'airone guardabuoi, e qualche raro limicolo osservato il giorno stesso o il giorno dopo da altri in zona), la laGuna ha fatto il suo. Quota 100 è raggiunta e superata. Puntiamo verso nord est, lungo strade sterrate che non regalano nulla. Nemmeno la confluenza Torre Natisone ci è propizia come fu l'anno scorso, durante la pausa pipì... Lo Zigolo nero lo percepiamo solo io e il Pulotto.

Il prode Gabriele Zamix Zamò ci aspetta a Oleis,  dopo Manzano lungo il Natisone, per scortarci silenzioso (consapevole di non poterci aiutare palesemente) con il suo fidato Fiorino.

Lungo la capezzagna che ci porta al Natisone, Skody mi fa notare che la mia guida troppo sportiva rischia di farci perdere un eventuale Saltimpalo presente nei dintorni, e mi suggerisce di rallentare. Io lo accontento, mi giro dalla sua parte, inchiodo, e gli faccio notare che fuori dal suo finestrino posato sulla soja c'è giusto il maschio di Saltimpalo che volevo fargli perdere. Con questo, gli chiedo per cortesia di trovarmi uno Sparviere che sarebbe anche il caso, il posto e l'ora. Detto fatto. La poiana che compare in volteggio viene seguita in pochi secondi dalla sagoma del primo Sparviere della giornata.

Ci vogliono un paio di tappe per reperire 3 Smerghi maggiori (uno ci vola sulla testa), mentre ne basta una per le ballerine gialle. Un'altra tappa dietro un capannone per una famiglia di Codirossi spazzacamino (con contorno di Zigoli neri). 

Ad Azzano, il panico tra i piccioni è presagio di rapace in caccia, e il solito perseverante Skody ci blocca sul posto e intercetta il volo bellicoso di un Falco pellegrino. Lo sgomento dei piccioni per altro assume i connotati dell'apocalisse, perchè nel cielo compare l'enorme sagoma di una femmina di Astore, mobbata prima da un Gheppio e poi da una femmina di Sparviere. Stavolta, proprio occhio di Falco Skody, non c'è che dire.

Se è vero che la Tottavilla alla lunga si concede all'ascolto, lo Strillozzo malauguratamente non si palesa.
Gabriele ci saluta, con un ingenuo "avete il codirosso comune, che ne ho uno in giardino?"
Facciamo finta di non aver sentito, lo scortiamo fino a casa e... correttamente, tiriamo dritti a malincuore...

Il Bosco Romagno è avaro come suo solito di recente.
Rampichino comune, Cincia bigia, Fringuello...
Incoraggiamo a lungo tutti i picchi, finchè un verso "anomalo" si rivela nel silenzio.
Skody insiste nel vocalizzo del cenerino, e il verso persiste, senza mai rivelarsi agli occhi, nè al canto esplicito. 
Per Skody è Picchio cenerino.
Io e Pulotto abbiamo bisogno di tornare a casa, la sera, e ascoltare questo su xeno canto per confermarlo.

Picchio cenerino. Ma quante rogne per scovarlo.

Siamo quasi "puntuali". Scappiamo ora verso ovest.
A Cornino ci aspettano i Grifoni: una trentina di individui si invola dalla parete sopra il carnaio disturbata da uno sciagurato velivolo umano troppo vicino e troppo fuori luogo. Sopra di loro Skody, ancora occhio di falco, intercetta un altro rapace. "Falco pecchiaiolo!". Pulotto lo inquadra. Io invece dimostro per l'ennesima volta, sempre che ce ne fosse bisogno, che il cielo non è posto per me. Quasi rinuncio, finchè finalmente lo inquadro mentre scivola verso sud, rallenta, volteggia appena.

I Frosoni ci fischiano nelle orecchie, e un gruppetto di zigoli si nasconde nella vegetazione, zippando. Riusciamo a vederne solo uno (nero) ma siamo quasi sicuri che ci siano anche i muciatti. Ahimè, quasi sicuro non basta.

Sosta successiva poco distante, e in un attimo nella stessa inquadratura, Skody centra i due target: Rondine montana e Passero solitario, un maschio, che poco dopo si concede anche al canto.

Si sale di quota. Niente Merlo acquaiolo alla prima tappa.  
Il Lago di Cavazzo ci regala le Morette, insieme a due Svassi piccoli.
Impongo una tappa ad Enemonzo, nonstante l'ostilità di Skody.
Una Sterpazzola sembra ben augurante, ma poi il deserto cosmico.
Nemmeno un turdide, un fringillide, uno zigolo... nemmeno una delle cornacchie nere che pre - roostano nei prati.
Solo il terzo Cuculo della giornata.

Segue digressione animata sulle modalità di conduzione della gara tra pilota e co-pilota.

Il cielo si è fatto nuvolo e umido. La foschia inghiotte le cime montane.
Il Merlo acquaiolo ci aspetta al suo posto, dopo Comeglians.
Iniziamo la salita al Crostis, e in mezzo alle Cince (bigie e more) Skody sente anche le alpestri.
Siamo bassi, troppo bassi, eppure ci sono davvero. 
Non un gran presagio di quello che possiamo aspettarci in cima.

Una tappa ancora per Rampichino alpestre, Cincia dal ciuffo, Regolo, mentre un paio di Nocciolaie ci rendono meno disarmante la salita.

La cima del Monte Crostis non esiste. E' una marea grigia che ci annienta. 
Prima di annichilirci nel tramonto fumoso ci lasciamo scivolare verso il basso.

Qui sotto, al limite inferiore della nebbia, uno Scricciolo imita una Tordela (altri poi imiteranno sè stessi), un Ciuffolotto triste si lamenta lontano, oltre la portata d'orecchio del Pulotto, una Tordela didatticamente ci fa notare le differenza dallo scricciolo, una Passera scopaiola stride per un solo istante, per fortuna nell'orecchio mio e di Skody.
Un verso inusuale ci allarma, ma è una vergognosa Ghiandaia imitatrice.

Commento che è l'ora adatta, e il luogo, per le civette montane.
Dobbiamo solo trovare la piazzola adatta.
Ma in fondo, quella a bordo strada va benissimo.
Parcheggio, scendo, e sento uno schiocco.
Mentre dico che c'è una Civetta capogrosso poco distante da noi sento il canto autunnale di una Civetta nana.
Skody e Pulotto già mi guardano perplessi mentre aggiungo "Scale song di Civetta nana"
Dico a Skody di stimolare la nana, e in pochi istanti una Civetta nana in carne e piume si lancia a capofitto nel repertorio completo dei suoi vocalizzi noti e ignoti. Tanto che mentre canta si ripete poco distante da noi un doppio schiocco allarmato. Io insisto, dico che c'è anche una capogrosso.

Skody ipotizza che sia sempre la nana. Io dico che è troppo vicina e che schioccava mentre l'altra era in canto.
Lui sostiene che è un effetto acustico. E che io sono un irrecuperabile romantico.

Anche il Pulotto mi guarda compassionevole. Non lo dice apertamente, per non mortificarmi, ma so che pensa che ho sentito uno scoiattolo.

Stranamente, non mi lascio scoraggiare, e continuo a ululare per conto mio, a lungo.
Molto a lungo (allarmando almeno un Tordo bottaccio).

Finchè Skody, quasi a buio, intravede una sagoma in volo.
E poi addirittura la inquadra posata sull'albero sopra di noi.
E il Pulotto gli fa eco.
CIVETTA CAPOGROSSO!

Ci metto un tempo interminabile per inquadrarla anch'io.
Sono davvero un rottame ottico, prossima volta faccio la gara bendato.

Per tutti è la Civetta Capogrosso più vicina, visibile, meglio vista in assoluto.
(a corpo intero, almeno, anche per me... la testa migliore invece era un capolino dal nido di tanti anni fa)
Peccato finisca fuori fuoco ogni volta che il Pulotto cerca di registrare il video.

E intanto Skody vede un'altra sagoma in volo nel buio, e si convince che era una Beccaccia!
Ma io e il Pulotto siamo fuori gara.

Siamo a sette specie di rapaci notturni (più il Succiacapre).
Ci viene il pensiero che difficilmente qualcuno sia riuscito a fare meglio in un giorno solo.
E ci stimola l'idea di aggiungere anche un'ottava specie tra le due di grossa taglia.

Decidiamo di tentare la sorte, ma mentre due Udignoli su tra piombano nel sonno più profondo, pare che nessun Gufo reale della provincia di Udine sia intenzionato a dialogare con noi.

Il ritorno verso casa è un vero dramma. Occhi pesanti, bruciati, palbebre calanti. Una decina di metri alla volta. Quanto manca? Il braccio destro non lo muovo più da ore, il collo è intrappolato in una morsa che mi stritola ad ogni secondo che passa. E quei due che ronfano pacifici. Cribbio :)

Sono le 22.30. Siamo davanti a casa (ma devo ancora riaccompagnare Skody). 590km. 140 specie.
E siamo sopravvissuti anche stavolta :)

Grazie di cuore a Skody e al Pulotto (e a Gabriele) per queste avventure
Senza di loro le mie giornate sarebbero vili ed avvilenti :)

Sperando di non aver dimenticato nulla, un grazie a tutti voi che siete arrivati fin qui.
Grazie a EBN e a tutti i partecipanti.
Un saluto alle Averle (confidando nella prossima sfida)

E peccato per le foto, che quest'anno non ci sono....




Ciau tutti



Matteo Toller & Alessandro Bertoli & Matteo Skodler

Udine & Mereto di Tomba & Udine/Trieste





1. Cigno reale
2. Oca selvatica
3. Volpoca
4. Fischione
5. Alzavola
6. Germano reale
7. Mestolone
8. Marzaiola
9. Moretta
10. Smergo maggiore
11. Fagiano comune
12. Tuffetto
13. Svasso maggiore
14. Svasso piccolo
15. Cormorano
16. Marangone minore
17. Nitticora
18. Garzetta
19. Airone bianco maggiore
20. Airone cenerino
21. Airone rosso
22. Cicogna bianca
23. Fenicottero
24. Falco pecchiaiolo
25. Grifone
26. Falco di palude
27. Astore
28. Sparviere
29. Poiana
30. Falco pescatore
31. Gheppio
32. Lodolaio
33. Falco pellegrino
34. Porciglione
35. VOLTOLINO
36. Gallinella d'acqua
37. Folaga
38. Cavaliere d'Italia
39. Corriere piccolo
40. Corriere grosso
41. Pivieressa
42. Pavoncella
43. Gambecchio comune
44. Piovanello pancianera
45. Combattente
46. Beccaccino
47. Chiurlo maggiore
48. Totano moro
49. Pettegola
50. Pantana
51. Piro piro culbianco
52. Piro piro boschereccio
53. Piro piro piccolo
54. Gabbiano corallino
55. Gabbiano comune
56. Gabbiano reale
57. Beccapesci
58. Sterna comune
59. Piccione domestico
60. Colombaccio
61. Tortora dal collare
62. Cuculo
63. Barbagianni
64. Assiolo
65. CIVETTA NANA
66. Civetta
67. Allocco
68. Gufo comune
69. CIVETTA CAPOGROSSO
70. Succiacapre
71. Rondone comune
72. Rondone maggiore
73. Martin pescatore
74. Picchio cenerino
75. Picchio verde
76. Picchio rosso maggiore
77. Cappellaccia
78. Tottavilla
79. Topino
80. Rondine montana
81. Rondine
82. Balestruccio
83. Prispolone
84. Cutrettola
85. Ballerina gialla
86. Ballerina bianca
87. Merlo acquaiolo
88. Scricciolo
89. Passera scopaiola
90. Pettirosso
91. Codirosso spazzacamino
92. Stiaccino
93. Saltimpalo
94. Culbianco
95. Passero solitario
96. Merlo
97. Tordo bottaccio
98. Tordela
99. Usignolo di fiume
100. Beccamoschino
101. Forapaglie comune
102. Cannaiola comune
103. Capinera
104. Beccafico
105. Bigiarella
106. Sterpazzola
107. Luì verde
108. Luì piccolo
109. Luì grosso
110. Regolo
111. Fiorrancino
112. Pigliamosche
113. Balia nera
114. Codibugnolo
115. Cincia bigia
116. Cincia alpestre
117. Cincia dal ciuffo
118. Cincia mora
119. Cinciarella
120. Cinciallegra
121. Picchio muratore
122. Rampichino alpestre
123. Rampichino comune
124. Averla piccola
125. Ghiandaia
126. Gazza
127. Nocciolaia
128. Taccola
129. Cornacchia grigia
130. Corvo imperiale
131. Storno
132. Passera d'Italia
133. Passera mattugia
134. Fringuello
135. Verzellino
136. Verdone
137. Cardellino
138. Ciuffolotto
139. Frosone
140. Zigolo nero





Auto-escluse


- Anatra mandarina

- Quaglia comune



Dubbie, o viste da un solo componente


- Usignolo

- Codirosso comune

- Canapino maggiore / sp.

- Marangone dal ciuffo

- Beccaccia