martedì 31 dicembre 2019

Resoconto Mensile Tringa - Dicembre 2019

 
Un mese decisamente bizzarro questo dicembre, meritevole di immagini più che di vane parole. Il mese in cui ci raccontiamo di essere più buoni, e poi al momento opportuno scarichiamo, per necessità, tutto il nostro astio e la nostra rabbia repressa sulle vittime designate. Il mese che dovrebbe riportarci la luce, e noi come bambini ci ostiniamo a tenere le mani sugli occhi, per non vederla mentre illumina i nostri difetti. Che nessuno li veda se non li vediamo noi. Quegli stessi bambini da cui invece dovremmo imparare perchè quando poi decidono di aprirli, gli occhi, nella loro genuinità le differenze le sanno riconoscere davvero. Quelle tra la maschera della finzione del finto buonismo e gli occhi della sincerità, mortificata e sofferta. Quelle tra la valorizzazione irrimediabile del pressapochismo e l'ostinata ottusa persistenza ad impegnarsi comunque a tutti i costi, senza aspettarsi in cambio nulla. Quelle tra un'astrazione luminosa inesistente e la realtà della pentola d'oro.
 

O semplicemente quelle tra un'Averla piccola e un'AVERLA BRUNA.
 
Foto di Marta Trombetta

Foto di Marta Trombetta
Proprio come ci insegna Marta. La sua storia la conoscete tutti. Il 23 dicembre riceviamo il suo dono. Con alterne vicende, grazie ai suoi occhi, alla sua passione, alla sua dedizione e alla sua condivisione (Averla vista in molti è sicuramente gioia maggiore di Averla vista uno ed uno soltanto, di qualsiasi Averla si tratti, non credete?) 
 
Foto di Matteo Skodler
ci regaliamo un sorriso (video di PiZonta).



Tutti quelli di noi che il desiderio di sorridere e di lasciarsi sorprendere lo conservano ancora. Tipo Paolo, per tutti il PiZonta, che il 30 dicembre ci regala un altro minuscolo capolavoro. Un LUI' DI HUME,
 


 
il secondo comparso in FVG nel giro di poche settimane, che allieta a più di qualcuno gli ultimi istanti di questo anno, trovato vagando lungo il margine meridionale di quei boschi di Muzzana (UD) che non smettono di stupire, dopo il PICCHIO ROSSO MEZZANO stanato a metà mese da Elisa de Belli,
 


 
l'ennesimo forse dirà qualcuno (tra quelli che la poesia l'hanno persa da tempo, e forse nemmeno ne hanno mai visto uno in FVG), ma che per noi è sempre una meraviglia, il più vicino tra tutti alla laguna, prossimo ormai al confine veneto...


E insomma, un mese bizzarro, in cui la tradizione si incontra, si mescola, si confonde (ed inevitabilmente si scontra) con la novità. Delle NOCCIOLAIE a inizio mese in laguna vi abbiamo già raccontato, ma non avevamo le foto. Pochi giorni dopo per fortuna il nostro infallibile Bruno ne ha immortalata una a pochi km da Udine, giusto per confermare l'incrinarsi di quelle immutabili certezze che la tradizione vorrebbe conservare.
 
Foto di Bruno Dentesani
Quella tradizione per esempio che vuole ospite natalizia in RNR Foce Isonzo (GO) un'OCA COLLOROSSO, con Silvano Candotto pronto come al solito ad accoglierla il 17 dicembre.
 
Foto di Matteo de Luca

Foto di Matteo Skodler

Foto di Matteo Skodler

Foto di Silvano Candotto

Foto di Paolo Utmar

Foto di Paolo Utmar
Molto meno tradizionali invece i CIGNI MINORI DELLA TUNDRA prontamente intercettati il 28 dicembre in RNR Valle Cavanata (GO) da uno squadrone tutto giovanile formato da un esercito di LUCHI (mi suggeriscono la paternità dell'impresa al duo Bergamaschi - Nigro) misto a singoli Jacopo, Lino, Daniele, Mario, Silvia, Niccolò, Lorenzo (con spazio da completare a scelta, accetto suggerimenti) ancora in zona in questi giorni a deliziare tutti i curiosi che alla rispettosa distanza li osservano senza disturbarli (per un inutile ravvicinato scatto).
 
Foto di Gabriele Zamò

Foto di Pulotto

Foto di Pulotto

Foto di Pulotto
Così pure le tradizionali MORETTE GRIGIE decembrine in laguna di Marano (UD)
 
Foto di Marta Trombetta

Foto di Marta Trombetta
vengono scavalcate dall'alternativa ipotesi ibrida presente al Lago di Cavazzo (UD). Volete giocare a "Trova l'intruso?"
 

 
Dai, è dicembre, un aiutino. Ibrido MORIGLIONE x MORETTA TABACCATA. Anche gli ibridi hanno un loro perché.
 
Foto di Marta Trombetta

Foto di Marta Trombetta

Foto di Marta Trombetta
Se poi la tradizione, almeno da quattro anni, vuole la presenza di una POIANA albina svernante nel suo ormai abituale boschetto a Carpeneto (UD)
 
Foto di Renato Castellani
e il FALCO PESCATORE che da altrettanti anni trascorre i mesi freddi in laguna di Marano (UD), la novità vuole che l'AQUILA DI MARE, segnalata dai prodi Silvano Candotto e Matteo de Luca, ricompaia periodicamente alla sprovvista tra RNR Foce Isonzo e RNR Valle Cavanata (GO) ad allietare, sebbene fugacemente, gli osservatori.
 
Foto di Matteo de Luca

Foto di Silvano Candotto
Sempre per tradizione poi, dicembre vuole veder spuntare i PIVIERI DORATI in allegre brigate come folletti tra prati e campi arati (video di PiZonta)



e se anche i VOLTAPIETRE possono essere considerati tradizione (video di PiZonta),


 
già i 2 CORRIERI GROSSI presenti il 21 dicembre sulla spiaggia di Lignano Sabbiadoro (UD), mai contattati prima in 6 anni di Stagione Fredda in provincia di Udine, diventano sintomo del cambiamento.
 

 
Così pure i 3 GABBIANELLI adulti osservati in una giornata di fortissimo vento da sud (in contemporanea all'individuo segnalato da Emanuele Stival - ML EBN Italia a Venezia) prima a Latisana (UD)
 


 
e poi a Lignano Sabbiadoro (UD), neanche ci perseguitassero. 
 


 
Per non parlare dell'AIRONE ROSSO che Renato e Glauco trovano a sud di Muzzana del Turgnano (UD) a inizio mese, il cambiamento diventa addirittura abominevole con la comparsa sempre sulla spiaggia di Lignano Sabbiadoro (UD) il 27 dicembre di un PIOVANELLO COMUNE! Talmente raro in piumaggio invernale in Nord Italia che nemmeno le foto riescono a convincerci di essere di fronte ad una straordinaria anomalia.
 






 
Anche qui potete giocare a "Trova l'intruso", che non è il Gabbiano Corallino.
 

 
Addirittura, potreste riuscire ad individuarlo in volo...
 
 
Una piccola parentesi sulle foto. Mentre scrivo ho percepito una comunicazione subliminale che non potrò fare a meno di trascurare... il mio ringraziamento istintivo è quello di farvi dono di qualcosa che sicuramente apprezzerete. Un sano Revival di (mia) tecnica fotografica d'altri tempi, ma assolutamente attuale. Tipo, l'ORCHETTO MARINO.
 
 
Ma soprattutto, quel fantomatico e sfuggente ZIGOLO GOLAROSSA che, insieme ad un malcapitato IBIS EREMITA, 
 
 
distraeva i presenti dalla ricerca dell'elusiva AVERLA BRUNA il 24 dicembre (un doveroso ringraziamento a Fabio Marcolin, lo scapestrato stanatore di Averle, e a Luca Giussani, sia per l'Averla che per mille varie ed eventuali)
 



 
senza lasciarsi fotografare, visto che anche in questi casi la tradizione vuole che gli ibridi siano ingannevoli, se non fosse talvolta per quelle remiganti bordate di sfumatura limone,
 


Foto di Marta Trombetta
costringendo gli osservatori ad essere bersagliati di domande da un validatore testardo, che all'ennesimo tentativo tuttavia riusciva a catturarne la sagoma.
 
 
Non lo vedete? Impossibile! Guardate meglio. Assolutamente inconfondibile, suvvia! Ok, per fortuna ci pensa Marta il giorno dopo a concedergli un'immagine credibile.
 
Foto di Marta Trombetta

Foto di Marta Trombetta

Foto di Marta Trombetta

Foto di Marta Trombetta, con supervisione del Gheppio
Nel frattempo Stefano si è sacrificato per salvarmi, regalandomi un'immagine di quello che avrei dovuto mostrarvi.
 
Disegno di Stefano Sava
E contornandola con quella dei suoi 6 CIUFFOLOTTI osservati sul carso triestino il 26 dicembre.
 
Disegno di Stefano Sava
Però, di questi due scatti salterini vado davvero fiero. Spero mi perdonerete.
 

 
Avevamo detto poche parole e molte immagini, quindi concediamoci di chiuderla qui. Con il desiderio che nella novità sopravviva la meraviglia della tradizione. Di quella tradizione che conserva in sé un nucleo importante di saggezza, che andrebbe trasmessa e non sotterrata. E come quella stessa tradizione narra, a distanza di migliaia di anni, mi soffermo su quelle parole che un Signore in un momento drammatico del suo percorso pare abbia pronunciato...

"Se ho parlato male, mostrami dov'è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?" (Gv 18, 23)

Che la luce ci raggiunga, nel nuovo anno, come un volo di gabbiani nell'arcobaleno.