E’
come quella storia del Drago Invisibile. Nella mia cantina c’è un Drago
Invisibile. E’ invisibile, per definizione, non lo potete vedere, ma vi
assicuro che c’è. Solo io posso vederlo. Credo che la Disney quasi
cinquant’anni fa ci abbia fatto un film, ma è un Drago che esiste da millenni,
nel tempo gli hanno dato nomi diversi. Dovete accontentarvi di vederlo
attraverso i miei occhi. Oppure continuare a osservarmi con i vostri, compassionevoli,
che rivelano il vostro scetticismo e la vostra incredulità. Non esistono prove
empiriche per dimostrarne l’esistenza, ma se vi rilassate un attimo, giusto il
tempo di lasciarvi andare, liberandovi delle frustrazioni, delle paranoie,
delle ansie, dai pensieri… Ecco, per un attimo potreste fare un tentativo. Cosa
vi costa? Chiudete gli occhi, scendete le scale della cantina, entrate nelle
profondità del vostro animo. Non serve aprire gli occhi durante questo viaggio.
Non serve accendere la luce. Tanto il Drago è Invisibile, giusto? Ora, giunti
nel punto più oscuro della vostra profondità interiore, aprite gli occhi del
vostro cuore. Ditemi, cosa vedete?
Il Succiacapre, versione Drago Invisibile - Foto di Stefano Sava
Ecco.
Questa cosa del Drago Invisibile mi ha sempre affascinato, come la migrazione.
Anche quella, ormai, è una sorta di Drago Invisibile, o quasi. Ma qualche
piccolo, piccolissimo segnale della sua esistenza riusciamo ancora a
percepirlo. Certo, anche in questo caso ci vuole un briciolo di ingenuità, di
incoscienza, di passione, di cuore e di “cieca ottusa ostinazione” (come ci
insegna saggiamente il MISC). Proveremo a fornirvi dei fragili esempi di tutto
questo. Cominciamo da una specie iconica, che dalla seconda metà di agosto
transita, con cocciuta puntualità, in siti storicamente noti sulle nostre montagne.
O almeno così si tramanda da generazioni. Se non fosse che in FVG questi siti
storici montani scarseggiano. O forse scarseggiano gli osservatori
cocciutamente puntuali e gli appuntamenti con questa iconica specie sfumano.
Avete capito di chi stiamo parlando o è meglio se vi facciamo un (realistico) disegnino?
Piviere Tortolino - Foto di Paolo Zonta
Già,
proprio lui. Il PIVIERE TORTOLINO. Bene. Sui monti del FVG potremmo andare a
cercarlo anche tutti i giorni, trovando altri gradevoli ospiti alati, ma non
lui… [Video di Matteo De Luca, sia Gallo Cedrone che Fagiani di Monte]
Organetto delle rocce Pernice (non proprio) bianca
E
allora cosa possiamo fare? La leggenda dei punti magnetici del FVG ve l’abbiamo
raccontata in più occasioni. Alcuni di questi punti attirano i Tortolini. Uno
si trova a Codroipo (Ud), poco distante dalla casa di PiZonta. All’inizio di
settembre, per motivi contingenti, il PiZonta, impossibilitato
temporaneamente a esplorare i dintorni di casa, suggerisce di tenere monitorato
il suddetto punto magnetico, un campo insignificante posto nel mezzo di
sconfinati coltivi che per motivi ignoti durante l’estate era stato trascurato
da qualsiasi intento agricolo e, anzi, negli ultimi tempi era stato sgomberato al
punto da trasformarsi addirittura in una sorta piattaforma di atterraggio. A
quale scopo? Forse qualche ignota entità aveva deciso di attrezzarlo per
l’arrivo del nostro piccolo invisibile Drago? Giammai. Il primo sopralluogo
svela l’enigma. L’area si popola di bandiere, tende, striscioni… si trasforma nel
palco per migliaia di persone pronte ad ammirare da quel medesimo campo lo
spettacolo delle Frecce Tricolori. Altro che piccoli invisibili Draghi, siamo
arrivati troppo tardi…
Il grande spettacolo (per molti, ma non per tutti) - Foto di Paolo Zonta
O
forse no? Il PiZonta non è affatto convinto. Ostinato è ostinato a sufficienza.
Appena riesce a liberarsi dei vincoli che lo tengono intrappolato e lontano dal
suo punto magnetico preferito fa la sua mossa. E’ il 12 settembre. E qualcuno
in mezzo al campo è lì ad aspettarlo. Non un aereo. Non una folla di esseri
umani. Nemmeno i resti della loro baldoria. No. Solo una piccola meravigliosa
creatura. Puntuale all’appuntamento con il suo amico del cuore.
Piviere Tortolino, e uno - Foto di Paolo Zonta
Guardatelo
bene, questo stupendo PIVIERE TORTOLINO. Guardatelo bene. Non ve lo dico perché
è stupendo. Non ve lo dico perché è meraviglioso. Non ve lo dico perché è
affascinante. Ve lo dico perché questo fantasmino si fermerà nel medesimo campo
anche il giorno dopo, per esibirsi sotto gli occhi di PiZonta e di Flavio
(Consonni), fino a sera. Ve lo dico perché questo medesimo folletto verrà
segnalato anche il giorno successivo da Lele (Zanutto) e Maurizio (Bertoni)
[segnatevi questo nome]. Ve lo dico perché questo medesimo … o forse no? Vi
avevo detto di guardarlo bene, giusto? L’avete guardato bene? Sì? Allora
guardate bene questo.
Piviere Tortolino, e due - Foto di Paolo Zonta
Cosa
vedete? Non so voi, ma io ci vedo un segnale evidente dell’esistenza del Drago
Invisibile. Perché da un giorno all’altro due differenti PIVIERI TORTOLINI si
sono dati nottetempo il cambio nel medesimo campo. “Ho finito il mio turno,
resta tu a intrattenere questi curiosi”. Non sentite un brivido leggero? Non sentite
il piccolo tarlo che si insinua tra i vostri pensieri e vi sussurra “Ma non è
che quella storia del Drago Invisibile…. No, no, non può essere…”
Non
può essere. D’accordo. Allora restiamo ad aspettare. Nel medesimo campo. Per
giorni. E niente. Non succede assolutamente niente. Dal 14 settembre il campo
resta deserto. O meglio, disertato. Dai nostri piccoli draghi invisibili.
Qualche altro ospite saltellante se vi impegnate riuscite a scovarlo.
Culbianco - Foto di Paolo Zonta
Potete
anche provare a perlustrare i dintorni perchè “non si sa mai, magari si è
nascosto nei paraggi…”, ma troverete solo altri invisibili e mimetiche
creature.
Occhioni (aperti, per vederli) - Foto di Paolo Zonta
Ma
voi siete testardi. E ostinati. Vi date il cambio con altri spettatori. E una
sera, quasi per caso, il 28 di settembre Maurizio (Bertoni) [di nuovo lui] vi
rivela che una “piccola bestiolina camminatrice lontana” si è nuovamente
insediata nel vostro campo. E la mattina del 29 settembre cercate, e cercate, e
cercate…
Trova il Piviere Tortolino - Foto di Paolo Zonta
Lo
vedete? E’ il nostro Drago Invisibile. Anzi, è il Drago Invisibile di PiZonta.
Io ci ho messo minuti, lunghi lunghissimi minuti, anche se ero al suo fianco e
guardavo esattamente dove stava guardando lui, prima di mettere a fuoco il suo
Drago. Cosa è più facile da credere, che il Drago si sia nascosto per due
intere settimane in un campo rasato a zero o che il terzo Drago Invisibile di
questa migrazione si sia fatto trovare nel punto giusto al momento giusto per
sorprenderci una volta ancora?
Piviere Tortolino, e tre - Foto di Paolo Zonta
Volete
anche il colpo di scena finale? E’ la sera dell’ultimo giorno di settembre. E
il nostro prode Maurizio (Bertoni), un attimo prima del tramonto, perlustra il
solito campo e le sue immediate pertinenze. Niente, niente, niente… per tutto
il giorno. Poi, all’improvviso, i Draghi Invisibili sono 4, nascosti tra le
stoppie… E’ atterrata una nuova astronave.
Piviere Tortolino, e quattro! - Foto di Maurizio Bertoni
C’è
un Filo, un Filo altrettanto Invisibile, che lega questi piccoli Draghi al
nostro destino. Non solo a Codroipo. Ci sono altri punti magnetici in FVG. Per
esempio ce n’è uno ad Aquileia (Ud). Un pochino più dispersivo di quello di
Codroipo, per lo meno perché ci sono più zolle da usare come nascondiglio. E
perché negli stessi campi, con la burrasca, i Tortolini non sono gli unici
Pivieri che possono presentarsi all’appello.
Pivieressa nei campi (che si finge Piviere)
Con
la burrasca, nel vero senso della parola. E allora dovete essere davvero
ostinati. Trascurare le minacciose nubi e le allerte meteo che minacciano la
vostra trasferta e dirigervi imperterriti verso il vostro appuntamento. Ne
avevate uno in calendario per l’11 settembre, ma i campi erano talmente
allagati che, anche se ci fosse stato, il vostro Drago Invisibile sarebbe
annegato. Il secondo appuntamento in calendario è fissato per il 23 settembre.
Di ogni anno dispari. E voi correte (rispettando i limiti di velocità,
ovviamente) ma correte, correte, correte per arrivare prima del diluvio nel
punto prefissato per l’incontro. E ci arrivate. A quel campo di zolle. Dove le
pavoncelle si nascondono lasciandosi sfuggire solo un ciuffo qui e uno là. Dove
le Pivieresse si mescolano ai Pivieri dorati e ai combattenti, oltre a qualche
altro improbabile intruso. Ma voi siete testardi e sapete che in quel campo di
zolle si nasconde un Drago Invisibile. Lo sapete. Con tutto il cuore. E quando
lo inquadrate un enorme sorriso si riempie di lacrime. O forse non sono
lacrime. Forse è solo l’infernale diluvio che inizia.
Piove, il Tortolino non si muove
E
sotto il diluvio restate in due. Imperterriti. Anche se il disintegratore di
nuvole per questa volta non ha funzionato pazienza. Davvero, pazienza. Tanta,
tantissima pazienza. Perché non può piovere per sempre. E allora, bagnati per
bagnati, possiamo prenderci il tempo per una passeggiatina. Breve, brevissima,
prima di sparire, non prima di esserci concessi per un saluto anche a Paolo
(Utmar).
Piove, il Tortolino un pochino si muove
Immagino che questi aneddoti non siano
sufficienti a riaccendere la luce nella profondità del vostro animo. Non
temete, ne abbiamo ancora qualcuno. Ci spostiamo solo di poco, come ambito
intendo. Restiamo tra i piccoli mimetici limicoli. Settembre è il mese in cui
da un giorno all’altro può cambiare tutto (anche il singolo Tortolino nel
vostro giardino). Bisogna essere ostinati e testardi. E controllare ogni
(dannata) creatura. Sempre che ce ne siano nei dintorni. Nelle ore più calde ci
sono solo alcuni posti idonei, se la marea vi è amica, dove trovare un pochino
di movimento. Alcuni “magnetici” affacci in laguna. Uno di questi si trova a
Marano Lagunare (Ud), tra il porto e la RNR Valle Grotari. Negli ultimi anni ci
ha regalato non poche sorprese. Un LIMNODROMO PETTOROSSICIO, un PIVIERE
AMERICANO, numerosi GAMBECCHI FRULLINI. Addirittura un PIVIERE TORTOLINO… Le
difficoltà non sono poche: scegliere l’orario giusto per la marea e per la
luce, prendere coscienza che la distanza è tale da rendere necessario un
cannocchiale e una buona dose di sacrificio, dedicare ore a spulciare tutti i
Piovanelli pancianera sperando che il predatore di turno (o il tizio in barca a
tutta velocità o quello con quel coso volante a motore) non faccia involare
tutto in un istante, evitare le imprecazioni quando in mezzo alla cassa di
colmata, comparsa dal nulla cosmico, una VOLPE vi entra nel cannocchiale e
tanti saluti a tutto il resto…
Con
la solita ostinazione, ogni abominevole sagoma indistinta si trasformerà in una
definita creatura, ambigua a volte, a volte più dettagliata…
Combattenti - Foto di Paolo Utmar Beccaccino - Foto di Paolo Utmar Pivieressa - Foto di Simone Scognamiglio
Tra
quelle ambigue rientrano a pieno titolo i Tringa. No, non noi. O meglio, certo,
anche noi. Siamo ambiguissimi. Intendevo quelle specie di limicoli del gruppo
Tringa che riescono a metterci puntualmente in difficoltà. Per esempio, Totani
mori e Pettegole. Scommetto che state pensando “Ma che mixxxia dice? Come fai a
confonderli?”. Eh, niente. Però ci sarebbe quella cosa che in questa specifica cassa
di colmata ci sono quasi sempre e soltanto Pettegole, stranamente i Totani mori
sono una sorta di rarità, quando ci sono. Ma non tutti la pensiamo allo stesso
modo, come riguardo al Drago Invisibile.
Totano moro (vero) - Foto di Simone Scognamiglio
Ah,
a proposito di Totani, c’è un altro Drago Invisibile che vi saluta. Anche lui è
un Tringa (dell’altro mondo). Da oltre un anno vi aspetta puntuale al suo
posto.
Totano zampegialle minore - Un Drago (quasi sempre) Visibile
Ma
torniamo alle nostre indefinite sagome distanti e controluce della cassa di
colmata di Marano. Tra gli intrusi comparsi negli ultimi anni stona una
particolare assenza. C’è questa creatura erratica aliena che compare
periodicamente in dispersione in posti casuali in giro per l’Italia, ma che qui
ancora manca. Allora, visto che i giorni sono maturi perché il bravo Andrè(a
Corso) ne ha già trovata una in Sicilia, il 17 settembre nel tardo pomeriggio
la tappa a Marano ha un unico obiettivo dichiarato. Trovare un PIOVANELLO
PETTORALE. La marea è buona. La cassa di colmata pullula di piccole creature
controluce, GAMBECCHIO FRULLINO compreso. Il tempo trascorre piacevolmente, in
compagnia di Giorgio (Guzzon), l’ora tarda si approssima al tramonto, la luce
si affievolisce. Un attimo prima del buio, un miraggio. Tra Piovanelli comuni e
pancianera si materializza una sagoma. Un instante solo nell’inquadratura del
cannocchiale e anche stavolta un piccolo brivido. Il primo pensiero è “Devo
fare una foto”. Troppo poca luce, troppo distante, ma non è impossibile. “Ci
sono due Pivieresse e un grande ciuffo d’erba, posso farcela”. Inquadro e
scatto, scatto, scatto. Guardo le foto. “Dove sono le Pivieresse?”. Controllo
nel cannocchiale, la creatura è ferma dov’era prima, tra le Pivieresse e il
ciuffo d’erba. Inquadro e scatto, scatto, scatto. Guardo le foto e ancora “Dove
sono le Pivieresse?”. Guardo a binocolo e (imprecazione) “Ci sono due ciuffi
d’erba, ho inquadrato quello sbagliato”. Occhio al cannocchiale, è ancora… ma
tutto si invola. Ciao. Basta. Finito tutto. Niente foto. (Imprecazione). Ho
ancora qualche minuto. Cerca. Cerca. (Imprecazione) Cerca. Niente. È buio. Vai
a casa. Lo dico agli altri o faccio finta di niente? Magari me lo sono
immaginato. Pace. E’ il mio Drago Invisibile di oggi. Ve lo dico, in tutta
onestà. “Insieme a un Gambecchio frullino in cassa di colmata a Marano sospetto
che ci sia un Drago Invisibile”. So come andrà a finire. Intanto vado a casa. E
poi niente. Mi sveglio che è buio e torno a Marano, all’alba. Arriva anche
Renato (Castellani). Sapeva che mi avrebbe trovato. Ci crede che ho visto un
Drago Invisibile. Forse ci crede più di me. E allora ci credo anch’io. Più o
meno. Perché dopo quattro ore e con la marea che sale penso che il mio Drago
Invisibile forse me lo sono sognato. Penso che forse è ora di prenderne atto.
Penso che forse è ora di andarsene perché le gambe, a stare fermi quattro ore,
sono diventate due tronchi, è ora di sgranchirle. Penso che possiamo dare
un’ultima occhiata prima che l’acqua invada del tutto la cassa. Penso che tanto
non costa nulla. Penso che, ecco, penso che quella testa che spunta più alta
delle altre mi guarda dritto negli occhi e mi fa rabbrividire, di nuovo.
Trova la pettorina del Piovanello pettorale
Lo
vedete anche voi? Forse no. Forse ancora me lo sto immaginando. Forse, anche se
è nel centro dell’inquadratura è solo un miraggio. Renato mi rincuora, lui lo
vede. Abbiamo ritrovato il Drago Invisibile! Angelo (Formentin) arriva di
corsa. Ma il Drago si è nascosto, svanito, volato via. Inutile insistere.
Bisogna attendere la prossima marea, prima del tramonto. E all’ora convenuta
siamo di nuovo lì, con Pulotto. Angelo ci aspetta, mentre Giorgio ha desistito.
E il Drago? Il Drago si fa attendere. La cassa di colmata è una costellazione
di piccoli camminatori instancabili. Ma lui non c’è. Fidatevi, non c’è. Certo,
è invisibile. Ma non c’è. Almeno fino a quando non compare, dal nulla, in mezzo
al nulla. E resta fermo al suo posto tutto il tempo necessario per farci
prendere le misure. Poi si sposta, un pochino, solo un pochino. Poi abbandona
tutto e se ne va.
Piovanello pettorale, bentornato! Piovanello pettorale (scuro!)
Dove
va? Non ci è dato di sapere. Per giorni non si farà trovare. In fondo è un
Drago Invisibile. Flavio (Menegat), Skody e molti altri lo cercheranno per tre
giorni interi. I giorni della grande festa Home River Bioblitz lungo il
Tagliamento, di cui Marta vi ha saggiamente narrato la storia
https://tringa-fvg.blogspot.com/2025/09/il-re-tagliamento-e-la-grande-festa.html
A
grande richiesta (mia) riportiamo solo il breve video del Picchio cenerino acrobata,
a testimonianza della piccola invasione in corso.
Picchio cenerino prima delle acrobazie
Che
il nostro Drago Invisibile si sia trasferito lungo il Tagliamento? I Messaggeri
della Festa, i Corvi imperiali, e i loro ambigui sottoposti, le Cornacchie
bianconere, questo non ce lo sanno dire.
Un Messaggero Corvo imperiale passa per Codroipo (Ud) - Foto di Paolo Zonta L'Araldo Malconcio - Cornacchia bianconeragrigia
Finita
la festa, il Drago Invisibile tornerà al suo posto? Non ci resta che attenderlo
sulla soglia. Interminabili trascorrono i minuti, si trasformano in ore. La
marea ancora una volta è pronta ad affondare la cassa di colmata. E ancora una
volta il Drago Invisibile si materializza, come se niente fosse, in mezzo alla
folla, dopo ore di assenza. Finge di nascondersi in mezzo agli altri, ma in
realtà si mette quasi sempre in mostra. Guardatelo bene.
Piovanello pettorale (particolarmente scuro)
E
non vi dico di guardarlo bene perché è particolarmente bello. E nemmeno perché
le foto sono particolarmente accattivanti. No, le foto sono degli sgorbi di
libera interpretazione, ma provate a guardarlo bene ugualmente. Cosa notate?
Che non è particolarmente affascinante, è scuro, non particolarmente
contrastato, anzi, abbastanza omogeneo, con un disegno sul petto(rale) ben
marcato ma altrettanto scuro. Vi viene il sospetto che sia un adulto. Anche dal
vivo. Tanto che ogni tanto quel “pettorale” scuro appare addirittura un tantino
rigonfio. Un adulto? Così pare. Ma perché ci soffermiamo tanto su questo
particolare? Forse perché di solito sono i giovanotti a vagabondare erratici
nelle nostre lande? Forse. Ma c’è un altro motivo. Vi ricordate del Tortolino
di Codroipo? Anzi, dei Tortolini di Codroipo? Di quei due che si sono dati il
cambio durante la notte? Ecco, allora vi riveleremo un segreto. Il PIOVANELLO
PETTORALE di Marano verrà osservato l’ultima volta il 24 settembre, poi verrà
dato per disperso. Se non fosse che il 26 settembre giungono voci (tramite
Jessica Cornils su Ebird) che un Drago Invisibile (in questo caso
temporaneamente invisibile, in assenza di foto, perché il Mago Silvano è in
Francia e quando il gatto non c’è si sa che i topi ballano…) con lo stesso nome
sia comparso in RNR Foce Isonzo. Questa notizia resta momentaneamente sospesa
nel Limbo. Momentaneamente. Perché il 27 settembre Flavio (Menegat), che
nell’arco di pochi giorni dopo l’esperienza della cassa di colmata si è
convinto a recuperare un cannocchiale, scrive contemporaneamente a due Mattei
(uno incontrato casualmente sul luogo del delitto maranese, durante l’assenza
del Drago Invisibile; l’altro un orso asociale) chiedendo suggerimenti su dove
andare a fare sperimentazione con il nuovo strumento ed entrambi lo indirizzano
verso la RNR Foce Isonzo (Go) [con la soffiata, di uno dei due, che si vocifera
che in zona gironzoli l’intruso di cui sopra]. Il 28 settembre Flavio risponde al
suggerimento ricevuto con una foto.
Piovanello pettorale (particolarmente chiaro) - Foto di Flavio Menegat
La
foto è abbastanza esplicita. In RNR Foce Isonzo (Go) ha trovato il suo Drago
Invisibile! Suo, ma non solo suo. Perché nel giro di pochi minuti il nostro
PiZonta ci comunica che Maurizio (Bertoni, sempre lui!) il 26 settembre sempre
in RNR Foce Isonzo (Go) aveva inconsapevolmente fotografato una creatura interessante. Una sorta
di piccolo Drago Invisibile.
Piovanello pettorale (particolarmente chiaro) - Foto di Maurizio Bertoni
Guardatelo bene. Cosa notate? Non notate che appare particolarmente grazioso, chiaro, slavato e contrastato? Certo, la qualità delle foto non è paragonabile a quei drammatici scarabocchi di Marano, ma non vi sembra che questo abbia un portamento alquanto giovanile piuttosto che quell’altro anzianotto visto in precedenza? Non sarà mica che anche in questo caso si tratta di due soggetti diversi? A noi il dubbio è venuto. E ci resta. Come il Drago Invisibile, almeno fino al 30 settembre.
Piovanello pettorale (particolarmente chiaro) - Foto di Pietro Zamò
Vi
state annoiando? Questa storia di Aneddoti & Draghi vi vede ancora
scettici? Abbiamo ancora qualche indizio. Alcuni sono brevi ed estemporanei.
Quasi istantanei. Riguardano (ancora) alcuni dei punti magnetici del FVG.
Ricordate quello dei Calandri maggiori [e della Bigia grossa sp.] di San
Giovanni al Natisone (Ud)? Era l’ottobre del 2024. Ottobre, non settembre. Ma
voi un tentativo decidete di farlo lo stesso. Attraversate quei prati
all’apparenza desertici con la sensazione che da un momento all’altro possa
spuntare fuori dall’erba una creatura alta sulle zampe sgambettanti, senza
redini scure e con verso da passero. E da un momento all’altro, come fosse solo
il frutto della vostra immaginazione, una creatura sgambettante alta sulle
zampe e con redini apparentemente poco marcate compare nell’erba davanti a voi.
Calandro nel prato dei Calandri
Se ne resta immobile a poca distanza, solo per il gusto di prendervi in giro. Poi si invola, emettendo un verso che non è quello che vi sareste aspettati. No, niente passero. E’ solo un CALANDRO che vi ha fatto uno scherzo. Anzi, sono due. E un sorriso ve lo rubano comunque, perché la provincia di Udine, in settembre non è terra di CALANDRI.
Calandro sull'albero dei Calandri
E
di cosa è terra la provincia di Udine nel mese di settembre? Se ci aveste
chiesto di cosa è terra la provincia di Udine durante la Stagione Calda, tra il
15 maggio e il 15 agosto, vi avremmo saputo rispondere con una semplice
citazione. Anzi, con una semplice pubblicazione.
https://tringa-fvg.blogspot.com/2025/09/avifauna-della-provincia-di-udine-i.html
https://www.regione.fvg.it/rafvg/export/sites/default/RAFVG/ambiente-territorio/tutela-ambiente-gestione-risorse-naturali/FOGLIA51/allegati/TringaFVG_AvifaunaProvUD_StagioneCaldaNidif2014-2023.pdf (Versione gratuita PDF - leggera)
https://bit.ly/46Bib6u (Versione gratuita PDF - alta qualità)
Semplice
pubblicazione. Semplicissima. Talmente semplice che ve ne facciamo dono, già lo
sapete. E avremmo davvero piacere che voi faceste lo stesso, a chiunque la
possa gradire. Perché non resti, anche lei, un Drago Invisibile. Ma per non
divagare troppo torniamo alla domanda. Parlavamo di settembre. Di cosa è il
mese settembre? Di sicuro non di AVERLE CAPIROSSE, anzi. Quelle in settembre
sono una rarità, specie se in piumaggio giovanile.
Si fa presto a dire Averla capirossa
Al
massimo potrebbe essere mese di AVERLE MAGGIORI. In FVG arrivano presto (la più
precoce il 19 settembre, quella di Ivano
Candon). Probabilmente le prime in Italia.
Averla maggiore - Foto di Simone Scognamiglio
Ultimamente
potremmo dire che, fino alla fine, è mese di ritardatarie GHIANDAIE MARINE e di
GRUCCIONI. Fino a pochi anni fa sarebbe stato un azzardo farlo…
L'Ultima Ghiandaia marina (?) - Foto di Bruno Delbianco L'Ultimo Gruccione (?) - Foto di Bruno Delbianco
Invece,
potremmo tranquillamente dirvi che settembre è mese di PETTAZZURRI.
Pettazzurro - Foto di Simone Scognamiglio Pettazzurro - Foto di Bruno Dentesani (& Delbianco)
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Pettazzurro - Foto di Bruno Delbianco |
Pettazzurro - Foto di Paolo Utmar |
Pettazzurro - Foto di Paolo Utmar |
In
alcuni posti in particolare. Vi abbiamo già nominato il famoso ripristino
comunale di Fiumicello & di Paolo (Utmar). Ci sono giorni in cui
l’affollamento di PETTAZZURRI in questo luogo è talmente elevato che non
riuscite a scattare foto senza inquadrarne almeno una mezza dozzina (dei potenziali quindici presenti nei dintorni).
Pettazzurro versione "I quattro moschettieri" - Foto di Rossella Gioppo
Ma
questo evento (straordinario) non sarebbe un vero aneddoto sui Draghi
Invisibili. No, l’aneddoto del PETTAZZURRO Drago Invisibile di settembre si
materializza altrove. Protagonisti: Angelo (Formentin), un fantomatico
Ciuffolotto scarlatto e un cespuglio posizionato a caso lungo una strada di
campagna. Provate a immaginare la scena. Come quando a scuola vi chiedono di
scrivere una frase con le parole in elenco. Angelo percorre in auto una strada
di campagna in prossimità di un cespuglio. Dal finestrino aperto percepisce un
richiamo che gli ricorda il canto del Ciuffolotto scarlatto. Si ferma. Ascolta.
Niente. Prende il telefono e prova ad ascoltare la registrazione del canto del
Ciuffolotto scarlatto. E dal nulla sul cespuglio a bordo strada compare un
PETTAZZURRO che si arrampica sui rami, si piazza in bella vista (di schiena
ovviamente) e resta al suo posto a lungo. Poi si gira, vi saluta e se ne va.
Messa così già di suo è un’avventura stravagante. Ma a questo episodio è
opportuno dare un seguito. Perché qualche giorno dopo succede esattamente la
stessa cosa. Sempre ad Angelo, sempre su quel cespuglio, sempre con il richiamo
del Ciuffolotto scarlatto, sempre con quel PETTAZZURRO. E allora niente, tocca
fare un salto a verificare in modo empirico che non sia anche questo un Drago
Invisibile. Diamo il cambio ad Angelo. Ci fermiamo in auto accanto al cespuglio
con il finestrino aperto. Non succede nulla. Proviamo ad imitare il richiamo
del PETTAZZURRO ma niente. Proviamo a modulare richiami e canticchiare brevi
canzoncine. Niente. Alla fine cediamo alla tentazione di provare con il
richiamo del Ciuffolotto scarlatto e BAM! Sui rami spogli del cespuglio spunta
fuori un bel... lo STIACCINO. Neanche il tempo di pensare che Angelo ci ha
preso in giro che una seconda creatura compare, di spalle, si arrampica sui
rami e resta lì, di spalle, per un paio di minuti. Poi sente arrivare un
furgoncino, si volta, scende nella sua cantina e scompare. Mannaggia ai Draghi
Invisibili.
So
che vi state chiedendo come si fa anche solo a pensare che un PETTAZZURRO possa
essere (un Drago) Invisibile. Nessun problema, ve lo mostro subito.
Pettazzurro fuor d'acqua - Foto di Pietro Zamò
Diciamo
che visto così, PETTAZZURRO non è il primo pensiero che ci viene in mente. E’
un pochino un pesce fuor d’acqua. O come dire uno Svasso fuor d’acqua. Riuscite
a immaginarlo? Voglio dire, siamo abituati a vederli solo mentre navigano (o,
temporaneamente, covano sul loro nido).
Svasso maggiore - Foto di Simone Scognamiglio
Come
potrebbe essere uno SVASSO fuor d’acqua? Direi grossomodo così.
Svasso maggiore - Foto di Giulia Lena
Se
vi state chiedendo cosa faccia, la risposta è presto data. Non era tra gli
autorizzati al transito e, dunque, si è correttamente fermato.
Svasso maggiore non autorizzato - Foto di Giulia Lena
Vediamo
se la risposta è presto data anche ai quiz del mese? Dai, uno alla volta.
Andando per ordine. Una settimana di tempo per le risposte come al solito. Il
primo dice “Trova l’intruso e motiva la risposta”
Il
secondo dice “Trova l’intruso e specifica dove si nasconde”
Il
terzo dice “Trova l’intruso e indica la specie”
Quiz 3 - Trova l'intruso - Foto di Paolo Zonta
Il
quarto dice “Trova l’intruso e cosa sta facendo”
Quiz 4 - Trova l'intruso - Foto di Elisa Cozzarini
Ok,
d’accordo, un piccolo aiutino sul quarto quiz. Il piccolo aiutino è questo.
Tringa & Co. in Spiaggia del Fratino - Foto di Elisa Cozzarini
Volete
un altro aiutino? Allora ve ne concedo uno un pochino più consistente (grazie
al contributo del Consiglio Regionale FVG) …
La Spiaggia del Fratino presenta "I Miei Primi Cinque Anni"
Già. La Spiaggia del Fratino di Lignano Sabbiadoro (Ud) compie cinque anni. Cosa è successo in tutto questo tempo? Ce lo racconta uno di loro, attraverso i suoi occhi, le sue parole, il suo vissuto personale [Gratuitamente per voi al link qui sotto (o in formato cartaceo, quando ci incontreremo dal vivo)]
Uno in particolare, forse. O
tutti insieme tramite lui. O lei. Perché la Paladina della Spiaggia, anzi, la
Regina, è sempre lei. AZD.
E
noi, gli intrusi nel suo regno, non possiamo fare altro che assisterla (e
continuare a farlo) nel momento del bisogno. E anche dopo. Quando la stagione è
finita e alla spiaggia è opportuno dare una sistemata. Ma anche questa è
un’occasione per trovarsi, darsi da fare e dedicarsi ai piccoli e grandi Draghi
(più o meno) Invisibili.
Cercando Draghi Visibili & Invisibili - Foto di Elisa Cozzarini Marangone dal ciuffo - Il Drago Marino - Foto di Stefano Sava
Voltapietre - Draghi (spesso) Invisibili - Foto di Paolo Utmar |
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Piovanelli tridattili - Draghi (meno) Invisibili - Foto di Simone Scognamiglio |
In
fondo, anche questo è settembre. Insieme a mille altre vicende per le quali,
giunti a questo punto, resta ben poco spazio. Per esempio ci sarebbe quella
storia dei “temibili predatori dei fiumi che stanno annientando tutta la
popolazione ittica…” [Video di Ivano Candon]
Falco pescatore - Attacco dal cielo - Foto di Bruno Delbianco Smerghi maggiori & Garzette - Attacco dai fianchi - Foto di Paolo Utmar Marangone dal ciuffo - Attacco dal mare - Foto di Paolo Utmar Marangone minore - Attacco d'acqua dolce - Foto di Simone Scognamiglio
Pensate
che i responsabili di questa distruzione siano quelli nelle foto? Non è che,
come al solito, i responsabili principali siamo noi e che prendercela con altre
creature sia un pochino troppo di moda? Neanche fossero alieni! O forse sì?
Parrocchetto dal collare - Foto di Paolo Glereani
Ci
sarebbe anche quella cosa che in FVG stiamo trascurando la migrazione dei
rapaci. Sia in primavera che in autunno. Non abbiamo ancora trovato un vero
punto di osservazione adatto ai monitoraggi. E, soprattutto, siamo sempre in
pochi per riuscire a fare tutto quanto. Ma chissà, forse in futuro riusciremo a
prenderci anche questo impegno. Qualcuno si offre volontario?
Lodolaio - Foto di Simone Scognamiglio Falco cuculo - Foto di Paolo Zonta Falco di palude - Foto di Simone Scognamiglio Biancone con preda - Foto di Paolo Glereani Più bianco del Biancone
Non
che sia facile monitorare tutti gli altri (piccoli e invisibili draghi)
migratori. Anche in quel caso ci dobbiamo accontentare di singole comparse,
nelle ore e nei luoghi più adatti. E nulla altrove.
Rondone maggiore - Foto di Paolo Zonta Stiaccino - Foto di Simone Scognamiglio Prispolone - Foto di Bruno Delbianco Balia nera - Foto di Stefano Sava Bigiarella - Foto di Simone Scognamiglio
E
poi ci sarebbe quella cosa delle specie che in settembre continuano a
impegnarsi nella nidificazione, ma sono sicuro che vi abbiamo già annoiato
abbastanza.
Beccamoschino birichino di settembre - Foto di Paolo Utmar Beccamoschino birichino di settembre - Foto di Bruno Delbianco Tuffetti birichini di settembre
Chiudiamola
qui allora, con un piccolo riassunto dei Draghi Invisibili di questo mese…
E
un’ultima immagine dei Draghi Visibili.
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