martedì 31 maggio 2022

Resoconto Mensile Tringa - Maggio 2022

 

Scusate, chiedo per un amico, ma voi, quando vi aggirate in mezzo alla campagna, nei prati, nei campi, alla periferia della città, al limite dei boschi e delle zone umide, magari all’alba in queste giornate talvolta fin troppo terse di primavera, con una brezza lieve che vi scompiglia i capelli, se ancora li avete, insomma dicevo voi, gli uccelli, quelle meravigliose creature alate di varie forme, colori e dimensioni dal melodioso canto capaci di straordinarie acrobazie nel cielo, gli uccelli dico, in particolare quei piccoli passeriformi che allietavano le nostre giornate fino a pochi anni fa, li vedete ancora? E, soprattutto, li sentite ancora? No, così, chiedo per chiedere, siccome ho degli amici curiosi che mi dicono che intorno a noi qui la situazione è drammatica, forse irrecuperabile, volevo sincerarmi che non mi prendessero in giro. Perché con la vecchiaia sto perdendo vista, udito, memoria, ragione e qualche capello, quindi non mi meraviglio molto se quando mi sveglio e guardo fuori dalla finestra vedo solo quella che la nostra società chiama “civiltà umana” avanzare a grandi passi verso il futuro silenzioso e statico senza lasciare spazio a nient’altro che possa definirsi vita. Magari è sempre stato così (si sa che i libri raccontano solo storie) e i miei ricordi sono pura fantasia, ma dove ne trovavi dieci adesso stenti a trovarne uno o due. E la parte straordinaria in tutto questo è che nessuno (a parte questi miei curiosi amici), nemmeno quelli che potrebbero e dovrebbero tenere gli occhi aperti, sembra accorgersi davvero di quello che sta succedendo, quindi forse siamo noi gli allucinati. Quelli che dopo ore di perlustrazioni silenziose, strazianti e sconfortanti si siedono affranti in mezzo ad un prato fiorito e decidono ostinati di prendersi cura dell’unico ed ultimo insetto superstite, perché non venga calpestato, compia il suo ciclo vitale e sia speranza per un futuro alato.

 

Prato fiorito con Pulotto

A proposito di prendersi cura e di calpestare, ve la ricordate la storia dei FRATINI? La spiaggia dei FRATINI di Lignano Sabbiadoro / Marano Lagunare (Ud) fino ad ora ha portato ad almeno quattro nidificazioni accertate (con quattro diverse coppie), due pulcini involati, uno quasi, nidi costruiti, persi, ricostruiti… Un risultato addirittura insperato (grazie a chi ci ha creduto da sempre, a chi è salito sul carro in corsa e a chi riesce comunque a farci una magra figura, ma purchè concorra alla salvaguardia della specie anche la propaganda a suo modo può essere utile). Fratini pimpanti, altri che se li guardate bene hanno almeno tre zampe (due più piccoline davanti), alcuni che non disprezzano la compagnia di uccelli ben diversi da loro…

 

Fratino maschio

Fratino maschio con troppe zampe (nasconde pulcino)

Fratino ed altri uccelli della spiaggia

In tutto questo, siamo tuttavia costretti a confermarvi che i FRATINI sono proprio ingenui. Non c’è soluzione a questo. Tu puoi fare il possibile per creare un rifugio adatto a loro e loro impareranno a sfruttarlo alla perfezione. Ma poi si prenderanno comunque la libertà di un’azzardata divagazione. Ed andranno a costruire il nido nel punto più pericoloso della spiaggia. L’argomento “Foto al nido” è molto dibattuto e controverso (con tanta tantissima ipocrisia da un lato e dall’altro), ma con flessibilità mentale tuttavia eravamo pronti a mostrarvene alcune, con la consapevolezza del fatto che il nido, sopravvissuto inizialmente al fato, nonostante i tentativi estremi di salvaguardarlo era ormai andato perso, giusto per fornirvi un’idea di quanto le uova possano essere invisibili e localizzate in luoghi improbabili ed inquietanti... Vi confesso che avevo già caricato le foto, ma al sopralluogo dell'ultimo minuto di stasera quel nido improbabile è ricomparso e con lui il genitore in cova... Quindi per stavolta mi vedo costretto a censurare le foto e sostituirle con quelle di un altro ospite della spiaggia di stasera, una GAVINA, fuori stagione e fuori dimensione (più piccola dei GABBIANI CORALLINI), così per ovviare a questo fuori programma...

 

 Gavina (fin qui tutto bene)

Gavina più piccola dei due Gabbiani corallini

Gavina più piccola di tutti i Gabbiani corallini

Poi ci sarebbe la questione del gatto e dei gatti domestici in generale (mannaggia a loro, il solito argomento tabù di questa squilibrata “civiltà umana” che non si assume responsabilità) sempre in agguato e talvolta (purtroppo) oltre il limite dell’agguato (con i fratini a farne le spese…).

 

Il gatto incriminato del delitto del Fratino - Foto di Marta Trombetta

La gestione degli animali domestici andrebbe affrontata con elasticità mentale e consapevolezza. Diciamo che l’unico gatto che vorremmo vedere libero di muoversi nell’ambiente naturale (urbano ed extraurbano) è questo qui sotto. Perché se è vero che è nella natura del gatto (domestico) l’istinto alla caccia, è altrettanto vero che il gatto (domestico) non è (e non dovrebbe essere) nella natura.

 

Gatto selvatico mimetico - Foto di Marta Trombetta

Come non è nella natura (nostrana) qualche altra creatura recentemente comparsa ed inaspettatamente segnalata in apparente libertà addirittura in due località nel giro di pochi giorni (e mai prima?). E’ il caso del COLINO DELLA CALIFORNIA, fotografato a metà maggio da Doriano Mattellone a Pavia di Udine nel cortile della fabbrica in cui lavora (grazie a Silvano Candotto per averci girato le foto) e a distanza di due giorni osservato anche a Terzo d’Aquileia da Bruno Delbianco nel giardino del vicino. Da dove arrivino questi soggetti esuberanti non ci è dato di sapere, anche se i soliti ignoti raccontano di lanci effettuati dagli elicotteri (americani in questo caso, mentre vipere, topi, volpi, lupi e tutto il resto di solito viene lanciato dai forestali).

 

Colino della California - Foto di Doriano Mattellone

Colino della California - Foto di Doriano Mattellone

Colino della California - Foto di Bruno Delbianco

Altrettanto inquietante è la presenza, riportata da più fonti,

(https://www.telefriuli.it/cronaca/cornino-aquila-imperiale-riserva-austriaca-friuli-2/2/230766/art/

di una “AQUILA IMPERIALE” fuggita ai suoi “detentori” falconieri austriaci e che da qualche tempo pare frequenti il carnaio della RNR Lago di Cornino (dove per altro negli ultimi tempi si sono brevemente affacciati anche CAPOVACCAIO e AVVOLTOIO MONACO). Argomento “Falconieri” scottante come argomento “Cani e gatti”. Diciamo che la nostra attenzione è attratta più da una banalissima AQUILA REALE immatura che si aggira per i cieli della bassa pianura (osservata in varie località, compresa quella di cui ci parlerà in seguito Paolo…) piuttosto che da creature sicuramente altrettanto meravigliose ma spesso frutto di “incroci forzati contronatura” (quando non di “ambigue se non illecite provenienze”).

 

Aquila reale di pianura

Aquila reale di pianura - Foto di Paolo Zonta

Aquila reale di pianura inseguita da Poiana - Foto di Atos Pastorini

E per restare in tema, ci sono anche questi. Ormai l’hanno piazzata ufficialmente (e non dubito che ci saranno conferme da altre località, in date anche pregresse). I nostri cari infiltrati IBIS SACRI ce l’hanno fatta ad insediarsi tra le specie locali, in questa garzaia (localizzata quest’anno grazie a Tiziano Abbà) ed in altre già note.

 

Una delle numerose garzaie comparse in FVG negli ultimi anni

Ibis sacri in cova tra le altre specie presenti in garzaia

Sinceramente avremmo preferito vedere questi al loro posto...

Alcuni dei 46 Mignattai presenti in RNR Foce Isonzo - Foto di Silvano candotto


Che poi da qui nasce una riflessione più profonda, che non riguarda gli IBIS SACRI ma altre specie (ardeidi, cormorani e marangoni minori, gabbiani reali, cigni reali, alcuni anatidi... per non parlare dei corvidi) che apparentemente sono in notevole espansione in anni recenti sul nostro territorio. Specie che hanno davvero scarsi predatori in natura e che in molti casi sono predatori a loro volta.

 

Marangone minore versione mostro di Loch Ness 

Cigni reali in alto mare - Foto di Paolo Utmar

Volpoche di scogliera - Foto di Paolo Utmar


Carovana di Smerghi maggiori - Foto di Silvano Candotto

Altro argomento scottante (ma maggio è stato un mese torrido) la gestione della fauna e delle risorse disponibili. Non solo dal punto di vista umano. Direi soprattutto dal punto di vista delle specie che nel medesimo ambiente stanno invece scomparendo. L’equilibrio l’abbiamo inevitabilmente alterato noi, esseri umani. Saremo mai in grado di comprendere come migliorarlo, o continueremo ad annientare gli insetti, sfalciare inutilmente gli argini dei corsi d’acqua sempre più asciutti (con la scusa di favorirne il decorso e con gli incentivi della Comunità Europea per farlo, ma magari in modo diverso), distruggere ogni siepe ed arbusto (e capezzagna) al margine dei campi, migliorare sicurezza e benessere umano a scapito della biodiversità... per poi magari accanirsi (alla tastiera) per salvaguardare povere incolpevoli creature, meglio se domestiche o di natura aliena? Qualcuno a dire il vero ci prova, nel suo piccolo, a ricreare un ambiente naturale. Nel proprio giardino a Codroipo, nell’area delle risorgive dello Stella, lungo l’argine della laguna... Paolo Utmar ci racconta l’esperienza di Fiumicello – Villa Vicentina.

“Il comune di Fiumicello - Villa Vicentina ha fatto scavare 2 stagni alla fine di gennaio su terreni comunali in località Fossa Vecia non lontano dal più noto Fossalon. I terreni in quei punti erano difficilmente coltivabili per la presenza di modeste risorgive. I punti di affioramento sono stati approfonditi e con il terreno è stato realizzato un basso argine perimetrale. Il "miracolo" è consistito nel fatto che i bacini si sono gradualmente riempiti d'acqua giungendo alle soglie di troppo pieno nonostante la perdurante siccità. L'incolto con arbusti e i nuovi stagni hanno avuto un grande successo faunistico in questi 4 mesi di esistenza: 19 specie di acquatici, tra cui specie mai osservate nel comune come il codone o altre localmente molto rare come il chiurlo piccolo e la sgarza ciuffetto. Sono state viste ben 11 specie della "direttiva" uccelli, una coppia di pavoncella probabilmente nidificante e anche un’aquila reale ha sorvolato il sito. Insomma un piccolo esempio di come si possa ottenere molto con poco (fondi del comune senza alcun finanziamento e lavoro dei volontari della locale consulta ambiente).”

 

Sgarza ciuffetto nei ripristini ambientali - Foto di Paolo Utmar

Un piccolo sforzo, un piccolo sacrificio, una piccola rinuncia (ma già questo è chiedere troppo alla nostra attuale società, che magari si riempie la bocca di buoni propositi ma che punta, per esempio, all’annientamento delle zanzare, senza rendersi conto che non sono le uniche creature ad essere sistematicamente sterminate). Solo così possiamo sperare di fare spazio a quel che resta della Natura. Soprattutto nelle campagne dove si sente maggiormente la presenza delle nostre richieste, delle nostre esigenze e delle nostre pretese che inevitabilmente portano l’agricoltura ad accanire ed inasprire il suo intervento, riducendo (e localmente cancellando) la presenza delle specie a cui eravamo abituati. Così, tra migratori sempre più scarsi che stentano a ritrovare la loro strada e nidificanti alle prese con la devastazione del territorio, proviamo a fare la conta di quello che rimane di questo maggio. PISPOLE GOLAROSSA che alzano gli occhi al cielo per la disperazione.

 

Pispola golarossa sconsolata

STIACCINI solitari e sperduti che si attardano nel loro viaggio confondendosi con le sempre più scarse nuove generazioni di SALTIMPALI.

 

Stiaccino - Foto di Marta Trombetta

Giovane Saltimpalo - Foto di Davide Scridel

AVERLE, che averle viste per un istante è già un miracolo, prima che scompaiano per l’eternità.

 

Averla capirossa (versione timida)

Sempre più rara Averla cenerina (versione spavalda)

CANNAIOLE e CANNAIOLE VERDOGNOLE (i CANNARECCIONI ormai li diamo per spacciati quasi ovunque) che nella loro enfasi cantano a fine mese da qualsiasi anfratto, per dileguarsi poi nottetempo, ingannando oltre che il nostro orecchio anche il nostro desiderio di attribuire loro intenzioni riproduttive.

 

Cannaiola verdognola - Foto di Marta Trombetta

Un CALANDRO ed una CALANDRELLA che almeno per un attimo ci illudono, riportandoci indietro nel tempo, a quando l’ambiente era ospitale ed incontrare specie simili non era ancora un miraggio.

 

Calandro in canto in provincia di Trieste - Foto di Paolo Utmar

L'invisibile Calandrella - Foto di Paolo Zonta

L'invisibile Calandrella - Foto di Paolo Zonta

STRILLOZZI che vorrebbero convincerci che “Va tutto bene, noi ce la caviamo splendidamente, gli altri che si arrangino”. E noi a crederci.

 

Strillozzo - Foto di Davide Scridel

GHIANDAIE MARINE che sanno come farsi trovare quando vogliono loro, a distanza di ore, giorni, settimane, anni. Le parole del PiZonta sono eloquenti. “GHIANDAIA MARINA campi esterni Tagliamento a Biauzzo (Ud), ma la cosa particolare è che da almeno vent'anni durante il tragitto per il lavoro in questo periodo spero di trovarla. Il 15 era di domenica e nel tardo pomeriggio, non so perché, passo di lì quasi per caso. La trovo su quei fili che da anni scruto ad ogni passaggio dal o per il lavoro. Lunedì mi sono fermato, e non era più lì!  NON è sempre Domenica.”

 

Ghiandaia marina - Foto di Paolo Zonta

La storia del CORVO COMUNE è un poco diversa. Cosa ci faccia nella seconda metà di maggio un individuo a spasso per i campi non ci è dato di sapere. Bravo Luciano ad averlo intercettato, e specie nuova per la Stagione Calda!

 

Corvo comune in compagnia di Cornacchie (grige) - Foto di Luciano Silei

E le RONDINI? Che fine hanno fatto le RONDINI? La stessa fine della nostra speranza. Resistono caparbiamente e si alternano con i BALESTRUCCI a ricostruire testardamente i nidi che periodicamente distruggiamo perché non siamo in grado di tollerare tutta quella sporcizia e quel disordine nel vialetto d’ingresso della nostra dimora. Che poi le RONDINI siano ROSSICCE è solo questione di abbronzatura.

 

Balestruccio - Foto di Paolo Zonta

Balestrucci - Foto di Paolo Zonta

Rondini rossicce e Balestruccio - Foto di Stefano Sava

Rondine rossiccia - Foto di Stefano Sava

Già, perché ormai è stagione di abbronzatura. E lungo le spiagge remote, tra costa e laguna, in questo torrido maggio, tra un bagno di sole e l’altro, c’era la possibilità di andare a scuola di laridi e limicoli.

 

Beccapesci - Foto di Davide Scridel

Pivieresse - Foto di Davide Scridel

Voltapietre - Foto di Davide Scridel

Beccaccia di mare - Foto di Davide Scridel

Cavalieri d'Italia e Avocette nidificanti in RNR Valle Cavanata - Foto di Paolo Utmar

Piovanello comune - Foto di Paolo Utmar

Corriere piccolo - Foto di Paolo Utmar

Gambecchio nano - Foto di Matteo De Luca

Gambecchi comuni - Foto di Matteo De Luca

Misto mare (in RNR Foce Isonzo) - Foto di Matteo De Luca

In mezzo al misto mare potrebbe sempre comparire l’ospite inatteso, tipo un GABBIANO ROSEO osservato da Angelo Formentin in RNR Valle Canal Novo (Ud) o qualche STERNA ZAMPENERE (magari con potenziali buone intenzioni…) o un LABBO più vicino alla costa dei soliti vagabondi pelagici di Foce Tagliamento (Ud)…

 

Gabbiano roseo - Foto di Angelo Formentin

Sterna zampenere - Foto di Angelo Formentin


Labbo - Foto di Pulotto


Oppure un GAMBECCHIO FRULLINO (e poi addirittura 4) osservato da Silvano Candotto e Matteo De Luca in RNR Foce Isonzo (Go).

 

Gambecchio frullino con Piovanelli tridattilo e pancianera - Foto di Matteo De Luca

Gambecchio frullino con Piovanelli tridattilo e pancianera - Foto di Matteo De Luca

Gambecchio frullino con Piovanello pancianera - Foto di Matteo De Luca

O una coppia di PERNICI DI MARE (con un ringraziamento a Paolo Vacilotto e Silvano Candotto per la tempestiva segnalazione) sempre il RNR Foce Isonzo (Go).

 

Pernice di mare con famiglia di Oche selvatiche

Pernici di mare con Cigno reale - Foto di Silvano Candotto

E, giusto per restare in zona RNR Foce Isonzo (Go), il tutto condito da un ululato di sottofondo (come si usa in questo periodo, anche in diverse altre località) per festeggiare la nascita di ben 8 cuccioli di SCIACALLO DORATO, tutti apparentemente in splendida forma, testimoniata dai video realizzati in Riserva (grazie a Matteo De Luca per la condivisione).



Perché dal mare ai monti, almeno questa specie (e non solo lei, tra i mammiferi) sembra in netta espansione, evidentemente attratta da una discreta disponibilità alimentare, adattandosi a sfruttare gli scarti delle nostre attività o concedendosi il lusso, all’occorrenza, di catturare (inaspettatamente forse, rispetto a quanto riportano i manuali) piccole o grandi prede, sebbene per il momento è verosimile che i CAMOSCI non debbano ancora preoccuparsi.

 

Camoscio sgambettante all'alba

Che poi, anche sui monti insieme a loro, le presenze avifaunistiche sono sempre più scarse, in modo inaspettato se ci limitiamo a considerare i cambiamenti ambientali (davvero limitati in alcuni siti) e non tutto il percorso degli esseri viventi che dovrebbero popolare la montagna, che lungo il loro tragitto comunque vengono intercettati dalle nostre distruttive trame. Una BIGIARELLA, un CODIROSSONE, un sempre più raro ed invisibile PICCHIO MURAIOLO. Ci accontentiamo, ma non è solo questo che dovrebbe offrire l’universo alpino che ci sovrasta.

 

Bigiarella - Foto di Marta Trombetta

Codirossone

Picchio muraiolo - Foto di Marta Trombetta

Adesso, non dico di trovare qui da noi nidificante un PIGLIAMOSCHE PETTIROSSO (in realtà, perché no? Magari insieme all'Allocco(ne) degli Urali), ma mi accontenterei di qualche PIGLIAMOSCHE e soprattutto di qualche PETTIROSSO in più.

Allocco degli Urali - Foto di Matteo Skodler

Pigliamosche pettirosso (out of Italy) - Foto di Matteo Skodler

Pigliamosche pettirosso (out of Italy) - Foto di Matteo Skodler

Pigliamosche pettirosso (out of Italy) - Foto di Matteo Skodler

Specie comuni che diventano sempre più rare (alcune che addirittura scompaiono sotto il nostro naso da un anno all’altro, ma è inutile che continuiamo a gridarlo a gran voce in questo deserto auditorio) e specie rare che comunque ci ostiniamo a cercare. Così gli STORNI ROSEI quest’anno sembrano essere transitati rapidi ed invisibili lasciando tracce davvero scarse, e questa poteva essere l’unica, o comunque una delle poche testimonianze della loro effimera comparsa in regione a maggio…

 

Spruzzata di Storni rosei in mezzo al cielo

se non fosse stato per un colpo di coda dell’ultima ora a Terzo d’Aquileia (con Bruno Delbianco sempre allerta)…

 

Storno roseo - Foto della foto di Bruno Delbianco

Storni rosei - Foto della foto di Bruno Delbianco

Gli ZIGOLI CAPINERI invece oramai sono diventati una certezza, ancora con Bruno Delbianco pronto a condividere il loro puntuale arrivo nell’avamposto di Panigai ad Aquileia, dove per altro questi malandrini si fermano per qualche ora e poi se la danno a gambe.

 

Zigoli capineri - Foto di Pulotto

Zigoli capineri - Foto di Pulotto


E lasciano allo sbando nelle retrovie quelle femmine che piano piano stiamo imparando a riconoscere e, con l’occhio allenato, faremo il possibile perché non ci sfuggano più.

 

Zigolo capinero femmina

Zigolo capinero femmina

Così, tra alti (pochi) e bassi (fin troppi) nello spirito, nel fisico e nelle vicende umane proseguono, stiracchiate, le nostre scorribande (alcune, per questo mese, vi sono già state raccontate da Marta nel resoconto dell’Urban Bird Blitz 2022), tra improperi, birichinate, tirate d’orecchie e frivole(zze), perché tutto questo è parte della nostra avventura, dall’orso brontolone all’impulsivo burlone, dal paladino delle cause perse al romantico provolone. Questa è la biodiversità che salva almeno un briciolo del mondo dal trasformarsi in un inquietante e sottomesso club del ricamo & uncinetto (niente contro ricamo ed uncinetto, non mi fraintendete, a meno che lo statuto associativo non riporti tutt'altro).

 

Compagni di merende Tringa FVG - Foto di Gabriele Zamò

La Natura ha bisogno di paladini spavaldi seppure controversi, non di languide amebe ed ipocriti mercenari al soldo di arroganti accentratori. Questo il nostro spavaldo referente supremo ce lo ricorda sempre con la sua saggezza, le sue marachelle, la sua giovialità e la sua sciarpetta. E noi lo amiamo per questo e vogliamo che resti sempre così.

 

Selfie con maglietta Tringa FVG - Foto di Gabriele Zamò

Vi lascio due foto che valgono come QUIZ. Le risposte le avete già nel resoconto, ma per ogni evenienza tra una settimana, al solito, forniremo la soluzione. Andate ora. E contribuite nel vostro piccolo a cambiare lo spirito del mondo dalla dissoluzione umano-centrica che lo pervade!

 

Foto Quiz 1 - Marangone minore versione mostro di Loch Ness

Foto Quiz 2 - Picchio muraiolo in picchi-ata - Foto di Marta Trombetta

 


2 commenti:

  1. Eggia'.... Diffondiamo il verbo&condividiamo

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  2. piacevlmente informato dai vostri accurati resoconti dal campo antonio

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