sabato 13 marzo 2021

Ancora 48 ore (in Comune di Udine)

 

Allarme rosso. E’ ora di tornare nella tana. Invece di suonare la sveglia, la primavera ci costringe all’ennesimo letargo. Da lunedì 15 marzo tutti a casa. Intrappolati nuovamente, cercando di carpire dal balcone i miseri brandelli di una impalpabile migrazione. Ligi ed ubbidienti al nostro imperativo sociale, frutto della nostra inguaribile mancanza di responsabilità, nel tentativo vano e persistente di voler salvare le capre (immeritatamente) e i cavoli nostri.

Inutile perdersi in sofismi politici. Non c’è più tempo. Solo 48h di libertà comunale tra venerdì 12 e sabato 13, che domenica si lavora. E allora via di corsa. A cercare tutto ciò che i confini territoriali possono offrirci. Dopo tre mesi di perlustrazione per l’Atlante della Stagione Fredda (state pronti che arriva…), qualcosina l’abbiamo imparata. Sappiamo dove si nascondono le (poche) bestie di questa strampalata annata. E non sarebbe sgradito intercettare lungo il percorso qualche nuova comparsa migratrice. Così, all’alba uggiosa e grigia di venerdì si parte per questa nuova avventura. Quante specie riusciremo ad osservare in 48h a inizio marzo senza uscire dal comune di Udine? Anzi, quante specie riuscirò. Perché stavolta mi avventuro in solitaria. Nei tre mesi freddi siamo riusciti a contattarne 103; nei due Bird Blitz di maggio 2019 e 2020 rispettivamente 82 in 24h e 95 in 48h. Non nutro grosse aspettative, ma sono curioso. In fondo non ho niente da perdere. Cammino per ore nel parco del Torre. I fringillidi confermano la loro inesistenza (in due giorni 3 CARDELLINI e 3 FANELLI, una mezza dozzina di VERZELLINI, una decina di VERDONI, una quindicina di FROSONI, qualche decina di FRINGUELLI, nessuna PEPPOLA e nessun LUCHERINO). I grossi turdidi invece sono discretamente confusionari. MERLI, TORDI BOTTACCI e TORDI SASSELLI spopolano, almeno localmente. Un paio di CESENE e una TORDELA completano la lista. Sono arrivati in buon numero i LUI’ PICCOLI, ma nessuno di loro emette richiami particolari o rivela spropositati sopraccigli ed inquietanti barre alari. Frenati da una innocua perturbazione, i SALTIMPALI si concedono ad una pacifica invasione dei campi, dove le PISPOLE sono ancora discretamente numerose, ma solo uno SPIONCELLO si invola dall’argine di un canale. Con fatica e pazienza, l’elenco si allunga. Alcune conferme rinsaldano la fiducia. Dal PICCHIO CENERINO che continua a presidiare il suo territorio, concedendosi sortite nei dintorni, all’ASTORE che richiama (allarmato?) da un boschetto dove un grosso nido alla biforcazione di un enorme pioppo fa nascere qualche sospetto (almeno per tenere viva la giornata). Discorso simile per FOLAGA (addirittura due insieme) e TUFFETTO, che ormai regolarmente frequentano lo stesso sito. Poi ci sarebbe il MARTIN PESCATORE. Anche lui al suo posto. Da tenere d’occhio. E fa pure piacere scoprire che qualche BECCAMOSCHINO è sopravvissuto ai rigori dell’inverno. Le delusioni (nei due giorni) arrivano invece dal PICCHIO ROSSO MINORE, che se ne resta infrattato e silenzioso lontano dagli sguardi dei curiosi, dal dannato PICCHIO MURATORE (ormai ci rinuncio a cercarlo) e dal FALCO PELLEGRINO, che magari ricomparirà quando avrà bisogno di nutrire la famiglia… E, per fortuna, anche qualche sorpresa. Inaspettatamente, gli zigoli sono ancora tutti presenti, compreso lo sbiadito ZIGOLO GOLAROSSA, posato sullo stesso albero sul quale si era fatto osservare un mese fa. Fortunatamente, nelle sue pose mantiene un basso profilo, o meglio, un profilo frontale. Così non mi è dato di svelarvi apertamente la sua eventuale parentela con i compari GIALLI. Ibrido o meno che sia, in lui scorre sangue (gola)rosso. 


I GABBIANI (REALI) potrebbero dare qualche soddisfazione in più, se riuscissi a trovarne qualcuno posato. Ed i GABBIANI COMUNI (fino a 500 insieme) potrebbero degnarsi di mostrarmi qualche anello colorato alle zampe. Niente. Ma mi accontento degli ospiti inattesi in mezzo a loro. Due GABBIANI CORALLINI. Ed un GABBIANO COMUNE roseo, ma solo di carnagione. 


Ancora in giro varie GAVINE ed uno ZAFFERANO (le foto in volo per chi volesse sbilanciarsi sulla sottospecie…). 



La giornata resta umida e malinconica, e la primavera ancora latita. Compaiono comunque due CORRIERI PICCOLI, il primo FALCO DI PALUDE (durante la stagione fredda in FVG si limitano a frequentare la fascia lagunare e costiera, nell’entroterra sono rarità assoluta) 


ed un rarerrimo CORVO COMUNE (anche lui compare in territorio comunale ormai soltanto in migrazione). 

Il pomeriggio avanza. Stormi inverecondi di CORMORANI riempiono il cielo. Chissà quanti li avranno scambiati per GRU. 


Al tramonto mi apposto in attesa degli ospiti notturni. Le CIVETTE non mi tradiscono. E nemmeno le BECCACCE. Meno scontati BECCACCINO (che mi sorvola vocalizzando) e GUFO COMUNE (in caccia sui campi sopra le BECCACCE). Me ne torno a casa con 80 specie in un giorno. Non male, anche perché non sono convinto di riuscire a migliorare il bottino nelle successive 24h. Sabato comunque ci provo lo stesso. Le nuvole basse sono promettenti. Ma le ore passano e la stanchezza prevale sulle soddisfazioni. Decido di osservare il mondo lasciando che mi sorvoli. Appostandomi in punti casuali. Così recupero MARANGONE MINORE, GRIFONE (in volteggio alto sopra casa di Bruno, che per altro mi ha subito sincerato di godere di splendida salute), ALBANELLA REALE (impossibile fingere che non abbia 5 dita)...


... e le GRU. Stavolta riesco addirittura a fotografarne qualcuna. Per modo di dire.


Ad ogni modo, anche se le bestie hanno deciso di voltarmi le spalle (come potete tranquillamente notare), alla fine della fiera, dopo una seconda giornata davvero demotivante, il punteggio del pallottoliere segna 84. 





Significa che l’allenamento durante la Stagione Fredda è servito. Che nonostante le terribili carenze numeriche nei piccoli passeriformi, l’ambiente comunale riserva ancora una variabilità interessante che sarebbe opportuno preservare. Senza continuare ad invadere ogni spazio con il nostro desiderio di protagonismo. Cielo compreso.

Ed ora, mestamente, ripartiamo da qui. Con un respiro profondo.


  1. Germano reale
  2. Fagiano comune
  3. TUFFETTO
  4. Cormorano
  5. MARANGONE MINORE
  6. Airone guardabuoi
  7. Airone bianco maggiore
  8. Airone cenerino
  9. GRIFONE
  10. FALCO DI PALUDE
  11. Albanella reale
  12. Astore
  13. Sparviere
  14. Poiana
  15. Gheppio
  16. Gallinella d’acqua
  17. FOLAGA
  18. GRU
  19. CORRIERE PICCOLO
  20. Beccaccino
  21. BECCACCIA
  22. Piro piro culbianco
  23. GABBIANO CORALLINO
  24. Gabbiano comune
  25. Gavina
  26. ZAFFERANO
  27. Gabbiano reale
  28. Piccione domestico
  29. COLOMBELLA
  30. Colombaccio
  31. Tortora dal collare
  32. Civetta
  33. GUFO COMUNE
  34. MARTIN PESCATORE
  35. PICCHIO CENERINO
  36. Picchio verde
  37. Picchio rosso maggiore
  38. Cappellaccia
  39. Tottavilla
  40. Allodola
  41. Pispola
  42. Spioncello
  43. Ballerina gialla
  44. Ballerina bianca
  45. Scricciolo
  46. Passera scopaiola
  47. Pettirosso
  48. Codirosso spazzacamino
  49. Saltimpalo
  50. Merlo
  51. Cesena
  52. Tordo bottaccio
  53. Tordo sassello
  54. TORDELA
  55. BECCAMOSCHINO
  56. Capinera
  57. Luì piccolo
  58. Regolo
  59. Fiorrancino
  60. Codibugnolo
  61. Cinciarella
  62. Cinciallegra
  63. Rampichino comune
  64. Ghiandaia
  65. Gazza
  66. Taccola
  67. CORVO COMUNE
  68. Cornacchia nera
  69. Cornacchia grigia
  70. Storno
  71. Passera d’Italia
  72. Passera mattugia
  73. Fringuello
  74. Verzellino
  75. Verdone
  76. Cardellino
  77. Fanello
  78. Frosone
  79. ZIGOLO GOLAROSSA
  80. ZIGOLO GIALLO
  81. Zigolo nero
  82. ZIGOLO MUCIATTO
  83. Migliarino di palude
  84. Strillozzo

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