martedì 28 febbraio 2023

Resoconto Mensile Tringa - Febbraio 2023

 

Ci stiamo impigrendo. Il mondo fuori è grigio, spazzato da un vento gelido che tramortisce ogni nostra velleità. Il silenzio è rotto solo dai rumori del traffico e dalla quotidianità dei lavori che trasformano il Pianeta in un mondo più adatto alle esigenze umane, senza spazio per null’altro. Uno sconforto malinconico ci relega dietro il sipario della finestra chiusa. Non abbiamo nemmeno più il coraggio di spostare la tenda. Temiamo che oltre il vetro ormai ci sia soltanto il Nulla, quella spaventosa creatura senza forma che gli inguaribili ottimisti chiamano Futuro e Progresso, ma che per noi nostalgici è pura ed insensata desolazione. Abbiamo il timore di non riuscire a riconoscere i colori ed i suoni della Vita, ma soltanto il fumo dei Signori Grigi di Momo che hanno consumato il tempo di tutte le nostre memorie. Ci vorrebbe uno stimolo per farci reagire, un segnale che ci rinnovi la grinta, basterebbe la comparsa di un Angelo chiamato Primavera che ci restituisca intatta la Speranza. Anzi, basterebbe la comparsa di un Angelo chiamato Formentin che ci mandi una foto come questa.

 

Aquila di mare - Foto di Angelo Formentin

Basterebbe questo in fondo, non chiediamo tanto. E ci renderemmo conto allora che non ci siamo davvero impigriti, ma che in queste giornate grigie di vento (ma ancora senza pioggia) abbiamo scelto di fermarci per un attimo a riprendere fiato e a fare i conti con quanto abbiamo seminato e raccolto fin qui. Perché il 15 febbraio è passato. E con lui il decimo anno della Stagione Fredda nella (ex) Provincia di Udine. E’ ora di aggiornare la (ormai) vecchia edizione (2020)

http://tringa-fvg.blogspot.com/2019/06/6-anni-di-stagione-fredda-in-provincia.html

con i nostri nuovi appunti, fatti di oltre 160.000 dati, con un bestiario nuovo fatto di mappe, aneddoti, incontri ed avventure. Ce la faremo in tempi brevi? Questa è la scommessa che cercheremo di vincere. Le forze sono sempre più esigue, ma le intenzioni restano salde. I disegni ci sono, per le foto ci stiamo organizzando (fatevi pure avanti!).

 

Ospiti vecchi e nuovi della Stagione Fredda - Disegno di Marta Trombetta

Per restare a guardare alla finestra poi, ci sarà ancora tempo. L’appuntamento fisso con l’anniversario del primo BW a KM 0 è per la prima domenica di marzo. Probabilmente non ci saranno aquile ad attenderci. O forse sì?

Aquila reale di pianura - Foto di Luca Rossi

Aquila reale di pianura - Foto di Luca Rossi

Aquila reale di pianura - Foto di Luca Rossi


Visto l'esito dell'ultima puntata possiamo già immaginarci il peggio.

http://tringa-fvg.blogspot.com/2022/03/bwakm0-2-anniversario.html

Ma non perderemo l’occasione per raccontarvelo ugualmente.

 

Può sempre andare peggio

Anzi. Troveremo vie sempre nuove per farlo e per raggiungervi. Grazie a Niccolò, a Marta e Pulotto stiamo facendo pratica di socializzazione.

Su Facebook https://www.facebook.com/tringafvg

e su Instagram https://www.instagram.com/tringafvg/ .

Seguiteci, vi racconteremo storie di questo e di altri possibili mondi (alieni inclusi).

 

Usignolo del Giappone - Folletto alieno delle colline udinesi

Usignolo del Giappone - Folletto alieno delle colline udinesi

Che poi, visto che siamo in argomento social, ed anche un pochino revival, allora possiamo ampliare l’argomento. Con due notizie, una buona ed una migliore. Tutte e due riguardano la Spiaggia del Fratino. Ve la ricordate?

https://www.facebook.com/watch/live/?ref=watch_permalink&v=533486718467647

Bene. Cominciamo dalla notizia buona. Mentre ci prepariamo ad una nuova stagione, confidando sul fatto che marzo sia il mese giusto per mettersi al lavoro, vi possiamo dire che grazie a Giosuè (e Nicole) ha visto la luce un nuovo sito dedicato proprio a lei, con l’intento di darle una voce che ci narri in prima persona il suo vissuto.

https://www.spiaggiadelfratino.it/

E la notizia migliore? Ecco, per darvela vi faccio tornare a novembre. Alla festa dei nodi e poi al successivo resoconto mensile, quando, più o meno velatamente tra le righe, vi avevamo accennato ad un “problema” che incombeva sui piccoli passeriformi (fringillidi in particolare) frequentatori della zona, attirati con strategie infide e trabocchetti viscidi…

http://tringa-fvg.blogspot.com/2022/11/il-nodo-in-gola-tringa-si-scioglie-alla.html

http://tringa-fvg.blogspot.com/2022/11/resoconto-mensile-tringa-novembre-2022.html

Non mi dilungherò oltre. Sappiate che qualcuno si è messo d’impegno (grazie amici e colleghi!) ed ora CARDELLINI e FANELLI hanno qualche possibilità di continuare a volare liberi (video di Paolo Zonta) perché il “problema” è stato individuato… e risolto!

 

E' lui o non è lui? - Foto di Angelo Formentin

Ultimo giro, ultima corsa - Foto di Pulotto


Definitivamente? Chissà. Forse siamo troppo fiduciosi, ma ci contiamo. Perché dentro di noi conserviamo uno spirito ingenuo ed infantile, che ci permette di resistere nei momenti peggiori. Uno spirito bambino che ci permette di immaginare creature fantastiche ed inverosimili. E di renderle reali.

 

Martin pescatore - Bestiario immaginato da Martino

Serpente arcobaleno - Bestiario immaginato da Letizia

Si chiama bestiario immaginato.

https://bestiarioimmaginato.damatra.com/

Un progetto Damatrà, che attraverso un Filo sottile, permette di ricucire gli strappi che la realtà distorta della nostra società provoca alla serenità del nostro colorato animo. E restituirci, per un attimo, il sorriso.

 

Bestiario immaginato in corso d'opera - Foto di Marta Trombetta

Bestiario immaginato in corso d'opera - Foto di Marta Trombetta

Bestiario immaginato in corso d'opera - Foto di Marta Trombetta

Bestiario immaginato - Foto di Marta Trombetta

Anche quando tutti i colori sembrano svanire ed il mondo in bianco, nero e grigio assume forme imprevedibili e distorte, eppure estremamente vive ed affascinanti. Come ce le racconta Kilian nel suo viaggio introspettivo, tra universo alato ed esperienza emotiva.

https://www.kilianagath-photography.com/projects-1/verschollen


Ed ora, dopo questo intimistico viaggio, so esattamente a cosa state pensando. Che questo dovrebbe essere un resoconto mensile più o meno ornitologico e stiamo tergiversando, perché non abbiamo nulla di realmente interessante da raccontarvi per il mese di febbraio. Come al solito, avete perfettamente ragione, in fondo questo è il mese più corto dell’anno, difficile trovare qualcosa che possa attirare la vostra attenzione. Per esempio, non c’è nulla di davvero interessante nel fatto che tra il 18 ed il 19 febbraio un piccolo drappello di compagni di merende Tringa (i due soliti orsi più un Davide ed un Bruno materializzatisi in breve sul posto), guidati dall’indigeno Paolo (Utmar) è riuscita ad intercettare in poche ore il terzo ed il quarto LUI’ DI HUME del 2023 per la provincia di Udine (rispettivamente l’undicesimo ed il dodicesimo noti e documentati per la provincia a partire dal 2014) a pochissima distanza dai punti in cui queste minuscole creature erano comparse nel 2020 (e dove per tutto l’inverno erano state cercate invano). Sempre, ovviamente, lungo quel misterioso parallelo di cui vi abbiamo dato testimonianza tre anni fa…

http://tringa-fvg.blogspot.com/2020/02/in-my-hume-opinion.html

https://www.instagram.com/p/CpDzl00MhnQ/

Volete per caso che vi forniamo qualche documentazione di queste insignificanti osservazioni? O vi accontentate della nostra parola, sulla fiducia? Male, malissimo se lo fate. E non si tratta di una questione di fiducia, ma di metodo. Avere la consapevolezza di poter essere i primi a commettere errori è lo strumento che dovremmo usare in tutte queste circostanze. Non siamo infallibili. La documentazione è lo strumento che ci salva. E che salva le nostre osservazioni. Non la fiducia e “l’esperienza dell’osservatore”, del “visto bene”, del “sono sicuro”, del “visto e sentito ed eravamo in tre”. Posso dire? Chissenefrega. Sono io il primo a non credere a quello che vedo e sento. Perché dovreste credermi voi. Eppure niente da fare, è una mentalità che non si cambia. Ad ogni modo, basta ciance. Ecco a voi le fantastiche immagini del LUI’ DI HUME di Ginata - Fiumicello.

Luì di Hume campione di nascondino

Luì di Hume campione di nascondino

Luì di Hume campione di nascondino



Ed ora le altrettanto mirabolanti inquadrature di quello di via Isoletta e dintorni, sempre a Fiumicello, ad 1 Km in linea d’aria dal precedente. Se state pensando che si tratti dello stesso, tranquilli, abbiamo pensato anche a quello. Mentre ci sforzavamo di documentare le sue manifestazioni vocali, Bruno era tempestivamente giunto in bicicletta a nostra insaputa a Ginata, ed era alle prese con l’altro individuo, fotografandolo. Fine della storia.

Luì di Hume a KM 0

Luì di Hume a KM 0

Luì di Hume a KM 0
 


Torniamo a noi. Dicevamo. Nulla di interessante da raccontare. In fondo di questi maledetti folletti ne avete piene le tasche. Per attirare la vostra attenzione ci vuole ben altro. Creature più grandi e più evidenti. Non vi accontentereste nemmeno di intravedere un paio di MORETTE CODONE in uno stormo volante di QUATTROCCHI, giusto?

 

Morette codone e Quattrocchi - Foto di Matteo De Luca

Morette codone - Foto di Matteo De Luca

Forse i colori sgargianti di un’OCA COLLOROSSO potrebbero darvi un minimo di soddisfazione. Ma per assecondare questo vostro desiderio saremmo costretti a sconfinare nel vicino Veneto, andando incontro ad amici venuti da lontano (Ciau!). Ma non lo faremo. O sì?

 

Oche collorosso - Foto di Pulotto

https://www.youtube.com/watch?v=yF2fkYq3Zx4


Anche i CIGNI MINORI vi sono venuti a noia. E poi l'erba è cresciuta e loro sono diventati invisibili.

Cigni minori - Foto di Bruno Delbianco

So io. Voi volete l’AQUILA DI MARE. Ma ve l’abbiamo già fatta vedere in copertina, avrebbe dovuto essere sufficiente. Amen. Siete dei perenni insoddisfatti.

Aquila di mare - Foto di Angelo Formentin

Aquila di mare - Foto di Angelo Formentin

https://www.facebook.com/photo?fbid=118021711207710&set=a.104798899196658

https://www.instagram.com/p/Co5TyohsVIY/


Che poi, se volete volete possiamo mostrarvi qualche altro rapace. Dalle dimensioni più modeste. Dai colori altrettanto chiari, se è questo che vi piace. Anche questa è una conoscenza nota. La POIANA PAGLIACCIO di Aquileia (da non confondersi con la sua amica, la POIANA CHIARA di Terzo d’Aquileia).

 

Poiana pagliaccio - Foto di Bruno Delbianco

Poiana pagliaccio - Foto di Bruno Delbianco

Poiana chiara - Foto di Bruno Delbianco

Poi ci sarebbero il FALCO DI PALUDE sfortunello ed lo SPARVIERE finto zoppo. Ma a voi non interessano di sicuro. Tanto meno il CORVO confidente.

 

Falco di palude sfortunello - Foto di Bruno Delbianco

Sparviere finto zoppo - Foto di Bruno Delbianco

Corvo comune confidente - Foto di Niccolò Fagotto

Le GRU? Volete vedere quelle? Non ne avete già viste abbastanza? (Occhi aperti ed orecchie drizzate che, per quando si placherà il vento, il loro transito potrebbe farsi nuovamente consistente…).

 

Decinaia di Gru

Decinaia e decinaia di Gru - Foto di Bruno Delbianco

Decinaia e decinaia e decinaia di Gru - Foto di Bruno Delbianco

Pace e bene. Noi lasceremo che siano ancora i piccoli particolari a distrarci da quella sensazione di impotenza che troppo spesso ci travolge. Che sia il pensiero dell’ultimo BASETTINO rimasto a guardia del canneto, o del SALTIMPALO prigioniero del suo destino avverso, o di tutto quel bianco che un’AVERLA MAGGIORE può mostrare su ali e coda prima di essere chiamata con un nome diverso…

 

Basettino - Foto di Matteo De Luca

Saltimpalo - Foto di Paolo Zonta

Averla maggior ssp. chipuodirlo - Foto di Luca Rossi

“Non sarà il canto delle Sirene che non ci farà guardare” (cit.). Ma sarà quello di una CINCIA ALPESTRE, piuttosto, ad attirare il nostro sguardo.

Cincia alpestre a bassa quota
 


A dirci che la primavera deve affrettarsi ad arrivare, che qualcuno è già pronto ad attenderla…

 

Airone cenerino (foto al nido!)

A proposito, non di foto al nido ma di garzaie. E’ ora di mettersi all'opera. Un nuovo progetto, una nuova avventura. Tutti insieme. In regione, nel Triveneto, in Italia. Riusciremo a mettere da parte la nostra mania di protagonismo per realizzare un’impresa che valorizzi le specie e non il nostro ego? Difficile. Difficilissimo. Torno a ripetermi, scusate, ma chissenefrega? C’è qualcuno che (ancora) è contento soltanto così. Ottimo. Un sorriso compassionevole per lui, e avanti al lavoro. Tutti insieme o chi ne ha voglia davvero, nell’anonimato se necessario. Priorità alle creature alate.

 

Airone cenerino (Foto al nido!)

Chissà che non sia l’anno buono per qualche altro ospite. Magari è la volta del MIGNATTAIO, visto che i suoi compagni di scorribande, che siano i goffi ed ingordi AIRONI GUARDABUOI o quei pessimi soggetti degli IBIS SACRI, si stanno già dando abbondantemente da fare da alcuni anni.

 

Mignattaio

Mignattaio con Ibis sacri - Foto di Matteo De Luca

Ibis sacro - Foto di Paolo Zonta

Airone guardabuoi ingordo - Foto di Bruno Delbianco

O magari sarà il MARANGONE DAL CIUFFO a riservarci qualche sorpresa, mentre qualcuno già si azzarda ad assegnargli degli avventati codici atlante…

 

Ciuffo del Marangone dal ciuffo - Foto di Paolo Utmar

I FISTIONI TURCHI nel frattempo sono ricomparsi sul luogo del misfatto, quel lago di Cavazzo dove, durante la scorsa Stagione Calda, ben due coppie si sono concesse alla pazza gioia, con 11 + 6 pullastri a spasso per tutta l’estate.

 

Fistioni turchi - Foto di Marta Trombetta

Fistioni turchi - Foto di Marta Trombetta

Lontano dalle residue zone umide tuttavia la situazione è decisamente più arida e grama. I PIVIERI DORATI sornioni lo sanno. Le prime orde di COMBATTENTI della stagione si mescolano alle PAVONCELLE confondendosi con le rinsecchite zolle, mentre smarrite BALLERINE GIALLE cercano invisibili fonti tra i profondi solchi di questo inclemente deserto, che lascia perplessi anche i CAPRIOLI, figuriamoci le NUTRIE (che sbiancano per la disperazione).

 

Pivieri dorati - Foto di Matteo De Luca

Combattenti e Pavoncelle - Foto di Matteo De Luca

Ballerina gialla - Foto di Paolo Zonta

Caprioli - Foto di Matteo De Luca

Nutria pallida - Foto di Bruno Delbianco

Perfino i GABBIANI sembrano allo sbando. Che abbiano saputo che qualcuno è pronto a sottrarre loro piccoli e uova per evitare disturbo alla specie umana (piuttosto che alle altre)? Alcuni fuggono sconcertati… e vanno a rintanarsi, imprevedibilmente, (hai visto mai?) sugli alberi!

 

Gabbiano reale pontico e non

Gabbiani comuni in fuga - Foto di Paolo Zonta

Gabbiani comuni su albero - Foto di Paolo Utmar

Ma quanto dureranno ancora questi alberi, minati alle fondamenta da un insaziabile bisogno di ripulire, tagliare, distruggere, bruciare? Nemmeno i PICCHI lo sanno, per quanto insistano a scavare all’interno della saggezza delle piante, non troveranno la risposta, nascosta nella meschinità del nostro animo.

 

Picchio nero - Foto di Bruno Delbianco

Picchio cenerino

Picchio rosso minore - Foto di Niccolò Fagotto

Picchio rosso minore


E allora buonanotte. Sperando che lo sia. E tanti saluti. Alle creature che, a nostra insaputa, ALLOCCHI come siamo, la popolano. In bocca al LUPO! (Video di Matteo De Luca)




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