giovedì 31 gennaio 2019

Resoconto Mensile Tringa - Gennaio 2019

Lo faccio solo per mantenere la parola data, ma questo terribile e desolante inverno 2018/2019 non mi facilita il compito in nessun modo.

A nome di Tringa FVG ho promesso che avrei cercato di fornirvi mensilmente un resoconto delle nostre osservazioni più interessanti, in genere sparse sul territorio e provenienti dalle località più disparate, collezionate nella maggior parte dei casi durante le peregrinazioni per la raccolta dati della Stagione Fredda (anzi, se volete collaborare siete sempre in tempo, contattateci!) e non tanto quindi focalizzate sulle località principali per il BW in FVG, già adeguatamente presidiate da altri e dalle quali ci giungono notizie di invidiabili ed invidiate osservazioni (vedi i report su ML EBN Italia di Angelo Scuderi, con Aquila di mare, Oca collorosso e Marco Sozzi nello stesso momento e nello stesso sito in zona RNR Foce Isonzo, e di Angelo Formentin, sempre con Aquila di mare in RNR Valle Canal Novo; si vede che gli Angeli hanno un rapporto preferenziale con le Aquile di mare...).

Ad ogni modo ci provo, per quel poco che siamo riusciti a raggranellare.

Sicuramente, l'osservazione più interessante del mese di gennaio è stata quella di cui potete osservare la foto qui sotto, scattata in data mercoledì 2 in uno dei luoghi magnetici del FVG, tra le rinomate località di Tomba di Buja e Tiveriacco di Majano (Ud), in grado di calamitare, soprattutto in periodo migratorio, le specie più improbabili, provenienti dalle più disparate località del paleartico (in questo caso direi Lombardia e Puglia; e grazie a Catia per la foto).


Poi, di alcune altre osservazioni vi abbiamo già fornito un malinconico epifanico report (vedi "Il Mare d'Inverno"), ma posso aggiungere che alle specie elencate e osservate in più occasioni EDREDONE, SVASSO CORNUTO, SVASSO COLLOROSSO, STROLAGA MINORE e MORETTA GRIGIA, sempre nella zona di lungomare tra la Foce del Tagliamento e Punta Faro a Lignano Sabbiadoro (Ud) e occasionalmente nelle acque lagunari retrostanti, hanno fatto la loro comparsa alcuni ORCHI MARINI e STROLAGHE MEZZANE, regolari altrove, più sfuggenti nelle imprevedibili perlustrazioni Tringa.
Restando in ambito lagunare, spostandoci più verso la RNR Foce Stella, si conferma per il terzo anno di fila la presenza e lo svernamento di almeno un individuo di FALCO PESCATORE, in un ambiente che, a differenza del deserto circostante, riesce occasionalmente a regalare qualche sorpresa, tipo un FRULLINO (11.01), una coppia di BASETTINI (11.01), qualche centinaio di AVOCETTE (17.01), alcune OCHE DEL CANADA (11-14-21.01) di origine pur sempre ambigua... e le 4 PESCIAIOLE comparse serendipitamente a fine mese (29.01).


Anche le GRU fanno ancora notizia, quelle poche che si fanno notare, un trio nei dintorni della RNR Foce Stella e una strana coppia tra Remanzacco e Moimacco (Ud)

(Foto di Bruno Dentesani)

Così pure i FISTIONI TURCHI del lago di Ragogna (Ud), presenza stabile in questi mesi, a colorare un piccolo residuo acquoso contornato da uno spelacchiato canneto in cui i TARABUSI competono in numero con le cannucce residue, con le enigmatiche RONDINI MONTANE che compaiono e scompaiono trasportate dalla brezza lungo il corso del vicino fiume Tagliamento.

(Foto di Renato Castellani)
 
O i sempre amichevoli MERLI ACQUAIOLI che periodicamente compaiono in pianura (20.01, Varmo (Ud))
 
(Foto di Paolo Zonta)

Se ci si allontana però dagli ambienti umidi, si materializza il dramma.

Chilometri e chilometri di nulla, per poi magari capitare casualmente nell'unico posto in cui si radunano in stormi misti specie comuni ed improbabili, a sostenersi moralmente in questa disperazione cosmica (Skodi e la sua mangiatoia ne sanno qualcosa).
 
 
(Foto di Matteo Skodler; se provate ad ingrandirla adeguatamente, con le corrette coordinate spazio temporali, noterete anche un Astore, alcuni Aironi guardabuoi e un sorvolo di Oche Lombardelle...)

Così, in alimentazione in mezzo alle stoppie, tra San Daniele del Friuli e Majano (Ud) può comparire casualmente, quasi invisibile in un bagliore di luce, un ORGANETTO ALPINO (10.01).
 
 
(Foto di Marta Trombetta; dopo questa foto, troppo competitiva nei confronti delle mie, la sua macchina fotografica ha pensato bene di auto-distruggersi... e rischiava di seguirla a ruota, o meglio sotto ruota, il mio cannocchiale, che si è fatto un paio di km comodo comodo sul tettuccio dell'auto...)

 

Oppure puoi trovarti a pochi passi da Codroipo (Ud) un albero interamente fiorito di fringillidi di vari colori incluse decinaia e decinaia di VERZELLINI, svernanti ormai regolari, ma davvero tanti tutti insieme, praticamente tutti lì.
 
 
(Foto di Renato Castellani)

Per il resto, cornacchie, il nulla, gabbiani (molte GAVINE), il nulla.
E poi ancora il nulla.

Non resta che spulciare tutti i mille mila fantastiliardi di Gabbiani reali (no, non così tanti, ma  sempre loro, solo loro, ovunque loro) per riuscire a trovare, in un posto a caso nei dintorni di Flaibano (ma davvero a pochi metri da dove è stata osservata l'Upupa a dicembre) un unico misero sperduto immaturo di GABBIANO REALE PONTICO (20.01). Ne troveranno poi uno adulto anche Paolo Utmar e Davide Scridel il 29.01 nel golfo di Trieste.


(Un grazie ad Alex Boldrini per la consulenza)

Ogni tanto, poi, in mezzo al nulla dei riordini fondiari, compaiono degli sparuti PIVIERI DORATI (19-27.01, Sedegliano, Pulotto), magari una brigata di STARNE (9-25.01, Fagagna e Pasian di Prato) o nugoli di COLOMBELLE (fino a 350 ne ha contate Paolo Utmar tra Aquileia (Ud) e Grado (Go)). Ma sempre di rado, molto di rado, anzi, quasi mai.


 (Foto di Pulotto)

Ci si prova allora a spulciare tra i residui ZIGOLI GIALLI, ma senza successo (Zamix & Tommy).

Inutile poi addentrarsi in territorio montano. 
Se la pianura è desolante, la montagna è pura estinzione. 
Il silenzio è l'unico compagno di avventura che incontrerete.
E non venite a dirmi che è sempre stato così.
Ho percorso i medesimi sentieri nelle medesime epoche andate.
E non mi sentivo mai così sconsolatamente abbandonato e solo.

Restano in alternativa alcune zone boscate collinari.
Ma pure qui, sempre in riferimento ai medesimi sentieri di cui sopra, anche solo per trovare un'invisibile squadriglia di Vietcong Alieni (leggi USIGNOLI DEL GIAPPONE) bisogna faticare come non mai in passato, e di contorno un bel mazzo(lin) di nient'altro.


E tuttavia, anche qui, verosimilmente in località a caso, si finisce per essere occasionalmente circondati da TORDI SASSELLI, a secchiate, frammisti ad altre specie a caso. 

Per poi ritrovarsi inevitabilmente immersi nel suono dei propri pensieri, e null'altro intorno.

Ed ecco a voi, in sunto, il nostro disarmante gennaio Tringa FVG 2019.

 

lunedì 7 gennaio 2019

Il Mare d'Inverno



"Il mare d'inverno è un concetto che il pensiero non considera.
E' poco moderno, è qualcosa che nessuno mai desidera" (cit.)

Lontano dalla folla e da caotici ed infuocati festeggiamenti, l'alba velata dell'epifania 2019 prende forma sulle increspature lievi di un gelido mare Adriatico, con il Fiume Tagliamento che tenta di farsi spazio nell'ostilità dell'alta marea.

Fare birdwatching e raccogliere dati utili in questa desolata stagione fredda 2018-19 è un'impresa ardua per l'allegra brigata Tringa, lo hanno sperimentato con mano non pochi amici incontrati negli ultimi giorni (un saluto a tutti voi, ovunque ora siate, ed un arrivederci a presto).

La (ex) provincia di Udine in questo periodo appare cruda, spoglia, silenziosa e parca di soddisfazioni, mentre tutte le rarità sembrano radunarsi tra il golfo di Trieste (TS) e le RNR Foce Isonzo (GO) e Valle Cavanata (GO), dove le speranze di curiosi appassionati si mescolano alle brame di indomiti fanatici e inguaribili visionari.

Ed anche il suo mare si dimostra avaro, centellinando piccole e dilazionate perle a chi si accanisce ostinatamente ad esplorarlo, con una pazienza al limite dell'esasperazione. E' pur sempre Alto Adriatico, e non Alto Tirreno...

Così, quando uno solitario SVASSO CORNUTO compare e scompare, sperduto tra i blandi flutti, nella grigia vastità delle acque, la giornata potrebbe già considerarsi un successo. Docili e confidenti, a decinaia e decinaia potete contarne nel golfo di Panzano (GO), qui tuttavia scovarne uno, e uno soltanto, è già un dono oltremodo gradito.
 
 
(Per quelli che si dilettano ad indagare i metadati delle foto, vi confesserò subito che la maggior parte delle immagini che troverete qui sotto non riportano la data di ieri, anzi, ma è già tanto che io abbia la possibilità di fornirvi delle immagini "comprensibili" scattate ad ogni modo tutte quante nelle medesime località, frequentate nell'arco di questa ultima Stagione Fredda)

Meno insolita ma pur sempre gradevole la presenza di una STROLAGA MINORE.
 

Tutto il resto poi rapidamente si dissolve nel riverbero del pallido sole.
All'altro capo del litorale, dove a Punta Faro il mare incontra la laguna interna, e si confonde in lei, altre singole sorprese puntiformi allietano il proseguo della giornata, che stenta comunque a riscaldarsi, con la temperatura che si attarda pigramente sotto quota zero.

C'è un EDREDONE che ha deciso da qualche tempo di frequentare la zona, in esilio rispetto ai suoi innumerevoli consimili che presidiano stabilmente le adiacenze del porto di Duino (TS).
 

E poi, nascosta tra i pilastri di un pontile, fa capolino un'altra rarità per la Stagione Fredda nei territori udinesi, lo SVASSO COLLOROSSO, a completare quella cinquina assai più facile altrove, ma alquanto improbabile in questi reconditi siti.


Comincia l'afflusso di gente, il mare scompare nel riverbero, la perlustrazione prosegue verso l'entroterra lagunare, dove, tra FENICOTTERI e MORETTE GRIGIE, sarà una SPATOLA l'osservazione più interessante, specie ormai da anni regolarmente svernante in numeri anche consistenti tra RNR Valle Cavanata (GO) e RNR Foce Isonzo (GO), di comparsa solitaria da qualche inverno anche in laguna di Marano (UD).
 

Silenziosamente, un'altra giornata sbiadisce.

"Punti invisibili rincorsi dai cani, stanche parabole di vecchi gabbiani.
E io che rimango qui, solo, a cercare un caffè" (cit. E.R. e compagnia)

(Non è vero, è risaputo che il caffè non lo bevo)


Anno nuovo, Tringa nuova


Venerdì scorso si è svolto il primo fondamentale evento del nuovo nodo 'TRINGA FVG', la prima cena ufficiale! con la presenza di parte del consiglio direttivo di EBN Italia (Luciano e Andrea con le rispettive famiglie) e, assieme a loro, altri soci EBN (ciao amici!) provenienti da varie regioni d'italia, giunti appositamente in Friuli per godersi questo angolo di Stagione Fredda.





Insieme alla rituale foto di gruppo, cogliamo l'occasione per condividere qui sotto con tutti voi anche lo spirito del nascente nodo. 

"Il nostro desiderio è di dare risalto ad alcuni valori che già sono espressi nello statuto dell'associazione EBN Italia all'articolo 6, ma che talvolta vengono trascurati, ovvero una condivisione spontanea,  PersonaleGratuita e Senza fini di lucro, ovvero privilegiando chi davvero si impegna e si sacrifica in prima persona e non invece chi semplicemente sfrutta a proprio piacimento, spesso appropriandosene indebitamente a fini privati o per puro egocentrismo, i dati altrui, e li mistifica, dimenticando spesso e consapevolmente di citare le persone realmente coinvolte. O peggio ancora, li dimentica in un cassetto e li lascia ammuffire.

Infatti, un altro valore fondamentale nella condivisione di quella che riteniamo una passione è la Tempestività, nei tempi e nei modi consentiti, della segnalazione, già sottolineata nel regolamento della ML di EBN Italia, l'unico modo per rendere partecipi amici vicini e lontani del fascino della natura che ci circonda. Perdonerete, spero, il nostro biasimo nei confronti di chi fornisce indicazioni volutamente tardive (credibili o meno che siano, ormai prive di testimoni) che non hanno affatto lo scopo di tutelare la specie (ma piuttosto l'osservatore per motivazioni varie e quasi sempre di interesse meramente privato). 

Infine, con riferimento al decalogo del Birdwatcher, che trovate sempre sul sito di EBN Italia, faremo il possibile perché la nostra presenza nella natura sia il più possibile "impercettibile" e non rimbombante della nostra arrogante mania di protagonismo, amplificata spesso da imbarazzanti casse di risonanza per attirare l'attenzione umana più che avifaunistica, mettendo al centro l'individuo e il suo interesse e non certo l'ambiente e la natura. 

In sostanza, vorremmo che la condivisione fosse un dono umile e non un pretendere, valorizzando gli esseri viventi e non la presunzione umana di accentramento e possesso.

Non sarà facile, già lo sappiamo, ma ci proveremo.
E coinvolgeremo chi sarà disposto come noi a fare questo immane tentativo."


Tringa FVG