sabato 8 febbraio 2020

In My Hume Opinion

 
In questo strano inverno influenzato da asiatiche viralità ogni albero della regione ricoperto di edera, magari in prossimità di una zona umida, nasconde un piccolo intruso ospite volatile. Questo narrano i sacri testi. Ora, se mi è concesso sbilanciarmi, mi azzarderei a testimoniare (non vogliatemene se ci provo) che la realtà è un tantino differente. Di alberi turbati dall'edera in questi giorni ne ho frequentati a milioni, ma cosa dico milioni, centinaia ecco, centinaia sicuramente. E molti di questi erano sostanzialmente deserti. Per altro ho trovato (su utile suggerimento) un boschetto di lecci e poi un paio di pini frequentati dal frenetico ospite. Ed anche un fitto ed intricato assiepamento di bambù... Andiamo per ordine?
 

I pregressi li conoscete. Cinque segnalazioni di LUI' DI HUME tra dicembre 2019 e febbraio 2020 in FVG, quattro in provincia di Udine (l'ultima quella di pochi giorni fa a Fiumicello, a casa di Paolo Utmar, che non andando lui alla montagna ha lasciato che gli ospiti arrivassero ad intrufolarsi nel suo giardino) e una a Duino (TS), tutte collocate grossomodo alla stessa latitudine. 
 
L'idea Tringa di oggi era quella di confermare che tutti gli individui segnalati in provincia di Udine fossero ancora presenti. Si comincia dal più vicino, quello noto da più tempo, a Carlino. Alle 7.30 si è già fatto notare, a suo modo, ma stavolta schivo. Vocalizza sporadicamente, restando celato nel fitto delle foglie.
 


 
Il tempo passa ma non è giorno di esibizione. Ci accontentiamo di osservarlo di sfuggita, e delle peggiori immagini che ci concede.
 




 
A Torviscosa non va affatto meglio. Parcheggiando l'auto già lo sentiamo ritmare la sua cantilena. Ma vederlo allo scoperto è tutt'altra cosa. Non riesco a scattargli nemmeno una foto. Si nasconde in ogni ombra disponibile. Periodicamente vocalizza. Lo registro sperando che compaia. Ma mentre lui canticchia in sottofondo la sagoma che compare è quella di una cincia mora.
 
 
Ci teniamo la sua voce e pace.



A Terzo d'Aquileia sempre parcheggiando incontriamo Bruno. Ci avvisa che il suo ospite non si fa sentire e vedere da una settimana. Noi perlustriamo comunque la zona, il giardino, i lecci, i pini, l'intero isolato. Nulla. A parte alcune allucinazioni uditive. Ed un'altra cincia mora che stavolta oltre a rubare la scena al luì ne imita maldestramente il richiamo. Ci siamo giocati il terzo a Terzo.
 
E' ora di dirigersi a Fiumicello, a casa di Paolo, che l'ha sentito anche in mattinata. Seguiamo le sue indicazioni raggiungendo il recinto dei cavalli. Silenzio. Siamo un pochino sconfortati. Poi Pulotto lo intercetta per qualche secondo. Io no, guardo nella direzione opposta. Passano i minuti. Nulla. Provo a circumnavigare gli unici due alberi che ci sono. E LUI' compare. Poco vocifero, ma sufficientemente esibizionista. Ci consola delle precedenti prestazioni.
 









 
Avvisiamo i compagni di merende che 3 dei 4 topolini volanti sono ancora al loro posto e puntiamo verso il canale Brancolo, che costeggia la strada di accesso alla RNR Foce Isonzo dove "inevitabilmente deve" essercene un altro. La latitudine è la stessa. L'ambiente è perfetto... Ma prima che la meta sia raggiunta accade l'imponderabile. O magari sono semplicemente i sacri testi che si avverano. Più o meno.
 
Al bivio che da casa di Paolo porta a nord verso Fiumicello e a sud verso Isola Morosini il navigatore mi suggerisce di andare a sinistra, verso nord. Ma con Pulotto decidiamo che Isola Morosini potrebbe essere un altro sito idoneo ad ospitare qualche strano luì. E invece di svoltare a sinistra, mi dirigo a destra. Cinquanta metri e dal finestrino dell'auto, appositamente spalancato, la solita allucinazione si manifesta. Inchiodo. Pulotto è allibito. Faccio retromarcia. Parcheggio. Nel fitto dei bambù c'è uno scalmanato LUI' DI HUME che sbraita ininterrottamente. Invisibile.
 
 
Lo registriamo. Insiste ad oltranza.

 
Provo ad imitarlo a voce. Fa una pausa. E spunta a fare capolino incuriosito.
 



Poi ricomincia la sua solfa e si dirige apparentemente verso sud. Pensiamo sia in fase attiva di spostamento, tanto è vocifero. Ci guardiamo intorno per capire dove siamo. Per un attimo la casa alle nostre spalle ci ricorda quella di Paolo. Ma ci rendiamo conto di essere almeno a 1km in linea d'aria dal sito che abbiamo lasciato da pochi minuti. Questo scatenato animaletto è una bestia diversa da quella silenziosa e baldanzosa osservata poco prima. Sempre sullo stesso parallelo. Con questo siamo a 5 in provincia di Udine in poco più di un mese.
 
Proseguiamo la nostra ricerca, ma senza ulteriori sorprese. Nel tardo pomeriggio ritorniamo sul luogo dell'ultimo delitto, per sincerarci che l'ultimo incontro non fosse casuale. Parcheggio. Emetto un unico richiamo. E LUI' risponde, scalmanato come al primo incontro. Non è migrato da nessuna parte. Quello è il suo nascondiglio. Chissà da quanto.
 
Foto di Pulotto
Visto che ci siamo torniamo anche a Terzo d'Aquileia, non si sa mai. Ma tutto tace. Il nostro conteggio odierno si ferma a 4. Non so dirvi quanti ce ne siano in giro, e non mi azzardo a farlo. Ho frequentato un numero sufficiente di alberi con edera per affermare che non sono affatto ovunque. Ma qualcuno in più, quello sì, probabilmente nascosto in qualche anfratto utile, lungo questo misterioso parallelo...
 
 

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