Ottobre
che vai, usanza che trovi. Non si dice così? E scommetto che a ognuno di noi
piacerebbe trovare quella particolare usanza che ci permetta di sederci
comodamente su uno scalino al margine di un piccolo orto e, immersi nella
fragranza dei profumi dell’autunno, ci conceda il lusso di lasciarci cullare dalle
più audaci fantasie ornitiche, permettendo agli occhi della nostra
immaginazione di godersi la sfilata dei piccoli stravaganti protagonisti che,
uno dopo l’altro, sbucano per il nostro puro sollazzo da quell’unico misterioso
cespuglio che funge da porta dell’universo migratorio e vanno a posarsi
perfettamente al centro del nostro campo visivo. In ordine casuale, giusto per
citarne qualcuno, un Codirosso algerino, un Pigliamosche pettirosso, un Luì
forestiero, un Ciuffolotto scarlatto, un Pettazzurro… (e poi un Trombettiere,
uno Zigolo minore, una Bigia di Ruppell…). Non trovate che sia un’usanza
magnifica?
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| Codirosso algerino - Lampedusa - Foto di Pulotto |
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| Pigliamosche pettirosso - Linosa - Foto di Pulotto |
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| Luì forestiero - Lampedusa - Foto di Pulotto |
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| Ciuffolotto scarlatto - Linosa - Foto di Pulotto |
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| Pettazzurro - Linosa - Foto di Pulotto |
Poi
apriamo gli occhi e ci ricordiamo che la magia delle Pelagie, per quest’anno, è
un’usanza un pochino troppo fuori mano e dobbiamo accontentarci di quello che
offre il nostro orticello. O meglio, i residui di quello che era l’orticello (per precisione, la vigna) di qualcun altro. Perché, a quanto pare, gli esseri umani non
sono i soli ad apprezzare i derivati e i residui dell’uva, vinacce o fumi
dell’alcol che siano…
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| Codirosso & Co. - Vinacce - Foto di Stefano Sava |
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| Stiaccino & Co. - Vinacce - Foto di Stefano Sava |
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| Peppola - Vinacce - Foto di Stefano Sava |
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| Fanello - Vinacce - Foto di Stefano Sava |
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| Ballerina bianca - Vinacce - Foto di Stefano Sava |
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| Codirosso spazzacamino - Vinacce - Foto di Stefano Sava |
Non
so se ci avete fatto caso, ma in mezzo a questa piccola folla di fine ottobre
si nascondono alcuni ospiti speciali. E non fanno scalpore per il loro nome,
quanto piuttosto per la loro presenza in questi ultimi giorni del mese. Uno
Stiaccino, un Codirosso, un’Averla piccola…
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| L'ultimo (?) Stiaccino - Foto di Stefano Sava |
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| Il penultimo (?) Codirosso - Foto di Stefano Sava |
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| L'ultimo (?) Codirosso - Foto di Simone Scognamiglio |
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| L'ultima (?) Averla piccola |
Queste
piccole creature “tardive” sono reali (a differenza di molti degli ingannevoli
presunti Pigliamosche & Company suggeriti ingenuamente dall’inesperienza e
dall’orecchio artificiale) e ci consigliano di fare attenzione, perché il
mistero della migrazione può riservarci ogni giorno una piccola sorpresa, ma
dobbiamo essere in grado di documentarla adeguatamente, perché spesso e
volentieri corriamo il rischio di essere sbeffeggiati dal loro “Cucù e tanti
saluti!”.
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| L'ultimo (?) Cucù-lo - Foto di Paolo Utmar |
In
fondo è questa la concreta strategia per far crescere davvero la conoscenza
condivisa, rinunciando una volte per tutte agli anacronistici “visto bene, sono
sicuro, visto e sentito…” che, a supporto della nostra tesi, non portano altro
che l’inganno soggettivo dei nostri sensi sul piatto della documentazione (quasi sempre) assente
o inefficace. Lo sappiamo da sempre, gli uccelli hanno le ali e fanno quello
che vogliono. Ma questa (per quanto bravi e preparati possiamo [credere di]
essere) non deve essere scusa sufficiente a giustificare ogni nostra potenziale
allucinazione. E se davvero le strategie migratorie si stanno “modificando” nel
tempo, il nostro contributo concreto a sostegno di questa possibilità deve
essere fondato su una documentazione solida e non su personale e reciproco
autoconvincimento. Documentiamo la realtà senza dare nulla per scontato.
Trasformiamo questa strategia in una sfida. Chi di noi osserverà l’ultimo
Culbianco di questa stagione? Riusciremo a documentarne uno durante la Stagione
Fredda (dopo il 15 novembre)?
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| Chi vedrà l'ultimo Culbianco? - Foto di Paolo Zonta |
Per
l’ultimo Falco cuculo della stagione, Bruno (Delbianco) supera Paolo (Utmar)
per un giorno. E sempre Bruno è in testa con l’ultima Rondine, ma la gara
potrebbe non essere ancora conclusa…
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| Il penultimo (?) Falco cuculo - Foto di Paolo Utmar |
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| Rondini agli sgoccioli - Foto di Paolo Utmar |
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| L'ultima (?) Rondine - Foto di Bruno Delbianco |
Tutti
questi dati particolari del 2025 (per quanto possibile documentati) non
andranno persi. Faremo in modo che ne resti traccia, come abbiamo già fatto nel
2024.
https://tringa-fvg.blogspot.com/2025/01/avifauna-del-friuli-venezia-giulia.html
Siete
tutti invitati a contribuire, semplicemente con le vostre osservazioni (e la
vostra sfida a documentarle). Soltanto in questo modo (con un aggiornamento
costante della conoscenza, della fenologia, dei periodi di presenza…)
riusciremo a comprendere cosa è diventato “normalità” e cosa invece è ancora
“straordinario”. Volete che proviamo con alcuni esempi? Vediamo. Un Mignattaio
a fine ottobre in FVG è normale? Fino a pochissimi anni fa sarebbe stata
un’osservazione davvero insolita e straordinaria. Continua ad esserlo, per il
fascino di questa creatura, ma annotando le segnalazioni documentate
negli ultimi anni cominciamo a pensare che alcuni di questi soggetti stiano
prendendo il vizio di trascorrere i mesi freddi in alcuni cantucci, anche
distanti tra loro, particolarmente attraenti del nostro FVG.
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| Un Mignattaio qui - Foto di Angelo Formentin |
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| Un Mignattaio là - Foto di Bruno Delbianco |
Pur
simile, ma decisamente meno affascinante, cosa possiamo dire dell’Ibis sacro?
Fino a una decina di anni fa praticamente nulla. Poi, all’improvviso,
un’esplosione. Da un giorno all’altro. La sua presenza non desta più scalpore (anche
se nell’alta pianura al momento pare compaia solo in perlustrazione), salvo che
si faccia notare per qualche particolare gingillo, come un anello colorato alla
zampa. Argomento delicato questo (soprattutto in FVG), molto delicato. Che sia un
anello per ghermirli e nel buio incatenarli? Noi, nel dubbio, prendiamo nota e
documentiamo, perché tutto aiuta a far crescere la conoscenza.
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| Ibis sacro DDB & Co. |
Prendiamo
nota di questo e di altri piccoli, insignificanti anelli. Talvolta ci
torturiamo per riuscire a leggerli. E non sempre ci riusciamo. Anzi, a dire il
vero quasi mai (a parte Silvano).
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| Falco pescatore con anello - Foto di Paolo Utmar |
Siamo
un pochino più fortunati con le bandierine. E abbiamo scoperto (grazie
all’aiuto di Adriano Talamelli) che esiste un percorso preferenziale che porta
i limicoli dall’Ungheria alla laguna di Marano. O almeno così ci racconta una
piccola rassegna di bandierine verdi.
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| Totano moro ungherese "26" |
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| Il nostro amico Fratino ungherese "E7" |
Piccoli
(insignificanti) dettagli che ci forniscono, anche in questo caso, singoli
tasselli per comprendere il puzzle della migrazione. E allora, restando
nell’universo dei limicoli, torniamo a domandarci cosa sia normale e cosa sia,
invece, straordinario. E’ normale che, a inizio ottobre, ci sia ancora un
PIVIERE TORTOLINO a Codroipo (Ud) a fare compagnia agli Occhioni? Che poi, è
normale che ci siano ancora gli Occhioni fino a (fine) ottobre [lontano dai
magredi]?
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| Piviere tortolino & Occhioni - Foto di Paolo Zonta |
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| Occhioni di soppiatto - Foto di Paolo Zonta |
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| Occhione accerchiato (dalle Cornacchie) - Foto di Paolo Zonta |
Per
il Piviere tortolino la risposta è abbastanza facile, la sua presenza è già di
suo un evento straordinario, il problema è riuscire ad allontanarsi da un punto
magnetico così intenso. Per quanto riguarda gli Occhioni il discorso è più
complicato. Negli ultimi anni siamo riusciti a documentare lo svernamento di
decine di individui. Ci sono sempre stati? Bella domanda. Probabilmente no. Ma
l’unico modo per testimoniare la realtà (in cambiamento) è, appunto,
documentarla. Soltanto così, con una foto, (e con il confronto con gli anni
passati e futuri) si può comprendere che valore può avere la presenza (in FVG),
nella seconda metà di ottobre, di un Cavaliere d’Italia, o di un Piovanello
comune, o di un Combattente…
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| L'ultimo (?) Cavaliere (d'Italia) - Foto di Angelo Formentin |
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| Piovanello quiz - Comune vs Pancianera |
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| L'ultimo (?) Combattente (zampegialle) |
Anche
perché alcuni limicoli sono particolarmente ostici da riconoscere (per
condizioni di luce, piumaggio, distanza, suggestione personale…). Quante volte
(anche per un occhio esperto o presunto tale) la Pivieressa controluce si
trasforma in Piviere dorato? E il Corriere grosso in Corriere piccolo o
Fratino?
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| Pivieressa indorata - Foto di Marta Trombetta |
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| Pivieressa camuffa &Gabbiano corallino - Foto di Simone Scognamiglio |
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| Corrieri grossi & Co. - Foto di Simone Scognamiglio |
Il
Piovanello pancianera poi è in grado di assumere (letteralmente) le sembianze
di qualsiasi creatura. E così si parla di Piovanello pettorale ieri, di
Gambecchio comune oggi, di Piovanello tridattilo domani (specie se ti capita
nell’inquadratura un soggetto particolarmente chiaro o, peggio ancora,
parzialmente leucistico…).
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| Piovanello pancianera triestino - Foto di Stefano Sava |
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| Piovanello pancianera triestino - Foto di Stefano Sava |
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| Piovanello pancianera "alibianche" |
Come
possiamo difenderci da questi camaleonti? Solo con l’allenamento, costante e
motivato. Chiaramente dobbiamo mettere da parte la convinzione di essere
infallibili e metterci (quotidianamente) alla prova. Come, dove, quando? Ogni
occasione è buona! (Video di Matteo De Luca)
A
pensarci, in effetti, la festa dei nodi del 9 novembre potrebbe essere un
ottimo appuntamento (anche in previsione del fatidico esame IWC…). Siete ancora
in tempo per iscrivervi!
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| Festa dei Nodi - Locandina di Marta Trombetta |
Potreste
controbattere che al lago di Doberdò ci sarà pure un’infestazione di Picchi
rossi mezzani e forse i più fortunati riusciranno a intercettare un furtivo
Martin pescatore (che però, mi raccomando, non vale per gli IWC), ma che sarà
alquanto difficile trovare dei limicoli.
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| Martin pescatore & Doberdò - Foto di Paolo Utmar |
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| Invasione di Picchi rossi mezzani |
D’accordo.
Tutto più o meno corretto. Se volete aggiungiamo che nemmeno la Nutria e il
Merlo acquaiolo valgono per gli IWC.
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| Nutria on the rocks - Foto di Paolo Utmar |
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| Merlo acquaiolo - Foto di Flavio Consonni |
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| Merlo acquaiolo - Foto e Video di Ivano Candon |
Ci
sarebbe solo un piccolo particolare da considerare. Ovvero che la Beccaccia (a
cui piace nascondersi nella boscaglia di Doberdò) rientra, in effetti, nel
computo dei limicoli.
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| Nella Luna della Beccaccia - Foto di Paolo Zonta |
Per
altro, non sono solo i limicoli gli “acquatici” ostici da riconoscere. Ci sono
anche gli anatidi. E qualcosina a Doberdò si può sempre trovare, soprattutto in
periodo di migrazione. Magari un Mestolone infiltrato tra le Canapiglie, o una
Moretta tabaccata tra le Morette…
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| Mestolone subacqueo - Foto di Simone Scognamiglio |
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| Morette tabaccate & Nuovi ripristini - Foto di Matteo De Luca |
O
magari il frutto di un’intrusione (interspecifica) concreta, quando uno dei
soggetti (intrufolati) non si è limitato a fare l’infiltrato ma è diventato
protagonista dei festeggiamenti…
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| Moriglione & Moretta tabaccata (ibrido) - Due specie in una |
Ad
ogni modo, la tappa al lago di Doberdò è effettivamente un diversivo. Il
momento cruciale è il pranzo! No, volevo dire, l’appuntamento a Marina Julia
& dintorni. Qui le opportunità per mettere a nudo i nostri limiti sugli
acquatici saranno le più svariate, a seconda della disponibilità del materiale
oggetto d’indagine. Anatre in volo e posate (distantissime). Svassi che si
ibridano tra loro e con le Strolaghe. Gabbiani e Sterne che esistono con il
solo intento di metterci in difficoltà.
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| Edredoni in volo - Foto di Matteo De Luca |
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| Fischioni - Foto di Simone Scognamiglio |
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| Svasso maggiore (vicino) - Foto di Simone Scognamiglio |
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| Svasso collorosso (lontano) - Foto di Matteo De Luca |
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| Sterna maggiore (lontanissima) - Foto di Marta Trombetta |
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| Gabbiano corallino (sbadiglio) - Foto di Matteo De Luca |
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| Mix di Gabbiani corallini & Beccapesci - Foto di Matteo De Luca |
Per
complicarci ulteriormente la vita, potremmo inventarci anche qualche
estemporaneo quiz. Tipo trova l’intruso. Oppure conta i puntini. O anche
indovina chi sono. Ecco, intanto questi. Una settimana per le risposte.
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| Trova l'intruso - Quiz 1 - Foto di Silvano Candotto |
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| Conta i puntini - Quiz 2 - Foto di Ivano Candon |
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| Indovina chi sono - Quiz 3 |
Oppure
potremmo giocare a uno dei quiz più accattivanti del mese di ottobre. Si chiama
“Indovina l’Anthus”. E ci giochiamo regolarmente tutti, quando cerchiamo di
riconoscere dal verso (magari singolo) una Pispola da uno Spioncello (per non
confessare che a volte ci mettono in difficoltà anche quando sono posati…)
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| Spioncello (mediamente facile) - Foto di Angelo Formentin |
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| Spioncello (più difficile) - Foto di Bruno Delbianco |
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| Pispola (mediamente complicata) - Foto di Angelo Formentin |
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| Indovina l'Anthus - Foto di Simone Scognamiglio |
Con
Prispolone e Pispola golarossa dovrebbe essere tutto più facile. Se non fosse
che il primo a dire il vero è dannatamente simile alla Pispola. E la seconda,
quando non ha la golarossa, idem.
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Prispolone (facile)
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| Pispola golarossa (molto difficile) - Foto di Bruno Delbianco |
In
teoria, possiamo farci aiutare dal loro verso (facendo finta che il Prispolone
indiano, per esempio, non esista). Sempre che il nostro orecchio non venga
ingannato come accade per quello artificiale (vi ricordate, Pigliamosche &
Co.?). Perché, per le applicazioni, il richiamo del Pendolino (sempre che sia
reale e non un Martin pescatore ingannevole) o del Migliarino di palude in
ottobre può trasformarsi facilmente in quello della Pispola golarossa.
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| Migliarino (golarossa) - Foto di Marta Trombetta |
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| Pendolino in trasferta a Udine |
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| Pendolino di laguna - Foto di Bruno Delbianco |
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| Pendolini & Cannucce - Foto di Bruno Delbianco |
Ci
restano i Calandri. Con quelli dovrebbe essere più facile. Dovrebbe. Nel senso
che i “nostri” Calandri dovrebbero (e dico dovrebbero) aver salutato il FVG da
settimane e dovrebbero (dico dovrebbero) aver lasciato campo libero (o meglio,
prato) ai loro fratelli “maggiori”. Negli ultimi anni ci stiamo sforzando di
stanarli, questi fratelli maggiori, per trasformarli (non solo sulla carta) da “accidentali” o
“irregolari” in migratori regolari (eventualmente di doppio passo… e
svernanti?). Negli autunni 2023 (Niccolò, 26 settembre, Vivaro - Pn) e 2024
(Esploratori vari, 22-27 ottobre, San Giovanni al Natisone - Ud) siamo riusciti a
documentarli. Quest’anno ci siamo impegnati già in primavera, con un dato (19
aprile, Osoppo - Ud) che è ancora in sospeso nel limbo, con una creatura che per
comportamento e aspetto (in volo) era compatibile con un calandro maggiore (ma
impossibile da documentare fotograficamente) e con un verso registrato “di non
facile interpretazione”. Tenete presente questa affermazione per il prossimo
aneddoto. Qui sotto trovate il link per ascoltare (per molti di voi in
anteprima) quel “pessimo” audio. Dal vivo il sospetto che fosse un calandro
maggiore era forte. Siamo ancora in tempo per confermarlo?
https://www.ornitho.it/index.php?m_id=54&id=28470257
E
arriviamo a ottobre 2025. Ci sono tanti prati da esplorare, centimetro dopo
centimetro. Quale sarà quello adatto stavolta? L’anno scorso, prima di centrare
l’obiettivo (praticamente per caso) c’erano stati due episodi “non
documentati”. Il secondo possiamo considerarlo estemporaneo (un migratore
intercettato per caso nello spazio cosmico senza possibilità di recuperarlo),
ma il primo era contestualizzato. Magredi di Maniago (Pn). Un richiamo
compatibile. Una creatura non individuata. Ore a camminare in un prato senza
alcuna soddisfazione. L’idea è quella di ripartire da lì. Ci sono Pispole (non
Spioncelli). Ci sono Allodole. Ci sono Pispole golarossa (non pendolini)!
Niente calandri. O almeno così sembra. Forse è il caso di provare altrove,
magari dall’altra parte della strada. Aspetta che sta passando un camion,
adesso posso pass… ma che verso era? Un passero? Le auto continuano a passare.
Forse me lo sono immaginato. Eppure… Proviamo lo stesso a camminare. Un’ora.
Pispole. Allodole. Nient’altro. Torno all’auto e Pscit! Pscit! Pscit! Due
(probabilmente tre) antipatici uccelli partono in volo dall’erba tra i miei
piedi. Riesco a registrarli ma non a inquadrarli. O meglio, li seguo per un
attimo (a occhio nudo) mentre volano verso alcuni alberi, fingono di posarsi e
poi non vi so dire, non li vedo più. L’audio è quello che trovate a questo
link.
https://www.ornitho.it/index.php?m_id=54&id=28401406
Lo
ascolto e lo riascolto. Sono assolutamente sicuro che le creature che ho
intercettato siano calandri maggiori, ma il loro verso registrato non mi
convince. Mi viene il dubbio che possano essere semplicemente del Calandri
(davvero molto tardivi). Lo mando a Giuss e anche lui è un pochino perplesso.
Non mi resta alternativa di ritrovarli. Ancora un’ora a camminare nell’erba.
Niente. Torno verso l’auto e loro sono di nuovo lì. Pscit! Pscit! Pscit!
Stavolta ne seguo uno in volo, si allontana, quasi sparisce, torna indietro, va
a posarsi nell’erba. Provo a raggiungerlo. Quando sono ancora decisamente lontano
riparte, si allontana, va a posarsi su un albero. Penso “E’ fatta!”. Distolgo
lo sguardo dall’albero, prendo la macchina fotografica, torno a puntare
l’albero… e non lo trovo. Non dico l’animale posato, proprio l’albero. Non mi
ricordo più quale sia. Sono lontani ma non ce ne sono tanti. E io sono stato
così tonto da non memorizzare quale fosse. Sconfortato mi dirigo comunque verso
gli alberi, forse mi verrà l’ispirazione. Niente. Non succede niente.
Rassegnato provo a riascoltare la registrazione. E il malcapitato mi risponde.
E’ ancora sull’albero, poco distante da me. Non sembra intenzionato ad
andarsene, almeno per il tempo di qualche scatto.
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| Calandro maggiore consenziente e uno |
Unghione.
Niente redini scure. CALANDRO MAGGIORE. E allora la registrazione ambigua? Mi
viene un dubbio. Che il mio telefono non sia così efficace (nonostante
l’applicazione usata sia quella suggerita) a rispettare perfettamente i suoni
(almeno alcuni). E mi torna in mente la registrazione di aprile. Vuoi vedere che
anche quello era davvero un Calandro maggiore?
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| Calandro maggiore consenziente e due |
A
proposito di inganni acustici e visivi, ringrazio (oltre che per la continua
assistenza) il Giuss per avermi avvisato che in giro per l’Europa cominciano a
comparire Luì di Hume che si travestono da Forestieri ed emettono richiami da
Luì piccoli. Molto bene. Anche in considerazione del fatto che i Luì piccoli
hanno imparato ad emettere richiami improvvisati e vari, quasi mai tipici,
sweeo e non sweeo (e che, al contrario, i Forestieri hanno apparentemente
smesso di emettere richiami).
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| Luì piccolo - Foto di Stefano Sava |
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| Luì piccolo - Foto di Stefano Sava |
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| Luì piccolo - Foto di Simone Scognamiglio |
E
dunque, come possiamo effettivamente intercettare questi intrusi mistificatori
senza avere la vista di un falco?
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| Occhio di Smeriglio - Foto di Paolo Zonta |
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| Smeriglio - Foto di Paolo Zonta |
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| Smeriglio - Foto di Bruno Delbianco |
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| Sparviere - Foto di Simone Scognamiglio |
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| Astore & Cornacchia - Foto di Bruno Delbianco |
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| Astore & Cornacchia - Foto di Bruno Delbianco |
Ottobre
che vai usanza che trovi, ricordate? Voi forse pensate che sulle Pelagie sia
davvero “tutto facile”, come sedersi su un gradino e osservare un cespuglio.
Più o meno. Nel senso che dovete sedervi su ogni gradino dell’isola (o anche
no, ma immaginatevi di farlo, a ogni passo, perché ogni passo è una sosta) e
guardare dentro ogni cespuglio. E per “guardare dentro ogni cespuglio” intendo
proprio “guardare dentro ogni cespuglio” inquadrando ogni spazio libero (e non)
tra rami foglie frutti spine ombre insulti insetti starnuti contrattempi. Dovremmo
ritagliarci il tempo per farlo anche qui, su questa isola decisamente più
grande che si chiama FVG, dedicando la nostra attenzione a ogni singola
minuscola (dannatamente silenziosa) creatura.
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| Pettazzurro - Foto di Flavio Consonni |
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| Capinera - Foto di Paolo Zonta |
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| Cannaiola - Foto di Marta Trombetta |
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| Fanello - Foto di Angelo Formentin |
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| Pettirosso - Foto di Stefano Sava |
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| Scricciolo - Foto di Stefano Sava |
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| Regolo - Foto di Stefano Sava |
Sia
in pianura che in montagna.
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| Pensavi che fossi un uccellino? - Moscardino - Foto di Matteo Skodler |
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| Cincia mora - Foto di Simone Scognamiglio |
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| Crociere - Foto di Simone Scognamiglio |
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| Merlo dal collare - Foto di Simone Scognamiglio |
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| Ciuffolotto - Foto di Simone Scognamiglio |
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| Nocciolaia - Foto di Simone Scognamiglio |
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| Picchio tridattilo (infestante!) |
Dovremmo
soffermarci a osservare con più attenzione ogni Averla maggiore (che non sia
Meridionale?), ogni Allodola (hai controllato che la gola non fosse gialla?),
ogni Tordo (mi è parso un tantin-o scuretto…)…
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| Averla maggiore (forse) - Foto di Angelo Formentin |
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| Averla maggiore (forse) - Foto di Bruno Delbianco |
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| Allodola (forse) - Foto di Bruno Delbianco |
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| Tordo bottaccio (forse) - Foto di Simone Scognamiglio |
Si
narra che in passato l’ornitologia ufficiale adottasse una strategia diversa
dalla attuale nostra per determinare efficacemente la specie di ogni singolo
individuo. Diversi galliformi sono tuttora oggetto di una simile strategia…
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| Fagiano di monte - Foto di Simone Scognamiglio |
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| Fagiano comune - Foto di Simone Scognamiglio |
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| Pernice rossa (the real one) - Foto di Pulotto |
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| Pernice rossa (the fake one) - Foto di Bruno Delbianco |
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| Da dove arrivano le Starne? |
Confessiamo
che effettivamente, in alcune occasioni, abbiamo pensato che l’artiglieria
contraerea avrebbe potuto esserci utile (non è che qualcuno l’ha effettivamente
usata?).
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| ... quando arriva l'artiglieria pesante? ... - Foto di Paolo Zonta |
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| Bersaglio colpito! (ma perchè?) - Foto di Paolo Zonta |
Di
solito ci capita nelle notti di luna piena, un attimo prima di iniziare a
ululare…
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| La Luna di Ottobre - Foto di Paolo Zonta |
Ah,
a proposito, buona notte di Halloween!
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| Indovina la Nottola (versione scura) - Foto di Paolo Zonta |
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| Indovina la Nottola (versione chiara) - Foto di Paolo Zonta |
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Ps. Chi ci aiuta a dare un nome al Vampiro?