lunedì 27 gennaio 2020

SconSula Tey Riflessioni


Ne abbiamo già discusso in altre occasioni. La maggior parte della costa adriatica italiana è stata collocata sul lato sbagliato. E questo è un dato di fatto. Ora, premesso che porvi rimedio geograficamente parlando è alquanto arduo, come unica alternativa, qualora abbiate la necessità inderogabile di posizionarvi all'alba sulla costa per una sessione di seawatching, dovrete prendere opportuni accordi con il malcapitato astro che vi sorgerà in fronte, all'ora convenuta. Converrete tuttavia con me che il suggerimento di non presentarsi all'appello risulterebbe alquanto poco elegante e conseguentemente la strategia di proporgli un vago camuffamento fatto di nuvole potrebbe risultare la migliore. E dunque, ci risiamo. Domenica 26 gennaio 2020. Ebn Italia, capitanata per l'occasione da Davide Valenti, organizza il Sula Day, alla ricerca di Sule e altri uccelli pelagici e marini. Dalle 8 alle 9 tutti in spiaggia ad osservare il mare. Nel guazzabuglio di imprevisti concomitanti (tipo un turno lavorativo pomeridiano che mi manda a dormire ben oltre l'orario tipico usuale a cui sono abituato dalla gallina che c'è in me) ci prova anche Tringa. Una squadra in Foce al Tagliamento, un'altra in Foce all'Isonzo. Sveglia alle 5.30 per essere pronti e pimpanti all'alba. Ma devi ricordarti di dare conferma quando selezioni l'orario. Così alle 6.10 quando guardi il telefono domandandoti perché la sveglia non ha suonato capisci che la giornata comincia a mandare i suoi segnali premonitori. Perché, oltre al ritardo, fuori dalla finestra, dopo oltre un mese di siccità, con una breve brevissima parentesi il giorno prima, piove. Davvero intendo. Piove. Ma non importa. Anche dovesse piovere sulla costa pazienza, troveremo un riparo e sonderemo l'orizzonte alla ricerca di qualsiasi cosa si muova! Quindi, in ritardo, con la pioggia, ma si parte lo stesso. E in Foce al Tagliamento si arriva praticamente all'alba, comunque.
 
 
Alba che, come da accordi, non si manifesta. Il Sole è incappato in una coltre nebulosa. Non solo lui. Anche quell'orizzonte che avremmo dovuto scandagliare. Si è trasferito molto ma molto più vicino alla spiaggia di quanto non lo ricordassi nelle ultime occasioni. 
 


 
E adesso non posso nemmeno tuffarmi in acqua sbraitando nel tentativo di intimorirlo allo scopo di allontanarlo. Non ci provo neanche. Mi rassegno a tenermelo vicino. Confidando che qualche ospite incauto vista l'alta marea si approssimi ugualmente alla riva. Ah, dimenticavo. Nel frattempo smette di piovere. Il disintegratore di nuvole funziona, ma per la nebbia (e per il vento) come detto non sono stato fornito di strumentazione idonea. Non ho neppure fatto il corso di abilitazione. Il vento, per lo meno, latita. Cerco un posto adatto al mio temporaneo bivacco.
 
 
Scruto i dintorni nei pochi minuti che mi separano dall'orario pattuito. E sono già le 8. Riesco a intercettare la STROLAGA MINORE prima che scompaia risalendo il Tagliamento.
 
 
SVASSI PICCOLI e SVASSI MAGGIORI nuotano e volano al limite della visibilità. A decine. Impossibile essere precisi nei conteggi. I GABBIANI REALI sono gli unici vociferi confusionari. Poi comincia la saga dei CORMORANI. Prima meno di una decina.
 
 
Poi si radunano dai dintorni, nuotando insieme. Una trentina forse. Ce ne sono 8 in volo che si allontanano dall'alto mare dirigendosi verso la terra ferma. Verso di me. Non so neanche se contarli. Li inquadro per scrupolo a binocolo. Che strani CORMORANI. Assolutamente silenziosi, con corpo grigiastro, ali lunghe con sottoala scuro in modo apparentemente omogeneo, collo lungo e scuro, testa relativamente piccola, becco scuro... nel senso che non è per nulla tozzo e neppure arancio brillante. Proprio per niente. Il primo pensiero che mi passa per la mente è "E adesso chi mi crede che mi stanno sorvolando 8 OCHE GRANAIOLE?". E il secondo pensiero è "Ma le OCHE GRANAIOLE svernanti che fine hanno fatto?". Poi il terzo "Ottuso babbeo perché non tiri fuori la macchina fotografica e provi almeno a fotografarle?". Ecco. Considerata la nebbia che non consente al mio obbiettivo di inquadrare e mettere a fuoco i soggetti, sommato alle mie note capacità artistiche, questo è il risultato.
 
 
Sono perfettamente consapevole che non farà che assecondare il vostro pensiero che io sia un allucinato visionario. Concordo perfettamente con voi, più passa il tempo e meno credo alle panzane che racconto. Sconfortato dalla mia irrimediabile imperizia torno ad osservare il mare. Che ricordavo, se non azzurro, quantomeno grigio. Ma lo ritrovo nero. Un mare fatto di CORMORANI.


 Comparsi dal nulla, invisibili, in numeri sempre maggiori. Proverò a spiegarvi questo fenomeno con le testuali parole reperite dal mio informatore e suggeritore professionista Paolo "i nasi nei abisi ! e i vien suso per magnarne i pesi" (traduco approssimativamente: "vengono generati dagli (o negli) abissi ed affiorano inesplicabilmente in superficie per carpirne inopinatamente il patrimonio ittico di nostra appartenenza al fine di estinguerlo"). Provo a contarli. Quattrocento.


Ottocento.


Mille.


Distolgo lo sguardo e scopro che la chiazza scura più vicina è solo una di quelle che stanno comparendo a galla nei dintorni. Un'altra visibile ma più distante pare quasi altrettanto ampia e numerosa.


Mille e ottocento. Il resto è avvolto dalla nebbia. Alquanto prolifici questi abissi. Mi resta giusto il tempo per osservare l'unico anatide posato in mare, uno sprovveduto maschio di GERMANO REALE. Pare spaesato, non è per nulla il suo posto. Chissà quali vicende l'hanno portato a trovarsi ramingo in questo luogo. Poi, una quindicina di FISCHIONI che percorrono quello striminzito orizzonte che li separa tra l'essere visti e il nulla. E infine 5 VOLPOCHE che cercano di restituire un poco di colore al paesaggio. Con esito incerto. Tutto qui. Sono le 9. E puntualissima (avrei dovuto fotografare le gocce sul telefono per testimoniarlo) torna la pioggia. Mentre la nebbia si infittisce. Rinuncio ad ulteriori masochismi e abbandono la postazione con il mio inquietante bottino.


Foce Tagliamento

OCA GRANAIOLA 8
Volpoca 5
Germano reale 1
Fischione 14
STROLAGA MINORE 1
Svasso maggiore 170 (stima)
Svasso piccolo 50 (stima)
CORMORANO 1800 (stima)
Garzetta 1
Gabbiano reale 60 (stima)
Gabbiano comune 2

Dalla Foce dell'Isonzo mi giunge la voce di Renato, attutita dalla nebbia. La sua avventura è confortata solo dal numero di specie osservate, ma il potenziale in un giorno diversamente nebuloso (nella forma politicamente corretta della definizione) avrebbe concesso ben altre soddisfazioni. Non è sempre domenica. Neanche di domenica.

Foce Isonzo (Renato Castellani) [alcune specie presenti "non contate" causa nebbia]

Cigno reale 380
Oca selvatica 1
Volpoca 2
Fischione (non contati)
Canapiglia (non contati)
Germano reale (non contati)
Edredone 28
Smergo minore 1
Cormorano 10
Marangone minore 70
Garzetta 4
Airone bianco maggiore 3
Airone cenerino 2
Svasso maggiore 10
Svasso piccolo 8
Falco di palude 2
Albanella reale 3
Porciglione 2
Gallinella d'acqua 1
Folaga (non contati)
Pivieressa 180
Piovanello pancianera 600
Beccaccino 3
Chiurlo maggiore 150
Gabbiano comune (non contati)
Gabbiano reale (non contati)

Nella fitta nebbia poi la giornata Tringa prosegue alla ricerca (infruttuosa) di altri improbabili (quanto mai "humidi" in una simile giornata) piccoli ospiti asiatici. E con l'immagine di un nostro bersagliere allo sbaraglio, vi saluto.
 

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