...osservazioni e racconti sugli uccelli dal Nord Est d'Italia (e non solo)...
lunedì 1 settembre 2025
Resoconto Mensile Tringa - Agosto 2025
Avete
presente quando vi offrite volontari per fare un lavoro, spontaneamente o
spintaneamente, ma quando viene il preciso momento di mettervi all’opera non
riuscite a trovare un briciolo di stimolo, di voglia, di ispirazione e al solo
pensiero vi viene perfino la nausea? Allora cercate di convincervi che “Oggi lo
faccio, davvero” ma poi trovate una scusa per distrarvi, rimandate, fate finta
di dimenticarvi, cancellate ogni pensiero. Nessuna cattiveria si cela dietro
questo comportamento, semplicemente un esaurimento cronico e progressivo
dell’entusiasmo primordiale, che annienta irrimediabilmente la vostra volontà.
In sintesi, questa è la storia del resoconto di Agosto (per chi lo sta
scrivendo, lo confesso) e per chi avrebbe dovuto viverlo in queste settimane (i
Migratori). Apparentemente l’energia cosmica che ci stuzzicava con le sue
punzecchiate pare aver raggiunto un minimo storico. Lo “Sforzo” non è più con
noi. A meno che. A meno che non decidiamo di essere fantasiosi. Di inventarci
qualche bizzarro avvenimento che giustifichi, allo stesso tempo, il nostro
annichilimento e l’assenza di stimoli esterni. Potremmo raccontarci che una
famelica creatura è piombata dallo Spazio Intergalattico è si è nutrita delle
nostre energie e di tutti gli esseri alati. E che questa crudele creatura, per
concedersi ai nostri sensi, ha assunto la forma di un fantomatico peloso
pollastro. Ma chi ci crederebbe davvero?
Un Pollo venuto dallo Spazio
Eppure
questo potrebbe essere l’unico modo per recuperare un briciolo di vigore.
Illudersi che la responsabilità di questo scompenso psico-cosmico sia frutto
della presenza in mezzo a noi di creature aliene ostili che ci sorvegliano
dall’alto e si nutrono delle nostre energie, dei nostri stimoli… e delle
creature alate.
Qualcuno ci guarda
In
effetti, per l’ultimo punto (l’assenza apparente dei migratori) ci sarebbe una
giustificazione alternativa. Potremmo dire di aver perso gli occhiali e di aver
trascorso, in apprensione, settimane, giorni… addirittura un’intera ora e mezza
per ritrovarli.
Qualcuno non ci vede
Nel
frattempo, i radi e sporadici pennuti incontrati lungo la strada avranno avuto
l’aspetto di indefinibili creature aliene, altro che Polli venuti dallo Spazio.
Potremmo partire proprio da qui. Dalle indefinibili creature che popolano le
settimane di agosto nell’intricato e oscuro mondo della vegetazione fitta che
ci preclude la loro visione. Già sono pochi, quei pochi che ci sono non si
fanno vedere, ma si burlano costantemente di noi emettendo dei richiami ambigui
che non siamo in grado, al momento, di determinare con precisione, nemmeno dal
sonogramma. Probabilmente avete già capito chi è il “soggetto – oggetto”
principale di queste sconfortanti considerazioni. Proprio lui, l’Usignolo
indet., in particolare la ssp. Luscinia megarincoionido.
Usignolo curioso - Foto di Simone Scognamiglio
Abbiamo
già affrontato l’argomento in passato (e ripetutamente)
Ringraziamo
nuovamente chi in queste settimane si è impegnato a registrare tutti i
vocalizzi insoliti, da Stefano Sava a Paolo Zonta [forza Presidente!] e chi ha
subito i nostri tormenti, ovvero il Giuss, il Bono e, in particolare, il Pini,
che si è messo d’impegno per cercare di dare una risposta quanto più precisa
possibile alle nostre perversioni. Le sue analisi hanno rivelato che in Italia
(in FVG di sicuro) gli Usignoli si sbizzarriscono nelle emissioni di richiami
estremamente secchi e acuti, solo con l’intento di innervosirci e illuderci di
poterli classificare come Usignoli maggiori. Il sospetto è che in alcuni casi
si tratti di Usignoli particolarmente eccitati che riescono ad alternare suoni
più standard a queste chicche ambigue e particolarmente stridule e strillanti.
Tuttavia, alcuni di questi strilli sono praticamente identici (al nostro
orecchio) a quelli dell’Usignolo maggiore e anche le registrazioni mostrano dei
sonogrammi compatibili con i suoi. Ve ne proponiamo una, forse la più
esplicita, realizzata a Trieste (Ts) da Stefano Sava il 29.08.2025 (per i più
curiosi, la bestiaccia pare sia ancora in zona).
F / S - onogramma dell'Usignolo (simil) Maggiore - Elaborazione di Lorenzo Pini
Al
solo scopo di farci innervosire queste malefiche creature non si materializzano
(praticamente) mai davanti ai nostri occhi. Per altro, sono in buona compagnia,
insieme a un drappello di piccole creature (anche loro venute dallo spazio
cosmico) che si manifestano con degli ambigui “cek”. Una di queste, tra le più
restie a mostrarsi (almeno ad alcuni di noi), è il Pettazzurro.
Pettazzurro - Foto di Paolo Utmar
Pettazzurro - Foto di Bruno Delbianco
Anche
lui tra fine agosto e settembre si insedia dove la vegetazione si infittisce e
si manifesta con richiami al limite dell’insulso e dell’indefinibile.
Periodicamente, come per sfida, decide di mostrarsi impunemente per qualche
istante. Ma solo ad alcuni prescelti. Da sottolineare che negli ultimi anni,
grazie all’impegno di Paolo Utmar, questo meraviglioso mostriciattolo si è
convinto a frequentare con regolarità un’area umida appositamente ripristinata,
quasi a suggellare con la sua presenza l’efficacia di un simile intervento. E
anche lì, nella maggior parte dei casi, le sue prestazioni sono quasi sempre
degne di un foto quiz mensile.
Pettazzurro nascondino - Foto di Bruno Delbianco
Pettazzurro nascondino - Foto di Bruno Delbianco
Pettazzurro nascondino - Foto di Bruno Delbianco
Altre
creature condividono questo atteggiamento. Ve ne proponiamo una, in alcuni
scatti che meriterebbero, anche in questo caso, di essere inclusi nella
categoria foto quiz.
Finto Quiz Mensile 1
Finto Quiz Mensile 2
Finto Quiz Mensile 3
Finto Quiz Mensile 4
Per
stavolta, tuttavia, abbiamo deciso, per non crearvi ansia da prestazione, di
risparmiarvi il patema dell’attesa della soluzione. Qui sotto trovate altri due
scatti in cui la nostra amica si espone temporaneamente allo scoperto. E un
video che traballa come se fosse stato realizzato dal finestrino di un treno in
corsa.
Avevi indovinato? - 1
Avevi indovinato? - 2
Ah,
giusto, non vi abbiamo ancora detto di chi stiamo parlando. In effetti potrebbe
non essere così scontato darle un nome. Non siamo più abituati ad incontrarla.
In passato, per quanto comunque sempre scarsa e localizzata, era regolarmente
presente in periodo riproduttivo nei canneti lagunari e limitrofi, palesandosi
con il suo “inconfondibile” (si fa per dire) canto. Da qualche anno, purtroppo,
anche lei, la Salciaiola, risulta praticamente estinta come nidificante in
territorio regionale, salvo sporadici e localizzati tentativi di singoli
esemplari. Ci siamo lasciati sfuggire un “si fa per dire” sul suo
“inconfondibile” canto perché talvolta la suggestione ci mette nella condizione
di illuderci di sentirla cantare, mentre quello che stiamo ascoltando è il
suono emesso da altre creature, in particolare da alcuni ortotteri. In più,
esiste un’altra minuscola creatura che in migrazione primaverile si diletta a
confonderci le idee con il suo canto (simile a quello della Salciaiola, perfino
per un orecchio allenato) e che ora, tra agosto e settembre, si nasconde
efficacemente nella vegetazione riuscendo spesso a sfuggire allo sguardo anche
quando si infratta in un ciuffo d’erba. Ve lo diciamo per esperienza personale,
anche il Forapaglie macchiettato sa essere infido e ingannevole, sia per
aspetto che per manifestazioni canore.
Forapaglie macchiettato - Foto di Stefano Sava
Forapaglie macchiettato - Foto di Stefano Sava
Potremmo
perdere ore a disquisire sugli malefici abitanti agostani di canneti e
cespugli, già ne perdiamo diverse a cercare di individuarli effettivamente dal
vivo. Alcuni ci semplificano il lavoro. Il Forapaglie comune tende a sporgersi
dalle cannucce per curiosare, verificando chi siano gli intrusi nel suo
temporaneo territorio.
Forapaglie comune - Foto di Simone Scognamiglio
Forapaglie comune - Foto di Bruno Delbianco
Stessa
cosa fanno anche le Cannaiole, ma qui si apre una nuova parentesi al limite
della denuncia per discriminazione interspecifica (o intraspecifica). Perché le
Cannaiole… finché cantano tutto bene (più o meno), finché emettono alcuni
“classici” (si fa per dire) vocalizzi anche… ma poi cominciamo a trastullarci
sulla possibilità di individuare dettagli visibili per determinarle e ci
perdiamo in un macrocosmo di ingenuità che potremmo semplificare con una
semplice frase (cit. Nils Van Duivendijk in “Advanced bird id guide”): “Reed warbler […] note * Almost all field
marks overlap with Marsh” che detta con parole nostre potrebbe essere resa
in “So’ tutte e due uguali!”
Cannaiola comun(qu)e - Foto di Pietro Zamò
E
dove il canneto si mescola agli arbusti, i guai invece di finire aumentano.
Perché qui le insidie si mescolano, coinvolgendo creature provenienti dagli
universi più disparati. Intanto, ci sono creature losche che propongono, almeno
in migrazione, dei vocalizzi rauchi e gracchianti, non sempre corrispondenti a
quanto registrato in passato. Richiami che mescolano sonorità cannaiolesche,
usignolesche e improvvisazioni fantasiose. In alcuni casi il responsabile è
l’insospettabile Cannareccione, in altri la più versatile Averla piccola. Per
intercettare l’Averla capirossa bisogna essere davvero fortunati… oppure essere
in vacanza altrove.
Averle piccole - Foto di Paolo Utmar
Averla capirossa ssp. Straniera - Foto di Giacomo Bonetti
Averla capirossa ssp. Straniera - Foto di Giacomo Bonetti
Poi
cominciano i silvidi. La Bigiarella emette una gamma di richiami che spazia
dalla Capinera al Luì scuro, inframezzando i suoi fantastici “cek” a richiami
veloci e grattati che evocano silvie di territori remoti. Le si può attribuire,
tuttavia, un piccolo difetto. Tende a farsi vedere, di sfuggita forse, ma quasi
sempre.
Bigiarella - Foto di Simone Scognamiglio
La
Sterpazzola in migrazione riesce ad essere dannatamente silenziosa, nelle sue
apparizioni si manifesta con individui dall’aspetto ambiguo, con piumaggi e
dimensioni variabili che in un territorio “di confine” come il FVG sanno come
creare l’illusione di trovarsi di fronte a silvidi più rari, almeno qui, come
l’altrimenti banale (altrove) Sterpazzolina.
Sterpazzola - Foto di Bruno Delbianco
Il
Beccafico propone una combinazione di caratteri e vocalizzi ambigui sui quali
varrebbe la pena aprire un’ulteriore parentesi. In FVG da diversi anni non
riusciamo a documentare un Beccafico nidificante che sia uno. Non vuol dire che
sporadiche coppie non riescano ad insediarsi nei siti più idonei, significa
che, se davvero ci sono, riescono a sfuggire alle nostre ricerche mirate.
Tuttavia, con una certa regolarità, la sua (ipotetica…) presenza in periodo
riproduttivo viene segnalata da appassionati e/o esperti provenienti da altri
territori, sebbene in tutte le occasioni manchi documentazione efficace a
comprovarlo. Resta così il dubbio che le nostre capacità siano limitate nella
ricerca di questa specie e, allo stesso tempo, che le ingannevoli Capinere del
FVG riescano puntualmente a farsi beffe di noi e dei turisti. La cosa strana è
che poi, in migrazione tra agosto e settembre, i suoi vocalizzi e la sua
presenza vengano puntualmente documentati (anche in buon numero, compreso
quando vanno a farsi il bagno nel laghetto di PiZonta [Video]). Possibile che
gli stessi vocalizzi ci sfuggano (ovunque) nei mesi di giugno e luglio?
Beccafico - Foto di Simone Scognamiglio
Siamo
arrivati ai Canapini. Potremmo abbozzare un discorso simile a quello sulle
Cannaiole. In realtà in questo caso almeno un paio di indizi utili riusciamo ad
individuarli, non solo per aspetto e vocalizzi, ma anche per comportamento,
eppure il rischio di affrettare una determinazione superficiale è sempre dietro
l’angolo.
Canapino maggiore (...) - Foto di Pietro Zamò
Canapino maggiore (...) - Foto di Stefano Sava
Canapino comune (...) - Foto di Stefano Sava
Ci
stiamo gradualmente spostando verso il lato esterno dei cespugli. I problemi
dovrebbero ridursi mano a mano che si amplia il campo visivo. Più o meno.
Perché ci resta sempre quell’ambiguità di fondo che ci impedisce di essere
davvero sereni. Se volete possiamo parlare delle Balie. Potete sbizzarrirvi
quanto vi pare (dimenticandovi che siamo in tarda estate) nell’enumerare
caratteri che consentono di riconoscere in qualsiasi piumaggio gli individui
appartenenti alle varie specie, ma vale la pena citare un’altra frase del
medesimo Nils (Van Duivendijk) sempre in “Advanced bird id guide”.
Nell’introduzione al gruppo delle balie si sbilancia ad affermare: “Some ind, especially in autumn, are not
identifiable with certainty”. Che trasposto in linguaggio terra terra suona
“E’ tutta una balia”. Se non fosse che le medesime di cui sopra in taluni casi
si sbilanciano ad emettere i loro assillanti richiami. E allora un nome in
molti casi glielo possiamo dare. Che poi, per come sibilano, le Balie dal
collare devono avere qualche intrallazzo con gli Usignoli maggiori.
Balia nera (...) - Foto di Pietro Zamò
Insieme
alle Balie ci sono i Pigliamosche. Dai, almeno questi. Facili, riconoscibili,
visibili, confidenti, vociferi. Sì. Tutto vero. Ci sarebbe solo quel piccolo
particolare del Pigliamosche tirrenico, per il quale sarebbe utile avere sempre
dietro un Micky, un Andrè o un OJ in versione tascabile, altrimenti ciccia.
Pigliamosche - Foto di Stefano Sava
C’è
solo un vero eroe, in queste settimane, che ci salva. Stranamente, visto che fa
parte di una delle combriccole più ingannevoli tra i passeriformi, quella dei
Luì (con Phylloscopus trevisii in prima linea, in agosto). Eppure lui è il
nostro paladino. Non tanto per l’aspetto (anche per quello, in effetti, sebbene
a volte altre specie abbiano la tendenza a volerlo imitare), quanto per il suo
distintivo e inconfondibile (speriamo sia vero!) richiamo. Fate un esperimento.
In una giornata calda e silenziosa piazzatevi in prossimità di un boschetto
cespugliato. Attendete in silenzio, il tempo di constatare che nulla si muove
intorno a voi. Poi, con il giusto allenamento, imitate il suo richiamo. Quel
malinconico e quasi ciuffolottesco “tii!”. State tranquilli che arriverà, il
vostro super-bird, curioso e ingenuo. Si avvicinerà fin quasi a strofinarsi
becco contro naso con voi e vi dirà “tii tii tii … tii spiezzo le braccine se
non la smetti!”. E poi se ne andrà soddisfatto. Bravo il nostro Luì verde.
Luì verde - Foto di Paolo Zonta
Ovviamente,
tutto questo può valere soltanto in un mondo in cui il Luì verde non si possa
confondere con il Rigogolo.
Rigogolo - Foto di Marta Trombetta
Rigogolo - Foto di Simone Scognamiglio
Siamo
arrivati al limite della vegetazione, al confine con i campi. In quel contesto
clinale che una volta era occupato dalle siepi. In assenza delle siepi tocca
accontentarsi dei supporti messi a disposizione dalle colture intensive, siano
essi vegetali o metallici.
Saltimpalo & Girasoli - Foto di Marta Trombetta
Culbianco, io speriamo che sto sul cavo - Foto di Simone Scognamiglio
Fermiamoci
un attimo anche noi su questi supporti metallici. Per dedicarci a un aneddoto
curioso di questo mese. Un episodio con dinamica simile era avvenuto in aprile.
La dinamica è questa: in una determinata località c’è un individuo di una
specie interessante (in aprile era un Grillaio), Skody (nel pieno della sua
sfida annuale alle rarità) va a cercarlo con qualche giorno di ritardo, non lo
trova ma stana una creatura ancora più rara (in quel caso era un Croccolone).
Stavolta
la dinamica è simile. Paolo (Utmar) e Bruno (Delbianco) trovano nella stessa
giornata (indipendentemente tra loro per una casualità fortuita) una (ormai
rarissima anche in migrazione, dopo essere scomparsa ovunque in FVG come
nidificante) Averla cenerina a San Canzian d’Isonzo (Go).
Averla cenerina - Foto di Paolo Utmar
Averla cenerina - Foto di Bruno Delbianco
Averla cenerina - Foto di Matteo Toller
Skody
si rammarica di non poter raggiungere (ahimè) questa rarità perché è
temporaneamente sperduto tra le montagne del Parco Nazionale dello Stelvio (o
almeno così racconta lui, millantando di essere circondato da Pernici bianche e
Gipeti, a volergli credere…)
Pernice bianca versione "Bellezze al bagno" - Foto di Matteo Skodler
Pernice bianca - Foto di Matteo Skodler
Pernice bianca - Foto di Matteo Skodler
Gipeto (per ora altrove) - Foto di Matteo Skodler
Gipeto (per ora altrove) - Foto di Matteo Skodler
L’Averla,
tuttavia, pare decisa ad aspettarlo. Si sofferma per qualche giorno sul
medesimo irrigatore. Negli stessi giorni, una seconda Averla cenerina compare a
Marano Lagunare (Ud). Skody sfida le calamità e lo spazio tempo e si precipita
(a distanza di qualche giorno) a ridosso dell’irrigatore. Visto il ritardo all’appuntamento
ipotizziamo ci sia arrivato in bicicletta…
Skody in bicicletta & Incontri casuali - Foto di Stefano Sava
E
niente. L’Averla cenerina se ne è andata. Al suo posto solo un (si può dire
fottuto?) improbabile Storno roseo agostano.
Storno roseo - Foto di Matteo Skodler
Il
tempo di uno scatto, in cui lo Storno roseo finge di essere una Cornacchia
grigia, ed è tutto finito, tranne i Beccamoschini...
Beccamoschino - Foto di Pietro Zamò
Non resta che controllare i campi, con la speranza di individuare qualche altro ospite inusuale. In fondo non si può mai dire cosa può comparire in questo periodo. Magari un Piovanello maggiore sulla staccionata del recinto delle vacche, ad Aiello del Friuli (Ud)…
Piovanello maggiore (impagliato?) - Foto di Marco Luca
So
cosa state pensando. E’ impagliato e l’avete messo lì per fare una foto
bizzarra. Assolutamente vero, anzi. Ne abbiamo diversi, tutti impagliati in
varie posizioni. Ne abbiamo addirittura uno che si gratta la testa con la
zampa.
Piovanello maggiore (che si gratta) - Foto di Marco Luca
Imbarazzanti
questi limicoli fuori contesto. Meriterebbe una menzione d’onore per “Fuori
posto 2025” anche il Totano zampegialle minore di Aprilia Marittima (Ud) che ad
agosto festeggia il suo anniversario, confermando la sua presenza ad un anno
dal primo avvistamento.
Totano zampegialle minore - Buon anniversario!
Sul
podio con lui un altro ospite straniero, il Fratino ungherese E7 che, dopo un’assenza
di qualche mese per il temporaneo ritorno in Ungheria, è ricomparso in Spiaggia
del Fratino a Lignano Sabbiadoro ed è ora presenza stabile con la sua
combriccola di amichetti (a settembre ci stiamo organizzando per tornare a
trovarlo, in un tardo pomeriggio, anche per smantellare i recinti, se volete
unirvi per essere dei nostri e dare una mano fate pure un fischio).
Bentornato amico Fratino E7
Almeno
i Gambecchi frullini si fanno puntualmente trovare, come oramai ad ogni agosto,
da anni, nelle località a loro più congeniali, tra RNR Foce Isonzo (Go), RNR
Valle Canal Novo e laguna di Marano (Ud).
Gambecchi frullini - Foto di Angelo Formentin
Gambecchio frullino - Foto di Angelo Formentin
Gambecchio frullino & Co - Foto di Bruno Delbianco
Gambecchio frullino & Co - Foto di Pietro Zamò
Intorno
a loro, la folla di limicoli diventa giorno dopo giorno più variegata. La sfida
a chi troverà il prossimo accidentale intruso è lanciata (eventualmente anche
di notte, Video di PiZonta). Ps non valgono proposte Tibetane da Orbetello.
Avocetta - Foto di Angelo Formentin
Cavaliere d'Italia - Foto di Pietro Zamò
Pantana - Foto di Bruno Delbianco
Piovanello maggiore & comuni - Foto di Flavio Consonni
Piovanello comune & pancianera - Foto di Flavio Consonni
Pittima reale - Foto di Flavio Consonni
Pittima reale - Foto di Angelo Formentin
Combattenti & PP Boscherecci - Foto di Simone Scognamiglio
Non
valgono i rallidi (almeno non quelli) standard
Voltolino - Foto di Angelo Formentin
Voltolino - Video di Pulotto
E
non valgono nemmeno gli accidentali, per quanto graziosi e confidenti,
provenienti da collezioni private, in vacanza nel vostro giardino. E’ pur vero
che gli uccelli hanno le ali e che tutto può accadere, ma meglio sincerarsi che
alle zampe non ci siano espliciti anellini che ne rivelano l’origine. Mannaggia
alla Damigella della Numidia. Grazie Giosuè per questo aiutino.
Damigella della Numidia in libera uscita - Foto di Giosuè Cuccurullo
Accontentiamoci
per il momento delle altre graziose creature che si muovono leggiadre intorno a
noi.
Fenicotteri - Foto di Ivano Candon
Nitticora - Foto di Pietro Zamò
Sgarza ciuffetto volando - Foto di Bruno Delbianco
Sgarza ciuffetto puntando
Leggiadre.
Insomma. Mica tutte. Alcune si muovono goffamente sulla strada.
Airone rosso goffamente accaldato
Alcune
sgattaiolano con scatti furtivi.
Giovine ramarro - Foto di Paolo Zonta
Giovine ramarro - Foto di Paolo Zonta
Altre
addirittura strisciano! Ve ne facciamo vedere una da vicino e vi proponiamo il vero
quiz mensile. Non dovete indovinare la specie, ma l’autore della foto. O
meglio, dovete dirci quale foto è di Massimo (Bozza) e quale di Niccolò
(Fagotto). Una settimana di tempo per le risposte.
I due contendenti & il quiz - Foto di Aldo Callegarin
Orbettino - Quiz 1 - Foto di ...
Orbettino - Quiz 1 bis - Foto di ...
Che
poi, anche in agosto se vi impegnate, accovacciandovi a terra potreste avere
delle sorprese. Gianfranco (Colombo) ci fa dono di una di queste sorprese. Un
dettaglio della prima foto poteva diventare tranquillamente un altro quiz
mensile.
Occhi da locusta - Foto di Gianfranco Colombo
Ma
abbiamo preferito restituirvela intera. Insieme a due piccoli allegati. Due
piccoli allegati che nel frattempo sono cresciuti. Testimoniando la
nidificazione del Succiacapre nel mese di agosto.
Succiacapre - Foto di Gianfranco Colombo
Succiacapre & Family - Foto di Gianfranco Colombo
Succiacapre & Family - Foto di Gianfranco Colombo
La
nidificazione nei mesi più caldi è stata argomento del resoconto di Luglio.
Non
ci soffermeremo di nuovo sulla medesima questione, ci limiteremo a documentare
alcune presenze, condividendo delle considerazioni sintetiche. Restando nei
dintorni del Succiacapre, negli ambienti magredili altre creature continuano a
dedicarsi alle attività riproduttive.
Giovine Allodola che si finge Tottavilla (o viceversa?) - Foto di Luca Rossi
Calandro - Foto di Luca Rossi
Upupa - Foto di Simone Scognamiglio
Upupa arrabbiata - Foto di Flavio Consonni
Ghiandaia marina - Foto di Gianfranco Colombo
Ghiandaia marina - Foto di Gianfranco Colombo
Ghiandaia marina - Foto di Rossella Gioppo
Ghiandaia marina & Family - Foto di Rossella Gioppo
Albanella minore (giovinotto dei paraggi?) - Foto di Luca Rossi
Albanella minore (giovinotto dei paraggi?) - Foto di Luca Rossi
E’
anche vero che non serve addentrarsi nei magredi per trovare testimonianze di
queste tardive attività domestiche. “Domestiche” nel vero senso del termine,
quasi casalinghe. Balestrucci e Rondini sono ancora al nido. Anche le Rondini
di Ivano (Candon) che nella prima esperienza di cova erano state insidiate da
una misteriosa forza invisibile che aveva messo fuori gioco i pulcini uno alla
volta, senza che si trovasse traccia del colpevole (cuculo, predatore, drago
alieno che fosse… davvero non ne abbiamo idea…).
Balestrucci pigroni - Foto di Bruno Delbianco
Rondini di casa nostra - Foto di Ivano Candon
Le
Rondini rossicce sono un tantino meno “casalinghe” (per il momento), ma la loro
nidificazione da oltre dieci anni è diventata regolare in regione e mostra
segnali positivi, sia nei numeri che nella distribuzione sul territorio.
Rondine rossiccia canterina - Foto di Silvano Candotto
Rondine rossiccia silenziosa - Foto di Silvano Candotto
Varrebbe
la pena curiosare sotto i ponti alla ricerca di siti idonei per i loro nidi. Si
potrebbero fare incontri interessanti, sempre in tema di nidificazione, anche
in questa stagione, soprattutto se i ponti sono lungo i corsi d’acqua.
Folaghe(tte) di agosto - Foto di Paolo Utmar
Tuffetti(ni) di agosto - Foto di Paolo Utmar
Smerghi maggiori, ma non maggiorenni- Foto di Silvano Candotto
Poi,
ormai che siete lì, vi lasciate trascinare dall’acqua. Sempre controcorrente,
ovviamente. Su, su, verso la sorgente, dove osano le Aquile.
Aquila reale & Corvo imperiale - Foto di Simone Scognamiglio
Se
siete fortunati, potreste trovare ancora qualche accenno della stagione
riproduttiva che si sta concludendo.
Giovane Coturnice - Foto di Matteo Skodler
Coturnici & Giovanotto- Foto di Flavio Consonni
Coturnici & Giovanotti - Foto di Flavio Consonni
E
qui, infine, tra rocce, prati e boschi la nostra storia giunge al termine.
Avevamo finito le energie ancora prima di iniziare, figuriamoci adesso. E
figuriamoci voi, dopo questo sproloquio. Limitiamoci a dare un’ultima occhiata
intorno prima che tutto si concluda.
Codirossone - Foto di Simone Scognamiglio
Sordone - Foto di Luciano Silei
Codirosso spazzacamino - Foto di Simone Scognamiglio
Fanello - Foto di Simone Scognamiglio
Crociere - Foto di Marta Trombetta
Nocciolaia - Foto di Luciano Silei
Cuculo - Foto di Luciano Silei
Picchio cenerino - Foto di Paolo Zonta
Picchio tridattilo - Foto di Simone Scognamiglio
Socchiudiamo
gli occhi, giusto il tempo di scorrere
l’elenco delle osservazioni più interessanti di questo mese.
E
poi lasciamoci andare, con il cordiale saluto di uno dei nostri più affezionati
amici.
Poiana "Questo resoconto fa ..." - Foto di Francesco La Rocca
Nessun commento:
Posta un commento