Siamo
diventati pigri. O forse lo sconforto è riuscito a eludere le nostre difese,
superare le ultime barriere e soggiogarci alla sua volontà. Accettiamo
(apparentemente) rassegnati e inermi le avversità e lo scorrere del tempo.
Centelliniamo le energie per un futuro che non sappiamo al momento immaginare,
ma sospettiamo non indossi un mantello dai colori prettamente vivaci. Come
dire, ci siamo presi una pausa. Una pausa (forse) per recuperare le energie
esaurite. Una pausa (forse) per rimetterci in forza. Una pausa (forse) per
tornare ad essere prestanti e sorridenti. Una pausa (forse) per riflettere. Una
pausa (sicuramente) per fare gli assonnati pigroni.
Assiolo assonnato - Foto di Bruno (Forza!) Dentesani
E
allora, assonnati pigroni, una pausa (forse) per riflettere? Dai, proviamoci.
Riflettiamo su questo mese di luglio. E su quella che molti (umani) considerano
(ormai) un’attività irrilevante, a luglio. “Finito giugno, finito tutto”. O
forse no? Proviamo a chiederlo ai diretti interessati, gli uccelli. Stiamo
parlando della loro nidificazione e delle loro attività riproduttive, quelle
alle quali ci sforziamo quotidianamente di assegnare un significato, un valore,
un codice... Sforzo inutile a luglio (e ad agosto)? Davvero? Eppure la maggior
parte delle foto di questo mese riguarderanno proprio questa attività, ancora
in pieno corso d’opera. Iniziamo dai passeriformi, da una foto emblematica per
sfatare, con uno scatto solo, alcuni “miti”. O meglio, per dare un diverso
valore alle nostre conoscenze, contestualizzandole, per evitare di
generalizzarle.
La Merla scansafatiche - Foto di Bruno Delbianco
Innanzitutto,
vi proponiamo una foto al nido. Ok, anche quella in copertina potrebbe essere
considerata al nido, ma l’Assiolo è notoriamente pigro ed è andato a
nascondersi nella cassetta per schiacciare un pisolino. Questa invece è proprio
una foto al nido. Ne abbiamo già parlato. Gli estremismi non aiutano la
crescita della conoscenza, in nessun modo. Esistono foto didattiche utili e
fondamentali, scattate in un istante senza arrecare alcun trauma, e foto che
per essere realizzate comportano rischi per gli animali oggetto della foto,
indipendentemente dal fatto che questi siano al nido o meno, che condivise sui “social” vengono gratificate da un mare
di (ingenui e sprovveduti) applausi. Primo “mito” da sfatare, questo. Una
foto rubata, seppure al nido, genera meno disturbo di molte di quelle costruite esclusivamente per attirare
apprezzamenti. Ad ogni modo questa è una foto al
nido. Al nido di chi? Al nido di un Merlo (anzi, una Merla) a luglio. Cosa c’è
di strano? Niente, altro “mito” da sfatare, anche i Merli a luglio continuano a
nidificare. “Sì, certo, sarà stata fatta in montagna”. Ecco, non sono sicuro
che a Terzo d’Aquileia (Ud) ci siano delle montagne. Terzo “mito” da sfatare. Ma
il vero motivo per cui ve la proponiamo è che questa è la quarta volta che,
nello stesso anno, questa Merla decide di mettersi in cova. Niente di strano,
se non fosse che per la quarta volta di fila riutilizza il medesimo nido, a
differenza di quello che normalmente accade. Normalmente. Quarto “mito” da
sfatare. E insieme, strettamente correlato, il quinto. Quello che ci dovrebbe
rendere consapevoli che è opportuno non dare per scontato e mettere in
discussione sempre ciò che crediamo di conoscere. Volete un altro esempio? Ci
proviamo, con altre due foto.
Cornacchia nera & grigia - Foto di Simone Scognamiglio Cornacchia nera imbecca cornacchia grigia - Foto di Simone Scognamiglio
Questi
due scatti di Simone ci forniscono ulteriori spunti di riflessione. Intanto, su
cosa stiamo osservando. Una Cornacchia apparentemente nera che sfama due
giovani di Cornacchia apparentemente grigia in pieno luglio a Pagnacco (Ud), in
un sito di pianura in mezzo al FVG e non in una località montana. Quindi, tanto
per cominciare, anche le Cornacchie in luglio continuano le loro attività
riproduttive, indipendentemente dal sito e dal colore delle piume. In più… A
prescindere della sistematica altalenante, la Cornacchia grigia e la Cornacchia
nera sono specie differenti? Sono la stessa specie? Esistono morfismi melanici
(completi) di Cornacchia grigia? E sono identici alle Cornacchie nere? Alcuni
testi di letteratura riportano che nei siti in cui le due (sotto)specie sono
presenti si comportano come fossero specie separate, perché in FVG non lo fanno?
Forse è colpa del FVG, terra di anomalie (sotto)specifiche. Perché lo stesso
discorso vale per i Passeri. Passera d’Italia e Passera europea/oltremontana
sono specie diverse? Davvero? E se si riproducono insieme sotto lo stesso tetto
generando una popolazione dai caratteri morfologici “ibridi” (o per lo meno
dalla testa addobbata con tutte le sfumature di grigio [e marrone] disponibili
sulla tavolozza) come dobbiamo considerare queste creature? Che nome dobbiamo
dare loro, quando sono giovani, femmine, maschi ambigui? Facciamo finta che non
esistano o gli attribuiamo un nome a caso? Ah, chiaramente, anche i passeri,
chiamateli come vi pare, in luglio continuano ad infilarsi nel sottotetto con
materiale, cibo, intenzioni riproduttive insane.
Passeri innominabili? - Foto di Stefano Sava
Non
solo i passeri innominabili. Anche quelli che il nome ce l’hanno definito. Tipo
la Passera mattugia.
Passera mattugia con imbeccata - Foto di Stefano Sava
Che
poi anche loro magari occasionalmente si mescolino (geneticamente) con gli altri passeri innominabili, questa,
per quanto fondata, è una considerazione che teniamo in sospeso per future
occasioni. Al momento, vi proponiamo il primo quiz del mese (non l’unico
stavolta). Alternativo rispetto al solito, potrebbe venirci voglia di darvi un
aiutino prima della fine (se portate pazienza ed attenzione…). Vi chiediamo di trovare il nido della Passera
mattugia nascosto in questo scatto. Una settimana di tempo per le risposte.
Quiz 1 - Trova il nido della Passera mattugia
Torniamo
a noi. Merli, Cornacchie, Passeri. Abbiamo involontariamente elencato alcune
delle specie “più comuni” presenti sul nostro territorio confermando la loro
attività riproduttiva nel mese di luglio. Tra le altre estremamente diffuse
possiamo dire che le Capinere sono ancora in canto (a fine luglio) e la domanda
che ci facciamo è “Perché lo fanno?” con la consapevolezza che gli esseri
viventi (uomo escluso) hanno motivazioni (generalmente) profonde per ogni comportamento.
E gli altri passeriformi? Potreste dirci “Chiaro, le specie comuni e diffuse
sono le più numerose, sicuramente qualche individuo si sarà attardato e voi
state testimoniando la sua pigrizia”. Vero. Potenzialmente. Proviamo a
scegliere una specie (sempre più) scarsa, rara, per non dire prossima all’estinzione
in FVG, per motivi climatici e non solo. Conoscete il Fringuello alpino? E’ una
specie di passero dalle ali bianche che vive sulla cima delle montagne. Poche
coppie in FVG, localizzate in siti non sempre facilmente accessibili. A luglio
cosa fanno? Eh, niente, allevano la prole.
Fringuello alpino adulto con imbeccata Fringuello alpino adulto con giovinastro Fringuello alpino giovinastro impaziente di crescere
“Sì, facile, in cima alle montagne. Prima fa freddo, per forza lo fanno in luglio”. Vero, verissimo. Prima fa freddo. A giugno c’erano quasi quaranta gradi. Fa freddo. L'unico modo per rinfrescarsi veramente era appostarsi lungo i corsi d'acqua. Vuoi vedere che, a differenza di quanto si pensi, anche i Merli acquaioli in luglio continuano a darsi da fare? O loro hanno davvero chiuso le saracinesche sulle attività familiari?
Il Merlo acquaiolo ha davvero chiuso baracca? - Foto di Paolo Utmar
Ma va bene, dai, spostiamoci a valle, nei boschi. Vi va bene? Vediamo cosa
fanno (a titolo di esempio) le Cince dal ciuffo, i Crocieri, i Prispoloni, i
Pettirossi, i Tordi bottacci (che si atteggiano a Merli nei richiami allarmati perché
il loro giovinastro è nascosto a pochi metri)? Boh, pare siano tutti intenti a
nidificare...
Cincia dal ciuffo con imbeccata - Foto di Stefano Sava Crociere adulto con giovinastro - Foto di Stefano Sava Prispolone con imbeccata Pettirosso pullastro sperduto Tordo bottaccio gracidante (vedi video)
“Il
bosco è fresco! E’ chiaro che in luglio le specie sono ancora attive!”. Ok,
niente da dire. Il bosco è fresco. Gli uccelli lo sanno, è vero.
Usignolo del Giappone nel fresco del bosco Rigogolo nel fresco del bosco - Foto di Stefano Sava
Per
quello ogni tanto alcune specie compaiono inaspettatamente nei boschi
planiziali, in luglio. Perché fa fresco. Mica per altri intenti. Ditelo alla
Cincia bigia di Cervignano del Friuli (Ud).
Cincia bigia di estrema pianura - Foto di Bruno Delbianco
Dove
volete che andiamo a cercare, vicino alle case? Nei sottotetti? Nella legnaia?
Troveremo sicuramente qualcuno che ha individuato il posto adatto per trascorrere il
mese di luglio dedicandosi alle sue attività domestiche.
L'intimità dei Balestrucci - Foto di Stefano Sava Rondini montane con fame! - Foto di Bruno Delbianco Codirosso spazzacamino con pappa - Foto di Marta Trombetta
Qui
potremmo ritagliarci lo spazio per un secondo quiz mensile, ma siamo generosi e
vi forniremo contestualmente la risposta. Ci sono alcune creature alate che
tutti sappiamo riconoscere immediatamente. Per vari motivi. La Rondine è
sicuramente una di quelle. Aggraziata, leggiadra, docile, confidente. La
riconosciamo facilmente quando vola agile e delicata a poca distanza da noi.
Rondini - Foto di Stefano Sava
La
riconosciamo quando la osserviamo posata, a pochi metri, mentre ci guarda con
quegli occhi pieni di speranza.
La
riconosciamo quando… no, io no, davvero no. Quando è tutta bagnata dalla
burrasca e precipita nel nostro giardino trasformandosi in un mostriciattolo
informe. Io non la riconosco, lo confesso davanti a tutti. Davvero non ho
capito che fosse una rondine. E non sto scherzando.
Mostriciattolo bagnato detto "Rondine"
“Eh,
certo, vicino alle case si crea un microclima adatto alla sopravvivenza di
alcune specie che trovano da sfamarsi anche in piena estate. E’ un esempio che
non regge.” Giusto, il microclima vicino alle case. Giusto. A questo punto
verrebbero in mente alcuni luoghi particolarmente assolati, caldi e inospitali
per il mese di luglio. Per esempio il Carso. Talmente caldo che due anni fa è
bruciato in buona percentuale, tutto in una volta. E nelle zone ancora bruciate
che piano piano tornano a vivere, gli uccelli cosa fanno in luglio? Mah, a dire
il vero, nidificano. Così ci dicono gli Zigoli muciatti (ma non solo loro).
Oppure,
i magredi del pordenonese. Avete mai provato ad esplorarli in luglio? Nelle
giornate di sole in qualsiasi stagione dell’anno ci si perde. In luglio nessuno
è tornato indietro per raccontarci cosa succeda davvero. Ma al margine dei
magredi, gli uccelli, sempre loro, si ostinano a nidificare. In luglio.
Strillozzo con imbeccata - Foto di Simone Scognamiglio
E
in laguna? “Seee, in laguna c’è l’acqua, fa fresco!”. Fresco davvero. Siete mai
stati in laguna in barca in luglio? E’ l’unico posto dove sono riuscito ad
ustionarmi. E anche qui, i passeriformi cosa fanno, in luglio? Non ve lo dico,
tanto non ha senso.
Cannareccione - Foto di Simone Scognamiglio
“E
comunque stai generalizzando. Hai citato singoli esempi di passeriformi. Mica
vale per tutti”. Giusto, giustissimo. Mai generalizzare. Come quel discorso sul
destino imperscrutabile dei rondoni. Che se ne sono andati. Ma se ne sono
andati davvero? Due parole, solo due. A luglio la maggior parte delle coppie di
rondoni (comuni) completa il suo percorso riproduttivo nei siti di nidificazione.
Chi prima chi dopo (qualcuno sfora oltre la fine di luglio). Mano a mano che
finiscono le attività riproduttive i rondoni (adulti e giovani) si allontanano
dai siti riproduttivi, che in genere si trovano all’interno di siti abitati
dagli esseri umani, che siano centri urbani o periferie, paesi o case isolate. “Si
allontanano” ma non “se ne vanno”. O meglio, “se ne vanno dai siti di
nidificazione in cui siamo abituati ad osservarli, anche in gran numero” e, in
questi siti, non li vediamo più. Ma “se ne vanno” davvero? O semplicemente “si
spostano” perché non hanno più motivo di frequentare i siti di nidificazione, perché
per alimentarsi trovano ambienti più adatti, sopra i campi, sopra i monti,
altissimi nel cielo, spinti dalle perturbazioni? A luglio (e poi ad agosto,
sebbene sempre in numeri minori) se li cercate (lontani da dove siete abituati
ad osservarli) i rondoni (comuni) continuerete a trovarli. A decine, a
centinaia (forse a migliaia?). Insieme alle rondini e ai balestrucci. E mentre
li osservate, volare come razzi, in caccia o semplicemente per il gusto di
farlo, vi risuoneranno nella testa le parole “se ne sono andati”. E vi
domanderete se quello che state osservando è una visione o se, vicino alla
frase “se ne sono andati”, è forse il caso di aggiungere “ma de che?”. Per
altro, se i rondoni che state osservando sono completamente scuri, senza
lunettature palesi sul corpo, senza contrasti evidenti, senza gola chiara,
versi particolari o altri elementi rilevanti… per quanto sia davvero fondamentale
approfondire sempre l’osservazione (questo è indiscutibile), non è che ci siano
motivi espliciti per considerarli “pallidi”. Va ribadito, ancora una volta, che
è fondamentale approfondire sempre le osservazioni, perché potreste sempre
accorgervi che uno di loro ha il groppone bianco…
Rondone del Pacifico / codaforcuta - Foto di Paolo Zonta Rondone del Pacifico / codaforcuta - Foto di Paolo Zonta
Ci
siamo lasciati trascinare altrove dai rondoni, verso cieli sperduti e universi
lontani. Torniamo con i piedi per terra. O meglio. Nella sabbia. Eravamo
arrivati a cercare esempi di specie che si riproducono nel mese di luglio. Con
i piedi nella sabbia ce ne viene in mente una. Un nostro caro amico. Il
Fratino. Quest’anno nella Spiaggia del Fratino di Lignano Sabbiadoro (Ud) la
stagione riproduttiva si è conclusa proprio a luglio. Come è andata? Sulla base
dei dati oggettivi e documentati un briciolo meglio di quella del 2024 (ma
decisamente peggio delle due precedenti 2022-2023). Le variabili che ogni anno
influiscono su questo delicato equilibrio sono tante. Anche quest’anno abbiamo
imparato qualcosa di nuovo. Ci sarà utile per il futuro? Difficile dirlo…
Nuove amicizie tardive tra Fratini... Fratini 2025 - Uno & Due Fratini 2025 - Tre!
Qualche altro giovinastro ancora si aggira furtivo per la spiaggia, al sicuro all’interno
delle recinzioni, dove, sull’onda delle mode estive, pare essersi interessato
ad un particolare sport… mentre i genitori accolgono i nuovi ospiti giunti in
vacanza sulla spiaggia.
Pullastro di Corriere piccolo ssp. sinnerii Corriere piccolo & Gambecchio (in spalla) comune
Visto
che ci siamo allora, apriamo il complicato capitolo dedicato ai limicoli.
Occhione - Disegno di Elia Cristoforetti Pavoncella - Disegno di Elia Cristoforetti
Alcuni
di loro, come i Fratini e i Corrieri piccoli, continuano a dedicarsi allo
svezzamento dei loro pullastri.
Cavalieri d'Italia crescono - Foto di Bruno Delbianco Beccaccia di mare protettiva - Foto di Bruno Delbianco
Altri
non sapremo mai chiaramente che decisioni hanno preso in questi mesi, perché se
è vero che in alcuni siti notoriamente si riproducono, in altri approfittano
della confusione creata dai loro consimili migratori per mescolare le carte e
nasconderci le loro reali intenzioni. Questo vale, per esempio, per i Piri piri
piccoli nelle località prossime a laguna e costa.
Trenino di Piri piri piccoli - Foto di Simone Scognamiglio I dubbi del Piro piro piccolo - Foto di Stefano Sava
Vale,
indicativamente, anche per altre specie, come la Pettegola. Che nel mese di
luglio ha deciso di adottare una strategia innovativa per ingannare l’osservatore.
Ha deciso di mimetizzarsi da Totano zampegialle. E, in alcuni casi, ci riesce
perfettamente.
Pettegola ssp. zampegialle - Foto di Angelo Formentin
Poi
ci sono gli altri. Quelli che vagano per settimane senza scopo (solo ai nostri
occhi, come abbiamo già detto) per la laguna.
Pittime minori andando di qua - Foto di Angelo Formentin Pittime minori andando di là - Foto di Angelo Formentin
Quelli
che si fermano, partono, arrivano, tornano.
Pantana sempre io sempre qui? - Foto di Simone Scognamiglio Piro piro culbianco & boschereccio pazzerelli - Foto di Simone Scognamiglio Beccaccino, sono tornato! - Foto di Bruno Dentesani
E
quelli che potremmo proporvi per un altro quiz mensile, all’interno del
capitolo “Tringhe dell’altro mondo”. Ma stavolta sarebbe (troppo) impegnativo. Perché
potremmo farvi vedere delle foto e chiedervi di indovinare la specie. Quanti di
voi sarebbero in grado di rispondere “Patamarilla mayor (Tringa melanoleuca)”?
Io no di certo.
Tringa dell'altro mondo - Foto di Fabrizio Florit Tringa dell'altro mondo - Foto di Fabrizio Florit Tringa dell'altro mondo - Foto di Fabrizio Florit
Proviamo
con un quiz più facile. Alternativo anche stavolta. Trova l’intruso (a 1850m di
quota).
Restando
in tema di quota e di trova l’intruso, ci prendiamo una pausa per quattro
chiacchiere, un battibecco e una mezza rissa.
Selfie con le Marmotte chiacchierone Marmotta chiacchierona io? Marmotta fischia! - Foto di Stefano Sava
“Non
approfittare per cambiare discorso. Stai svicolando e adducendo scuse puerili
per non motivare le tue affermazioni”. Addirittura. Veramente sono solo un
pigrone. Un passo alla volta, ricominciamo a scendere.
Chi è più Orso di noi? - Foto di Stefano Sava
Siamo
di nuovo nel bosco, in quota, dove avete detto che fa fresco. Quindi non ci
meravigliamo di trovare una specie (un tempo) decisamente rara e sfuggente
intenta (in varie località talvolta inaspettate) a soddisfare le richieste
delle nuove generazioni. Quel misterioso Picchio tridattilo che sembra
sfruttare le attuali problematiche degli abeti rossi per conquistare terreno,
almeno fino a quando gli abeti rossi non verranno interamente cancellati dalla
faccia della terra per motivazioni irrimediabilmente economiche.
Picchio tridattilo qui - Foto di Stefano Sava Picchio tridattilo là - Foto di Stefano Sava Picchio tridattilo con imbeccata - Foto di Stefano Sava Picchio tridattilo ritratto di famiglia - Foto di Stefano Sava
Poco
più a valle, sempre nel fresco bosco, ma stavolta tra le querce, un altro
picchio si sta meritando l’aggettivo “infestante”. E’ quel Picchio rosso
mezzano che fino ad una quindicina di anni fa era considerato “accidentale” con
osservazioni storiche datate di secoli e che oggi è stanziale, svernante,
nidificante regolare in almeno tre provincie su quattro del FVG con un areale
in netta espansione, incluse le aree in cui si progetta di rinfrescare
ulteriormente il bosco con un impianto di Pale Eoliche…
Picchio rosso mezzano - Foto di Stefano Sava Picchio (ancora poco) rosso mezzano
A
proposito di “infestante”, Massimo (Bozza) ci suggerisce di tenere gli occhi
aperti su una specie (che nelle sue zone pare abbia raggiunto localmente la concentrazione
di una coppia per chilometro quadrato), che in luglio (stranamente?) è nel
pieno delle sue attività riproduttivo – domestiche. La specie probabilmente la
conoscete, perché i suoi colori sono talmente attraenti da stuzzicare orde di
tormentatori al fine di ottenere uno scatto da applausi. Come fanno? Non ci riguarda.
Noi ci teniamo a sottolineare per l’ennesima volta che una foto al nido, come
quella qui sotto, non crea alcun disturbo alla specie, mentre una foto (anche non
al nido) realizzata con altri intenti e altre modalità, da professionisti e non,
può compromettere irrimediabilmente il successo riproduttivo di quella coppia.
Ghiandaia marina al nido (si fa per dire) - Foto di Bruno Delbianco
La
specie in questione è la Ghiandaia marina, alla quale dedichiamo l’approfondimento
di Ivano (Candon) che localmente ci conferma quanto ipotizzato da Massimo.
“Questa foto di ghiandaia marina è stata scattata lungo
il Tagliamento a Spilimbergo il 20 luglio. Una curiosità in merito alla Ghiandaia
marina nello spilimberghese. Negli anni successivi alla nidificazione del
luglio 2020 la specie è stata vista varie volte nelle zone prative e arborate,
in sponda destra orografica, lungo l’asta del fiume fra Valeriano e
Spilimbergo. Si trattava di singoli soggetti che apparentemente non si
fermavano nella stessa zona per più di qualche giorno. Eppure, nel luglio del
2024, in una zona di prati a sfalcio con sieponi, una coppia ha nidificato con
successo (28 luglio: adulti in piena attività di imbeccate ai piccoli). Nel
luglio di quest’anno, una coppia (la stessa?) ha nidificato nello stesso foro
di picchio della coppia del 2024 (17 luglio: adulti in piena attività di
imbeccate ai piccoli). Il 12 luglio di quest’anno, a circa 920 m. in linea
d’aria a SSE di tale nido, in una zona golenale con prati magri, arbusti e
alberi, mi sono accorto casualmente della presenza di un secondo nido, con
adulti in piena attività di imbeccate ai piccoli. Entrambi i nidi sono situati
all’interno della ZSC - Greto del Tagliamento.”
Ghiandaia marina con imbeccata - Foto di Ivano Candon
E
avanti allora, chi ci manca ancora? I rapaci? Ecco, per quanto riguarda i
rapaci, nonostante luglio sia un mese caldo anche per loro, ci limiteremo a
fornirvi foto di alcuni di loro estrapolate dal contesto riproduttivo, lontane
da siti sensibili.
Lo smarrimento dello Sparviere Lodolaio sulla difensiva - Foto di Bruno Delbianco Falco di palude - Foto di Simone Scognamiglio Bianco Biancone - Foto di Marta Trombeta
Tranne
che per il Falco cuculo. In questo caso questa foto esprime un nostro
desiderio. Di trovarlo in FVG in questo atteggiamento. Con adulto disponibile
nei confronti del goffo giovane (che, spoiler che non vi mostriamo, si lascerà
sfuggire la preda. Grazie a Paolo Martinelli per la sequenza!).
Falchi cuculo - Altrove - Foto di Paolo Martinelli
Poi,
vediamo, ci sarebbero i galliformi. I galliformi. Cosa fanno a luglio? Quelli
alpini sono intenti a crescere la prole. Ecco, più o meno. Lo facevano fino a
qualche anno fa. Adesso sempre meno, fino a quando non lo faranno più, del
tutto. Giusto le Coturnici potrebbero riservarci ancora qualche sorpresa.
Coturnice petto in fuori - Foto di Luca Rossi Coturnice & pullastro - Foto di Luca Rossi
Che
altri galliformi ci sono? I pollastri di pianura? Quei Fagiani che nemmeno
sanno quale sia la loro vera natura e quali siano le strade da percorrere,
abituati come sono a razzolare in mezzo alle aie?
Fagiano comune versione brutto anatroccolo
O
dobbiamo cominciare a preoccuparci anche per le “Galline in fuga”, in un
universo in cui l’animazione si confonde con la realtà?
Galline in fuga - Ambientazione Galline in fuga - neanche una piega
“Le
galline fanno l’uovo tutto l’anno e i pulcini nemmeno nascono. Ci stai
prendendo in giro”. D’accordo, la faccio finita. Evidentemente ci ho provato ma
ho fatto un buco nell’acqua, come tutte le specie che trovate qui sotto. Un
buco nell’acqua o prossimo alla sponda. Un buco in un tronco. Un buco in mezzo
a stecchi e rami. Un buco in mezzo alle alghe. Un buco dove deporre le loro
uova.
Smerghi maggiori - Foto di Marta Trombetta Cigni reali invadono il mondo Svassi maggiori - Foto di Simone Scognamiglio La casa delle Gallinelle d'acqua- Foto di Marta Trombetta Folaga invade il campo visivo - Foto di Simone Scognamiglio
Acqua
dolce o salata poco importa. Buchi nell’acqua (o vicino) si possono fare
ovunque.
Sterne comuni sempre affamate - Foto di Stefano Sava
Qualcuno
di questi ospiti sicuramente ha fatto un buco nell’acqua altrove. Non ci aspettiamo
che tutti si siano accovacciati comodamente a trascorrere la loro intima
Stagione Calda in FVG.
Gabbianello - Foto di Bruno Delbianco
Per
la presenza di alcuni di loro, anzi, potremmo addirittura meravigliarci.
Intanto perché comunque tendono a nascondersi. E ci riescono discretamente.
Anche in questo caso avremmo potuto proporvi un quiz.
Chi si nasconde dietro la briccola?
Un
aneddoto, all’apparenza banale, ma curioso. Lo Zafferano in FVG in luglio viene
segnalato in modo sporadico. Su ornitho.it, in tutto il periodo registrato,
sono stati inseriti soltanto 4 dati. Casualità vuole che i primi 3 si
riferiscano a soggetti osservati tutti in data 5 luglio a distanza di circa
dieci anni tra loro: 5 luglio 2000, 5 luglio 2010, 5 luglio 2022. Davvero
abitudinari questi Zafferani (o questi segnalatori di Zafferano). L’osservazione
in foto è la prima per il mese di luglio inserita su ornitho.it in FVG relativa
ad una giornata differente.
Zafferano & Spigolature ornitiche
E’
vero, ci divertiamo con poco. E posso confermarvelo, con le immagini qui sotto.
Che vi spiegano il motivo per cui questa goffa creatura bianca si chiama “Guardabuoi”
(nel video, l’impassibilità dell’animale “guardato” è a dir poco disarmante).
Il mio nome è Guardabuoi, Airone Guardabuoi
“Sempre
a svicolare. E degli ardeidi di luglio cosa ci dici?”. Vi dico che tra luglio e agosto le
Garzaie FVG 2025 gradualmente si svuoteranno e tireremo le somme di quanto
siamo stati in grado di testimoniare.
Quante Nitticore hanno scelto il FVG? - Foto di Simone Scognamiglio
Perché,
a questo proposito, ci sarebbero altri “miti” da affrontare e/o sfatare (?) (l’estinzione
di pesci, anfibi e rettili imputata a determinate specie, piuttosto che alla
gestione ambientale nel suo complesso generale…).
Lucertola muraiola - Foto di Paolo Zonta Si fa presto a dire rana - primo modulo - Foto di Stefano Sava Si fa presto a dire rana - secondo modulo - Foto di Stefano Sava Si fa presto a dire trota fario - Foto di Stefano Sava
Alla
stregua della “scomparsa” dei caprioli in contesto montano…
Capriolo vanesio - Foto di Bruno Delbianco Capriolo mangione
Mentre
altre specie, pur prese di mira e bombardate, continuano a proliferare (a
luglio, anche loro).
Cinghiali in offerta - Foto di Bruno Delbianco
E
anche stavolta ci siamo dilungati troppo a lungo. La pausa di riflessione si è
protratta fino a tardi. E’ ora di ritirarci nei nostri nascondigli per trascorrere
la notte. O viceversa? Forse è ora di uscire, tra un temporale e l’altro, e conquistare
nuove terre, nuove città, avamposti dove fino ad oggi eravamo creature
sconosciute.
L'ombra del drago - Foto di Paolo Zonta Geco in gita a Codroipo - Foto di Paolo Zonta Geco in gita a Codroipo - Foto di Paolo Zonta Geco nascondino - Foto di Stefano Sava
Siamo
al preludio di questo movimento di conquista (magari non solo da parte dei
gechi). I primi movimenti migratori si fanno notare (con creature al limite
dell’aberrazione cromatica).
Canapino sbiadito - Foto di Stefano Sava
Parleremo
di questo nel mese di Agosto? Non lo sappiamo ancora. Ci piacerebbe, ma sicuramente
avremo bisogno di un aiutino (dal cielo e dall’universo dei migratori) per
farlo. Un aiutino che possiamo anticiparvi ora, nel nostro piccolo, se capite
cosa (quizzo) intendiamo.
Per chi ha chiesto un aiutino - Dettaglio Quiz 1
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