giovedì 31 luglio 2025

Resoconto Mensile Tringa - Luglio 2025

 

Siamo diventati pigri. O forse lo sconforto è riuscito a eludere le nostre difese, superare le ultime barriere e soggiogarci alla sua volontà. Accettiamo (apparentemente) rassegnati e inermi le avversità e lo scorrere del tempo. Centelliniamo le energie per un futuro che non sappiamo al momento immaginare, ma sospettiamo non indossi un mantello dai colori prettamente vivaci. Come dire, ci siamo presi una pausa. Una pausa (forse) per recuperare le energie esaurite. Una pausa (forse) per rimetterci in forza. Una pausa (forse) per tornare ad essere prestanti e sorridenti. Una pausa (forse) per riflettere. Una pausa (sicuramente) per fare gli assonnati pigroni.

 

Assiolo assonnato - Foto di Bruno (Forza!) Dentesani

E allora, assonnati pigroni, una pausa (forse) per riflettere? Dai, proviamoci. Riflettiamo su questo mese di luglio. E su quella che molti (umani) considerano (ormai) un’attività irrilevante, a luglio. “Finito giugno, finito tutto”. O forse no? Proviamo a chiederlo ai diretti interessati, gli uccelli. Stiamo parlando della loro nidificazione e delle loro attività riproduttive, quelle alle quali ci sforziamo quotidianamente di assegnare un significato, un valore, un codice... Sforzo inutile a luglio (e ad agosto)? Davvero? Eppure la maggior parte delle foto di questo mese riguarderanno proprio questa attività, ancora in pieno corso d’opera. Iniziamo dai passeriformi, da una foto emblematica per sfatare, con uno scatto solo, alcuni “miti”. O meglio, per dare un diverso valore alle nostre conoscenze, contestualizzandole, per evitare di generalizzarle.

 

La Merla scansafatiche - Foto di Bruno Delbianco

Innanzitutto, vi proponiamo una foto al nido. Ok, anche quella in copertina potrebbe essere considerata al nido, ma l’Assiolo è notoriamente pigro ed è andato a nascondersi nella cassetta per schiacciare un pisolino. Questa invece è proprio una foto al nido. Ne abbiamo già parlato. Gli estremismi non aiutano la crescita della conoscenza, in nessun modo. Esistono foto didattiche utili e fondamentali, scattate in un istante senza arrecare alcun trauma, e foto che per essere realizzate comportano rischi per gli animali oggetto della foto, indipendentemente dal fatto che questi siano al nido o meno, che condivise sui “social” vengono gratificate da un mare di (ingenui e sprovveduti) applausi. Primo “mito” da sfatare, questo. Una foto rubata, seppure al nido, genera meno disturbo di molte di quelle costruite esclusivamente per attirare apprezzamenti. Ad ogni modo questa è una foto al nido. Al nido di chi? Al nido di un Merlo (anzi, una Merla) a luglio. Cosa c’è di strano? Niente, altro “mito” da sfatare, anche i Merli a luglio continuano a nidificare. “Sì, certo, sarà stata fatta in montagna”. Ecco, non sono sicuro che a Terzo d’Aquileia (Ud) ci siano delle montagne. Terzo “mito” da sfatare. Ma il vero motivo per cui ve la proponiamo è che questa è la quarta volta che, nello stesso anno, questa Merla decide di mettersi in cova. Niente di strano, se non fosse che per la quarta volta di fila riutilizza il medesimo nido, a differenza di quello che normalmente accade. Normalmente. Quarto “mito” da sfatare. E insieme, strettamente correlato, il quinto. Quello che ci dovrebbe rendere consapevoli che è opportuno non dare per scontato e mettere in discussione sempre ciò che crediamo di conoscere. Volete un altro esempio? Ci proviamo, con altre due foto.

 

Cornacchia nera & grigia - Foto di Simone Scognamiglio

Cornacchia nera imbecca cornacchia grigia - Foto di Simone Scognamiglio

Questi due scatti di Simone ci forniscono ulteriori spunti di riflessione. Intanto, su cosa stiamo osservando. Una Cornacchia apparentemente nera che sfama due giovani di Cornacchia apparentemente grigia in pieno luglio a Pagnacco (Ud), in un sito di pianura in mezzo al FVG e non in una località montana. Quindi, tanto per cominciare, anche le Cornacchie in luglio continuano le loro attività riproduttive, indipendentemente dal sito e dal colore delle piume. In più… A prescindere della sistematica altalenante, la Cornacchia grigia e la Cornacchia nera sono specie differenti? Sono la stessa specie? Esistono morfismi melanici (completi) di Cornacchia grigia? E sono identici alle Cornacchie nere? Alcuni testi di letteratura riportano che nei siti in cui le due (sotto)specie sono presenti si comportano come fossero specie separate, perché in FVG non lo fanno? Forse è colpa del FVG, terra di anomalie (sotto)specifiche. Perché lo stesso discorso vale per i Passeri. Passera d’Italia e Passera europea/oltremontana sono specie diverse? Davvero? E se si riproducono insieme sotto lo stesso tetto generando una popolazione dai caratteri morfologici “ibridi” (o per lo meno dalla testa addobbata con tutte le sfumature di grigio [e marrone] disponibili sulla tavolozza) come dobbiamo considerare queste creature? Che nome dobbiamo dare loro, quando sono giovani, femmine, maschi ambigui? Facciamo finta che non esistano o gli attribuiamo un nome a caso? Ah, chiaramente, anche i passeri, chiamateli come vi pare, in luglio continuano ad infilarsi nel sottotetto con materiale, cibo, intenzioni riproduttive insane.

 

Passeri innominabili? - Foto di Stefano Sava

Non solo i passeri innominabili. Anche quelli che il nome ce l’hanno definito. Tipo la Passera mattugia.

 

Passera mattugia con imbeccata - Foto di Stefano Sava

Che poi anche loro magari occasionalmente si mescolino (geneticamente) con gli altri passeri innominabili, questa, per quanto fondata, è una considerazione che teniamo in sospeso per future occasioni. Al momento, vi proponiamo il primo quiz del mese (non l’unico stavolta). Alternativo rispetto al solito, potrebbe venirci voglia di darvi un aiutino prima della fine (se portate pazienza ed attenzione…). Vi chiediamo di trovare il nido della Passera mattugia nascosto in questo scatto. Una settimana di tempo per le risposte.

 

Quiz 1 - Trova il nido della Passera mattugia

Torniamo a noi. Merli, Cornacchie, Passeri. Abbiamo involontariamente elencato alcune delle specie “più comuni” presenti sul nostro territorio confermando la loro attività riproduttiva nel mese di luglio. Tra le altre estremamente diffuse possiamo dire che le Capinere sono ancora in canto (a fine luglio) e la domanda che ci facciamo è “Perché lo fanno?” con la consapevolezza che gli esseri viventi (uomo escluso) hanno motivazioni (generalmente) profonde per ogni comportamento. E gli altri passeriformi? Potreste dirci “Chiaro, le specie comuni e diffuse sono le più numerose, sicuramente qualche individuo si sarà attardato e voi state testimoniando la sua pigrizia”. Vero. Potenzialmente. Proviamo a scegliere una specie (sempre più) scarsa, rara, per non dire prossima all’estinzione in FVG, per motivi climatici e non solo. Conoscete il Fringuello alpino? E’ una specie di passero dalle ali bianche che vive sulla cima delle montagne. Poche coppie in FVG, localizzate in siti non sempre facilmente accessibili. A luglio cosa fanno? Eh, niente, allevano la prole.

 

Fringuello alpino adulto con imbeccata

Fringuello alpino adulto con giovinastro

Fringuello alpino giovinastro impaziente di crescere


“Sì, facile, in cima alle montagne. Prima fa freddo, per forza lo fanno in luglio”. Vero, verissimo. Prima fa freddo. A giugno c’erano quasi quaranta gradi. Fa freddo. L'unico modo per rinfrescarsi veramente era appostarsi lungo i corsi d'acqua. Vuoi vedere che, a differenza di quanto si pensi, anche i Merli acquaioli in luglio continuano a darsi da fare? O loro hanno davvero chiuso le saracinesche sulle attività familiari? 

Il Merlo acquaiolo ha davvero chiuso baracca? - Foto di Paolo Utmar


Ma va bene, dai, spostiamoci a valle, nei boschi. Vi va bene? Vediamo cosa fanno (a titolo di esempio) le Cince dal ciuffo, i Crocieri, i Prispoloni, i Pettirossi, i Tordi bottacci (che si atteggiano a Merli nei richiami allarmati perché il loro giovinastro è nascosto a pochi metri)? Boh, pare siano tutti intenti a nidificare...

 

Cincia dal ciuffo con imbeccata - Foto di Stefano Sava

Crociere adulto con giovinastro - Foto di Stefano Sava

Prispolone con imbeccata

Pettirosso pullastro sperduto

Tordo bottaccio gracidante (vedi video)


“Il bosco è fresco! E’ chiaro che in luglio le specie sono ancora attive!”. Ok, niente da dire. Il bosco è fresco. Gli uccelli lo sanno, è vero.

 

Usignolo del Giappone nel fresco del bosco

Rigogolo nel fresco del bosco - Foto di Stefano Sava

Per quello ogni tanto alcune specie compaiono inaspettatamente nei boschi planiziali, in luglio. Perché fa fresco. Mica per altri intenti. Ditelo alla Cincia bigia di Cervignano del Friuli (Ud).

 

Cincia bigia di estrema pianura - Foto di Bruno Delbianco

Dove volete che andiamo a cercare, vicino alle case? Nei sottotetti? Nella legnaia? Troveremo sicuramente qualcuno che ha individuato il posto adatto per trascorrere il mese di luglio dedicandosi alle sue attività domestiche.

 

L'intimità dei Balestrucci - Foto di Stefano Sava

Rondini montane con fame! - Foto di Bruno Delbianco

Codirosso spazzacamino con pappa - Foto di Marta Trombetta

Qui potremmo ritagliarci lo spazio per un secondo quiz mensile, ma siamo generosi e vi forniremo contestualmente la risposta. Ci sono alcune creature alate che tutti sappiamo riconoscere immediatamente. Per vari motivi. La Rondine è sicuramente una di quelle. Aggraziata, leggiadra, docile, confidente. La riconosciamo facilmente quando vola agile e delicata a poca distanza da noi.

 

Rondini - Foto di Stefano Sava

La riconosciamo quando la osserviamo posata, a pochi metri, mentre ci guarda con quegli occhi pieni di speranza.

 

Rondine fiduciosa

La riconosciamo quando… no, io no, davvero no. Quando è tutta bagnata dalla burrasca e precipita nel nostro giardino trasformandosi in un mostriciattolo informe. Io non la riconosco, lo confesso davanti a tutti. Davvero non ho capito che fosse una rondine. E non sto scherzando.

 

Mostriciattolo bagnato detto "Rondine"

“Eh, certo, vicino alle case si crea un microclima adatto alla sopravvivenza di alcune specie che trovano da sfamarsi anche in piena estate. E’ un esempio che non regge.” Giusto, il microclima vicino alle case. Giusto. A questo punto verrebbero in mente alcuni luoghi particolarmente assolati, caldi e inospitali per il mese di luglio. Per esempio il Carso. Talmente caldo che due anni fa è bruciato in buona percentuale, tutto in una volta. E nelle zone ancora bruciate che piano piano tornano a vivere, gli uccelli cosa fanno in luglio? Mah, a dire il vero, nidificano. Così ci dicono gli Zigoli muciatti (ma non solo loro).

 

Zigolo muciatto carsolino

Oppure, i magredi del pordenonese. Avete mai provato ad esplorarli in luglio? Nelle giornate di sole in qualsiasi stagione dell’anno ci si perde. In luglio nessuno è tornato indietro per raccontarci cosa succeda davvero. Ma al margine dei magredi, gli uccelli, sempre loro, si ostinano a nidificare. In luglio.

 

Strillozzo con imbeccata - Foto di Simone Scognamiglio

E in laguna? “Seee, in laguna c’è l’acqua, fa fresco!”. Fresco davvero. Siete mai stati in laguna in barca in luglio? E’ l’unico posto dove sono riuscito ad ustionarmi. E anche qui, i passeriformi cosa fanno, in luglio? Non ve lo dico, tanto non ha senso.

 

Cannareccione - Foto di Simone Scognamiglio

“E comunque stai generalizzando. Hai citato singoli esempi di passeriformi. Mica vale per tutti”. Giusto, giustissimo. Mai generalizzare. Come quel discorso sul destino imperscrutabile dei rondoni. Che se ne sono andati. Ma se ne sono andati davvero? Due parole, solo due. A luglio la maggior parte delle coppie di rondoni (comuni) completa il suo percorso riproduttivo nei siti di nidificazione. Chi prima chi dopo (qualcuno sfora oltre la fine di luglio). Mano a mano che finiscono le attività riproduttive i rondoni (adulti e giovani) si allontanano dai siti riproduttivi, che in genere si trovano all’interno di siti abitati dagli esseri umani, che siano centri urbani o periferie, paesi o case isolate. “Si allontanano” ma non “se ne vanno”. O meglio, “se ne vanno dai siti di nidificazione in cui siamo abituati ad osservarli, anche in gran numero” e, in questi siti, non li vediamo più. Ma “se ne vanno” davvero? O semplicemente “si spostano” perché non hanno più motivo di frequentare i siti di nidificazione, perché per alimentarsi trovano ambienti più adatti, sopra i campi, sopra i monti, altissimi nel cielo, spinti dalle perturbazioni? A luglio (e poi ad agosto, sebbene sempre in numeri minori) se li cercate (lontani da dove siete abituati ad osservarli) i rondoni (comuni) continuerete a trovarli. A decine, a centinaia (forse a migliaia?). Insieme alle rondini e ai balestrucci. E mentre li osservate, volare come razzi, in caccia o semplicemente per il gusto di farlo, vi risuoneranno nella testa le parole “se ne sono andati”. E vi domanderete se quello che state osservando è una visione o se, vicino alla frase “se ne sono andati”, è forse il caso di aggiungere “ma de che?”. Per altro, se i rondoni che state osservando sono completamente scuri, senza lunettature palesi sul corpo, senza contrasti evidenti, senza gola chiara, versi particolari o altri elementi rilevanti… per quanto sia davvero fondamentale approfondire sempre l’osservazione (questo è indiscutibile), non è che ci siano motivi espliciti per considerarli “pallidi”. Va ribadito, ancora una volta, che è fondamentale approfondire sempre le osservazioni, perché potreste sempre accorgervi che uno di loro ha il groppone bianco…

 

Rondone del Pacifico / codaforcuta - Foto di Paolo Zonta

Rondone del Pacifico / codaforcuta - Foto di Paolo Zonta

Ci siamo lasciati trascinare altrove dai rondoni, verso cieli sperduti e universi lontani. Torniamo con i piedi per terra. O meglio. Nella sabbia. Eravamo arrivati a cercare esempi di specie che si riproducono nel mese di luglio. Con i piedi nella sabbia ce ne viene in mente una. Un nostro caro amico. Il Fratino. Quest’anno nella Spiaggia del Fratino di Lignano Sabbiadoro (Ud) la stagione riproduttiva si è conclusa proprio a luglio. Come è andata? Sulla base dei dati oggettivi e documentati un briciolo meglio di quella del 2024 (ma decisamente peggio delle due precedenti 2022-2023). Le variabili che ogni anno influiscono su questo delicato equilibrio sono tante. Anche quest’anno abbiamo imparato qualcosa di nuovo. Ci sarà utile per il futuro? Difficile dirlo…

 

Nuove amicizie tardive tra Fratini...

Fratini 2025 - Uno & Due

Fratini 2025 - Tre!

Qualche altro giovinastro ancora si aggira furtivo per la spiaggia, al sicuro all’interno delle recinzioni, dove, sull’onda delle mode estive, pare essersi interessato ad un particolare sport… mentre i genitori accolgono i nuovi ospiti giunti in vacanza sulla spiaggia.

 

Pullastro di Corriere piccolo ssp. sinnerii

Corriere piccolo & Gambecchio (in spalla) comune


Visto che ci siamo allora, apriamo il complicato capitolo dedicato ai limicoli.

 

Occhione - Disegno di Elia Cristoforetti

Pavoncella - Disegno di Elia Cristoforetti

Alcuni di loro, come i Fratini e i Corrieri piccoli, continuano a dedicarsi allo svezzamento dei loro pullastri.

 

Cavalieri d'Italia crescono - Foto di Bruno Delbianco

Beccaccia di mare protettiva - Foto di Bruno Delbianco

Altri non sapremo mai chiaramente che decisioni hanno preso in questi mesi, perché se è vero che in alcuni siti notoriamente si riproducono, in altri approfittano della confusione creata dai loro consimili migratori per mescolare le carte e nasconderci le loro reali intenzioni. Questo vale, per esempio, per i Piri piri piccoli nelle località prossime a laguna e costa.

 

Trenino di Piri piri piccoli - Foto di Simone Scognamiglio

I dubbi del Piro piro piccolo - Foto di Stefano Sava

Vale, indicativamente, anche per altre specie, come la Pettegola. Che nel mese di luglio ha deciso di adottare una strategia innovativa per ingannare l’osservatore. Ha deciso di mimetizzarsi da Totano zampegialle. E, in alcuni casi, ci riesce perfettamente.

 

Pettegola ssp. zampegialle - Foto di Angelo Formentin

Poi ci sono gli altri. Quelli che vagano per settimane senza scopo (solo ai nostri occhi, come abbiamo già detto) per la laguna.

 

Pittime minori andando di qua - Foto di Angelo Formentin

Pittime minori andando di là - Foto di Angelo Formentin

Quelli che si fermano, partono, arrivano, tornano.

 

Pantana sempre io sempre qui? - Foto di Simone Scognamiglio

Piro piro culbianco & boschereccio pazzerelli - Foto di Simone Scognamiglio

Beccaccino, sono tornato! - Foto di Bruno Dentesani

E quelli che potremmo proporvi per un altro quiz mensile, all’interno del capitolo “Tringhe dell’altro mondo”. Ma stavolta sarebbe (troppo) impegnativo. Perché potremmo farvi vedere delle foto e chiedervi di indovinare la specie. Quanti di voi sarebbero in grado di rispondere “Patamarilla mayor (Tringa melanoleuca)”? Io no di certo.

 

Tringa dell'altro mondo - Foto di Fabrizio Florit

Tringa dell'altro mondo - Foto di Fabrizio Florit

Tringa dell'altro mondo - Foto di Fabrizio Florit

Proviamo con un quiz più facile. Alternativo anche stavolta. Trova l’intruso (a 1850m di quota).

 

Quiz 2 - Trova l'intruso

Restando in tema di quota e di trova l’intruso, ci prendiamo una pausa per quattro chiacchiere, un battibecco e una mezza rissa.

 

Selfie con le Marmotte chiacchierone

Marmotta chiacchierona io?

Marmotta fischia! - Foto di Stefano Sava


“Non approfittare per cambiare discorso. Stai svicolando e adducendo scuse puerili per non motivare le tue affermazioni”. Addirittura. Veramente sono solo un pigrone. Un passo alla volta, ricominciamo a scendere.

 

Chi è più Orso di noi? - Foto di Stefano Sava

Siamo di nuovo nel bosco, in quota, dove avete detto che fa fresco. Quindi non ci meravigliamo di trovare una specie (un tempo) decisamente rara e sfuggente intenta (in varie località talvolta inaspettate) a soddisfare le richieste delle nuove generazioni. Quel misterioso Picchio tridattilo che sembra sfruttare le attuali problematiche degli abeti rossi per conquistare terreno, almeno fino a quando gli abeti rossi non verranno interamente cancellati dalla faccia della terra per motivazioni irrimediabilmente economiche.

 

Picchio tridattilo qui - Foto di Stefano Sava

Picchio tridattilo là - Foto di Stefano Sava

Picchio tridattilo con imbeccata - Foto di Stefano Sava

Picchio tridattilo ritratto di famiglia - Foto di Stefano Sava

Poco più a valle, sempre nel fresco bosco, ma stavolta tra le querce, un altro picchio si sta meritando l’aggettivo “infestante”. E’ quel Picchio rosso mezzano che fino ad una quindicina di anni fa era considerato “accidentale” con osservazioni storiche datate di secoli e che oggi è stanziale, svernante, nidificante regolare in almeno tre provincie su quattro del FVG con un areale in netta espansione, incluse le aree in cui si progetta di rinfrescare ulteriormente il bosco con un impianto di Pale Eoliche…

 

Picchio rosso mezzano - Foto di Stefano Sava

Picchio (ancora poco) rosso mezzano

A proposito di “infestante”, Massimo (Bozza) ci suggerisce di tenere gli occhi aperti su una specie (che nelle sue zone pare abbia raggiunto localmente la concentrazione di una coppia per chilometro quadrato), che in luglio (stranamente?) è nel pieno delle sue attività riproduttivo – domestiche. La specie probabilmente la conoscete, perché i suoi colori sono talmente attraenti da stuzzicare orde di tormentatori al fine di ottenere uno scatto da applausi. Come fanno? Non ci riguarda. Noi ci teniamo a sottolineare per l’ennesima volta che una foto al nido, come quella qui sotto, non crea alcun disturbo alla specie, mentre una foto (anche non al nido) realizzata con altri intenti e altre modalità, da professionisti e non, può compromettere irrimediabilmente il successo riproduttivo di quella coppia.

 

Ghiandaia marina al nido (si fa per dire) - Foto di Bruno Delbianco

La specie in questione è la Ghiandaia marina, alla quale dedichiamo l’approfondimento di Ivano (Candon) che localmente ci conferma quanto ipotizzato da Massimo.

Questa foto di ghiandaia marina è stata scattata lungo il Tagliamento a Spilimbergo il 20 luglio. Una curiosità in merito alla Ghiandaia marina nello spilimberghese. Negli anni successivi alla nidificazione del luglio 2020 la specie è stata vista varie volte nelle zone prative e arborate, in sponda destra orografica, lungo l’asta del fiume fra Valeriano e Spilimbergo. Si trattava di singoli soggetti che apparentemente non si fermavano nella stessa zona per più di qualche giorno. Eppure, nel luglio del 2024, in una zona di prati a sfalcio con sieponi, una coppia ha nidificato con successo (28 luglio: adulti in piena attività di imbeccate ai piccoli). Nel luglio di quest’anno, una coppia (la stessa?) ha nidificato nello stesso foro di picchio della coppia del 2024 (17 luglio: adulti in piena attività di imbeccate ai piccoli). Il 12 luglio di quest’anno, a circa 920 m. in linea d’aria a SSE di tale nido, in una zona golenale con prati magri, arbusti e alberi, mi sono accorto casualmente della presenza di un secondo nido, con adulti in piena attività di imbeccate ai piccoli. Entrambi i nidi sono situati all’interno della ZSC - Greto del Tagliamento.”

 

Ghiandaia marina con imbeccata - Foto di Ivano Candon

E avanti allora, chi ci manca ancora? I rapaci? Ecco, per quanto riguarda i rapaci, nonostante luglio sia un mese caldo anche per loro, ci limiteremo a fornirvi foto di alcuni di loro estrapolate dal contesto riproduttivo, lontane da siti sensibili.

 

Lo smarrimento dello Sparviere

Lodolaio sulla difensiva - Foto di Bruno Delbianco

Falco di palude - Foto di Simone Scognamiglio

Bianco Biancone - Foto di Marta Trombeta

Tranne che per il Falco cuculo. In questo caso questa foto esprime un nostro desiderio. Di trovarlo in FVG in questo atteggiamento. Con adulto disponibile nei confronti del goffo giovane (che, spoiler che non vi mostriamo, si lascerà sfuggire la preda. Grazie a Paolo Martinelli per la sequenza!).

 

Falchi cuculo - Altrove - Foto di Paolo Martinelli

Poi, vediamo, ci sarebbero i galliformi. I galliformi. Cosa fanno a luglio? Quelli alpini sono intenti a crescere la prole. Ecco, più o meno. Lo facevano fino a qualche anno fa. Adesso sempre meno, fino a quando non lo faranno più, del tutto. Giusto le Coturnici potrebbero riservarci ancora qualche sorpresa.

 

Coturnice petto in fuori - Foto di Luca Rossi

Coturnice & pullastro - Foto di Luca Rossi

Che altri galliformi ci sono? I pollastri di pianura? Quei Fagiani che nemmeno sanno quale sia la loro vera natura e quali siano le strade da percorrere, abituati come sono a razzolare in mezzo alle aie?

 

Fagiano comune versione brutto anatroccolo

O dobbiamo cominciare a preoccuparci anche per le “Galline in fuga”, in un universo in cui l’animazione si confonde con la realtà?

 

Galline in fuga - Ambientazione

Galline in fuga - neanche una piega

“Le galline fanno l’uovo tutto l’anno e i pulcini nemmeno nascono. Ci stai prendendo in giro”. D’accordo, la faccio finita. Evidentemente ci ho provato ma ho fatto un buco nell’acqua, come tutte le specie che trovate qui sotto. Un buco nell’acqua o prossimo alla sponda. Un buco in un tronco. Un buco in mezzo a stecchi e rami. Un buco in mezzo alle alghe. Un buco dove deporre le loro uova.

 

Smerghi maggiori - Foto di Marta Trombetta

Cigni reali invadono il mondo

Svassi maggiori - Foto di Simone Scognamiglio

La casa delle Gallinelle d'acqua- Foto di Marta Trombetta

Folaga invade il campo visivo - Foto di Simone Scognamiglio

Acqua dolce o salata poco importa. Buchi nell’acqua (o vicino) si possono fare ovunque.

 

Sterne comuni sempre affamate - Foto di Stefano Sava

Qualcuno di questi ospiti sicuramente ha fatto un buco nell’acqua altrove. Non ci aspettiamo che tutti si siano accovacciati comodamente a trascorrere la loro intima Stagione Calda in FVG.

 

Gabbianello - Foto di Bruno Delbianco

Per la presenza di alcuni di loro, anzi, potremmo addirittura meravigliarci. Intanto perché comunque tendono a nascondersi. E ci riescono discretamente. Anche in questo caso avremmo potuto proporvi un quiz.

 

Chi si nasconde dietro la briccola?

Un aneddoto, all’apparenza banale, ma curioso. Lo Zafferano in FVG in luglio viene segnalato in modo sporadico. Su ornitho.it, in tutto il periodo registrato, sono stati inseriti soltanto 4 dati. Casualità vuole che i primi 3 si riferiscano a soggetti osservati tutti in data 5 luglio a distanza di circa dieci anni tra loro: 5 luglio 2000, 5 luglio 2010, 5 luglio 2022. Davvero abitudinari questi Zafferani (o questi segnalatori di Zafferano). L’osservazione in foto è la prima per il mese di luglio inserita su ornitho.it in FVG relativa ad una giornata differente.

 

Zafferano & Spigolature ornitiche

E’ vero, ci divertiamo con poco. E posso confermarvelo, con le immagini qui sotto. Che vi spiegano il motivo per cui questa goffa creatura bianca si chiama “Guardabuoi” (nel video, l’impassibilità dell’animale “guardato” è a dir poco disarmante).

 

Il mio nome è Guardabuoi, Airone Guardabuoi


“Sempre a svicolare. E degli ardeidi di luglio cosa ci dici?”. Vi dico che tra luglio e agosto le Garzaie FVG 2025 gradualmente si svuoteranno e tireremo le somme di quanto siamo stati in grado di testimoniare.

 

Quante Nitticore hanno scelto il FVG? - Foto di Simone Scognamiglio

Perché, a questo proposito, ci sarebbero altri “miti” da affrontare e/o sfatare (?) (l’estinzione di pesci, anfibi e rettili imputata a determinate specie, piuttosto che alla gestione ambientale nel suo complesso generale…).

 

Lucertola muraiola - Foto di Paolo Zonta

Si fa presto a dire rana - primo modulo - Foto di Stefano Sava

Si fa presto a dire rana - secondo modulo - Foto di Stefano Sava

Si fa presto a dire trota fario - Foto di Stefano Sava

Alla stregua della “scomparsa” dei caprioli in contesto montano…

 

Capriolo vanesio - Foto di Bruno Delbianco

Capriolo mangione

Mentre altre specie, pur prese di mira e bombardate, continuano a proliferare (a luglio, anche loro).

 

Cinghiali in offerta - Foto di Bruno Delbianco

E anche stavolta ci siamo dilungati troppo a lungo. La pausa di riflessione si è protratta fino a tardi. E’ ora di ritirarci nei nostri nascondigli per trascorrere la notte. O viceversa? Forse è ora di uscire, tra un temporale e l’altro, e conquistare nuove terre, nuove città, avamposti dove fino ad oggi eravamo creature sconosciute.

 

L'ombra del drago - Foto di Paolo Zonta

Geco in gita a Codroipo - Foto di Paolo Zonta

Geco in gita a Codroipo - Foto di Paolo Zonta

Geco nascondino - Foto di Stefano Sava

Siamo al preludio di questo movimento di conquista (magari non solo da parte dei gechi). I primi movimenti migratori si fanno notare (con creature al limite dell’aberrazione cromatica).

 

Canapino sbiadito - Foto di Stefano Sava

Parleremo di questo nel mese di Agosto? Non lo sappiamo ancora. Ci piacerebbe, ma sicuramente avremo bisogno di un aiutino (dal cielo e dall’universo dei migratori) per farlo. Un aiutino che possiamo anticiparvi ora, nel nostro piccolo, se capite cosa (quizzo) intendiamo.

 

Per chi ha chiesto un aiutino - Dettaglio Quiz 1

 

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