...osservazioni e racconti sugli uccelli dal Nord Est d'Italia (e non solo)...
martedì 31 dicembre 2024
Resoconto Mensile Tringa - Dicembre 2024
Il
nostro compito è quello di raccontarvi delle storie. Lo facciamo ormai da
tempo. Negli anni, è vero, abbiamo provato ad assumere ruoli diversi ed abbiamo
puntualmente fallito. Abbiamo tentato più volte di indossare i panni dei
paladini delle cause perse, di valorizzare l’entusiasmo della condivisione,
dell’importanza della testimonianza scientifica oggettivata, della rinuncia all’importanza
personale, alla manie di controllo e di protagonismo. Abbiamo provato a dare il
nostro contributo alla crescita della conoscenza puntellandolo sulla
consapevolezza che più si avanza nel mondo della comprensione e più ci si rende
conto, umilmente, di essere impreparati, senza forzare gli altri, per altro, a
fare loro queste considerazioni, ma cercando di lanciare (maliziosi?) segnali e
di proporre esempi sempre nuovi. Non era nostro intento convincere nessuno,
semplicemente ci siamo proposti di indicare una via alternativa. Tutto questo,
come detto, è stato vano. Quotidianamente viviamo esperienze (malinconiche, a
volte mortificanti) che ce lo confermano. E allora ci rassegniamo disarmati ad
accettare con un sorriso il nostro destino. Quello di raccontarvi delle storie.
Storie strabilianti quasi al limite del fantasioso (eppure tutte adeguatamente
documentate) delle quali non saremo volutamente noi i veri protagonisti. Attraverso
le nostre parole, davanti ai vostri occhi saranno sempre e solo loro a danzare,
i meravigliosi ed imprevedibili folletti che (ancora per quanto?) popolano il
nostro fragile Pianeta.
Le mille e una storia del Piovanello violetto
Sono
trascorsi sei anni interi da quando abbiamo iniziato a raccontarvi queste
storie. Nel tempo ci siamo trasformati, inevitabilmente. Ai tempi eravamo più
giovani e spensierati, sicuramente. Ma facciamo il possibile per conservare quel
(goliardico?) sorriso che ci consente di accettare la frustrazione altrui come
se fosse uno sprone ad impegnarci ancora di più. Un sorriso in grado di
trasformare anche le nostre (brutte) facce e caricarci per ogni nuova avventura
esplorativa.
Ospiti paganti - Foto d'epoca di Tommaso Zamò
Scettro di Bambù - Foto d'epoca di Tommaso Zamò
(Per
questo mese, tra l’altro, ve ne avevamo già dato brillantemente una prova)
Ma
non avevamo appena detto che sul palco ci sarebbero stati altri protagonisti al
posto nostro? Ecco, allora chiudiamo questa breve parentesi, allontaniamoci dal
proscenio, gradualmente, facciamo calare il sipario sulla nostra presenza e
rendiamola impercettibile, allontanandoci silenziosi quanto più possibile ci è
permesso (dalle disavventure quotidiane).
Spettatori e Gru (trovale tu!)
Lontano, sempre più lontano - Foto di Paolo Zonta
Vicino, sempre più vicino
Immergiamoci
nel paesaggio, nei colori dell’alba, del cielo, dell’acqua, del vento, della
neve.
Alba violetta in Spiaggia del Fratino
Tra cielo e laguna - Foto di Paolo Zonta
Mistero liquido - Foto di Tommaso Zamò
Il racconto del vento - Foto di Paolo Zonta
Tracce di neve - Foto di Paolo Zonta
Tutta un'altra saggezza - Foto di Paolo Zonta
E
cominciamo a percepire il movimento, prima lontano, impalpabile, distante, poi via
via più intenso e denso, ravvicinato e rumoroso, quasi a sovrastarci.
Il disegno delle Avocette - Foto di Paolo Zonta
Pancia bianca del Piovanelli pancianera - Foto di Paolo Zonta
Il riflesso dei Pivieri dorati - Foto di Paolo Zonta
Diventare Gru - Foto di Paolo Zonta
Lasciamo
che il movimento diventi parte di noi, mescoliamoci allo stormo, piccoli
intrusi, ospiti intrufolati nella mischia. (Video di Paolo Zonta)
Intruso nello stormo dei Piovanelli pancianera - Foto di Paolo Zonta
Intruso nello stormo dei Piovanelli pancianera - Foto di Paolo Zonta
Aspetta,
lasciami controllare un attimo più da vicino.
Intruso nella mischia dei Piovanelli pancianera - Foto di Paolo Zonta
Intruso nella mischia dei Piovanelli pancianera - Foto di Paolo Zonta
Intruso nella mischia dei Piovanelli pancianera - Foto di Flavio Consonni
Ma non sono io quello! Chi ha preso il mio posto nello stormo? Che sia il
protagonista di una delle storie di cui stavamo parlando? Potrebbe essere lui,
davvero. Una sagoma grassoccia e panciuta, smaliziata di bianco e punteggiata
di scuro, con uno spregiudicato color arancio a far da contrappeso alle
estremità. Una sola perplessità, cosa ci ha spinto a chiamarlo VIOLETTO?
La baldanza del Piovanello violetto
Impiglio d'alghe per il Piovanello violetto
Piro piro piccolo vs Piovanello violetto, ultima sfida
Insieme a lui all’alba sulla spiaggia sono in molti ad attendere che il sole prenda
forza.
E due. Piovanello violetto & Piovanello tridattilo
E tre. Piovanello violetto & Fratino & Piovanello tridattilo
E quattro. Piovanello violetto, Fratino, Piovanello tridattilo e pancianera
Sulla
spiaggia. Un pochino troppo generica come definizione questa. Ci tocca dirvelo.
Proprio su QUELLA spiaggia. Su quella SPIAGGIA DEL FRATINO di Lignano
Sabbiadoro (Ud) di cui siamo diventati sostenitori da diversi anni.
Su
quella spiaggia che continua a regalarci preziose sorprese, nonostante la
presenza (non sempre benevola e talvolta insensibile) dell’uomo (anche di chi,
a parole, racconta storie non dissimili alle nostre).
L'intruso siamo noi - Foto di Paolo Zonta
Respiriamo
a fondo e sorridiamo. La Spiaggia del Fratino resiste. Ed anche i Fratini. Un
ospite ungherese la frequenta ormai da un paio di mesi.
Il nostro amico ungherese, Fratino E7
Non
è l’unico “Signore degli anelli” presente nei dintorni (con un grazie ad Adriano Talamelli per l'aiuto). Una stravagante PITTIMA
REALE finlandese ha deciso (a dispetto delle previsioni che vorrebbero presenti
soltanto le consorelle minori) di trascorrere da noi (insieme a due compagne)
le sue vacanze invernali (almeno per il momento).
Pittima reale finlandese M80
Per
andare a trovarla ci tocca abbandonare (già con una lieve nostalgia) la
Spiaggia del Fratino e spostarci lungo l’argine della laguna. Mentre scrutiamo
le sabbie mobili che lentamente emergono dalla marea, l’occhio rimbalza su un
colore giallo sgargiante. Vorremmo inizialmente convincerci che si tratta di un
bel colore arancio sbiadito. Eppure no. E’ giallo e resta giallo. Come lo
scatto di un flash (back) ci torna alla memoria il sole di
agosto, nello stesso identico punto in cui ci troviamo. Un sole di agosto
calante che ci ha fatto sobbalzare mentre illuminava quel colore giallo. E ci
risiamo. Il nostro straordinario amico dalle ZAMPEGIALLE è tornato ad Aprilia
Marittima (Ud) puntualissimo per augurarci buon Natale!
Pantana e Totano zampegialle minore - Foto di Paolo Zonta
Pantana e Totano zampegialle minore - Foto di Paolo Zonta
Pantana e Totano zampegialle minore - Foto di Flavio Consonni
Pettegola e Totano zampegialle minore
Totano zampegialle minore natalizio
Totano zampegialle minore natalizio
Totano zampegialle minore natalizio
Con il sorriso negli occhi ricominciamo la nostra ricerca della stravagante
pittima. O era uno stravagante beccaccino? Forse era uno stravagante beccaccino
grigio, mi sto confondendo. Aspetta che chiedo a Renato (Castellani) che se ne
sta appostato davanti alla RNR Valle Grotari (Ud) a spiarlo. “Sì, ti confermo,
è uno stravagante beccaccino grigio. Mi azzarderei a chiamarlo con un altro
nome. Per l’occasione lo chiamerei LIMNODROMO PETTOROSSICCIO”.
Trova il Limnodromo pettorossiccio - Foto di Flavio Consonni
Sul
serio, ci mettiamo un paio di giorni per riprenderci dal colpo. All’inizio ci
tocca impegnarci a fondo e studiare i dettagli. Non vorremmo che il nome
proprio fosse un azzardo. Ma con l’aiuto di molti (dal Giuss ad Andrea Corso,
da OJ ai fratelli Nava e a Francesco Di Pietra) i dettagli spuntano fuori. Il
becco sproporzionatamente lungo che si incurva leggermente solo vicino alla
punta, il sopracciglio lineare e marcato, la gobba… e soprattutto quel bianco sotto
l’ala.
Studiando il Limnodromo pettorossiccio
Studiando il Limnodromo pettorossiccio
Studiando il Limnodromo pettorossiccio
Studiando il Limnodromo pettorossiccio
Ecco, nonostante la distanza della documentazione, ci convinciamo che quel nome
proprio se lo meriti tutto. In molti lo cercheranno, alcuni lo ritroveranno
sperduto in mezzo alla laguna. A tratti avrà dato forse l’impressione di
zoppicare, ma è un’impressione che nel tempo ha perso forma e la sua camminata
spavalda è tornata alla sua rozza eleganza (Video di Paolo Zonta)
Non è che stiamo un pochino esagerando con queste storie al limite estremo del
fantasioso? Stiamo forse trascurando oltremodo gli altri piccoli ospiti
limicoleschi della laguna e dei suoi prossimi dintorni?
Beccaccino (non stravagante & grigio) - Foto di Tommaso Zamò
Chiurlo maggiore impettito & Pantana - Foto di Bruno Delbianco
Pivieri dorati sparsi - Foto di Bruno Delbianco
Forse
sì, forse sì davvero. Tanto che alcuni di loro, inaspettatamente, decidono di
farsi strada davanti a noi nei posti più impensati, nei giorni più impensati,
nei momenti più impensati. Meravigliosi ospiti della notte si presentano sulla
nostra strada (di montagna) in pieno giorno per dirci “Ci siamo anche noi. E
siamo meravigliosi. Altro che scherzi”.
Sulla strada della Beccaccia
La Beccaccia, la Regina della Strada
Meravigliosi
davvero. Da restare senza parole. Sono in molti a pensarlo. Alcuni anche oltre
quella che noi chiamiamo vita.
Beccaccia oltre la vita - Foto di Matteo Skodler
Respiriamo,
ancora una volta. E cerchiamo di capire se, per questo mese, siamo capaci di
raccontare storie che non abbiano per protagonisti soltanto i limicoli. Ormai
che siamo tra i monti proviamo a dare un’occhiata intorno. Silenzio. Molto
silenzio davvero. E pochi solitari ospiti.
Picchio cenerino nascondino - Foto di Paolo Zonta
Nocciolaia scompigliata
Gracchio alpino di vedetta - Foto di Paolo Zonta
Cincia bigia pensierosa - Foto di Paolo Zonta
Rampichino alpestre dubbioso
Picchio muraiolo sfarfallante - Foto di Flavio Consonni
Picchio muraiolo sfarfallante - Foto di Flavio Consonni
In
mezzo alla neve tuttavia qualche intruso ci ricorda che forse l’acqua è ancora
fonte di vita.
Merlo acquaiolo canterino
Il Totem Martin pescatore e la neve
Allora
scendiamo dai monti e torniamo in laguna e sulla costa e vediamo cosa questi territori
hanno ancora in serbo per noi.
L'isola degli Ibis sacri alla laguna
Ecco,
non tutti i presenti ricevono la medesima ospitalità. Diciamo che lo
sgranocchiatore di gamberi della Louisiana non risplende come la piccola OCA
(COLLOROSSO) di porcellana.
Ibis sacro e Gambero della Louisiana- Foto di Silvano Candotto
La porcellana dell'Oca collorosso - Foto di Flavio Consonni
A volte però sono proprio le comparse all’apparenza più banali che ci strappano
un altro sorriso (vai tu a trovare una CANAPIGLIA in pieno inverno a Trieste).
Canapiglia triestina mistomare - Foto di Stefano Sava
Al
suo cospetto, una femmina di ORCHETTO (che si gratta) le fa un baffo.
Orchetto marino scaramuccio - Foto di Stefano Sava
Ma
ancor di più, banale per banale, ce l’avete presente la RONDINE? Immagino di
sì, tutti quanti. E ce l’avete presente la RONDINE a DICEMBRE? Quanti di voi,
senza barare? Alzate la mano. Tu, che hai la mano alzata, chi saresti, SILVANO
CANDOTTO?
Una Rondine non fa primavera - Foto di Silvano Candotto
A
proposito di quiz e mani alzate, eccovene un paio per questo mese. Una
settimana per le risposte. E non copiate dal vicino.
Quiz 1 - Foto di Stefano Sava
Quiz 2 - Foto di Stefano Sava
Banalità (& rarità) e piccoli ospiti trascurati. Una categoria più delle altre. Questi nostri piccoli
passeriformi evanescenti. Solitari, sperduti, silenziosi. Quanto tempo ancora
prima che la loro assenza, in cielo e in terra, ci esploda nell’anima?
Zigolo golarossa - Foto di Niccolò Fagotto
Basettino - Foto di Pulotto
Pendolino - Foto di Flavio Consonni
Pendolino - Foto di Flavio Consonni
Occhiocotto - Foto di Bruno Delbianco
Peppole & Cardellino - Foto di Marta Trombetta
Beccamoschino delle mie brame
Saltimpalo impalato
Tordo sassello pigrone
Cesena in viaggio - Foto di Bruno Delbianco
Averla maggiore trasversale - Foto di Bruno Delbianco
Non vorrei essere il solito CORVO latore di pessime notizie, ma sono pochi, sempre
meno, quasi invisibili, tutt’altro che comuni. I piccoli passeriformi intendo,
ma nemmeno i CORVI se la passano bene (qui da noi in inverno quanto meno).
Ultimo viene il Corvo comune - Foto di Paolo Zonta
Di
chi sarà mai la responsabilità di tutto questo? Se volete possiamo dare la
colpa al GATTO. (Video di Bruno Dentesani)
Gatto selvatico udinese - Foto di Bruno Dentesani
Dirò
di più mi è capitato di sentir dire che il responsabile in molti casi è lo
SCOIATTOLO.
Diamine di uno Scoiattolo - Foto di Niccolò Fagotto
E
quei dannati rapaci. Anche loro. Inevitabilmente troppi e terribilmente nocivi.
Lodolaio invernale - Opera di Stefano Sava
Lodolaio invernale - Opera di Stefano Sava
Falco pellegrino unghie nel naso
Falco pellegrino unghie sulla preda - Foto di Flavio Consonni
Smeriglio e celeste - Foto di Flavio Consonni
Smeriglio e contorno - Foto di Bruno Delbianco
Il Gheppio e la Spiaggia del Fratino - Foto di Massimo Bozza
Albanella reale - Foto di Paolo Zonta
Poiana pagliaccio & Gazza - Foto di Bruno Delbianco
Ma
Poiana pagliaccio - Foto di Bruno Delbianco
Grifone in picchiata - Foto di Francesco La Rocca
Grifone & Corvo imperiale- Foto di Francesco La Rocca
Ma la verità è una sola. I responsabili siamo noi. Lo siamo sempre stati. E di questo
dobbiamo chiedere scusa. E lo facciamo, ancora una volta, a nostro modo.
Donandovi le nostre parole (insieme alle nostre brutte facce).
Cosa tramano i due birichini?
Con il resoconto riassuntivo del mese mettiamo tra i propositi del nuovo anno
la promessa di un regalo che permetta a tutti di ripercorrere le tappe di un
percorso chiamato “Anno 2024”…
E per salutarvi, vi dedichiamo una breve poesia di Paolo Zonta (erano le didascalie delle sue foto, ma hanno preso una forma alquanto melodica...)
"Dai monti ai mari con sagome nere cenerine.
Sfondo di monti con bestie dorate in mezzo a paludi dorate.
Lagune bianconere o a colori dal giallo al rossiccio al violetto.
Poi auto rosse in mezzo alla campagna.
Ma se non ci fossero i colori, il mondo come sarebbe??"
Grazie a tutti! E grazie al fotografo & poeta 😉
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