mercoledì 31 gennaio 2024

Resoconto Mensile Tringa - Gennaio 2024

Qualcosa bolle in pentola. Certo, è inverno, sarà la solita minestra riscaldata. In fondo, sono i giorni più freddi dell’anno questi, non ve ne siete accorti? Siamo proprio al culmine della Stagione Fredda, qualunque cosa questo voglia dire. Anche perché questa definizione, questa terminologia che abbiamo scelto di usare è frutto di un linguaggio fantasioso e bizzarro che si è preso la libertà di sguinzagliarsi (irrispettoso) dalle convenzioni ed esprimere concetti nuovi con parole inconsuete. Sospetto fortemente che questo sproloquio non abbia alcun senso, tranne ovviamente per la parte che riguarda la riflessione sul fatto che, comunque, questi siano i giorni più freddi dell’anno, indipendentemente dalle temperature reali, giusto? Perché bisogna pur restare ostinatamente fedeli alle tradizionali strategie, per quanto irragionevoli queste possano essere. Ad ogni modo, potrei darvi un suggerimento. Segnatevi questo nome. Tringa FVG. Lo conoscete? No? Pazienza, però potrebbe tornarvi utile, ma solo se siete umili e curiosi appassionati di avifauna…

 

Tringa FVG per tutte le Stagioni -  A cura di Marta Trombetta

Perché c’è ancora qualcuno, nel mondo qui fuori, che vaga speranzoso per sentieri sconosciuti ed inesplorati, concedendosi il tempo di sorprendersi per ogni repentino movimento tra i cespugli, per ogni sonorità imprevista, per ogni fortuito incontro con un inaspettato ospite e che, tuttavia, tornando a casa esausto e quasi sempre a mani vuote, conserva il cuore pieno di aspettativa per nuove avventure e si emoziona ugualmente se è stato il viaggio di altri intrepidi esploratori come lui, ovunque essi siano, a portarli ad incontrare creature improbabili (BERTA GRIGIA? ZIGOLO MASCHERATO? Quale sarà la prossima?) o a diventare BIRDER dell’anno…

 

Zigolo mascherato - Foto di Fabio Marcolin

Perché questo è lo spirito che dovrebbe animare la nostra passione, quella serenità in grado di riempirci l’animo per ogni conquista di uno qualsiasi dei nostri compagni di viaggio e di merende. E quando, dopo ore di peregrinazione in mezzo ai campi deserti, giunti allo stremo delle nostre forze, scorgeremo un piccolo folletto arrampicarsi sulle cannucce e tra tutte le più inverosimili creature che si materializzeranno nella nostra immaginazione prenderemo atto che si tratterà semplicemente di un MIGLIARINO DI PALUDE o di uno ZIGOLO NERO (per i più fortunati, di un PENDOLINO), ecco, noi, sfiniti, sorrideremo lo stesso.

 

Migliarini di palude - Foto di Matteo De Luca

Migliarino di palude - Foto di Matteo De Luca

Migliarino di palude - Foto di Marta Trombetta

Migliarino di palude - Foto di Stefano Sava

Zigolo nero - Foto di Stefano Sava

Pendolino - Foto di Stefano Sava

Pendolino - Foto di Bruno Delbianco

Sorrideremo, perché piccole forme di vita resistono a farci compagnia, nonostante la nostra ostilità nei loro confronti, e ad allietare, con la loro esistenza, le nostre giornate, talvolta con una confidenza estrema da spingerci a temere per la loro incolumità (considerata la nostra predisposizione a combinare malanni). Eppure, lo ZIGOLO DELLE NEVI (di Irene) è un emblema vivente della resilienza (e della tollerante indifferenza) di queste creature.

 

Zigolo delle nevi - Foto di Bruno Delbianco

Zigolo delle nevi - Foto di Bruno Delbianco

Zigolo delle nevi


Piccoli, minuscoli, fragili esserini si muovono inosservati in mezzo a ciò che resta della spoglia vegetazione, emettendo rari sibili a frequenze difficilmente percepibili dalle nostre orecchie, abituate ormai a suonerie mediatiche e rumorosità sociali. Individuare questi microscopici esserini e dar loro il giusto nome, ecco cosa ancora ci diverte e ci appassiona. Per esempio, loro sono MARTINO il PESCATORE e SPIONCELLO la spia, lui è SCRICCIOLO, lui è REGOLO, LUI è PICCOLO, LUI è SIBERIANO, LUI invece è amico di quel tizio straniero, quello HUME, conosci? (Invece lui nel video di Stefano Sava è OCCHIOCOTTO).

 

La strana coppia, Martin pescatore & Spioncello - Foto di Stefano Sava

Martin pescatore - Foto di Stefano Sava

Scricciolo - Foto di Bruno Delbianco

Scricciolo - Foto di Stefano Sava

Regolo - Foto di Stefano Sava

Luì piccolo & Luì siberiano - Foto di Silvano Candotto

Luì siberiano - Foto di Silvano Candotto

Luì siberiano - Foto di Paolo Utmar

Luì di Hume - Foto di Bruno Delbianco

Luì di Hume - Foto di Bruno Delbianco


E lui, di spalle, invece, chi è? Dai che è facile, una settimana per indovinare!

 

Foto Quiz - Gennaio 2024

Sordone - Soluzione Foto Quiz

A proposito di indovinare, a volte questa cosa di dare il nome giusto alle creature che si incontrano è un vero dramma. No, non stiamo parlando degli Zigoli di Carnevale (di quelli, a dire il vero, nemmeno ricordavamo l’esistenza). Diciamo che una delle categorie più impegnative è quella dei Gabbiani. Da un lato, se è vero che un pochino alla volta, negli anni, stiamo imparando a farci l’occhio sui GABBIANI REALI PONTICI (almeno su quelli che si manifestano in modo plateale), siamo ancora molto indietro su alcuni altri precisi gruppi. Le GAVINE, per esempio, restano regolarmente al di fuori della nostra portata (nonostante gli sforzi bibliografici), più che altro perché non si concedono alla nostra incapacità fotografica il tempo sufficiente per documentare tutti i caratteri utili per discriminare le “sottospecie”.

 

Gabbiano reale pontico

Gabbiano reale pontico & Gavina (ssp.)

Gavina - Foto di Bruno Delbianco

Se poi vi allontanate dalla costa (o se guardate lontano lontano con un cannocchiale), nelle condizioni di mare ideali, in mezzo alle GAVINE dovete stare attenti ad individuare altri imprevisti e graditi compagni di viaggio con zampe a tre dita, o creature rettiliformi che compaiono a pelo d’acqua…

 

Gabbiano tridattilo - Foto di Bruno Delbianco

Gabbiano tridattilo - Foto di Bruno Delbianco

Caretta caretta - Foto di Bruno Delbianco

Comunque, GAVINE a parte, può capitare tuttavia di essere protagonisti di situazioni ancor più imbarazzanti, con gabbiani di grossa taglia… La storia, in realtà, la conoscete già. Di quella volta che fotografando gabbiani all’imbrunire alla periferia di Udine, in mezzo alla folla mista di REALI, in mezzo ad infiltrati NORDICI, PONTICI e ZAFFERANI, quasi per caso alcune foto mettono a fuoco un soggetto (dalla taglia massiccia, ma che sul momento non si fa notare) dal piumaggio curiosamente ordinato. Questi scatti non sono particolarmente affascinanti e rischiano addirittura di andare persi, se non fosse per quella curiosità di apprendere, senza timore di apparire impreparati (perché la realtà della conoscenza è un continuo divenire e la convinzione di essere “già” arrivati è l’errore peggiore che un appassionato possa commettere), che spinge a condividere le foto con altri, con il pensiero che possa trattarsi di un GABBIANO REALE ingannevole che tuttavia potrebbe nascondere qualche segreto NORDICO? E allora si scopre (grazie ancora a Cristian Montevecchi, a Federico Fanesi, al Giuss, ad Alex Boldrini e a Menotti Passarella, ideatore ed amministratore del gruppo feisbuc Gulls – Gabbiani) che quello nelle foto è una bestiaccia imprevista, di quelle che a scoprirlo così ci si sente proprio in imbarazzo (non volevo offendere le capre quando ho detto che mi sono sentito come una di loro). Insomma, un MUGNAIACCIO in incognito nei campi di Udine, senza preavviso, che a scoprirlo così quasi quasi ci viene un pochino da ridere (da sorridere di sicuro)…

 

Mugnaiaccio

Mugnaiaccio tra la folla

Mugnaiaccio tra la folla

Sono queste le sorprese, piccole o grandi, che ci regalano sorrisi, piccoli o grandi. Non devono necessariamente essere animali fantastici ed improbabili, basta a volte che siano semplicemente bizzarri. A volte è sufficiente una anomalia del piumaggio, tipo quel colore più sbiadito, leucistico, isabellino, qualunque alterazione genetica ne sia alla base, a trasformare una PEPPOLA in un folletto delle nevi.

 

Peppola (delle nevi)

Peppola (delle nevi) e Zigolo nero

Se poi quell’anomalia del piumaggio la uniamo alla consapevolezza che nello stesso luogo per diversi anni di fila il soggetto che presenta queste aberrazioni si presenta puntualmente all’appello, allora a questi intriganti figuri possiamo anche azzardarci a dare un nome. Vi ricordate la POIANA PAGLIACCIO? E’ tornata anche quest’anno.

 

Poiana "Pagliaccio" - Foto di Bruno Delbianco

Insieme alle anomalie di piumaggio spesso viaggiano anche componenti genetiche di provenienza mista. Degli ZIGOLI (GOLAROSSA) ibridi abbiamo già parlato di recente, riguardo al Paperame, gennaio è solitamente il mese adatto per ritrovare sperduto da qualche parte qualcuno di questi promiscui individui…

 

Ibrido Moriglione x Moretta tabaccata

Perché gennaio, lo ricordiamo, è il mese dedicato ai censimenti degli uccelli acquatici svernanti. Su cosa questo significhi (o meno) ci siamo già attardati in più occasioni, inevitabilmente al momento con scarso successo. Per stavolta ci limiteremo ad una carrellata su alcuni degli elementi che li caratterizzano. Per esempio, ricordatevi che il MERLO ACQUAIOLO non va segnalato, anche se frequenta ambienti insoliti (di pianura).

 

Merlo acquaiolo di pianura - Foto di Bruno Delbianco

Valutate attentamente le condizioni atmosferiche prima di stabilire la giornata ideale per i censimenti, evitando le giornate di nebbia e quelle con il mare mosso (o semplicemente poco mosso) che vi farà perdere numerose osservazioni lungo il percorso (ed eventualmente anche il contenuto dello stomaco, se non state attenti) (Video di Matteo De Luca).

Lo sbarco (in Normandia?) dei Cormorani (in Spiaggia Fratino)


Fate particolare attenzione a non prendere abbagli, nella fretta. Le bestie possono sembrare diverse da quelle che sono nella realtà. Soprattutto le specie rare o scarse è meglio cercare di documentarle sempre, anche se si stanno allontanando rapidamente…

 

Aquila di mare in allontanamento - Foto di Matteo De Luca

Aquila di mare in allontanamento (con Cornacchie) - Foto di Bruno Delbianco

Prendetevi il tempo eventualmente per tornare a cercarle. E’ questo il bello dei censimenti. Non il fatto di doverli fare, di compilare una scheda, di consegnarla a chi le colleziona, di togliersi il pensiero. Il bello dei censimenti è farli, prendendosi il tempo che ogni area merita, ogni censitore merita, ogni specie merita, ogni PIRO PIRO BOSCHERECCIO oppure ogni MORETTA GRIGIA merita.

 

Piro piro boschereccio svernante - Foto di Matteo De Luca

Plotone di Morette grigie 

O quello che ogni STROLAGA MAGGIORE merita (salvo che poi quando ce ne sono due insieme sono troppo distanti per qualsiasi documentazione credibile).

 

Strolaga maggiore e Svasso maggiore - Foto di Massimo Bozza

Strolaga maggiore - Foto di Massimo Bozza

Strolaga maggiore - Foto di Massimo Bozza

Strolaga maggiore - Foto di Paolo Zonta

Ma lo stesso discorso vale per ogni VOLTAPIETRE (video di Pulotto, con VOLTA-Granchioblu), ogni PIOVANELLO TRIDATTILO, ogni PIRO PIRO ed ogni altro (piccolo o grande, straordinario od insignificante) ospite di questo appassionante censimento, dall’alba al tramonto.

 

Voltapietre - Foto di Paolo Zonta

Piro piro piccolo & culbianco - Foto di Marta Trombetta

Pivieresse con Voltapietre e Piovanello tridattilo - Foto di Paolo Utmar

L'inganno del Tarabuso - Foto di Paolo Utmar

Alzavole sperdute - Foto di Stefano Sava

Fischioni e Cigni reali - Foto di Paolo Utmar

Fischioni solitari - Foto di Bruno Delbianco

Smergo maggiore sull'attenti - Foto di Bruno Delbianco

Quattrocchi nella luce - Foto di Bruno Delbianco

L'ombra della Moretta tabaccata - Foto di Paolo Utmar

Quattrocchi (e Cormorani) al crepuscolo - Foto di Matteo De Luca

Il viaggio notturno degli Ibis Sacri - Foto di Matteo De Luca

Beccacce nella notte - Foto di Paolo Zonta

Prendetevi il tempo per scattare foto e poi guardarle a casa. Potete anche a giocare a “Trova gli intrusi” o “Conta i limicoli in volo e quelli posati”. Tanto sappiamo tutti che i conteggi sono a cura della nostra fantasia.

 

Trova il Voltapietre e il Piovanello Tridattilo - Foto di Paolo Zonta

Trova il Voltapietre ed i Piovanelli Tridattili - Foto di Paolo Zonta

Conta i Pivieri dorati - Foto di Bruno Delbianco

Conta i Pivieri e tutto il resto - Foto di Paolo Utmar

Chiurli maggiori e fantasia - Foto di Matteo De Luca

E se, nonostante tutti i vostri sforzi, qualcosa continua ad andare storto in questo arrugginito meccanismo, non perdetevi d’animo, respirate a fondo ed alzate gli occhi al cielo. Potreste incrociare le traiettorie impavide di qualche spensierato (si fa per dire) inquilino del piano di sopra. Potrebbe essere una minuscola RONDINE MONTANA che, anzitempo, rispetto ai cronoprogrammi, compare nelle località che solitamente trascura durante la STAGIONE FREDDA.

 

Rondine montana intrepida - Foto di Marta Trombetta

Oppure un gigante dei cieli, di cui tutte le traiettorie sono ormai note (quando il GPS funziona) ma che è pur sempre una gradita visione per chi riesce ad incontrarlo dal vivo (dannato GIPETO vagabondo che giochi a nascondino!)

 

Gipeto con GPS - Foto di Sandro Marescutti

Gipeto con GPS - Foto di Sandro Marescutti

Ma se anche non sarà un GIPETO, noi sapremo accontentarci di ogni sagoma volante a cui riusciremo a dare un nome (o anche no), mentre danza acrobatica nel cielo, o mentre si destreggia su improvvisati posatoi, o si nasconde in un intricato mondo vegetale a pochi metri dal nostro naso.

 

In assenza del Gipeto, le Gru - Foto di Marta Trombetta

Nibbio reale - Foto di Bruno Delbianco

Falco di palude - Foto di Matteo De Luca

Appendi - Sparviere - Foto di Bruno Delbianco

Poiana ssp. "Italica" - Foto di Paolo Utmar

Nascondi - Gufo - Foto di Marta Trombetta

Picchio rosso minore - Foto di Paolo Utmar

Picchio rosso mezzano curioso

Picchio cenerino sospettoso

Tutto questo è comunque parte integrante di questa STAGIONE FREDDA, che ancora una volta abbiamo scelto di vivere in prima persona, senza attendere che i taccuini nei nostri cassetti si trasformino in depositi di muffa ed i nostri ricordi si perdano e si confondano, mistificati, in intricati ed illeggibili sgorbi. Non ci credete? Nessun problema, ecco a voi un paio di scatti dei nostri taccuini.

 



Chissà, potrebbero non essere queste le uniche testimonianze disponibili della STAGIONE FREDDA… e già c’è qualcuno che si prende avanti, pensando alle prossime avventure (Video di Stefano Sava, la STAGIONE CALDA a Trieste, tutta in un sorso!). E voi, siete pronti a continuare il viaggio con noi?



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