lunedì 28 settembre 2020

In mezzo scorre il fiume - I Tringa al Bioblitz sul Tagliamento

Foto di Chiara Valvassori e Paolo Grion

“Mandi Paolo (PiZonta)

Sono la sorella di Chiara, vi siete visti in Tagliamento da poco. Anche io sono una birdwatcher, anche se vivo all´estero da tanto, adesso in Svezia, quindi posso tornare nel mio splendido Friuli solo poche volte all´anno. Sono ricercatrice in idrologia, e il Tagliamento mi sta molto a cuore. Ho visto con piacere il blog http://tringa-fvg.blogspot.com/ Il vostro gruppo é associato ad EBN Italia? Ci si puó iscrivere anche se non si abita in zona? Mi farebbe piacere. Io sono membro di Birdlife Svezia e uso eBird: https://ebird.org/profile/ODY5NjI3/

Ti volevo parlare di un´iniziativa sul Tagliamento.

Per il 20 settembre stiamo organizzando un Bioblitz, che sarebbe un´uscita di gruppo (o no, secondo me, visto il COVID lascerei anche che le persone vadano sul fiume da sole) per fare rilevamenti che possono essere di specie botaniche, pesci, invertebrati, insetti, uccelli. Lo sto organizzando con un ragazzo milanese-friulano che come me fa parte di un gruppo chiamato “River Collective”.

Il Bioblitz é questo: https://www.homeriverbioblitz.org/

Sarebbe bello che ci foste anche voi, per la parte dei volatili! […] Si potrebbe caricare le foto e le osservazioni anche su iNaturalist, solo per questa giornata, visto che é la piattaforma che viene usata da questa iniziativa. […] Dimmi pure se interessa...

Saluti da Stoccolma,

Anna”

Foto di Marta Trombetta

Una nuova avventura Tringa comincia così. Senza pensarci due volte. Alla conquista del Tagliamento! In veste di comandante supremo l’alpiere scelto Zamò sguinzaglia le truppe sul territorio, alla “armiamoci e partite”, che mi tocca riverniciare casa. Una decina di esploratori si dividono l’intero corso del fiume, dalla foce alla sorgente (destinate entrambe al filibustiere che pesca come al solito lo stecchino corto). E si parte. Per un’esperienza diversa, che potrebbe diventare un appuntamento periodico, magari condiviso e coinvolgente per tutti gli appassionati, un’iniziativa per addentrarsi in territori ignoti eppure a portata di mano, siano un corso d’acqua, o un lago, o un tratto di costa. Per restare all’aria aperta, non distanti da casa, prima che le restrizioni ci costringano nuovamente ad appisolarci sul balcone. Anche per una Festa dei Nodi, o per un Evento annuale periodico. Convincendo i pigroni a sporgere il naso oltre la stanghetta degli occhiali. Che poi è il modo migliore per stanare le rarità. O almeno per provare ad incuriosirsi, in periodi di carestia ornitologica, quando la tanto attesa migrazione autunnale continua a lasciare quantomeno perplessi.

Foto di Renato Castellani

E’ ancora notte quando i primi avventurieri abbandonano i loro giacigli per raggiungere le loro mete. Un tacito consenso prevede che le osservazioni includano tutto ciò che viene osservato ed ascoltato ovviamente lungo il greto e l’argine del corso d’acqua, ma anche in un’area limitrofa di qualche centinaio di metri, che includa i tratti percorribili a piedi ed in auto. E l’intera volta celeste disponibile. Forse a questo punto dovremmo presentarvi il fiume Tagliamento. Dicono che sia l’unico fiume alpino che abbia conservato la sua morfologia originaria, scorrendo per circa 170km senza essere incanalato ed imbrigliato artificialmente, concedendosi lo spazio e la libertà di girovagare per ampi tratti in un letto libero da costrizioni umane. 

Foto di Marta Trombetta

Questa caratteristica gli permette di valorizzare la sua naturalità, conservando biodiversità ed ecosistemi che altrove sono andati persi. Dal punto di vista avifaunistico tuttavia manca di un elemento particolarmente utile in altri contesti, ovvero di quella dilatazione paludosa ed acquitrinosa che rende l’approssimarsi della foce invitante per molte specie acquatiche. Il suo apparente estuario (del reale delta), notevolmente antropizzato negli ultimi anni dal lato friulano (ma tuttavia ancora relativamente selvaggio dal lato veneto), si concede al mar Adriatico con una dinamica attraente ma poco fantasiosa. E già qui ci giochiamo una buona fetta di anatidi e limicoli. La spiaggia della foce per altro è frequentata per diversi mesi con regolarità da umanoidi e canidi, limitando la possibilità alla specie selvatiche di colonizzarla. Se poi ci aggiungete che la costa ha quella dannata tendenza ad affacciarsi ad oriente, con la luminosità dell’alba che in breve annienta ogni illusione marina, capirete che non ci sarà facile portare a casa un bottino consistente. 



La verità è che ci sarebbe anche un discreto passaggio di anatidi distantissimi sul mare, ma oltre a GERMANI REALI ed ALZAVOLE è praticamente impossibile distinguere altro, a meno che un FISCHIONE non decida, di sua spontanea iniziativa, di sorvolarvi impunemente. 

La conta delle specie ha inizio. Dal MARANGONE DAL CIUFFO alla STERNA COMUNE, all’inaspettato CORRIERE GROSSO. Gli esploratori Tringa a diverse latitudini si addentrano nella vegetazione arbustiva ripariale, alla ricerca di quegli elusivi passeriformi che nelle prime ore del mattino, per quanto restii, ancora tuttavia si concedono qualche svolazzo. 

Foto di Marta Trombetta

E così il PiZonta intercetta il gioiellino della giornata, un PETTAZZURO a Rivis di Sedegliano (Ud), che tuttavia si darà rapidamente alla macchia senza lasciarsi fotografare, disturbato dalla presenza di un inevitabile nucleo di onnipresenti cani da caccia. Ah, dimenticavo. Siamo alla terza domenica di settembre. I festeggiamenti venatori sono iniziati praticamente ovunque. Eppure l’elenco delle presenze nel frattempo si allunga, dagli SMERGHI MAGGIORI al MARTIN PESCATORE, alla prima AVERLA MAGGIORE della stagione autunnale, a confermare come il FVG sia territorio d’avanguardia per la specie in questo periodo. 

Foto di Renato Castellani

Foto di Marta Trombetta

Foto di Marta Trombetta

Foto di Marta Trombetta

Le ore passano, le temperature si alzano, l’ambiente desertico assume quel carattere desolante al quale troppo spesso ormai rischiamo di abituarci. 

Foto di Chiara Valvassori e Paolo Grion

Foto di Chiara Valvassori e Paolo Grion

Foto di Chiara Valvassori e Paolo Grion

Il silenzio diventa nostro compagno. Ci soffermiamo su creature dalle forme differenti dall’aspetto ambiguo, alieno o aliene davvero. Alcune fuggite anzitempo alle loro mortali spoglie.

Foto di PiZonta

Foto di PiZonta



Foto di PiZonta

Il cielo è terso ma la migrazione langue. Vaghi segnali mandano i singoli rapaci intercettati, per lo più giovinastri perplessi sul loro futuro. 

Foto di Marta Trombetta

Alcuni esploratori desistono, altri si uniscono alla ricerca. E’ il momento dell’aneddoto inquietante della giornata. Tipo quando dopo aver perlustrato a piedi un’ansa sperduta del fiume risalite tranquillamente in auto… e la chiave non entra nella serratura del volante. Come se non fosse la chiave giusta. Ma è l’unica chiave che avete. Come se non fosse l’auto giusta. Ma è l’unica auto che avete. Come se non foste nello stesso Pianeta in cui avete abbandonato l’auto pochi minuti prima. Ed effettivamente non siete sicuri che sia l’unico Pianeta che avete. Siete fuori dal mondo (per come può essere fuori dal mondo un’ansa del Tagliamento nei pressi della foce in una domenica mattina di settembre), seduti sul sedile di un’auto che non vi riconosce più. In mezzo a pensieri abominevoli vi viene quasi voglia di piangere, soprattutto perché avete in programma di partire il giorno dopo in auto per una settimana di ferie. Non c’è verso di far entrare la chiave. Poi, dopo ore che osservate invano l’interno della serratura (dopo aver usato l’aiuto del pubblico e la telefonata a casa del cugino meccanico senza grosso successo), la struttura degli ingranaggi interni a ghigliottina vi appare diversa, come se qualcosa avesse ceduto. E con la punta della chiave provate ad addolcire quel cedimento. E la chiave, di profilo, con santa santissima pazienza, torna al suo posto. Un tentativo. Due. Come se niente fosse. Siamo di nuovo nel mondo di prima. 

Le ore passano risalendo il corso d’acqua. Il silenzio diventa assordante. L’immobilità totale. Il tramonto sorprende il MERLO ACQUAIOLO alle prese con la sua eterna danza. 




E il richiamo allarmato di un ALLOCCO inviperito ci avvisa che la sorgente del Tagliamento è di sua proprietà esclusiva. E’ ora di ridiscendere verso casa, mentre i GUFI REALI, giovani e adulti, presidiano le pareti rocciose che costeggiano il medio corso del fiume. Il primo Bioblitz Tringa lungo il fiume Tagliamento si è concluso. Le 113 specie riportate qui sotto sono il nostro contributo avifaunistico alla giornata. Una giornata che il contesto sociale ha reso solitaria per la maggior parte di noi, ma che potrebbe in futuro diventare occasione per un’avventura condivisa, in cui il territorio assuma forme, colori e nomi di tutti gli esseri viventi, con il contributo di ognuno di noi. Tutti insieme. Un ringraziamento agli organizzatori ed un abbraccio a tutti i partecipanti ed agli esploratori Tringa, in particolare a PiZonta, Renato, Pulotto, Luciano, Marta, Fabio, Paolo e Chiara.

  1. Cigno reale
  2. Fischione
  3. Alzavola
  4. Germano reale
  5. Smergo maggiore
  6. Starna
  7. Quaglia
  8. Fagiano comune
  9. Cormorano
  10. Marangone dal ciuffo
  11. Marangone minore
  12. Airone guardabuoi
  13. Garzetta
  14. Airone bianco maggiore
  15. Airone cenerino
  16. Tuffetto
  17. Falco pecchiaiolo
  18. Grifone
  19. Sparviere
  20. Poiana
  21. Gheppio
  22. Lodolaio
  23. Falco cuculo
  24. Falco pellegrino
  25. Porciglione
  26. Gallinella d’acqua
  27. Folaga
  28. Corriere piccolo
  29. Corriere grosso
  30. Pavoncella
  31. Beccaccino
  32. Piro piro piccolo
  33. Piro piro culbianco
  34. Totano moro
  35. Pantana
  36. Gabbiano comune
  37. Gabbiano corallino
  38. Gabbiano reale
  39. Beccapesci
  40. Sterna comune
  41. Piccione domestico
  42. Colombaccio
  43. Tortora dal collare
  44. Barbagianni
  45. Gufo reale
  46. Civetta
  47. Allocco
  48. Gufo comune
  49. Succiacapre
  50. Martin pescatore
  51. Picchio cenerino
  52. Picchio verde
  53. Picchio nero
  54. Picchio rosso maggiore
  55. Cappellaccia
  56. Topino
  57. Rondine montana
  58. Rondine
  59. Balestruccio
  60. Prispolone
  61. Cutrettola
  62. Ballerina gialla
  63. Ballerina bianca
  64. Merlo acquaiolo
  65. Scricciolo
  66. Pettirosso
  67. Usignolo
  68. PETTAZZURRO
  69. Codirosso spazzacamino
  70. Codirosso comune
  71. Stiaccino
  72. Culbianco
  73. Passero solitario
  74. Merlo
  75. Tordo bottaccio
  76. Usignolo di fiume
  77. Beccamoschino
  78. Capinera
  79. Beccafico
  80. Bigiarella
  81. Sterpazzola
  82. Luì piccolo
  83. Luì grosso
  84. Regolo
  85. Fiorrancino
  86. Pigliamosche
  87. Balia nera
  88. Codibugnolo
  89. Cinciarella
  90. Cinciallegra
  91. Cincia mora
  92. Cincia bigia
  93. Picchio muratore
  94. Rampichino alpestre
  95. Rampichino comune
  96. Averla piccola
  97. AVERLA MAGGIORE
  98. Ghiandaia
  99. Gazza

100. Taccola

101. Cornacchia nera

102. Cornacchia grigia

103. Corvo imperiale

104. Storno

105. Passera d’Italia

106. Passera mattugia

107. Fringuello

108. Verzellino

109. Verdone

110. Cardellino

111. Zigolo giallo

112. Zigolo nero

113. Zigolo muciatto

2 commenti:

  1. Luoghi di meditazione... e di ispirazione.....

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  2. Ciao cari Tringa! Vi leggo sempre, ma devo dire che questo blog in particolare mi rende molto orgogliosa. Saluti da Stoccolma, Anna Scaini

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