Il caldo fa andar fuori di testa, ormai è risaputo. E prima che i temporali di agosto possano rinfrescare il bosco, le pazzie saranno esperienze vissute all'ordine del giorno, fidatevi. Inutile meravigliarsi delle insane perversioni che travolgono gli esseri viventi in questo mese.
Le strade del mondo reale sono popolate da creature umanoidi che compaiono all'improvviso nelle giornate più torride. Costoro, valido per il mese di agosto, detengono un cimelio chiamato patente, da secoli, o magari soltanto da un paio d'ore, e trascinano il loro bolide alla stregua di un autoveicolo fossile a pedali intralciando la carreggiata con un moto ondulato a dondolarsi placidamente dalla corsia di soccorso allo scavalco dei tratteggi della linea di mezzeria, ondeggiando ambiguamente sulla via come nella vita, rendendo abominevoli gli spostamenti anche per brevi tratti in qualsiasi ora della giornata. Detto da uno che per natura è la negazione della guida, qui sfioriamo il paradosso.
La rete (a)viaria del mondo virtuale sembra invece popolata da filosofi dell'onniscienza che trascorrono svogliatamente le ore a commentare, talvolta con inquietante superficialità, qualsiasi qualsivoglia argomentazione, indossando poi periodicamente la comoda ed indignata maschera del moralismo pur di conservare, rintanata nello scantinato, nell'armadio strabordante di scheletri, quella più verosimilmente rappresentativa delle loro ricorrenti nefandezze, ribellandosi oltremodo sprezzanti ai tentativi vani di chi ancora (masochisticamente) si sforza di affrontare criticamente ogni tematica. Un'ambientazione a dir poco alienante che inevitabilmente genera alieni.
Solo in questi termini è possibile comprendere la comparsa improbabile di creature degne di Stranalandia (cit. Stefano Benni). E' vero che dal 15 agosto, finita la Stagione Calda, inizia il Tutto è Dappertutto (o meglio, in questi ultimi anni di globale penuria, il Niente è Dapperniente), tuttavia come non restare sbalorditi quando il 21 agosto Davide ci comunica che c'è un PELLICANO COMUNE posato sul tetto di una casa in pieno centro abitato?
Da dove arriva, dove è diretto, perché ha scelto di posarsi proprio su quel tetto, quali sono i suoi programmi per il futuro... per correttezza professionale concederemo ad un alone mistico, denso ma sfumato ai margini, di avvolgerlo, in una sorta di Nebbia simile a quella generata dall'instancabile fantasia di Stephen King (tutti Stefano si chiamano in questo fantastico mondo letterario) dalla quale compaiono i mostri fuoriusciti dallo spaziotempo. O dalla distorsione umana del concetto di Natura...
Che poi, se non è un Pellicano, potrebbe sempre essere una CALOPSITTA, come quella che compare davanti al naso di Paolo (Utmar) a Grado (Go) il giorno successivo e due giorni dopo, a decinaia e decinaia di km di distanza, va a far visita a casa del Pulotto. Per la precisione, siete forse curiosi di sapere quante osservazioni di CALOPSITTA sono state inserite, dall'inizio di tutti i tempi, su ornitho in FVG, almeno per avere un'idea di quanto il fenomeno alieno sia anomalo e concentrato nelle giornate topiche del mese della follia? Soltanto tre. E due sono queste.
Foto di Paolo Utmar |
Eppure, anche provando a scollarsi dal contesto perverso prettamente umano, almeno di un passo, nei medesimi giorni è possibile trovarsi di fronte a creature alle prese con evidenti crisi di identità. Ora voi mi direte che potrebbe apparire alquanto ambiguo definire selvatici alcuni anatidi, per quanto volanti e nati al di fuori della cattività, ma che frequentano corsi d'acqua in ambito urbano. Con i GERMANI REALI in particolare, concordo con voi, questa considerazione è spesso valida. Ma converrete con me che, per quanto di provenienza ambigua, questi individui rientrano pur sempre nella categoria delle "anatre di superficie". Bene. Andate a spiegarlo a questo giovanotto, con il quale mi sono trovato alle prese (a Udine, località Sant'Osvaldo, nota, scusate l'eufemismo, per l'esistenza di un istituto terapeutico per le patologie neuropsichiche, ora trasformato in Centro di Salute Mentale) nel medesimo istante in cui ricevevo il messaggio di Davide relativo all'alieno posato sul tetto. Non di rado si notano (o si nuotano) anatidi simili che tentano abluzioni temporanee alla ricerca di cibo più saporito. Ma questo si immerge completamente per diversi secondi. So che anche stavolta non mi crederete, ma nella stessa via, a poche decine di metri, c'è la sede di una scuola di sub (e anche di queste scuole, non pensate che ce ne siano tante in FVG...). Tra CSM e patentino di immersione, non saprei dirvi quale follia o passione l'abbia contagiato nel più profondo...
Dopo questo esordio, difficile augurarsi di esser sopravvissuti immuni alla pazzia di agosto. Proviamo comunque ad addentrarci tra le osservazioni più interessanti, cercando di capire cosa è successo in questo mese agli esploratori Tringa sparsi sul territorio. Intanto, un suggerimento, non fidatevi ciecamente di chi vi dirà che ad agosto la stagione riproduttiva è finita. Con pazienza, respirate, e continuate ad osservare il mondo.
Le giovani UPUPE, per quanto stremate dal caldo, continuano a pigolare e richiedere ostinate cibo agli adulti.
I BIANCONI, per quanto spelacchiati, continuano a trasportare prede al nido, anche se qualche volta sembrano propensi a volerle deglutire intere...
E tanti altri passeriformi, grandi o SCRICCIOLI che siano, per quanto al solito fuori fuoco nelle mie fotografie, continuano a prendere forma nel fitto della vegetazione...
Così, scoprirete che anche quest'anno, come già in precedenza, all'ombra della ribalta, indisturbato e senza scomodare la stampa, il PICCHIO ROSSO MEZZANO dei boschi orientali della provincia di Udine ha portato a compimento i suoi doveri coniugali e riproduttivi. Non saremo certo noi ad andare ad infilare un dito tra moglie e marito, o un occhio indiscreto nelle cavità che hanno svolto ufficialmente le funzioni di nido e dimora per la specie, speculando vanamente sulla sua presenza, ci limiteremo a testimoniare e controllare da lontano che l'ambiente idoneo venga conservato.
Ed eviteremo di farci ingannare dalle apparenze, diffidando costantemente dalle imitazioni, per quanto apparentemente ben riuscite.
Agosto, dopo i segnali precoci di luglio, è anche il mese che segna l'ingresso nel periodo migratorio post riproduttivo, con bande miste di migratori che si mescolano e si confondono con le specie ancora in nidificazione attiva. Che la migrazione abbia inizio dunque... sebbene talvolta immediatamente finisca, impattando contro ostacoli invisibili ed ingannevoli, come la vetrata di un negozio di Ipplis, ultima fermata per il FORAPAGLIE MACCHIETTATO recuperato il 6 agosto da un addolorato Gabriele.
Ma per altri la migrazione continua, ed è proprio un altro FORAPAGLIE MACCHIETTATO a restituirci la speranza, quello osservato, fotografato e registrato in borbottato canto (!) da Luciano (Silei) e Stefano (Pischiutti) il 19 agosto sul Monte Zoncolan (Ud), documentando in modo strepitoso, in natura, la presenza di una specie altrimenti invisibile durante la migrazione tardo estiva ed autunnale.
Foto di Luciano Silei |
Foto di Luciano Silei |
Tra i migratori che compaiono a gruppetti isolati a macchia di leopardo sul territorio non sempre è facile intercettare gli intrusi (magari al margine di canalette ed acquitrini, dove anche i primi paludicoli iniziano a farsi notare, siano essi VOLTOLINI o SCHIRIBILLE, a ripararsi dagli improvvisi scrosci di pioggia),
... con i passeriformi spesso mascherati da un piumaggio ingannevole e sfuggenti in pochi istanti in mezzo all'intrico della vegetazione. La vista allora lascia spazio agli altri sensi, compreso il sesto, travestito da intuito, ma soprattutto l'udito, che permette di individuare in mezzo agli sporadici passeriformi che si degnano di emettere vocalizzi quelle BALIE DAL COLLARE che compaiono tra il 28 e il 29 agosto a Flambro (Ud) e a Udine, nei territori di conquista di Renato (Castellani) e Matteo (Skodler).
Tra nidificanti e migratori trovano ancora spazio quelle specie che continuano a sorprenderci per la loro presenza in Alto Adriatico in qualsiasi periodo dell'anno, da GABBIANO TRIDATTILO, già segnalato a luglio da Silvano (Candotto) e Matteo (de Luca), in RNR Foce Isonzo (Go) a STROLAGA MEZZANA, SVASSO COLLOROSSO e ORCHETTO MARINO osservati da Paolo (Utmar) al largo di Grado (Go). O le BERTE MINORI, che dalla seconda decade di agosto cominciano a fare la loro sporadica ma regolare comparsa, almeno agli occhi di chi per giorni vigila appostato sui punti di osservazione più adatti. O i LABBI che si fanno notare per tutta l'estate da vari osservatori in più località, ma che se sperate di identificare dalle mie foto vi sbagliate di grosso.
O le SULE, che presidiano da mesi la loro roccaforte in RNR Foce Isonzo (Go) ma che occasionalmente compaiono altrove, magari Mascherate... o meglio, sarebbe davvero stato facile sbilanciarsi a definire tale l'individuo immaturo 2CY comparso l'11 agosto in volo e poi posato in mare in Foce Tagliamento (Ud), una sorta di improbabile abominevole ibrido tra Berta maggiore e Cicogna nera in transito a pelo d'acqua... la follia di agosto torna tentatrice a rinnovare i suoi inganni, ma resistiamo senza concederci superficialmente alle sue illusioni...
O le SULE, che presidiano da mesi la loro roccaforte in RNR Foce Isonzo (Go) ma che occasionalmente compaiono altrove, magari Mascherate... o meglio, sarebbe davvero stato facile sbilanciarsi a definire tale l'individuo immaturo 2CY comparso l'11 agosto in volo e poi posato in mare in Foce Tagliamento (Ud), una sorta di improbabile abominevole ibrido tra Berta maggiore e Cicogna nera in transito a pelo d'acqua... la follia di agosto torna tentatrice a rinnovare i suoi inganni, ma resistiamo senza concederci superficialmente alle sue illusioni...
A proposito di inganni, un paio di foto quiz anche questo mese?
La seconda... intanto provate a studiarla, prossimi giorni potrei anche fornirvi un suggerimento...
Foto quiz n°2 |
Suggerimento quiz n°2 |
Un regalo inaspettato e un incoraggiamento a continuare questa avventura e la ricerca di quelle specie che ancora sfuggono alla nostra attenzione. Ora cercheremo di concretizzare i risultati ottenuti in questi 4 anni, elaborando una pubblicazione simile a quella della Stagione Fredda, con un intento diverso da quello degli atlanti di nidificazione standard, comparando la presenza di specie (potenziali) nidificanti con quella di migratori e visitatori estivi. Con il contributo di chiunque voglia (serenamente) collaborare. Non sarà facile e ci vorrà del tempo per elaborare dati, realizzare mappe, scrivere testi e schede di circa 300 specie, recuperare immagini, correggere errori, dormire, svagarsi, continuare ad esplorare... Nel frattempo ci auguriamo che prendano forma altri atlanti realizzati in questi anni, per quanto con metodiche ed intenti diversi, che coinvolgono il territorio regionale, in modo da poter confrontare, almeno indicativamente, nel tempo, l'evoluzione nella presenza e distribuzione delle specie, la comparsa di alcune e la scomparsa di altre, considerando e condividendo, in modo critico ma costruttivo, adeguatezza e lacune nelle conoscenze e nelle competenze attualmente disponibili...
Che anche questa sia pura utopia, frutto della contagiosa ed insana follia di agosto?
Che i Guardiani della Notte veglino sul Sonno della nostra Ragione e Settembre ci restituisca un'Alba seppure pallida di un'Anima ancora viva ed entusiasta, pronta ad avventurarsi, tra meno di una settimana, alla ricerca del mitico Tortolino...