venerdì 31 ottobre 2025

Resoconto Mensile Tringa - Ottobre 2025

 

Ottobre che vai, usanza che trovi. Non si dice così? E scommetto che a ognuno di noi piacerebbe trovare quella particolare usanza che ci permetta di sederci comodamente su uno scalino al margine di un piccolo orto e, immersi nella fragranza dei profumi dell’autunno, ci conceda il lusso di lasciarci cullare dalle più audaci fantasie ornitiche, permettendo agli occhi della nostra immaginazione di godersi la sfilata dei piccoli stravaganti protagonisti che, uno dopo l’altro, sbucano per il nostro puro sollazzo da quell’unico misterioso cespuglio che funge da porta dell’universo migratorio e vanno a posarsi perfettamente al centro del nostro campo visivo. In ordine casuale, giusto per citarne qualcuno, un Codirosso algerino, un Pigliamosche pettirosso, un Luì forestiero, un Ciuffolotto scarlatto, un Pettazzurro… (e poi un Trombettiere, uno Zigolo minore, una Bigia di Ruppell…). Non trovate che sia un’usanza magnifica?

 

Codirosso algerino - Lampedusa - Foto di Pulotto

Pigliamosche pettirosso - Linosa - Foto di Pulotto

Luì forestiero - Lampedusa - Foto di Pulotto

Ciuffolotto scarlatto - Linosa - Foto di Pulotto

Pettazzurro - Linosa - Foto di Pulotto

Poi apriamo gli occhi e ci ricordiamo che la magia delle Pelagie, per quest’anno, è un’usanza un pochino troppo fuori mano e dobbiamo accontentarci di quello che offre il nostro orticello. O meglio, i residui di quello che era l’orticello (per precisione, la vigna) di qualcun altro. Perché, a quanto pare, gli esseri umani non sono i soli ad apprezzare i derivati e i residui dell’uva, vinacce o fumi dell’alcol che siano…

 

Codirosso & Co. - Vinacce - Foto di Stefano Sava

Stiaccino & Co. - Vinacce - Foto di Stefano Sava

Peppola - Vinacce - Foto di Stefano Sava

Fanello - Vinacce - Foto di Stefano Sava

Ballerina bianca - Vinacce - Foto di Stefano Sava

Codirosso spazzacamino - Vinacce - Foto di Stefano Sava

Non so se ci avete fatto caso, ma in mezzo a questa piccola folla di fine ottobre si nascondono alcuni ospiti speciali. E non fanno scalpore per il loro nome, quanto piuttosto per la loro presenza in questi ultimi giorni del mese. Uno Stiaccino, un Codirosso, un’Averla piccola…

 

L'ultimo (?) Stiaccino - Foto di Stefano Sava

Il penultimo (?) Codirosso - Foto di Stefano Sava

L'ultimo (?) Codirosso - Foto di Simone Scognamiglio

L'ultima (?) Averla piccola

Queste piccole creature “tardive” sono reali (a differenza di molti degli ingannevoli presunti Pigliamosche & Company suggeriti ingenuamente dall’inesperienza e dall’orecchio artificiale) e ci consigliano di fare attenzione, perché il mistero della migrazione può riservarci ogni giorno una piccola sorpresa, ma dobbiamo essere in grado di documentarla adeguatamente, perché spesso e volentieri corriamo il rischio di essere sbeffeggiati dal loro “Cucù e tanti saluti!”.

 

L'ultimo (?) Cucù-lo - Foto di Paolo Utmar

In fondo è questa la concreta strategia per far crescere davvero la conoscenza condivisa, rinunciando una volte per tutte agli anacronistici “visto bene, sono sicuro, visto e sentito…” che, a supporto della nostra tesi, non portano altro che l’inganno soggettivo dei nostri sensi sul piatto della documentazione (quasi sempre) assente o inefficace. Lo sappiamo da sempre, gli uccelli hanno le ali e fanno quello che vogliono. Ma questa (per quanto bravi e preparati possiamo [credere di] essere) non deve essere scusa sufficiente a giustificare ogni nostra potenziale allucinazione. E se davvero le strategie migratorie si stanno “modificando” nel tempo, il nostro contributo concreto a sostegno di questa possibilità deve essere fondato su una documentazione solida e non su personale e reciproco autoconvincimento. Documentiamo la realtà senza dare nulla per scontato. Trasformiamo questa strategia in una sfida. Chi di noi osserverà l’ultimo Culbianco di questa stagione? Riusciremo a documentarne uno durante la Stagione Fredda (dopo il 15 novembre)?

 

Chi vedrà l'ultimo Culbianco? - Foto di Paolo Zonta

Per l’ultimo Falco cuculo della stagione, Bruno (Delbianco) supera Paolo (Utmar) per un giorno. E sempre Bruno è in testa con l’ultima Rondine, ma la gara potrebbe non essere ancora conclusa…

 

Il penultimo (?) Falco cuculo - Foto di Paolo Utmar

Rondini agli sgoccioli - Foto di Paolo Utmar

L'ultima (?) Rondine - Foto di Bruno Delbianco

Tutti questi dati particolari del 2025 (per quanto possibile documentati) non andranno persi. Faremo in modo che ne resti traccia, come abbiamo già fatto nel 2024.

 

https://tringa-fvg.blogspot.com/2025/01/avifauna-del-friuli-venezia-giulia.html

 

Siete tutti invitati a contribuire, semplicemente con le vostre osservazioni (e la vostra sfida a documentarle). Soltanto in questo modo (con un aggiornamento costante della conoscenza, della fenologia, dei periodi di presenza…) riusciremo a comprendere cosa è diventato “normalità” e cosa invece è ancora “straordinario”. Volete che proviamo con alcuni esempi? Vediamo. Un Mignattaio a fine ottobre in FVG è normale? Fino a pochissimi anni fa sarebbe stata un’osservazione davvero insolita e straordinaria. Continua ad esserlo, per il fascino di questa creatura, ma annotando le segnalazioni documentate negli ultimi anni cominciamo a pensare che alcuni di questi soggetti stiano prendendo il vizio di trascorrere i mesi freddi in alcuni cantucci, anche distanti tra loro, particolarmente attraenti del nostro FVG.

 

Un Mignattaio qui - Foto di Angelo Formentin

Un Mignattaio là - Foto di Bruno Delbianco

Pur simile, ma decisamente meno affascinante, cosa possiamo dire dell’Ibis sacro? Fino a una decina di anni fa praticamente nulla. Poi, all’improvviso, un’esplosione. Da un giorno all’altro. La sua presenza non desta più scalpore (anche se nell’alta pianura al momento pare compaia solo in perlustrazione), salvo che si faccia notare per qualche particolare gingillo, come un anello colorato alla zampa. Argomento delicato questo (soprattutto in FVG), molto delicato. Che sia un anello per ghermirli e nel buio incatenarli? Noi, nel dubbio, prendiamo nota e documentiamo, perché tutto aiuta a far crescere la conoscenza.

 

Ibis sacro DDB & Co.

Prendiamo nota di questo e di altri piccoli, insignificanti anelli. Talvolta ci torturiamo per riuscire a leggerli. E non sempre ci riusciamo. Anzi, a dire il vero quasi mai (a parte Silvano).

 

Falco pescatore con anello - Foto di Paolo Utmar

Siamo un pochino più fortunati con le bandierine. E abbiamo scoperto (grazie all’aiuto di Adriano Talamelli) che esiste un percorso preferenziale che porta i limicoli dall’Ungheria alla laguna di Marano. O almeno così ci racconta una piccola rassegna di bandierine verdi.

 

Totano moro ungherese "26"

Il nostro amico Fratino ungherese "E7"

Piccoli (insignificanti) dettagli che ci forniscono, anche in questo caso, singoli tasselli per comprendere il puzzle della migrazione. E allora, restando nell’universo dei limicoli, torniamo a domandarci cosa sia normale e cosa sia, invece, straordinario. E’ normale che, a inizio ottobre, ci sia ancora un PIVIERE TORTOLINO a Codroipo (Ud) a fare compagnia agli Occhioni? Che poi, è normale che ci siano ancora gli Occhioni fino a (fine) ottobre [lontano dai magredi]?

 

Piviere tortolino & Occhioni - Foto di Paolo Zonta

Occhioni di soppiatto - Foto di Paolo Zonta

Occhione accerchiato (dalle Cornacchie) - Foto di Paolo Zonta

Per il Piviere tortolino la risposta è abbastanza facile, la sua presenza è già di suo un evento straordinario, il problema è riuscire ad allontanarsi da un punto magnetico così intenso. Per quanto riguarda gli Occhioni il discorso è più complicato. Negli ultimi anni siamo riusciti a documentare lo svernamento di decine di individui. Ci sono sempre stati? Bella domanda. Probabilmente no. Ma l’unico modo per testimoniare la realtà (in cambiamento) è, appunto, documentarla. Soltanto così, con una foto, (e con il confronto con gli anni passati e futuri) si può comprendere che valore può avere la presenza (in FVG), nella seconda metà di ottobre, di un Cavaliere d’Italia, o di un Piovanello comune, o di un Combattente…

 

L'ultimo (?) Cavaliere (d'Italia) - Foto di Angelo Formentin

Piovanello quiz - Comune vs Pancianera

L'ultimo (?) Combattente (zampegialle)


Anche perché alcuni limicoli sono particolarmente ostici da riconoscere (per condizioni di luce, piumaggio, distanza, suggestione personale…). Quante volte (anche per un occhio esperto o presunto tale) la Pivieressa controluce si trasforma in Piviere dorato? E il Corriere grosso in Corriere piccolo o Fratino?

 

Pivieressa indorata - Foto di Marta Trombetta

Pivieressa camuffa &Gabbiano corallino - Foto di Simone Scognamiglio

Corrieri grossi & Co. - Foto di Simone Scognamiglio

Il Piovanello pancianera poi è in grado di assumere (letteralmente) le sembianze di qualsiasi creatura. E così si parla di Piovanello pettorale ieri, di Gambecchio comune oggi, di Piovanello tridattilo domani (specie se ti capita nell’inquadratura un soggetto particolarmente chiaro o, peggio ancora, parzialmente leucistico…).

 

Piovanello pancianera triestino - Foto di Stefano Sava

Piovanello pancianera triestino - Foto di Stefano Sava

Piovanello pancianera "alibianche"


Come possiamo difenderci da questi camaleonti? Solo con l’allenamento, costante e motivato. Chiaramente dobbiamo mettere da parte la convinzione di essere infallibili e metterci (quotidianamente) alla prova. Come, dove, quando? Ogni occasione è buona! (Video di Matteo De Luca)

 


A pensarci, in effetti, la festa dei nodi del 9 novembre potrebbe essere un ottimo appuntamento (anche in previsione del fatidico esame IWC…). Siete ancora in tempo per iscrivervi!

 

Festa dei Nodi - Locandina di Marta Trombetta

Potreste controbattere che al lago di Doberdò ci sarà pure un’infestazione di Picchi rossi mezzani e forse i più fortunati riusciranno a intercettare un furtivo Martin pescatore (che però, mi raccomando, non vale per gli IWC), ma che sarà alquanto difficile trovare dei limicoli.

 

Martin pescatore & Doberdò - Foto di Paolo Utmar

Invasione di Picchi rossi mezzani


D’accordo. Tutto più o meno corretto. Se volete aggiungiamo che nemmeno la Nutria e il Merlo acquaiolo valgono per gli IWC.

 

Nutria on the rocks - Foto di Paolo Utmar

Merlo acquaiolo - Foto di Flavio Consonni

Merlo acquaiolo - Foto e Video di Ivano Candon


Ci sarebbe solo un piccolo particolare da considerare. Ovvero che la Beccaccia (a cui piace nascondersi nella boscaglia di Doberdò) rientra, in effetti, nel computo dei limicoli.

 

Nella Luna della Beccaccia - Foto di Paolo Zonta

Per altro, non sono solo i limicoli gli “acquatici” ostici da riconoscere. Ci sono anche gli anatidi. E qualcosina a Doberdò si può sempre trovare, soprattutto in periodo di migrazione. Magari un Mestolone infiltrato tra le Canapiglie, o una Moretta tabaccata tra le Morette…

 

Mestolone subacqueo - Foto di Simone Scognamiglio

Morette tabaccate & Nuovi ripristini - Foto di Matteo De Luca

O magari il frutto di un’intrusione (interspecifica) concreta, quando uno dei soggetti (intrufolati) non si è limitato a fare l’infiltrato ma è diventato protagonista dei festeggiamenti…

 

Moriglione & Moretta tabaccata (ibrido) - Due specie in una


Ad ogni modo, la tappa al lago di Doberdò è effettivamente un diversivo. Il momento cruciale è il pranzo! No, volevo dire, l’appuntamento a Marina Julia & dintorni. Qui le opportunità per mettere a nudo i nostri limiti sugli acquatici saranno le più svariate, a seconda della disponibilità del materiale oggetto d’indagine. Anatre in volo e posate (distantissime). Svassi che si ibridano tra loro e con le Strolaghe. Gabbiani e Sterne che esistono con il solo intento di metterci in difficoltà.

 

Edredoni in volo - Foto di Matteo De Luca

Fischioni - Foto di Simone Scognamiglio

Svasso maggiore (vicino) - Foto di Simone Scognamiglio

Svasso collorosso (lontano) - Foto di Matteo De Luca

Sterna maggiore (lontanissima) - Foto di Marta Trombetta

Gabbiano corallino (sbadiglio) - Foto di Matteo De Luca

Mix di Gabbiani corallini & Beccapesci - Foto di Matteo De Luca

Per complicarci ulteriormente la vita, potremmo inventarci anche qualche estemporaneo quiz. Tipo trova l’intruso. Oppure conta i puntini. O anche indovina chi sono. Ecco, intanto questi. Una settimana per le risposte.

 

Trova l'intruso - Quiz 1 - Foto di Silvano Candotto

Conta i puntini - Quiz 2 - Foto di Ivano Candon

Indovina chi sono - Quiz 3

Oppure potremmo giocare a uno dei quiz più accattivanti del mese di ottobre. Si chiama “Indovina l’Anthus”. E ci giochiamo regolarmente tutti, quando cerchiamo di riconoscere dal verso (magari singolo) una Pispola da uno Spioncello (per non confessare che a volte ci mettono in difficoltà anche quando sono posati…)

 

Spioncello (mediamente facile) - Foto di Angelo Formentin

Spioncello (più difficile) - Foto di Bruno Delbianco

Pispola (mediamente complicata) - Foto di Angelo Formentin

Indovina l'Anthus - Foto di Simone Scognamiglio

Con Prispolone e Pispola golarossa dovrebbe essere tutto più facile. Se non fosse che il primo a dire il vero è dannatamente simile alla Pispola. E la seconda, quando non ha la golarossa, idem.

 

Prispolone (facile)

Pispola golarossa (molto difficile) - Foto di Bruno Delbianco

In teoria, possiamo farci aiutare dal loro verso (facendo finta che il Prispolone indiano, per esempio, non esista). Sempre che il nostro orecchio non venga ingannato come accade per quello artificiale (vi ricordate, Pigliamosche & Co.?). Perché, per le applicazioni, il richiamo del Pendolino (sempre che sia reale e non un Martin pescatore ingannevole) o del Migliarino di palude in ottobre può trasformarsi facilmente in quello della Pispola golarossa.


Migliarino (golarossa) - Foto di Marta Trombetta

Pendolino in trasferta a Udine

Pendolino di laguna - Foto di Bruno Delbianco

Pendolini & Cannucce - Foto di Bruno Delbianco

Ci restano i Calandri. Con quelli dovrebbe essere più facile. Dovrebbe. Nel senso che i “nostri” Calandri dovrebbero (e dico dovrebbero) aver salutato il FVG da settimane e dovrebbero (dico dovrebbero) aver lasciato campo libero (o meglio, prato) ai loro fratelli “maggiori”. Negli ultimi anni ci stiamo sforzando di stanarli, questi fratelli maggiori, per trasformarli (non solo sulla carta) da “accidentali” o “irregolari” in migratori regolari (eventualmente di doppio passo… e svernanti?). Negli autunni 2023 (Niccolò, 26 settembre, Vivaro - Pn) e 2024 (Esploratori vari, 22-27 ottobre, San Giovanni al Natisone - Ud) siamo riusciti a documentarli. Quest’anno ci siamo impegnati già in primavera, con un dato (19 aprile, Osoppo - Ud) che è ancora in sospeso nel limbo, con una creatura che per comportamento e aspetto (in volo) era compatibile con un calandro maggiore (ma impossibile da documentare fotograficamente) e con un verso registrato “di non facile interpretazione”. Tenete presente questa affermazione per il prossimo aneddoto. Qui sotto trovate il link per ascoltare (per molti di voi in anteprima) quel “pessimo” audio. Dal vivo il sospetto che fosse un calandro maggiore era forte. Siamo ancora in tempo per confermarlo?


https://www.ornitho.it/index.php?m_id=54&id=28470257

 

E arriviamo a ottobre 2025. Ci sono tanti prati da esplorare, centimetro dopo centimetro. Quale sarà quello adatto stavolta? L’anno scorso, prima di centrare l’obiettivo (praticamente per caso) c’erano stati due episodi “non documentati”. Il secondo possiamo considerarlo estemporaneo (un migratore intercettato per caso nello spazio cosmico senza possibilità di recuperarlo), ma il primo era contestualizzato. Magredi di Maniago (Pn). Un richiamo compatibile. Una creatura non individuata. Ore a camminare in un prato senza alcuna soddisfazione. L’idea è quella di ripartire da lì. Ci sono Pispole (non Spioncelli). Ci sono Allodole. Ci sono Pispole golarossa (non pendolini)! Niente calandri. O almeno così sembra. Forse è il caso di provare altrove, magari dall’altra parte della strada. Aspetta che sta passando un camion, adesso posso pass… ma che verso era? Un passero? Le auto continuano a passare. Forse me lo sono immaginato. Eppure… Proviamo lo stesso a camminare. Un’ora. Pispole. Allodole. Nient’altro. Torno all’auto e Pscit! Pscit! Pscit! Due (probabilmente tre) antipatici uccelli partono in volo dall’erba tra i miei piedi. Riesco a registrarli ma non a inquadrarli. O meglio, li seguo per un attimo (a occhio nudo) mentre volano verso alcuni alberi, fingono di posarsi e poi non vi so dire, non li vedo più. L’audio è quello che trovate a questo link.

 

https://www.ornitho.it/index.php?m_id=54&id=28401406

 

Lo ascolto e lo riascolto. Sono assolutamente sicuro che le creature che ho intercettato siano calandri maggiori, ma il loro verso registrato non mi convince. Mi viene il dubbio che possano essere semplicemente del Calandri (davvero molto tardivi). Lo mando a Giuss e anche lui è un pochino perplesso. Non mi resta alternativa di ritrovarli. Ancora un’ora a camminare nell’erba. Niente. Torno verso l’auto e loro sono di nuovo lì. Pscit! Pscit! Pscit! Stavolta ne seguo uno in volo, si allontana, quasi sparisce, torna indietro, va a posarsi nell’erba. Provo a raggiungerlo. Quando sono ancora decisamente lontano riparte, si allontana, va a posarsi su un albero. Penso “E’ fatta!”. Distolgo lo sguardo dall’albero, prendo la macchina fotografica, torno a puntare l’albero… e non lo trovo. Non dico l’animale posato, proprio l’albero. Non mi ricordo più quale sia. Sono lontani ma non ce ne sono tanti. E io sono stato così tonto da non memorizzare quale fosse. Sconfortato mi dirigo comunque verso gli alberi, forse mi verrà l’ispirazione. Niente. Non succede niente. Rassegnato provo a riascoltare la registrazione. E il malcapitato mi risponde. E’ ancora sull’albero, poco distante da me. Non sembra intenzionato ad andarsene, almeno per il tempo di qualche scatto.

 

Calandro maggiore consenziente e uno

Unghione. Niente redini scure. CALANDRO MAGGIORE. E allora la registrazione ambigua? Mi viene un dubbio. Che il mio telefono non sia così efficace (nonostante l’applicazione usata sia quella suggerita) a rispettare perfettamente i suoni (almeno alcuni). E mi torna in mente la registrazione di aprile. Vuoi vedere che anche quello era davvero un Calandro maggiore?

 

Calandro maggiore consenziente e due


A proposito di inganni acustici e visivi, ringrazio (oltre che per la continua assistenza) il Giuss per avermi avvisato che in giro per l’Europa cominciano a comparire Luì di Hume che si travestono da Forestieri ed emettono richiami da Luì piccoli. Molto bene. Anche in considerazione del fatto che i Luì piccoli hanno imparato ad emettere richiami improvvisati e vari, quasi mai tipici, sweeo e non sweeo (e che, al contrario, i Forestieri hanno apparentemente smesso di emettere richiami).

 

Luì piccolo - Foto di Stefano Sava

Luì piccolo - Foto di Stefano Sava

Luì piccolo - Foto di Simone Scognamiglio

E dunque, come possiamo effettivamente intercettare questi intrusi mistificatori senza avere la vista di un falco?

 

Occhio di Smeriglio - Foto di Paolo Zonta

Smeriglio - Foto di Paolo Zonta

Smeriglio - Foto di Bruno Delbianco

Sparviere - Foto di Simone Scognamiglio

Astore & Cornacchia - Foto di Bruno Delbianco

Astore & Cornacchia - Foto di Bruno Delbianco

Ottobre che vai usanza che trovi, ricordate? Voi forse pensate che sulle Pelagie sia davvero “tutto facile”, come sedersi su un gradino e osservare un cespuglio. Più o meno. Nel senso che dovete sedervi su ogni gradino dell’isola (o anche no, ma immaginatevi di farlo, a ogni passo, perché ogni passo è una sosta) e guardare dentro ogni cespuglio. E per “guardare dentro ogni cespuglio” intendo proprio “guardare dentro ogni cespuglio” inquadrando ogni spazio libero (e non) tra rami foglie frutti spine ombre insulti insetti starnuti contrattempi. Dovremmo ritagliarci il tempo per farlo anche qui, su questa isola decisamente più grande che si chiama FVG, dedicando la nostra attenzione a ogni singola minuscola (dannatamente silenziosa) creatura.


Pettazzurro - Foto di Flavio Consonni

Capinera - Foto di Paolo Zonta

Cannaiola - Foto di Marta Trombetta

Fanello - Foto di Angelo Formentin

Pettirosso - Foto di Stefano Sava

Scricciolo - Foto di Stefano Sava

Regolo - Foto di Stefano Sava


Sia in pianura che in montagna.


Pensavi che fossi un uccellino? - Moscardino - Foto di Matteo Skodler

Cincia mora - Foto di Simone Scognamiglio

Crociere - Foto di Simone Scognamiglio

Merlo dal collare - Foto di Simone Scognamiglio

Ciuffolotto - Foto di Simone Scognamiglio

Nocciolaia - Foto di Simone Scognamiglio

Picchio tridattilo (infestante!)


Dovremmo soffermarci a osservare con più attenzione ogni Averla maggiore (che non sia Meridionale?), ogni Allodola (hai controllato che la gola non fosse gialla?), ogni Tordo (mi è parso un tantin-o scuretto…)…

 

Averla maggiore (forse) - Foto di Angelo Formentin

Averla maggiore (forse) - Foto di Bruno Delbianco

Allodola (forse) - Foto di Bruno Delbianco

Tordo bottaccio (forse) - Foto di Simone Scognamiglio

Si narra che in passato l’ornitologia ufficiale adottasse una strategia diversa dalla attuale nostra per determinare efficacemente la specie di ogni singolo individuo. Diversi galliformi sono tuttora oggetto di una simile strategia…

 

Fagiano di monte - Foto di Simone Scognamiglio

Fagiano comune - Foto di Simone Scognamiglio

Pernice rossa (the real one) - Foto di Pulotto

Pernice rossa (the fake one) - Foto di Bruno Delbianco

Da dove arrivano le Starne?


Confessiamo che effettivamente, in alcune occasioni, abbiamo pensato che l’artiglieria contraerea avrebbe potuto esserci utile (non è che qualcuno l’ha effettivamente usata?).


... quando arriva l'artiglieria pesante? ... - Foto di Paolo Zonta

Bersaglio colpito! (ma perchè?) - Foto di Paolo Zonta

Di solito ci capita nelle notti di luna piena, un attimo prima di iniziare a ululare…

 

La Luna di Ottobre - Foto di Paolo Zonta

Ah, a proposito, buona notte di Halloween!


Indovina la Nottola (versione scura) - Foto di Paolo Zonta

Indovina la Nottola (versione chiara) - Foto di Paolo Zonta



Ps. Chi ci aiuta a dare un nome al Vampiro?

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