martedì 26 settembre 2023

Impressioni di Settembre, in F(e)ri(e)ul

 

Non vorrei che adesso diventasse un’abitudine o, peggio, una tradizione, quella di vagabondare per due settimane a settembre in giro per il FVG invece di esplorare territori nuovi e sconosciuti (come continua a fare quel mattacchione giramondo del Pulotto), ma visto che non sono stato in grado di crearmi alternative plausibili, per pura e semplice pigrizia o per estrema ed altrettanto disarmante pigrizia (mi auguro non accada anche ad ottobre, sarà opportuno trovare esilio su una qualsiasi isola sperduta, cerco ufficialmente asilo), il risultato anche quest’anno è stato il medesimo del 2022. Una sfida. Quella di collezionare il maggior numero di specie e completare l’album delle figurine ornitiche disponibili sul territorio regionale in questo ristretto arco di tempo. Per stagionalità e biodiversità, il potenziale è estremamente elevato, ma per raggiungere il traguardo ipotetico di quota 250 è necessario sforzarsi per trovare tutte le specie banali, quelle rare, quelle accidentali ed anche qualche mistica visione...

 

Spettro di Broken, o il mio?

Vi spoilero subito il finale, senza tenervi troppo sulle spine. No, il traguardo non è stato raggiunto. L’anno scorso l’impresa era stata ostacolata da contrattempi automobilistici ed il conteggio si era fermato alla cifra tonda (comunque di tutto rispetto) di 220.

http://tringa-fvg.blogspot.com/2022/09/due-settimane-in-ferie-ul.html

Quest’anno la medesima vettura, prossima al traguardo dei 300000 km, non ha manifestato gli stessi sintomatici capricci e, fatta eccezione per la giornata dedicata al tagliando, ha fatto il possibile per raggiungere le destinazioni programmate, salvo quando sul suo percorso si sono frapposti demoni imprevisti a sbarrarle la strada (l’unica disponibile).

 

Tappa obbligata con lavaggio auto gratuito

Il resto delle mete è stato inevitabilmente guadagnato a piedi, come al solito, nonostante le condizioni climatiche avverse, non tanto burrascose quanto termicamente afose e soffocanti durante la maggior parte del giorno e dei giorni o regolarmente nebulose ed impenetrabili sulla cima di tutte le vette montuose raggiunte.

 

Un posto vale l'altro

Ma nulla di tutto questo ha frenato l’avventura, nemmeno lo smarrimento temporaneo (ovviamente in una parte del territorio non coperta da rete di alcun tipo) e la conseguente ricerca dello strumento telefonico che ormai accompagna ogni nostro istante, sia per il puro senso illusorio di compagnia che ci concede quanto per la comodità di registrare informazioni e documentazioni sonore a testimonianza del nostro vagabondare.

 

Caccia al tesoro - Ultima tappa

Perché non si è trattato di una semplice sfida, fine a sé stessa, per raggiugere e superare i propri limiti di conoscenza del territorio. E’ stato un allenamento, un allenamento intensivo, fisico e mentale, ed allo stesso tempo una incessante raccolta di dati (oltre 6000) sparsi grossomodo su tutto il territorio, con inevitabili lacune nelle aree apparentemente meno proficue.

 

Viaggio in FVG (secondo Ornitho.it)

Tutti questi dati (condivisi e visibili in tempo reale) dovrebbero aiutarci a comprendere i cambiamenti in corso (prima che sia tardi, se non lo è già). Dovremmo semplicemente smetterla di farci la guerra, o meglio, smettere di farla a chi si impegna costantemente e quotidianamente con sacrificio per costruire la conoscenza in tempo reale, combattendo il cleptoparassitismo della dormitologia ostinata, costellata ormai di ragnatele.

 

Le ragnatele della dormitologia

Per esempio ci accorgeremmo (senza sorprenderci) che le specie più facilmente contattabili (tra parentesi quadra il numero di segnalazioni), ai primi 4 posti rispettivamente nell’ordine sono la CORNACCHIA (grigia) [219], il COLOMBACCIO [203], la GAZZA [160] e la TORTORA DAL COLLARE [154]. Tuttavia potrebbe meravigliarci il fatto che la CINCIALLEGRA [142] resista al quinto posto (e che in settembre canti più che durante l’estate, neanche avesse ulteriori intenzioni riproduttive serie). Potrei chiedervi di indovinare la sesta specie nell’elenco, ma sarebbe troppo facile puntare sul PICCIONE DOMESTICO [135] (il SELVATICO in regione è ormai estinto, anche le falesie di Duino e la costiera triestina ospitano soggetti dal piumaggio ambiguo). Invece, potrei darvi del tempo per azzardare ipotesi sul settimo posto (POIANA)[123] (o magari sulle posizioni fino alla decima [(MERLO)118, (GHEPPIO)118, (GABBIANO REALE)114], per i più temerari; seguono poi (PETTIROSSO) [109], (STORNO)[108] ed un inaspettato (BECCAMOSCHINO)[105]!). Le risposte tra una settimana. Nel frattempo una seconda (agrodolce o meglio amara?) riflessione, sul fatto che al raggiungimento della punteggio finale contribuiscono con una percentuale di poco inferiore al 10% le specie che potremmo definire “di plastica” ovvero le “aliene” “alloctone” “aufughe” “esotiche” invasive o meno, incluse quelle introdotte a fini venatori oppure “ornamentali, didattici e socio culturali” (ma perché noi esseri umani siamo così irrimediabilmente ignoranti e storditi?). L’elenco è davvero lungo, nella check list finale le vedrete associate ad una (P) o, nei casi “ambigui”, ad una (P?), dall’IBIS SACRO all’EREMITA passando per lo SCARLATTO, dalla PERNICE ROSSA (ma perché no, anche Quaglia, Fagiano comune e Starna in fondo) al “paperame” con le varie OCHE DEL CANADA, INDIANE, FACCIABIANCA, EGIZIANE e gli anatidi “ambigui ma volanti” con MORETTA TABACCATA, FISTIONE TURCO e la new entry ANATRA MARMORIZZATA, che effettivamente ha un anellino verde alla zampa destra (riuscite a vederlo?) che se avesse delle cifre bianche stampate sopra rivelerebbe la sua origine spagnola, ma in assenza di queste conferma la sua provenienza domestica. Eppur si muove (e vola)! E chissà, forse come molte altre specie in precedenza potrebbe trovare altri compagni di viaggio ed insediarsi da qualche parte.

 

La rapida invasione dell'Ibis sacro

La flotta aerea dell'Ibis eremita

Pernice rossa in versione "Cosa ci faccio qui?"

Pernici rosse eternamente redivive



La perplessità dell'Oca del Canada

Le Oche egiziane fanno coppia fissa

Il mistero irrisolto dei Fistioni turchi

Anatra marmorizzata con contorno misto

Per esempio, dei fantomatici USIGNOLI DEL GIAPPONE (a loro modo meravigliosi) abbiamo già parlato in più occasioni. Ormai la loro presenza è ben consolidata nell’areale collinare a nord di Udine (no, non nelle Valli del Natisone, mannaggia a chi diffonde queste insane leggende metropolitane). Chissà per quanto tempo si sono fatti beffe del nostro orecchio e della nostra consapevolezza (e della letteratura ufficiale).

 

Usignolo del Giappone, folletto delle colline

Usignolo del Giappone, folletto delle colline

https://xeno-canto.org/831785

E chissà quante altre creature impreviste si nascondono nell’inesplorato, ma per il momento mi rifiuto di inserire la giovane FARAONA che, fuoriuscita involontariamente dalla recinzione, reclama a gran voce di poter tornare a casa…

 

Faraona in fuga dall'Egitto

Alcuni di voi, invece, immagino che si scandalizzeranno trovando un pappagallo palesemente aufugo nell’elenco ufficiale a fondo pagina. Ma c’è un motivo se è stato incluso. Ce lo spiega il Pulotto con una semplice considerazione. Provate a fare una ricerca su ornitho.it evidenziando i dati di presenza di CALOPSITTA in regione comprendendo tutto il periodo registrato nella banca dati. Scoprirete che le segnalazioni sono davvero poche, ma che negli ultimi anni sono concentrate tra la metà di agosto e l’inizio di settembre, con osservazioni puntiformi quasi nelle medesime date nelle località più disparate.

 

La migrazione delle Calopsitte in FVG (secondo Ornitho.it)

Ci viene il sospetto che questi “graziosi” spettinati e rumorosi volatili intraprendano una strana rotta migratoria fuori dalle loro gabbie per raggiungere il FVG in questo periodo e soltanto nelle annate dispari. Ora, non abbiamo idea di cosa significhi questo realmente, ma non si sa mai. E quindi la figurina della CALOPSITTA la includiamo nell’album.

 

Calopsitta urlatrice

Possiamo anche fare una riflessione poi sulle specie che non compaiono nell’elenco. Tra i nidificanti stanziali l’assenza del PICCHIO TRIDATTILO è la più pesante. Nelle varie escursioni montane mirate alla sua ricerca in un paio di occasioni si è palesato un picchio indeterminato che per carattere, dimensioni ed elusività (intesa come assenza di manifestazioni sonore tranne il rumore flebile del becco che esplora la corteccia) poteva tranquillamente essere lui, ma la fugacità delle apparizioni non ne ha permesso l’efficace determinazione. Dobbiamo accontentarci di tutti i suoi compari, che la mattina si svegliano presto e trascorrono i primi minuti dopo l’alba ad asciugarsi e lisciarsi le piume, compreso quel PICCHIO ROSSO MEZZANO che da qualche anno è presenza stabile almeno nella parte orientale della regione.

Picchio rosso mezzano pigrone

Alzabandiera dei Picchi cenerini


Per BASETTINO e MIGLIARINO DI PALUDE (per non parlare dell’estinto PENDOLINO), considerato il numero di soggetti (singoli) nidificanti, la speranza di contattarli dalla terraferma senza escursioni lagunari mirate in barca era davvero effimera. L’unico vero passeriforme infestante è risultato il PRISPOLONE (no, nessuna Pispola ancora e nemmeno nessuno Spioncello in pianura, nonostante qualcuno continui a fare una gran confusione tra queste specie…).

 

Prispolone questo sconosciuto

A sorpresa poi, per il secondo anno di fila, anche il PETTAZZURRO si è fatto notare un poco ovunque con almeno una dozzina di individui visti, intravisti, sentiti, non solo in laguna ma anche nel bel mezzo dei desertici riordini fondiari. Se però pensate che io sia stato in grado di immortalarne decentemente uno vi sbagliate (vi ho mai detto che non sono fotografo?). Condivido l’unico scatto in cui si intuisce che si tratta di un pettazzurro (ed i vocalizzi di una creatura indeterminata registrata nei magredi del pordenonese che potrebbe tranquillamente essere l’ennesimo rappresentante di questa specie).

 

L'imbarazzo del Pettazzurro

https://xeno-canto.org/831817


Per rifarmi, vi mostro un video curioso, di una creatura che difficilmente ormai si fa vedere in FVG, anzi due. Perché mentre cerco di riprendere una SALCIAIOLA che si muove furtivamente nella rosa canina compare un secondo individuo molesto ed esuberante che le ruba la scena…

 


E si prosegue. Niente CICOGNA NERA, ma per il resto tra ardeidi (alcuni dei quali addirittura ancora al nido a fine settembre!) ed uccelli marini (con BERTA MINORE, LABBO e SULA) il conteggio comincia a salire.

 

Piccoli Aironi guardabuoi crescono (a fine settembre)


Airone rosso - Prima

Airone rosso - Dopo (anzi, Topo)


Sula testa!

Nessuna soddisfazione invece dai GABBIANI, deludenti STERNE e MIGNATTINI, tocca accontentarsi delle STERNE MAGGIORI, con i giovani che tormentano i genitori reclamando ancora insistentemente cibo.

 

Sterne maggiori e limicoli vagabondi


Qualche lacuna anche tra i limicoli (PITTIMA REALE ed ALBASTRELLO in particolare), ma in compenso un buon bottino complessivo, con soggetti schivi ed altri particolarmente fotogenici e confidenti.

 

Piovanello tridattilo in Spiaggia del Fratino

Piovanello tridattilo in Spiaggia del Fratino

Voltapietre in Spiaggia del Fratino

Voltapietre in Spiaggia del Fratino

Il profilo del Gambecchio nano

Beccaccino coraggioso

L'ultimo Cavaliere d'Italia (e Beccaccino intimidito)

Il miraggio del Chiurlo piccolo

Gambecchio frullino sulla fiducia


Alti e bassi con i rapaci. Zero ALBANELLE, mancato il NIBBIO REALE e scomparsa per l’occasione anche quest’anno l’AQUILA DI MARE. Per il resto, dal più grande al più piccolo, un giorno dopo l’altro compaiono tutti quanti. Tanti FALCHI PESCATORI, alcuni BIANCONI, diversi (inaspettati) FALCHI CUCULI e qualche ASTORE di pianura e laguna, soprattutto giovinastri (non ci sarebbe niente di strano nelle foto in cui bisticcia con il CORVO IMPERIALE, se non fosse che gli scatti sono stati fatti sul lungomare di Grado…).

 

Falco pescatore di ritorno dal mercato del pesce

Falco pescatore sazio

Un Biancone per amico

Falco cuculo guardingo

Schermaglie costiere tra Astore e Corvo imperiale

Schermaglie costiere tra Astore e Corvo imperiale

Schermaglie costiere tra Astore e Corvo imperiale

Giusto una parola sui FALCHI PECCHIAIOLI. Fino ad inizio mese la migrazione è ancora visibile, poi ne resta solo la coda e la maggior parte dei (pochi, pochissimi) soggetti che ancora si riescono ad intercettare è costituita da giovani (che per piumaggio ricordano più qualche strana aquila e non una poiana). Questo per dire che se vi capitasse, in FVG, a settembre inoltrato, di vedere in volteggio (alto o basso) insieme diversi rapaci delle dimensioni di una Poiana (o di un Pecchiaiolo) fate attenzione perché è probabile che siano davvero Poiane (non lasciatevi ingannare dai numeri e, nel dubbio, fate qualche foto…).

 

Giovane Falco pecchiaiolo fuori fuoco

Giovane Falco pecchiaiolo fuori fuoco

Giovane Falco pecchiaiolo fuori fuoco, con Gheppio


Sparite anche le RONDINI ROSSICCE, al loro posto solo i nidi usati, integri ma oramai vuoti. Si attardano ancora invece le GHIANDAIE MARINE, i CUCULI, i RIGOGOLI… mentre le COLOMBELLE ormai sono diventate presenza fissa.

 

Giovane Ghiandaia marina ritardataria


Cuculo versione splatter (nel video)


Rigogolo di fine stagione, all'imbrunire

Colombella di terra

Ci sarebbero poi le “creature indeterminate” (tipo il picchio presunto tridattilo). Nella maggior parte dei casi si tratta di passeriformi. Uno in particolare, in RNR Foce Isonzo (Go), dietro il recinto dei cavalli, piccolo e marroncino, si invola lesto da una pozzanghera a terra facendo notare in modo palese il disegno della coda con due triangoli bianchi sulle timoniere laterali, che contrastano con la restante tonalità scura, prima di sparire tra la vegetazione della boscaglia. Ora, è vero che di STIACCINI se ne possono trovare ovunque, ma che si rintanino nella vegetazione arborea ed arbustiva e che si rifiutino di manifestarsi e comparire nonostante la lunga ed ostinata attesa, ecco, questa è la parte della vicenda che lascia perplessi. Settembre non è il mese tipico per il PIGLIAMOSCHE PETTIROSSO, ma se dopo questa estemporanea visione ne compare uno (fotografato) nel Delta del Po allora qualche rammarico resta. Che poi, come detto, potrei tranquillamente aver visto la coda di uno STIACCINO ARBORICOLO.

 

La coda dello Stiaccino

A proposito di richiami “PIGLIAPETTESCHI”, questa è la registrazione (fatta al buio poco prima dell’alba) di un verso proveniente dagli arbusti lungo il sentiero nei pressi di Malga Pramosio (sopra Paluzza, Ud). Anche questo temo resterà indeterminato (con sottofondo di passera scopaiola e scricciolo, in canto) a meno che qualcuno non riesca a dagli un nome proprio.

https://xeno-canto.org/831815

Ci sarebbe anche questo richiamo, registrato ad Aquileia (Ud) che tuttavia nella registrazione (con pettirosso che si sovrappone al suono complicandone l’ascolto, cinciarella, beccamoschino, codibugnolo…) ricorda un pettirosso, mentre dal vivo aveva una sonorità diversa, più schioccante, più o-scura…

https://xeno-canto.org/831820

E poi, per non farci mancare nulla, c’è il solito argomento “caldo” degli usignoli impostori. Questa è la registrazione di un soggetto “ignoto” effettuata prima dell’alba a Palmanova (Ud). Non squilla come gli USIGNOLI MAGGIORI che sono riuscito a vedere in questi anni, ma ha comunque qualcosa di più acuto dell’USIGNOLO nostrano.

https://xeno-canto.org/831826

USIGNOLO nostrano che quando vuole squilla anche lui (ormai me ne sono fatto una ragione), ma sempre con una sonorità differente. Questo richiamava frustrato in RNR Foce Isonzo (Go) e per alcuni istanti si è fatto osservare allo scoperto, quindi della sua identità possiamo stare tranquilli.

https://xeno-canto.org/831829

E poi c’è questo, che richiama allo stesso modo e che si è anche fatto filmare. Ma che ad un primo sguardo mi ha fatto prendere un colpo. Perché scuro è scuro mannaggia a lui. E squilla, a tratti, ma squilla. Però, per quanto scuro, ce lo teniamo come USIGNOLO.

 

Usignolo scuro

Usignolo scuro



Visto che ci siamo, potremmo continuare con la parte acustica. Perché ho ancora qualche brano da farvi ascoltare. Cominciamo dalla BIGIARELLA. O meglio, da quelle BIGIARELLE che in migrazione si prendono la libertà di emettere un richiamo peculiare, totalmente differente da quello a cui siamo abituati (check, check – check… ma in fondo tutte le bestie invisibili in tarda estate fanno check, check-check) ma divaga con una modalità “cinciarellesca” o meglio con una versione “rattle” del suo “call”. Due registrazioni (anzi tre). Un soggetto registrato da Osoppo (con Pulotto) che alternava richiamo tipico (che si sente all’inizio della prima registrazione) a quello insolito (prime due registrazioni), l’altro in RNR Valle Grotari (Ud) (terza registrazione).

https://xeno-canto.org/831792

https://xeno-canto.org/831822

https://xeno-canto.org/831788

Il Giuss mi ha suggerito di provare a documentare anche fotograficamente queste creature (in particolare la coda e le timoniere esterne) per cercare di determinarne la provenienza (Sottospecie particolari? Addirittura specie?). Ecco, allora, facile in teoria. Perché quando vogliono le BIGIARELLE si mettono in posa.

 

Bigiarella - Foto di Pulotto (a mia insaputa)

Però quando sono in gruppetto e devi capire quale emette il verso caratteristico allora diventa un dramma, perché compaiono alternativamente e silenziose allo scoperto e giocano a nascondino quando richiamano. Queste foto scattate ad Osoppo potrebbero tranquillamente non riferirsi al soggetto incriminato. O forse sì.

 

Una Bigiarella a caso

Un'altra Bigiarella a caso

Di sicuro l’unica foto che sono riuscito a scattare a Marano Lagunare riprende l’animale dal verso caratteristico, solo che è in fuga e sfuocata (altrimenti la coda e le timoniere si vedrebbero pure…).

 

Bigiarella in fuga

Pazienza, ci abbiamo provato. E’ andata meglio con le registrazioni delle creature della notte. Dalle fantomatiche STARNE alla CIVETTA NANA, al prestigioso ALLOCCO DEGLI URALI…

https://xeno-canto.org/831786

https://xeno-canto.org/831795

https://xeno-canto.org/831781

Ops! Su xenocanto si vede il punto preciso della registrazione dell’ALLOCCONE! Allora, una volta per tutte, smettiamola con questa farsa ipocrita delle specie sensibili. Non sono le specie ad essere sensibili, siamo noi ad essere INSENSIBILI se continuiamo ad andare a stressarle di giorno con le casse ed i richiami a tutto volume per vederle, fotografarle, tormentarle a puntino queste creature (meravigliandoci poi magari se la specie non nidifica più da alcuni anni sulle Prealpi). Invece, con un piccolo sforzo, senza spendere cifre esose, imparate a riconoscere il canto anche da lontano (magari imparate ad imitarlo a voce?) e poi andate a farvi una passeggiata nel Tarvisiano, di notte, nel periodo adatto. Lo troverete. Da soli. Forse più di uno (la CIVETTA CAPOGROSSO no, quella la troverete altrove per caso con un grosso colpo di Q). Certo, dovrete impegnarvi un pochino. E non vi serviranno a nulla le coordinate di xeno-canto, state tranquilli. Stesso discorso possiamo farlo valere per il FRANCOLINO DI MONTE. O meglio, lui dovete andare a cercarlo di giorno (senza inventarvelo perché vi manca la crocetta e sentite un fruscio nel bosco). Meglio all’alba? Certo. Eppure questa registrazione è stata fatta alle 13.00.

https://xeno-canto.org/831783

E’ vero che con lui nove tentativi su dieci vanno a vuoto (qualcuno si ricorderà gli episodi della famosa Saga del Francolino), eppure a volte decide di concederci delle brevi apparizioni. Uno scatto rubato magari.

 

Francolino di monte, folletto dei boschi

O uno spettacolare video, che qualcuno di voi ha già visto. Vi assicuro che merita.

 


Suvvia, vi stavo scherzando. Figuratevi se quel dannato fantasmino si concede davvero per qualche istante alle mie incapacità fotografiche? O magari sì? (Ecco, questo merita davvero).

 


Che poi in montagna non sono solo i tetraonidi ed i rapaci notturni (e il picchio tridattilo) a rischiare di compromettere l’andamento dell’impresa. I vari Turdidi vanno ricercati in posti mirati (le CESENE in particolare) anche se poi alcuni di loro compaiono in mezzo alla strada in pianura o nelle località più impensate.

Cesena - Cartoline da Sappada

Cesena - Cartoline da Sappada
Tordela - Cartoline dai riordini fondiari...

Passero solitario arboricolo

Il PICCHIO MURAIOLO è diventato un fantasma quasi ovunque e, come lui, i sempre più rari FRINGUELLI ALPINI, che giocano a nascondino nella nebbia delle più elevate cime.

 

Fringuello alpino oltre la nebbia

Conta i Fringuelli alpini

Fringuelli alpini nella nebbia

Agli ORGANETTI, lo confesso, ci avevo praticamente rinunciato. Hanno voluto a tutti i costi farsi trovare loro. Su un pendio roccioso ad oltre 2400m. Anche loro, ovviamente, immersi in una coltre di nebbia.

 

Organetti a decinaia


Siamo quasi agli sgoccioli. Mancano da citare quelle primizie invernali che compaiono alla fine di settembre. L’AVERLA MAGGIORE per esempio.

 

Irrigatore ad Averla maggiore

O le OCHE LOMBARDELLE, che magari con un singolo soggetto sono presenti da mesi in RNR Foce Isonzo (Go) ma che quando tenti di fotografarlo si invola e poi, nel riguardare le foto, ti accorgi che non era solo…

 

Ocaio e paperame misto

Le Oche lombardelle sono due

Resta ancora soltanto un aneddoto da raccontare. Si intitola "La Maledizione del Piviere". Ce lo siamo tenuti per la fine. Per quei temerari che hanno resistito fino a qui. Per quei temerari che tra fine agosto e settembre ogni anno sono disposti a scalare impervie montagne alla ricerca ostinata (e regolarmente infruttuosa) di quel fantastico animaletto che trotterella tra i piedi degli escursionisti con una disarmante confidenza. Quella creatura artica che fronteggia spavaldamente gli esseri umani con la sua tenera sfrontatezza di limicolo impertinente. Quel PIVIERE TORTOLINO che più lo cerchi e meno lo trovi. E che ti compare in mezzo ad un campo arato di pianura (anzi, di laguna) quando meno te lo aspetti.

 

Pivieri tortolini di pianura

Pivieri tortolini di pianura

Pivieri tortolini di pianura


No. Non è questo l’aneddoto che volevo raccontarvi. Ma è solo una doverosa premessa. Nel senso che l’inaspettato incontro con 7 PIVIERI TORTOLINI avvenuto nei primi giorni di questa avventura sarebbe già da solo motivo di entusiasmo, eppure c’è una seconda puntata di questa vicenda che in pochi conoscono e che riguarda sempre un Piviere, ma stavolta è il PIVIERE DORATO. Nell’elenco delle potenziali specie di settembre ho fatto l’insano errore di non inserirlo, nonostante quest’anno un paio di individui abbiano cominciato a frequentare la laguna già da metà agosto. Ad ogni modo li ho cercati per giorni senza riuscire a stanarli ed ero quasi al punto di rinunciare quando… Bruno Delbianco, la sera del 21 settembre, mi dice che dal 18 alcuni soggetti frequentano la famosa “Piana dello Zigolo (delle Nevi)” di Aquileia. E pensare che per la piana ero passato proprio in quei giorni, ma avevo trovato solo PAVONCELLE invisibili ed una interminabile schiera di barbabietole…

 


Mi resta poco tempo per cercare di intercettarli. Tra l’altro il 22 settembre è il giorno del tagliando dell’auto, quindi devo scroccare un passaggio a Marta per esplorare il territorio incriminato. Le barbabietole sono sparite, restano solo le PAVONCELLE e tante, tantissime, immobili, zolle di terra. Inutile insistere. Mentre desistiamo e torniamo verso casa incrociamo il suddetto Bruno in bicicletta. Ci dice che andrà a fare un sopralluogo lui. Lo salutiamo e puntiamo verso nord. Non passa molto che ci arriva un suo messaggio. I PIVIERI DORATI, mannaggia, sono ancora al loro posto. E niente, per oggi è tardi. E domani tocca andare a smantellare la Spiaggia del Fratino. Poi resta solo domenica. Dannati PIVIERI. Ma non demordo. In Spiaggia Fratino ci mettiamo meno tempo del previsto e dopo alcune peregrinazioni prima con Giulio, poi con PiZonta e Fabiolino mi dirigo ostinato verso Aquileia. Fabiolino quando ci salutiamo commenta dicendo “Tanto adesso che ce ne andiamo il Toller trova i Pivieri tortolini”. Lo dice sempre, ovviamente. Prossimo ad Aquileia ricevo un messaggio di Bruno che mi dice “Qui non vanno più via, adesso ce ne sono 2”. Gli rispondo “Tienimeli lì che arrivo”. E lui replica “Parlavo delle Ghiandaie marine, dai Pivieri sono passato prima e non li ho trovati ma sono passati i Carabinieri in auto e se ne sono involati 12 dall’arato. Temo che non siano più lì adesso”. Sono a dieci minuti dalla Piana dello Zigolo. E impreco. Ma ormai sono quasi arrivato e pace. Trascorrerò un paio di ore fino al tramonto a piangere seduto sul bordo dell’argine della laguna. Raggiungo la piana e l’adiacente campo arato. Le PAVONCELLE, come loro solito, sono rintanate tra le zolle. Nessuna traccia dei Pivieri. Spunta la prima lacrimuccia. Parcheggio l’auto tra la piana e l’arato e aspetto, con la testa fuori dal finestrino. Due CULBIANCHI, una CUTRETTOLA, tre FAGIANI spavaldi e una LEPRE. Passano i minuti. Poi, con la coda dell’occhio, dal nulla vedo comparire in volo cinque sagome silenziose che vanno a posarsi in mezzo alla piana. Un brivido leggero, ma ne sono certo, i Pivieri sono arrivati! Li cerco a binocolo ma sono troppo lontani. Li punto a cannocchiale. E qui accade l’imponderabile e, per l’ennesima volta in questa vicenda, impreco. Credo si tratti di una prima assoluta nella storia (a me nota) del birdwatching. La mia imprecazione intendo. Non in senso assoluto, ma riferita al fatto che non credo che nessuno prima di quel momento avesse mai osato imprecare inquadrando le sagome di cinque PIVIERI TORTOLINI al pensiero “Porta sputazza, ce li ho già i Tortolini, voglio i Pivieri dorati!”.

 

Dannati Pivieri tortolini

Niente da fare. Mando un messaggio sconcertato a Bruno (e un altro meno palesemente sconfortato su birdalert con una foto sfuocata) e mi rassegno al fatto che il fato mi è avverso. Bruno mi risponde che guarderà meglio le foto, che forse anche i suoi 12 di oggi erano Tortolini (dei PIVIERI DORATI dei giorni precedenti mi aveva già fatto avere le foto), ma poi controlla meglio, ed erano davvero dorati. La conoscete la “Two Birds Theory”? La teoria che due osservatori diversi nello stesso posto osservino tipo una bestia nello stesso cespuglio e che la bestia risulti essere due bestie diverse? Per lunghi attimi ho pensato di essere vittima di un dispettoso destino. Decido che farò finta di allontanarmi e che poi girerò l’auto e tornerò a piazzarmi davanti all’arato, ad aspettare ostinato. Mentre torno verso l’arato i TORTOLINI sono spariti o, almeno, io non riesco più a vederli. Nell’arato le PAVONCELLE continuano a poltrire tutte insieme. Però in un angolino in disparte ce ne sono due solitarie. Decido di dedicarmi a loro e mentre le punto con il cannocchiale una delle zolle vicino a loro si alza, si scrolla di dosso la terra, estrae una testolina dal fango ed inizia a camminare. Uno, due, cinque, dieci piccoli Golem dorati prendono forma tra le zolle.

 

Zolle a forma di Piviere dorato e Pavoncella

Zolle a forma di Piviere dorato

Zolle a forma di Piviere dorato e Pavoncella

Nemmeno un istante per gioire ed un FALCO DI PALUDE li fa involare tutti. Sono una dozzina. Si tornano a posare poco distante. A questo punto decido di controllarli ad uno ad uno perché non vorrei essere testimone della “Three Birds Theory” ovvero che in mezzo a loro ci sia qualche strano intruso. Ovviamente penso a qualche piviere raro. Resto oltremodo sbalordito quando mi accorgo che tra loro effettivamente c’è un intruso più chiaro, più grande, più robusto e dal becco più massiccio. Ecco il terzo uccello, la PIVIERESSA.

 

Zolle a forma di Piviere dorato e Pivieressa

Comincia a diventare buio. Sono sicuro che tra i dorati si nasconde qualche altro intruso, ma accetto la sconfitta e sorrido. Concludo la mia avventura con 238 specie. Alcune si sono concesse solo per pochi istanti ed in una sola occasione, altre sono state presenza costante nelle mie escursioni. Le trovate elencate qui sotto. Ed in giro per il FVG, se avrete anche voi voglia di esplorarlo...

 

1.     Quaglia (P?) *(*)

2.     COTURNICE *(*)

3.     Pernice rossa (P) *(*)

4.     Fagiano comune (P?)

5.     STARNA (P?) **

6.     FRANCOLINO DI MONTE **

7.     PERNICE BIANCA **

8.     GALLO CEDRONE (solo una penna) **(*)

9.     FAGIANO DI MONTE *

10.  CIGNO NERO (P) *(*)

11.  Cigno reale

12.  OCA FACCIABIANCA (P) **

13.  OCA DEL CANADA (P) *(*)

14.  OCA INDIANA (P) *(*)

15.  Oca selvatica

16.  OCA LOMBARDELLA **

17.  EDREDONE

18.  Smergo maggiore

19.  OCA EGIZIANA (P) **

20.  Volpoca

21.  CASARCA (P) *(*)

22.  ANATRA MARMORIZZATA (P) **

23.  Fistione turco (P?) *

24.  Moriglione

25.  MORETTA TABACCATA (P) **

26.  Moretta

27.  Marzaiola

28.  Mestolone

29.  Canapiglia

30.  Fischione

31.  Germano reale

32.  Codone

33.  Alzavola

34.  Tuffetto

35.  SVASSO COLLOROSSO **

36.  Svasso maggiore

37.  Svasso piccolo

38.  Fenicottero

39.  Piccione domestico

40.  Colombella *

41.  Colombaccio

42.  TORTORA SELVATICA *(*)

43.  Tortora dal collare

44.  SUCCIACAPRE *(*)

45.  Rondone maggiore

46.  RONDONE PALLIDO *

47.  Rondone comune **

48.  Cuculo *

49.  Porciglione

50.  VOLTOLINO *

51.  SCHIRIBILLA **

52.  Gallinella d’acqua

53.  Folaga

54.  BERTA MINORE **

55.  Cicogna bianca

56.  Spatola **

57.  Ibis sacro (P)

58.  MIGNATTAIO **

59.  IBIS SCARLATTO (P) **

60.  Ibis eremita (P)

61.  TARABUSINO **

62.  Nitticora

63.  Sgarza ciuffetto *

64.  Airone guardabuoi

65.  Airone cenerino

66.  Airone rosso

67.  Airone bianco maggiore

68.  Garzetta

69.  SULA **

70.  Marangone minore

71.  Marangone dal ciuffo

72.  Cormorano

73.  OCCHIONE *(*)

74.  Beccaccia di mare

75.  Avocetta

76.  Cavaliere d’Italia *

77.  Pivieressa

78.  PIVIERE DORATO **

79.  PIVIERE TORTOLINO **

80.  Corriere grosso

81.  Corriere piccolo

82.  FRATINO *

83.  Pavoncella

84.  Chiurlo piccolo *(*)

85.  Chiurlo maggiore

86.  PITTIMA MINORE *(*)

87.  VOLTAPIETRE *

88.  Piovanello maggiore *

89.  Combattente

90.  GAMBECCHIO FRULLINO **

91.  Piovanello comune

92.  GAMBECCHIO NANO *(*)

93.  PIOVANELLO TRIDATTILO *(*)

94.  Piovanello pancianera

95.  Gambecchio comune

96.  Beccaccino

97.  Piro piro piccolo

98.  Piro piro culbianco

99.  Totano moro

100.                  Pantana

101.                  Pettegola

102.                  Piro piro boschereccio

103.                  Gabbiano comune

104.                  Gabbiano corallino

105.                  Gabbiano reale

106.                  Fraticello

107.                  STERNA MAGGIORE *

108.                  Sterna comune

109.                  Beccapesci

110.                  LABBO *

111.                  BARBAGIANNI *(*)

112.                  CIVETTA NANA *

113.                  Civetta

114.                  CIVETTA CAPOGROSSO **(*)

115.                  Assiolo

116.                  GUFO COMUNE *(*)

117.                  Allocco

118.                  ALLOCCO DEGLI URALI *

119.                  GUFO REALE

120.                  FALCO PESCATORE

121.                  Falco pecchiaiolo *(*)

122.                  Biancone

123.                  Grifone

124.                  Aquila reale

125.                  Falco di palude

126.                  Sparviere

127.                  Astore

128.                  NIBBIO BRUNO **

129.                  Poiana

130.                  UPUPA *(*)

131.                  Gruccione

132.                  GHIANDAIA MARINA *(*)

133.                  Martin pescatore

134.                  TORCICOLLO *(*)

135.                  Picchio cenerino

136.                  Picchio verde

137.                  Picchio nero

138.                  PICCHIO ROSSO MEZZANO *

139.                  Picchio rosso minore

140.                  Picchio rosso maggiore

141.                  Gheppio

142.                  FALCO CUCULO *

143.                  Lodolaio

144.                  Falco pellegrino

145.                  CALOPSITTA (P) ***

146.                  RIGOGOLO *(*)

147.                  Averla piccola

148.                  AVERLA MAGGIORE *(*)

149.                  Gracchio alpino

150.                  Ghiandaia

151.                  Gazza

152.                  Nocciolaia

153.                  Taccola

154.                  Corvo imperiale

155.                  Cornacchia grigia (154b. Cornacchia nera)

156.                  Cincia mora

157.                  Cincia dal ciuffo

158.                  Cincia bigia

159.                  Cincia alpestre

160.                  Cinciarella

161.                  Cinciallegra

162.                  Tottavilla

163.                  Allodola *

164.                  Cappellaccia

165.                  Beccamoschino

166.                  Canapino maggiore *

167.                  Forapaglie comune

168.                  Cannaiola verdognola *

169.                  Cannaiola comune

170.                  Cannareccione *

171.                  SALCIAIOLA **

172.                  FORAPAGLIE MACCHIETTATO **

173.                  Balestruccio

174.                  Rondine

175.                  Rondine montana

176.                  Topino

177.                  Luì verde

178.                  Luì grosso

179.                  Luì piccolo

180.                  Usignolo di fiume

181.                  Codibugnolo

182.                  Capinera

183.                  Beccafico

184.                  Bigiarella

185.                  Occhiocotto *

186.                  Sterpazzola

187.                  USIGNOLO DEL GIAPPONE (P)

188.                  Rampichino comune

189.                  Rampichino alpestre

190.                  Picchio muratore

191.                  PICCHIO MURAIOLO **

192.                  Scricciolo

193.                  Merlo acquaiolo

194.                  Storno

195.                  Tordela

196.                  Tordo bottaccio

197.                  Merlo

198.                  CESENA *(*)

199.                  MERLO DAL COLLARE *

200.                  Pigliamosche

201.                  Pettirosso

202.                  PETTAZZURRO *

203.                  Usignolo

204.                  Balia nera

205.                  Codirosso spazzacamino

206.                  Codirosso

207.                  Passero solitario *

208.                  Stiaccino

209.                  Saltimpalo

210.                  Culbianco

211.                  Regolo

212.                  Fiorrancino

213.                  Sordone

214.                  Passera scopaiola

215.                  Passera oltremontana

216.                  Passera d’Italia

217.                  Passera mattugia

218.                  FRINGUELLO ALPINO **

219.                  Prispolone

220.                  Spioncello

221.                  CALANDRO *(*)

222.                  Cutrettola

223.                  Ballerina gialla

224.                  Ballerina bianca

225.                  Fringuello

226.                  Frosone

227.                  Ciuffolotto

228.                  Verdone

229.                  Fanello

230.                  ORGANETTO **(*)

231.                  Crociere

232.                  Cardellino

233.                  Verzellino *

234.                  Lucherino

235.                  Strillozzo

236.                  Zigolo muciatto

237.                  Zigolo nero

238.                  ZIGOLO GIALLO **

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