Ditemi
voi, di che cosa vorreste che parlassimo stavolta? Quali argomenti ci sono
rimasti ancora da affrontare? Volete forse parlare del Tempo, che scorre
inesorabile tracciando solchi indelebili sui nostri volti, sui nostri corpi,
nella nostra anima (che solo lui pare sapere dove si nasconda), su questa Terra
sofferente, arida, riarsa e poi, in un solo istante, travolta da quell’altro
Tempo (quello con la Meteo maiuscola) di cui spesso si parla al solo scopo di
riempire i vuoti relazionali e comunicativi e che sarebbe invece tema da affrontare
con estremo realismo ed intensa consapevolezza. O magari, per una volta, visto
che questo dovrebbe essere un sito che tratta esplicitamente di Birdwatching in
FVG, potremmo per una volta dedicarci a quello, anche perché difficilmente
ormai, temo, di un simile argomento troverete traccia altrove. Che poi,
possiamo tormentarci, resistere, combattere, raccogliere dati, realizzare
progetti, difendere creature ed ecosistemi, tutto purché la nostra presenza
resti invisibile, la nostra voce inascoltata, la nostra esistenza censurata,
per non alterare i geologici e paradossali squilibri dell’ornitologia
ufficiale. Tutto purché non si sappia che il Re è Nudo ed il Segreto di Pulcinella
non venga alla luce…
Pulcinella di mare nel Golfo di Trieste - Foto di Paolo Utmar
E allora niente. Faremo finta che tutto quello che troverete in questo Post o, in generale, in questo Blog non esista realmente, in modo che nessuno si senta svilito dalle nostre parole, dalle nostre osservazioni, dalle nostre attività. In modo che nessuno possa pensare “Caxxo, se la gente sapesse tutto quello che fanno questi, noi ci faremmo la figura degli incapaci totali. Dobbiamo continuare a censurarli a tutti i costi” (salvo che poi magari qualcosa sfugge al controllo e finiamo per sbaglio sui canali pubblici, ma non era realmente nostra intenzione… se volete l'intero video basta chiedere...)
https://www.facebook.com/watch/?v=817366390041385
Pulotto! |
Ecco allora, perché nessuno possa pensare o dire una cosa del genere, vi racconteremo tutto come se fosse una finzione, il semplice frutto della nostra immaginazione. A partire dal Segreto di PULCINELLA (DI MARE) appunto, emerso dalle acque del Golfo di Trieste il 26 maggio 2023, a distanza di otto anni (giorno più giorno meno) dall’ultima comparsa del 2015. Testimone in entrambi i casi il Prode Navigatore Paolo Utmar, unica differenza la strumentazione disponibile (e la distanza) nelle due occasioni. Trovatela voi una bestia simile in Alto Adriatico. Ah, dimenticavo, è tutta una nostra montatura.
Pulcinella di mare nel Golfo di Trieste - Foto di Paolo Utmar |
Pulcinella di mare nel Golfo di Trieste - Foto di Paolo Utmar |
Allora,
a proposito di montature, ve ne mostriamo un altro paio, subito, così, senza
pensarci due volte. La prima è una specie nuova per la Stagione Calda in
Provincia di Udine (per quelli che sono formali diremo Ente di Decentramento
Regionale di Udine, finché non cambierà nome un’altra volta). Ve la ricordate
la Stagione Calda? No? Ve la ricordiamo noi (nella nostra finzione, ovvio, i
canali ufficiali non vogliono che se ne parli. Per altro, tranquilli che faremo
il possibile per aggiornarla in tempi brevi, ve lo racconteremo a tempo debito
in uno dei futuri episodi di questa fantasiosa saga).
http://tringa-fvg.blogspot.com/2020/06/e-arrivata-la-stagione-calda.html
Dicevamo,
specie nuova per la Stagione Calda. Ai suoi tempi l’avevamo inclusa tra le
specie mancanti, quindi effettivamente ci aspettavamo di incontrarla, prima o
poi, al momento giusto…
La Stagione Calda 2016-2019 - Tringa FVG
Ma le spigolature sono sempre dietro l’angolo. Ed incontri simili capitano sempre nel momento meno opportuno. Magari nel tardo pomeriggio di una giornata impegnativa quando sei già a farti un pisolo in pigiama, hai silenziato il telefono e il Pulotto che cerca di indentificare la creatura rimane con l’auto in panne con la batteria esausta ed è costretto a vagabondare altrove per ricaricarla. Ma soprattutto, capitano il 14 di Maggio, che per voi non significa niente, ma per i cultori della Stagione Calda significa che anche se schizzi fuori dal letto in pigiama e pantofole e ti fiondi a Terzo d’Aquileia per trovarti con Pulotto e Bruno Delbianco nel tentativo (efficace, nonostante la distanza siderale) di ricontattare la strana creatura, tutto questo sforzo non vale, perché siete comunque fuori periodo utile. A monte allora. Tutto da rifare. Ti tocca svegliarti il 15 Maggio prima dell’alba e tornare a piazzarti al margine di quell’unico campo allagato e sperare che il sole illumini tra tutte le improbabili presenze anche la sagoma dell’animaletto osservato la sera precedente. E, per stavolta, l’imponderabile si concretizza. E l’ospite straniero a poco a poco si avvicina abbastanza da essere il più confidente tra i limicoli zampettanti tra pozze, steli e zolle, neanche fosse davvero un PIOVANELLO PETTORALE.
Piovanello pettorale |
Piovanello pettorale |
Piovanello pettorale e Corrieri grossi |
Potremmo
fare un discorso simile (per astratto, ovviamente, nulla di reale) per la
STROLAGA MINORE presente (per diversi giorni) fino al 14 Maggio al Lago di
Cavazzo. Discorso simile in tutto e per tutto, se non fosse che, mannaggia a
lei, il 15 Maggio e nei giorni successivi non si farà più trovare. Così, per il
momento, dovrà restare inclusa in quel dannato elenco delle specie mancanti.
Strolaga minore - Foto di Marta Trombetta (con video)
E,
per restare in tema, ve ne piazziamo ancora un paio di queste nuove presenze
per la Stagione Calda. Presenze che nonostante la nostra lungimiranza non
avremmo in realtà immaginato (o immaginato nella realtà) di includere. O
meglio, per una di queste l’anno scorso c’era stata una sorta di “visione
presagio” durante l’Urban Bird Blitz a Udine.
http://tringa-fvg.blogspot.com/2022/05/tringa-urban-bird-blitz-2022.html
Ovvero
la comparsa inaspettata a fine giornata di un minuscolo rapace posato a terra
in un campo arato. Un minuscolo rapace che avrebbe già dovuto essersi
trasferito al nord. Immortalato in uno scatto che non gli rendeva affatto
merito. Quest’anno l’episodio si è ripetuto. La prestazione fotografica è
leggermente migliorata. E soprattutto, stavolta, la fatidica data del 15 Maggio
è stata superata. Di un giorno. Così, imprevedibilmente, anche lo SMERIGLIO è
entrato a far parte della squadra volante della Stagione Calda.
Con lui, altri due ospiti, che definire “plastici” è forse un eufemismo. Se non fosse che per uno dei due, il CODONE DELLE BAHAMAS, approfondendo la ricerca, si scoprirà che ne esiste una popolazione apparentemente “naturalizzata” nel centro-nord Europa…
https://ibisurvey.uevora.pt/it/anas-bahamensis-5/
Codone delle Bahamas |
E
che l’altro, che ormai seguiamo da mesi, quel solitario IBIS SCARLATTO
vagabondo della pianura orientale friulana, potrebbe aver messo in cantiere un
insano progetto. Certo, anche questo è solo un altro fantasmagorico costrutto
della nostro spensierato divagare.
Ibis scarlatto solitario su nido in garzaia - Foto di Davide Scridel
Perché
anche quella storia di tenere d’occhio le Garzaie del FVG, diciamoci la verità,
non è un’attività che stiamo realmente effettuando. E’ giusto così, per dire
che ci sarebbe anche quella cosa da fare, ma pace, tanto alla fine sulla carta
qualcosa verrà pur fuori comunque. Nessuno potrà mai confutarne la veridicità,
o no?
Nido di Nitticora - Foto di Renato Castellani Airone rosso con preda - Foto di Bruno Delbianco
Perché
in fondo, queste cose funzionano esattamente al contrario, come se vivessimo
riflessi in un mondo capovolto, in cui la realtà è l’esatto opposto dell’apparenza.
E
cosa dire allora della Spiaggia del Fratino? Anche lì, non è mica vero che ci
sono sempre quelle due, tre, quattro vittime sacrificali costrette ad immolarsi,
con trivella al seguito, per il bene della società tornando a piantare ad ogni
mareggiata i pali scalzati (sempre di più) dalle avversità. O a spostare i
recinti mobili perché quei dannati FRATINI continuano a produrre uova in siti
insidiosi e vergognosamente accessibili. Noi ve lo raccontiamo, ma solo così,
per passare il tempo. E nel frattempo ci crucciamo nella speranza che quelle
fragili uova si schiudano davvero, sopperendo a tutte le frustrazioni patite
fino adesso, tra predazioni, complotti ed alte maree, da questi graziosi
passeggiatori della spiaggia.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=717890260337057&set=a.631412335651517
La Fratina AZD - Foto di Giosuè Cuccurullo |
Ennesimo nido fuori recinto della Fratina AZD |
Ennesimo nido fuori recinto dei Fratini senza nome |
Che
poi, non ci sono solo loro sulla spiaggia. Come sul palco di un teatro si
alternano piccoli protagonisti, dai colori più o meno brillanti, dalle forme
più o meno armoniose, dai caratteri più o meno socievoli e confidenti. Alcuni
addirittura si allontanano dalla spiaggia, confidando di non essere notati…
Corriere grosso e Corriere piccolo - Foto di Paolo Grion Gambecchi comuni - Foto di Paolo Grion Piovanello pancianera - Foto di Paolo Grion Piovanelli tridattili - Foto di Paolo Grion Piovanelli tridattili - Foto di Paolo Grion Pettegola sperduta nei magredi - Foto di Luca Rossi Occhione nei riordini fondiari - Foto di Paolo Zonta (con video)
E
così, scrutando in mezzo a loro da lontano, può capitarvi di immaginare di
trovarci un intruso. Stavolta però non è ancora iniziata la Stagione Calda,
quindi vale meno. E poi le foto sono davvero pessime. Se possibile peggiori di
quelle che avete scattato ad Ottobre 2022 quando la stessa bestia (nel senso
proprio del termine, visto che la distanza tra i due punti in cui l’avete osservata
è di meno di due chilometri in linea d’aria) si è fatta notare sculettando
lungo il limite della marea, mettendo in mostra il suo becco rivolto all’insù e
le sue zampe arancio…
http://tringa-fvg.blogspot.com/2022/10/resoconto-mensile-tringa-ottobre-2022.html
Perché
per qualche istante, il 5 Maggio, in uno di quei venerdì pomeriggio in cui
Giulio Pasinetti vi scorta per qualche ora nelle vostre peregrinazioni, il PIRO
PIRO DEL TEREK torna a farsi vedere. Giusto il tempo di inventarlo, a
cannocchiale ed in un paio di scatti. Per poi scomparire prima che Pulotto e
PiZonta vi raggiungano. A conferma del fatto che, anche stavolta, ci stiamo
inventando tutto di sana pianta (in intimo accordo con Giulio). Se non fosse
che almeno ci sforziamo di documentarlo, per quanto improba questa impresa si
riveli.
Pixel di Piro piro del Terek con contorno vario Pixel di Piro piro del Terek con contorno vario
Con
il GAMBECCHIO FRULLINO, per lo meno, è tutto più facile.
Che
poi, ovviamente, mica sempre è possibile farlo. Ma almeno provarci, cosa ne
dite. Un piccolo sforzo, no? Ah, giusto, a cosa serve. Un “Visto bene”, un “Sono
sicuro”, un “Identificato senza alcun dubbio”, un “Sentito in canto” valgono
più di mille foto e registrazioni. Ingenuo io, chiedo scusa. Ma, così, tanto
per parlare, perché anche per gli uccelli non inseriamo le stesse categorie che
esistono per esempio per alcuni mammiferi? Tipo C1, C2, C3 a seconda del fatto
che uno racconti di aver visto, o documenti malamente, oppure documenti
efficacemente l’incontro. La categoria di quello che racconta di aver visto,
senza documentazione, in genere non si prende nemmeno in considerazione (altro
che inserirla in atlanti o annuari). O quasi. Come quel Pierino che grida
sempre al LUPO al LUPO e poi la volta che il LUPO c’è davvero nessuno gli
crede. Nemmeno se vi mostra le foto. Nemmeno se lo riprende in un video. Voglio
dire, vuoi vedere che sono io, quel Pierino?
Al Lupo! Al Lupo! Al Lupo! Al Lupo!
E
niente, pazienza. Non è a me che dovete credere. In fondo quella che vi
racconto è sempre e solo una storia. Una storia stravagante ed inverosimile, in
cui strani personaggi compaiono quando non dovrebbero, fuori dallo spazio o
fuori dal tempo. Di alcuni vi abbiamo già raccontato, ma ce ne sono altri, che
potrebbero passare inosservati se non ci fossero esploratori superstiti e
vagabondi dediti a quell’insana ricerca che è il birdwatching. Così, con un’OCA
LOMBARDELLA qui, una STROLAGA MEZZANA laggiù o addirittura un GABBIANO REALE
NORDICO sperduto in un campo, la Stagione Calda potrebbe darvi l’impressione di
non essere ancora davvero iniziata.
Oca lombardella Strolaga mezzana - Foto di Paolo Utmar Gabbiano reale nordico - Foto di Marta Trombetta Gabbiano reale nordico - Foto di Marta Trombetta
Da
dove vengono, dove sono diretti, che percorso hanno seguito. Difficile dirlo.
Per alcuni di loro una piccola traccia in realtà potremmo ritrovarla, perché si
portano dietro un piccolo ciondolo, come un gioiello, che è in grado di
narrarci la loro avventura (chi di voi ce la racconta?).
Mignattino comune U2 - Foto di Angelo Formentin Oca selvatica HE45 - Foto di Angelo Formentin
Tra di loro, uno più grande di tutti riesce comunque a non farsi notare. Ha un anello. Ha un GPS. Eppure sfugge ripetutamente alle ricerche ed agli sguardi. Soprattutto se chi ne conosce la rotta in tempo reale si scorda di condividerla. In tempo reale intendo. Malauguratamente tuttavia, la nostra fantasia vuole che mosso da un inspiegabile fiuto, uno dei nostri segugi se lo trovi imprevedibilmente tra i piedi. Che poi non sia in grado di leggere le lettere stampate sull’anello presente tra i suoi, di piedi (ok, zampe), questa è un'altra storia.
Avvoltoio monaco Tewes |
Ma che sia un AVVOLTOIO MONACO, almeno su questo i dubbi sono pochi
(che poi si chiami TEWES ed arrivi dalla Bulgaria, questo ce lo potete
raccontare voi, quando volete).
Di
tutti gli altri viaggiatori invece, dobbiamo accontentarci di documentare il
transito, vicini o lontani che siano, in cielo e mare.
Labbo - Foto di Paolo Utmar Labbo - Foto di Paolo Utmar Mignattino alibianche - Foto di Paolo Grion Sterna comune - Foto di Bruno Delbianco
O
semplicemente in quel magnetico luogo in cui compaiono puntualmente da anni.
Tre per la precisione, ci racconta Bruno Delbianco, che li aspetta al varco. Ed
al varco li incontra. Quel varco tra i campi che è una semplice strada sterrata.
Sempre lì. Sempre loro. Gli ZIGOLI CAPINERI. Per un paio di giorni all’anno. E
poi ciao. Via verso mille nuove avventure.
Zigoli capineri - Foto di Bruno Delbianco Zigolo capinero - Foto di Bruno Delbianco Zigolo capinero - Foto di Pulotto Zigolo capinero - Foto di Pulotto
Un
po’ come i rapaci, piccoli e grandi, che compaiono per singoli istanti oppure
ostinatamente per giorni a testimoniare quella migrazione che sempre più tende
a lasciarci a bocca asciutta. Ma noi, comunque, ci sforziamo, con la fantasia
certo, a scovarli ed a riconoscerli (a volte con l’insostituibile supporto di Andrè [il Corso]
e del Giuss), che siano FALCHI CUCULI o GRILLAI, ALBANELLE MINORI, FALCHI DI PALUDE
o FALCHI PELLEGRINI.
Falco cuculo - Foto di Paolo Zonta Falchi cuculi - Foto di Niccolò Fagotto Falco cuculo di vedetta Grillaia insidiosa Grillaia - Foto di Renato Castellani Grillaio - Foto di Bruno Delbianco Albanella minore - Foto di Bruno Delbianco Falco di palude Falco pellegrino
Decisamente
più difficile invece intercettare altri vagabondi. Sempre più rari, sempre più
straordinari, sempre più invisibili. Un paio di ORTOLANI (trovati da Ivano
Candon), una CALANDRA (fotografata da Sandro Marescutti), qualche AVERLA
CENERINA... e loschi infiltrati...
Ortolano - Foto di Pulotto Ortolano - Foto di Pulotto Calandra - Foto di Sandro Marescutti Averla cenerina - Foto di Paolo Utmar Averla cenerina
Ditemelo voi |
Ecco,
parlando di Averle, le CAPIROSSE invece sembrano essere in leggero aumento
(almeno come comparse), sebbene non riescano a spodestare in confidenza le
PICCOLE, che non si vergognano nemmeno di presentarsi all’appello spettinate
con tanto di fili d’erba che spuntano bizzarri dal loro capo.
Averla capirossa - Foto di Luca Rossi Averla piccola confidente e spettinata Averla piccola confidente e spettinata
Anche
per le GHIANDAIE MARINE potremmo essere fiduciosi (alcune sembrano promuovere i
vincoli che tutelano i loro ambienti preferiti)… se non fosse che una di loro
mostra i segni traumatici di esperienze conflittuali delle quali forse mai
conosceremo la storia…
Ghiandaia marina Ghiandaia marina & Life Magredi - Foto di Ivano Candon Ghiandaia marina & Divieti - Foto di Luca Rossi Ghiandaia marina & Menomazioni - Foto di Pulotto
Storie
che riguardano la sopravvivenza su questo pianeta e quel momento intimo e
complesso che è il periodo riproduttivo e la nidificazione. Interferire con
questo processo è inevitabilmente umano. Testimoniarlo da lontano è il nostro
obiettivo. A costo di restare impantanati lungo il percorso.
Pantanel - Foto e auto di Pulotto
A costo di mostrarvi solo immagini (più o meno) sfuocate di adulti e nuove generazioni intente ad affrontare la parte più difficile. Quella di sperimentare il mondo con occhi nuovi. Proteggere nuove vite. Vegliare su di loro. In cielo ed in terra.
Allocco degli Urali & Allocco - Foto di Renato Pontarini Gufo reale Gufo reale in miniatura - Foto di Renato Pontarini Assiolo - Foto di Bruno Delbianco Piccole volpi crescono Piccole volpi crescono Piccole volpi crescono
O
attraverso le acque ferme o correnti, basse o profonde, dolci o salate che
siano.
Volpoca - Foto di Paolo Utmar Volpoca - Foto di Bruno Delbianco
Smergo maggiore |
Piccoli e grandi Fistioni Turchi - Foto di Marta Trombetta |
Piccolo Fistione turco - Foto di Marta Trombetta |
Piccoli Fistioni Turchi - Foto di Marta Trombetta |
Piccole e grandi Folaghe - Foto di Marta Trombetta |
Piccoli e grandi Cigni reali - Foto di Stefano Sava |
Non
ci resta che incrociare le dita e confidare che le straordinarie creature che
ci vivono accanto riescano a superare ogni nostro tentativo di annientarle e
che portino a compimento con successo, nonostante tutti gli ostacoli, questa nuova
ostile stagione riproduttiva.
Storno - Foto di Paolo Zonta Storno - Foto di Paolo Zonta Storno e Rondine - Foto di Paolo Zonta Balestruccio - Foto di Paolo Zonta Sterpazzola - Foto di Paolo Zonta Pigliamosche - Foto di Niccolò Fagotto Cutrettola - Foto di Paolo Grion Beccamoschino - Foto di Bruno Delbianco Starna - Foto di Paolo Zonta
Passero solitario - Foto di Paolo Utmar
Ho
detto forse “straordinarie creature che ci vivono accanto”? Perdonatemi,
prendetela come una grottesca esagerazione. L’Urban Bird Blitz 2023 non ci insegna
nulla, come al solito, neanche a trovare un Fiorrancino (o due) in canto in pieno centro
http://tringa-fvg.blogspot.com/2023/05/tringa-urban-bird-blitz-2023.html
Fiorrancino dei centri abitati di pianura Fiorrancino dei centri abitati di pianura
Anche
se l’entusiasmo della squadra di Udine la porta a quota cento…
https://www.ebnitalia.it/it/news-294/urban-bird-blitz-2023.html
In
fondo nessuno è davvero interessato a tutto questo. In fondo non esistono
progetti rivolti ad approfondire le dinamiche, le problematiche, gli stravolgimenti
nelle popolazioni degli affascinati volatili che resistono nonostante tutto
nell’ambiente urbano in cui viviamo. No. Non ci sono. Quello che trovate nel
link qui sotto è puro vaniloquio.
https://cdnfiles2.biolovision.net/www.ornitho.it/pdffiles/news/Progetto_e_istruzioni-2583.pdf
O
meglio. La parte sui passeri. La prossima volta che mi dovesse capitare di
incontrare un tale Luca (referente del progetto) su una sperduta isola pseudo-deserta
non perderò occasione per raccontargli le ore di tortura spese a girovagare per
le vie cittadine alla ricerca di quei vociferi folletti che spuntano dalle
grondaie. Non perderò occasione nemmeno per dirgli che queste creature sono una
diversa dall’altra, con la testa marrone o grigia (e sospetto anche qualcuna
con delle parziali macchie sulle guance, ma questa è un’altra storia che prima
o poi ci inventeremo…). Però non ditemi che sono l’unico in Italia a
vagabondare alla ricerca dei passeri. Luca confortami e smentiscimi, altrimenti
ci rinuncio.
Passera europea |
Passere d'Italia con Passera mattugia |
No,
dai, scherzo. Un passo alla volta.
Rallentando il respiro. Il nostro viaggio istante dopo istante continuerà a
farsi strada in mezzo alle insidie, a volte allo scoperto, a volte celandosi
allo sguardo di chi non vuol vedere.
Emys orbicularis stradale Algiroide magnifico allo scoperto - Foto di Paolo Utmar Nascondino di Capriolo - Foto di Paolo Grion
Perché
in fondo noi non siamo altro che il breve istante che la vita ci concede tra l’attimo
in cui siamo seme e quello successivo in cui saremo soltanto ricordo. E, nel
mezzo, se ci riusciamo, almeno per un fotogramma, un fiore.
Per fare tutto, ci vuole un fiore - Foto di Paolo Zonta
Alla fine, per quelli che non mollano mai, un quiz acustico. Non confidate in una risposta. Questo audio resta, al momento, un enigma irrisolto. Se qualcuno scopre a che mondo appartiene è il benvenuto.
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