Scusate, chiedo per un amico, ma
voi, quando vi aggirate in mezzo alla campagna, nei prati, nei campi, alla
periferia della città, al limite dei boschi e delle zone umide, magari all’alba
in queste giornate talvolta fin troppo terse di primavera, con una brezza lieve
che vi scompiglia i capelli, se ancora li avete, insomma dicevo voi, gli
uccelli, quelle meravigliose creature alate di varie forme, colori e dimensioni
dal melodioso canto capaci di straordinarie acrobazie nel cielo, gli uccelli
dico, in particolare quei piccoli passeriformi che allietavano le nostre
giornate fino a pochi anni fa, li vedete ancora? E, soprattutto, li sentite
ancora? No, così, chiedo per chiedere, siccome ho degli amici curiosi che mi
dicono che intorno a noi qui la situazione è drammatica, forse irrecuperabile,
volevo sincerarmi che non mi prendessero in giro. Perché con la vecchiaia sto
perdendo vista, udito, memoria, ragione e qualche capello, quindi non mi
meraviglio molto se quando mi sveglio e guardo fuori dalla finestra vedo solo
quella che la nostra società chiama “civiltà umana” avanzare a grandi passi
verso il futuro silenzioso e statico senza lasciare spazio a nient’altro che
possa definirsi vita. Magari è sempre stato così (si sa che i libri raccontano
solo storie) e i miei ricordi sono pura fantasia, ma dove ne trovavi dieci
adesso stenti a trovarne uno o due. E la parte straordinaria in tutto questo è
che nessuno (a parte questi miei curiosi amici), nemmeno quelli che potrebbero
e dovrebbero tenere gli occhi aperti, sembra accorgersi davvero di quello che
sta succedendo, quindi forse siamo noi gli allucinati. Quelli che dopo ore di
perlustrazioni silenziose, strazianti e sconfortanti si siedono affranti in
mezzo ad un prato fiorito e decidono ostinati di prendersi cura dell’unico ed
ultimo insetto superstite, perché non venga calpestato, compia il suo ciclo
vitale e sia speranza per un futuro alato.
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Prato fiorito con Pulotto |
A proposito di prendersi cura e
di calpestare, ve la ricordate la storia dei FRATINI? La spiaggia dei FRATINI
di Lignano Sabbiadoro / Marano Lagunare (Ud) fino ad ora ha portato ad almeno
quattro nidificazioni accertate (con quattro diverse coppie), due pulcini
involati, uno quasi, nidi costruiti, persi, ricostruiti… Un risultato
addirittura insperato (grazie a chi ci ha creduto da sempre, a chi è salito sul
carro in corsa e a chi riesce comunque a farci una magra figura, ma purchè
concorra alla salvaguardia della specie anche la propaganda a suo modo può essere
utile). Fratini pimpanti, altri che se li guardate bene hanno almeno tre zampe
(due più piccoline davanti), alcuni che non disprezzano la compagnia di uccelli
ben diversi da loro…
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Fratino maschio |
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Fratino maschio con troppe zampe (nasconde pulcino) |
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Fratino ed altri uccelli della spiaggia |
In tutto questo, siamo tuttavia
costretti a confermarvi che i FRATINI sono proprio ingenui. Non c’è soluzione a
questo. Tu puoi fare il possibile per creare un rifugio adatto a loro e loro
impareranno a sfruttarlo alla perfezione. Ma poi si prenderanno comunque la
libertà di un’azzardata divagazione. Ed andranno a costruire il nido nel punto
più pericoloso della spiaggia. L’argomento “Foto al nido” è molto dibattuto e
controverso (con tanta tantissima ipocrisia da un lato e dall’altro), ma con flessibilità mentale tuttavia eravamo pronti a mostrarvene alcune, con la consapevolezza del fatto
che il nido, sopravvissuto inizialmente al fato, nonostante i tentativi estremi
di salvaguardarlo era ormai andato perso, giusto per fornirvi un’idea di quanto le uova possano essere invisibili e localizzate in luoghi improbabili ed inquietanti... Vi confesso che avevo già caricato le foto, ma al sopralluogo dell'ultimo minuto di stasera quel nido improbabile è ricomparso e con lui il genitore in cova... Quindi per stavolta mi vedo costretto a censurare le foto e sostituirle con quelle di un altro ospite della spiaggia di stasera, una GAVINA, fuori stagione e fuori dimensione (più piccola dei GABBIANI CORALLINI), così per ovviare a questo fuori programma...
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Gavina (fin qui tutto bene) |
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Gavina più piccola dei due Gabbiani corallini |
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Gavina più piccola di tutti i Gabbiani corallini |
Poi ci sarebbe la questione del
gatto e dei gatti domestici in generale (mannaggia a loro, il solito argomento
tabù di questa squilibrata “civiltà umana” che non si assume responsabilità)
sempre in agguato e talvolta (purtroppo) oltre il limite dell’agguato (con i
fratini a farne le spese…).
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Il gatto incriminato del delitto del Fratino - Foto di Marta Trombetta |
La gestione degli animali
domestici andrebbe affrontata con elasticità mentale e consapevolezza. Diciamo
che l’unico gatto che vorremmo vedere libero di muoversi nell’ambiente naturale
(urbano ed extraurbano) è questo qui sotto. Perché se è vero che è nella natura
del gatto (domestico) l’istinto alla caccia, è altrettanto vero che il gatto
(domestico) non è (e non dovrebbe essere) nella natura.
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Gatto selvatico mimetico - Foto di Marta Trombetta |
Come non è nella natura
(nostrana) qualche altra creatura recentemente comparsa ed inaspettatamente
segnalata in apparente libertà addirittura in due località nel giro di pochi giorni (e mai prima?).
E’ il caso del COLINO DELLA CALIFORNIA, fotografato a metà maggio da Doriano
Mattellone a Pavia di Udine nel cortile della fabbrica in cui lavora (grazie a
Silvano Candotto per averci girato le foto) e a distanza di due giorni
osservato anche a Terzo d’Aquileia da Bruno Delbianco nel giardino del vicino.
Da dove arrivino questi soggetti esuberanti non ci è dato di sapere, anche se i
soliti ignoti raccontano di lanci effettuati dagli elicotteri (americani in questo
caso, mentre vipere, topi, volpi, lupi e tutto il resto di solito viene lanciato dai forestali).
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Colino della California - Foto di Doriano Mattellone |
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Colino della California - Foto di Doriano Mattellone |
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Colino della California - Foto di Bruno Delbianco |
Altrettanto inquietante è la
presenza, riportata da più fonti,
(https://www.telefriuli.it/cronaca/cornino-aquila-imperiale-riserva-austriaca-friuli-2/2/230766/art/)
di una “AQUILA IMPERIALE” fuggita ai suoi “detentori” falconieri austriaci e
che da qualche tempo pare frequenti il carnaio della RNR Lago di Cornino (dove
per altro negli ultimi tempi si sono brevemente affacciati anche CAPOVACCAIO e
AVVOLTOIO MONACO). Argomento “Falconieri” scottante come argomento “Cani e
gatti”. Diciamo che la nostra attenzione è attratta più da una banalissima
AQUILA REALE immatura che si aggira per i cieli della bassa pianura (osservata
in varie località, compresa quella di cui ci parlerà in seguito Paolo…)
piuttosto che da creature sicuramente altrettanto meravigliose ma spesso frutto
di “incroci forzati contronatura” (quando non di “ambigue se non illecite
provenienze”).
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Aquila reale di pianura |
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Aquila reale di pianura - Foto di Paolo Zonta |
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Aquila reale di pianura inseguita da Poiana - Foto di Atos Pastorini |
E per restare in tema, ci sono
anche questi. Ormai l’hanno piazzata ufficialmente (e non dubito che ci saranno
conferme da altre località, in date anche pregresse). I nostri cari infiltrati
IBIS SACRI ce l’hanno fatta ad insediarsi tra le specie locali, in questa garzaia
(localizzata quest’anno grazie a Tiziano Abbà) ed in altre già note.
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Una delle numerose garzaie comparse in FVG negli ultimi anni |
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Ibis sacri in cova tra le altre specie presenti in garzaia |
Sinceramente avremmo preferito vedere questi al loro posto...
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Alcuni dei 46 Mignattai presenti in RNR Foce Isonzo - Foto di Silvano candotto |
Che poi da qui nasce una
riflessione più profonda, che non riguarda gli IBIS SACRI ma altre specie (ardeidi,
cormorani e marangoni minori, gabbiani reali, cigni reali, alcuni anatidi... per non
parlare dei corvidi) che apparentemente sono in notevole espansione in anni
recenti sul nostro territorio. Specie che hanno davvero scarsi predatori in
natura e che in molti casi sono predatori a loro volta.
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Marangone minore versione mostro di Loch Ness |
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Cigni reali in alto mare - Foto di Paolo Utmar |
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Volpoche di scogliera - Foto di Paolo Utmar |
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Carovana di Smerghi maggiori - Foto di Silvano Candotto |
Altro argomento scottante (ma
maggio è stato un mese torrido) la gestione della fauna e delle risorse
disponibili. Non solo dal punto di vista umano. Direi soprattutto dal punto di
vista delle specie che nel medesimo ambiente stanno invece scomparendo.
L’equilibrio l’abbiamo inevitabilmente alterato noi, esseri umani. Saremo mai
in grado di comprendere come migliorarlo, o continueremo ad annientare gli
insetti, sfalciare inutilmente gli argini dei corsi d’acqua sempre più asciutti
(con la scusa di favorirne il decorso e con gli incentivi della Comunità Europea
per farlo, ma magari in modo diverso), distruggere ogni siepe ed arbusto (e
capezzagna) al margine dei campi, migliorare sicurezza e benessere umano a
scapito della biodiversità... per poi magari accanirsi (alla tastiera) per
salvaguardare povere incolpevoli creature, meglio se domestiche o di natura
aliena? Qualcuno a dire il vero ci prova, nel suo piccolo, a ricreare un
ambiente naturale. Nel proprio giardino a Codroipo, nell’area delle risorgive
dello Stella, lungo l’argine della laguna... Paolo Utmar ci racconta
l’esperienza di Fiumicello – Villa Vicentina.
“Il comune di Fiumicello - Villa Vicentina ha fatto scavare 2 stagni
alla fine di gennaio su terreni comunali in località Fossa Vecia non
lontano dal più noto Fossalon. I terreni in quei punti erano difficilmente
coltivabili per la presenza di modeste risorgive. I punti di affioramento
sono stati approfonditi e con il terreno è stato realizzato un basso argine
perimetrale. Il "miracolo" è consistito nel fatto che i bacini si
sono gradualmente riempiti d'acqua giungendo alle soglie di troppo pieno
nonostante la perdurante siccità. L'incolto con arbusti e i nuovi stagni hanno avuto
un grande successo faunistico in questi 4 mesi di esistenza: 19 specie di
acquatici, tra cui specie mai osservate nel comune come il codone o altre
localmente molto rare come il chiurlo piccolo e la sgarza ciuffetto. Sono state
viste ben 11 specie della "direttiva" uccelli, una coppia di
pavoncella probabilmente nidificante e anche un’aquila reale ha sorvolato il
sito. Insomma un piccolo esempio di come si possa ottenere molto con poco
(fondi del comune senza alcun finanziamento e lavoro dei volontari della locale
consulta ambiente).”
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Sgarza ciuffetto nei ripristini ambientali - Foto di Paolo Utmar |
Un piccolo sforzo, un piccolo
sacrificio, una piccola rinuncia (ma già questo è chiedere troppo alla nostra
attuale società, che magari si riempie la bocca di buoni propositi ma che
punta, per esempio, all’annientamento delle zanzare, senza rendersi conto che
non sono le uniche creature ad essere sistematicamente sterminate). Solo così
possiamo sperare di fare spazio a quel che resta della Natura. Soprattutto
nelle campagne dove si sente maggiormente la presenza delle nostre richieste,
delle nostre esigenze e delle nostre pretese che inevitabilmente portano
l’agricoltura ad accanire ed inasprire il suo intervento, riducendo (e
localmente cancellando) la presenza delle specie a cui eravamo abituati. Così,
tra migratori sempre più scarsi che stentano a ritrovare la loro strada e
nidificanti alle prese con la devastazione del territorio, proviamo a fare la
conta di quello che rimane di questo maggio. PISPOLE GOLAROSSA che alzano gli
occhi al cielo per la disperazione.
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Pispola golarossa sconsolata |
STIACCINI solitari e sperduti che si
attardano nel loro viaggio confondendosi con le sempre più scarse nuove
generazioni di SALTIMPALI.
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Stiaccino - Foto di Marta Trombetta |
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Giovane Saltimpalo - Foto di Davide Scridel |
AVERLE, che averle viste per un
istante è già un miracolo, prima che scompaiano per l’eternità.
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Averla capirossa (versione timida) |
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Sempre più rara Averla cenerina (versione spavalda) |
CANNAIOLE e CANNAIOLE VERDOGNOLE (i
CANNARECCIONI ormai li diamo per spacciati quasi ovunque) che nella loro enfasi
cantano a fine mese da qualsiasi anfratto, per dileguarsi poi nottetempo,
ingannando oltre che il nostro orecchio anche il nostro desiderio di attribuire
loro intenzioni riproduttive.
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Cannaiola verdognola - Foto di Marta Trombetta |
Un CALANDRO ed una CALANDRELLA
che almeno per un attimo ci illudono, riportandoci indietro nel tempo, a quando
l’ambiente era ospitale ed incontrare specie simili non era ancora un miraggio.
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Calandro in canto in provincia di Trieste - Foto di Paolo Utmar |
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L'invisibile Calandrella - Foto di Paolo Zonta |
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L'invisibile Calandrella - Foto di Paolo Zonta |
STRILLOZZI che vorrebbero
convincerci che “Va tutto bene, noi ce la
caviamo splendidamente, gli altri che si arrangino”. E noi a crederci.
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Strillozzo - Foto di Davide Scridel |
GHIANDAIE MARINE che sanno come
farsi trovare quando vogliono loro, a distanza di ore, giorni, settimane, anni.
Le parole del PiZonta sono eloquenti. “GHIANDAIA
MARINA campi esterni Tagliamento a Biauzzo (Ud), ma la cosa particolare è che
da almeno vent'anni durante il tragitto per il lavoro in questo periodo spero di
trovarla. Il 15 era di domenica e nel tardo pomeriggio, non so perché, passo di
lì quasi per caso. La trovo su quei fili che da anni scruto ad ogni passaggio
dal o per il lavoro. Lunedì mi sono fermato, e non era più lì! NON è
sempre Domenica.”
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Ghiandaia marina - Foto di Paolo Zonta |
La storia del CORVO COMUNE è un
poco diversa. Cosa ci faccia nella seconda metà di maggio un individuo a spasso
per i campi non ci è dato di sapere. Bravo Luciano ad averlo intercettato, e
specie nuova per la Stagione Calda!
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Corvo comune in compagnia di Cornacchie (grige) - Foto di Luciano Silei |
E le RONDINI? Che fine hanno
fatto le RONDINI? La stessa fine della nostra speranza. Resistono caparbiamente
e si alternano con i BALESTRUCCI a ricostruire testardamente i nidi che periodicamente
distruggiamo perché non siamo in grado di tollerare tutta quella sporcizia e
quel disordine nel vialetto d’ingresso della nostra dimora. Che poi le RONDINI
siano ROSSICCE è solo questione di abbronzatura.
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Balestruccio - Foto di Paolo Zonta |
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Balestrucci - Foto di Paolo Zonta |
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Rondini rossicce e Balestruccio - Foto di Stefano Sava |
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Rondine rossiccia - Foto di Stefano Sava |
Già, perché ormai è stagione di
abbronzatura. E lungo le spiagge remote, tra costa e laguna, in questo torrido
maggio, tra un bagno di sole e l’altro, c’era la possibilità di andare a scuola
di laridi e limicoli.
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Beccapesci - Foto di Davide Scridel |
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Pivieresse - Foto di Davide Scridel |
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Voltapietre - Foto di Davide Scridel |
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Beccaccia di mare - Foto di Davide Scridel |
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Cavalieri d'Italia e Avocette nidificanti in RNR Valle Cavanata - Foto di Paolo Utmar |
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Piovanello comune - Foto di Paolo Utmar |
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Corriere piccolo - Foto di Paolo Utmar |
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Gambecchio nano - Foto di Matteo De Luca |
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Gambecchi comuni - Foto di Matteo De Luca |
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Misto mare (in RNR Foce Isonzo) - Foto di Matteo De Luca |
In mezzo al misto mare potrebbe
sempre comparire l’ospite inatteso, tipo un GABBIANO ROSEO osservato da Angelo
Formentin in RNR Valle Canal Novo (Ud) o qualche STERNA ZAMPENERE (magari con
potenziali buone intenzioni…) o un LABBO più vicino alla costa dei soliti
vagabondi pelagici di Foce Tagliamento (Ud)…
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Gabbiano roseo - Foto di Angelo Formentin |
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Sterna zampenere - Foto di Angelo Formentin |
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Labbo - Foto di Pulotto |
Oppure un GAMBECCHIO FRULLINO (e poi
addirittura 4) osservato da Silvano Candotto e Matteo De Luca in RNR Foce
Isonzo (Go).
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Gambecchio frullino con Piovanelli tridattilo e pancianera - Foto di Matteo De Luca |
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Gambecchio frullino con Piovanelli tridattilo e pancianera - Foto di Matteo De Luca |
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Gambecchio frullino con Piovanello pancianera - Foto di Matteo De Luca |
O una coppia di PERNICI DI MARE
(con un ringraziamento a Paolo Vacilotto e Silvano Candotto per la tempestiva
segnalazione) sempre il RNR Foce Isonzo (Go).
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Pernice di mare con famiglia di Oche selvatiche |
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Pernici di mare con Cigno reale - Foto di Silvano Candotto |
E, giusto per restare in zona RNR
Foce Isonzo (Go), il tutto condito da un ululato di sottofondo (come si usa in
questo periodo, anche in diverse altre località) per festeggiare la nascita di
ben 8 cuccioli di SCIACALLO DORATO, tutti apparentemente in splendida forma,
testimoniata dai video realizzati in Riserva (grazie a Matteo De
Luca per la condivisione).
Perché dal mare ai monti, almeno
questa specie (e non solo lei, tra i mammiferi) sembra in netta espansione,
evidentemente attratta da una discreta disponibilità alimentare, adattandosi a
sfruttare gli scarti delle nostre attività o concedendosi il lusso, all’occorrenza,
di catturare (inaspettatamente forse, rispetto a quanto riportano i manuali)
piccole o grandi prede, sebbene per il momento è verosimile che i CAMOSCI non
debbano ancora preoccuparsi.
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Camoscio sgambettante all'alba |
Che poi, anche sui monti insieme
a loro, le presenze avifaunistiche sono sempre più scarse, in modo inaspettato se ci limitiamo a considerare i cambiamenti
ambientali (davvero limitati in alcuni siti) e non tutto il percorso degli
esseri viventi che dovrebbero popolare la montagna, che lungo il loro tragitto
comunque vengono intercettati dalle nostre distruttive trame. Una BIGIARELLA,
un CODIROSSONE, un sempre più raro ed invisibile PICCHIO MURAIOLO. Ci
accontentiamo, ma non è solo questo che dovrebbe offrire l’universo alpino che
ci sovrasta.
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Bigiarella - Foto di Marta Trombetta |
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Codirossone |
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Picchio muraiolo - Foto di Marta Trombetta |
Adesso, non dico di trovare qui
da noi nidificante un PIGLIAMOSCHE PETTIROSSO (in realtà, perché no? Magari insieme all'Allocco(ne) degli Urali), ma mi
accontenterei di qualche PIGLIAMOSCHE e soprattutto di qualche PETTIROSSO in
più.
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Allocco degli Urali - Foto di Matteo Skodler |
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Pigliamosche pettirosso (out of Italy) - Foto di Matteo Skodler |
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Pigliamosche pettirosso (out of Italy) - Foto di Matteo Skodler |
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Pigliamosche pettirosso (out of Italy) - Foto di Matteo Skodler |
Specie comuni che diventano
sempre più rare (alcune che addirittura scompaiono sotto il nostro naso da un
anno all’altro, ma è inutile che continuiamo a gridarlo a gran voce in questo
deserto auditorio) e specie rare che comunque ci ostiniamo a cercare. Così gli
STORNI ROSEI quest’anno sembrano essere transitati rapidi ed invisibili
lasciando tracce davvero scarse, e questa poteva essere l’unica, o comunque una
delle poche testimonianze della loro effimera comparsa in regione a maggio…
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Spruzzata di Storni rosei in mezzo al cielo |
se non fosse stato per un colpo
di coda dell’ultima ora a Terzo d’Aquileia (con Bruno Delbianco sempre allerta)…
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Storno roseo - Foto della foto di Bruno Delbianco |
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Storni rosei - Foto della foto di Bruno Delbianco |
Gli ZIGOLI CAPINERI invece oramai
sono diventati una certezza, ancora con Bruno Delbianco pronto a condividere il
loro puntuale arrivo nell’avamposto di Panigai ad Aquileia, dove per altro
questi malandrini si fermano per qualche ora e poi se la danno a gambe.
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Zigoli capineri - Foto di Pulotto |
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Zigoli capineri - Foto di Pulotto |
E lasciano allo sbando nelle
retrovie quelle femmine che piano piano stiamo imparando a riconoscere e, con
l’occhio allenato, faremo il possibile perché non ci sfuggano più.
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Zigolo capinero femmina |
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Zigolo capinero femmina |
Così, tra alti (pochi) e bassi
(fin troppi) nello spirito, nel fisico e nelle vicende umane proseguono,
stiracchiate, le nostre scorribande (alcune, per questo mese, vi sono già state
raccontate da Marta nel resoconto dell’Urban
Bird Blitz 2022), tra improperi, birichinate, tirate d’orecchie e
frivole(zze), perché tutto questo è parte della nostra avventura, dall’orso
brontolone all’impulsivo burlone, dal paladino delle cause perse al romantico
provolone. Questa è la biodiversità che salva almeno un briciolo del mondo dal
trasformarsi in un inquietante e sottomesso club del ricamo & uncinetto
(niente contro ricamo ed uncinetto, non mi fraintendete, a meno che lo statuto associativo non riporti tutt'altro).
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Compagni di merende Tringa FVG - Foto di Gabriele Zamò |
La Natura ha bisogno di paladini spavaldi
seppure controversi, non di languide amebe ed ipocriti mercenari al soldo di arroganti
accentratori. Questo il nostro spavaldo referente supremo ce lo ricorda sempre con la
sua saggezza, le sue marachelle, la sua giovialità e la sua sciarpetta. E noi lo
amiamo per questo e vogliamo che resti sempre così.
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Selfie con maglietta Tringa FVG - Foto di Gabriele Zamò |
Vi lascio due foto che valgono
come QUIZ. Le risposte le avete già nel resoconto, ma per ogni evenienza tra
una settimana, al solito, forniremo la soluzione. Andate ora. E contribuite nel
vostro piccolo a cambiare lo spirito del mondo dalla dissoluzione umano-centrica
che lo pervade!
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Foto Quiz 1 - Marangone minore versione mostro di Loch Ness |
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Foto Quiz 2 - Picchio muraiolo in picchi-ata - Foto di Marta Trombetta |