C’era una volta la Vita sulla
Terra. Dove sia finita, nessuno lo sa. Dentro di noi ne conserviamo una labile
fiammella, tremolante, talmente tremolante che a tratti si trasforma in un
tremito, un tremolio, una vibrazione costante impercettibile ed innaturale che
invece di animarci ci strema, ci esaurisce, fino ad annientarci. Come una corda
invisibile che si tende, pronta a suonare una liberatoria melodia, ma che
puntualmente si stira e si sfibra, lasciando la nostra serenità appesa ad un
impalpabile Filo, sospesa sul baratro delle avversità quotidiane. Per questa
fragile e crudele esistenza pronta a spiazzarci da un istante all’altro,
rivelandoci debuttanti Cavalieri davanti al loro decisivo (e talvolta unico)
ballo.
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Cavaliere d'Italia (nei suoi primi, ed ultimi, giorni di Vita) |
Noi che vorremo semplicemente
essere spensierati e lievi, disposti ad affrontare anche le peggiori sfide, con
le energie residue, pur di dare una minima speranza al futuro, ma che invece ci
scontriamo costantemente contro l’inevitabile, l’effimero, l’umano. E allora ci
alieniamo, tornando alle origini di tutto, al punto di partenza, dove la Vita
ebbe il suo inizio. Cerchiamo intorno a noi le tracce secolari che confermino
il miraggio del nostro antico viaggio. E nella roccia, nei sassi, nelle lastre
di pietra troviamo una risposta. Un segnale. Un simbolo. La nostra astronave è
davvero esistita. O per lo meno una astratta lastra (nave) stellare.
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Reperto di provenienza ignota, probabilmente appartenente ad una civiltà superiore |
Che si tratti solo di un inganno
di un artista burlone è il nostro sospetto. Perché dopo l’astronave scopriamo
un altro inaspettato astro. Mi giustificherete il francese, spero, poiché in
questo caso si tratta dell’astro-nzaggine.
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Astronave debilitata dal passaggio attraverso un vuoto (mentale) intergalattico |
Sempre di frammenti di lastre
infrante in fondo si tratta. Cristalli che si confondono con Smeraldi. Perché
sulla stessa strada, a centinaia, a migliaia, a decicentinaia di migliaia
procede l’invasione dei buffi ultracorpi. O meglio, dei bufi ultrarospi. Arrivati dallo spazio intergalattico, come il loro
sovrano, il re Travicello caduto ai ranocchi, destinati loro stessi ad un
principesco futuro, fatto di scriteriati (e scricchiolanti) investimenti mal
gestiti.
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Rospo smeraldino |
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Un pizzico delle decicentimigliaia di Rospi Smeraldini
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E questo è nulla di fronte
all’inusitato. Alla Vita che piove dal cielo. Ok, nel 2002, metaforicamente,
piovevano Mucche (per quelli che apprezzano il cinema italiano… che poi il
regista Luca Vendruscolo, a dirla tutta, è mio cugino).
https://www.youtube.com/watch?v=2XQJWJsrUeU
Ma nel luglio degli ultimi anni
la bizzarria delle Sfere Celesti si è fatta concreta. Uno dei segni astrali ha
deciso di scendere sul nostro Pianeta (e per quei misteriosi legami che
difficilmente comprendiamo, contemporaneamente al cinema è uscito un film che
si chiama Luca, ma guarda un po’, ambientato in Italia, che parla di qualcosa
di stravagantemente simile…)
https://www.youtube.com/watch?v=ndwH42k8U70
Insomma. Scendere non è la parola
adatta. Potremmo dire cadere. A inizio luglio due anni fa Cadevano Cavedani,
abbandonati al loro destino terreno da qualche distratto ospite alato.
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Resti di Ciprinide volante - Foto di Paolo Zonta |
Quest’anno, in barba ad ogni spiegazione plausibile, è la volta dei Barbi (non
delle Barbie, come preferirebbe qualcuno), destinati a completare il loro percorso terrestre a bordo
strada. Pessimo luglio per i (discendenti) Pesci, ascendente Pesci.
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I danni del traffico extraurbano sulla popolazione di Barbi volanti |
Continuo a cavalcare, diciamo
così, per un momento questa metaforica congiunzione astrale tra le acque di
sopra e quelle di sotto e la loro inaspettata relazione con la cinematografia.
Ve la ricordate la Storia Infinita? La drammatica scena di Atreyu che tenta di
salvare il cavallo Artax dalle paludi della Tristezza?
https://www.youtube.com/watch?v=AgzBUi35u-o
La storia attuale ci racconta che
la realtà sconfigge e supera la fantasia. E così il cavallo del nostro sempre
prode Paolo Utmar, concedendosi un istante di troppo al prurito ed al cespuglio
più che alla tristezza, scivola nella palude ma viene coraggiosamente vegliato
ed in fine tratto in salvo, senza che l’AQUILA DI MARE (che periodicamente
Silvano intercetta nella poco distante RNR Foce Isonzo) riesca ad
approfittarne.
https://www.udinetoday.it/cronaca/cavallo-caduto-laghetto-fiumicello.html
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Aquila di Mare in RNR Foce Isonzo (Go) - Foto di Silvano Candotto |
Deve essere il caldo. Porta ad
avere le traveggole. Le visioni di creature bizzarre si susseguono giorno dopo
giorno. Dagli abominevoli scarafaggi provenienti dalla sfera celeste, da cui
traggono il loro brillante colore,
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Rosalia Alpina |
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Rosalia Alpina |
... al camaleontico alieno dei boschi dalle
sembianze umanoidi, fototrappolato in una località che resterà indefinita per
non scatenare il terrore negli escursionisti,
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Alieno dei boschi dalle sembianze umanoidi - Foto di Anonimo, che ringraziamo |
...dalle aberranti forme alate, con
il COLOMBACCIO mutante color farina, l’immaturo di STORNO vestito
ingannevolmente di sabbia rosata, l’abominevole FALCO CUCULO dalla promiscua
livrea (che già di suo, vederlo a luglio, fa strano… e non sarà nemmeno l’unico),
l’AIRONE GUARDABUOI più brutto (e fitusu!, cit. A. Corso) della storia
dell’ornitologia (che per più di qualche istante mi ha fatto pensare a qualcosa
di ben più esotico)… fino ad una prima straordinaria segnalazione per il FVG:
il CHIURLO MAGGIORE ssp. Sergiensis
taglia XXXL stanato dalla solita impareggiabile Marta!
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Colombaccio dal piumaggio aberrante |
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Giovane Storno |
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Falco cuculo maschio immaturo |
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Falco cuculo femmina (immaturo) - Foto della foto di Bruno Dentesani |
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Airone guardabuoi ssp. fitusu |
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Airone guardabuoi ssp. fitusu |
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Chiurlo maggiore ssp. Sergiensis - Foto e Disegno di Marta Trombetta |
E’ vero. A volte tendiamo ad
eccedere nell’esagerazione, condita da un pizzico di follia, nell’esasperazione
del ridicolo e del buffo, nello scherzo scriteriato. E’ vero. Perdonateci.
Abbiamo un imprescindibile bisogno di sorridere, di noi, di quello che siamo,
di quello che facciamo, di concederci ad una sana e disarmante autoironia che
ci alleggerisca dal peso di quella dannata importanza personale che il genere
umano tende regolarmente ad enfatizzare. Lasciamo ad altri l’illusoria compiacenza
di crogiolarsi nel proprio immenso ego. Preferiamo respirare, sorridere e
proseguire in quel faticoso percorso che ci porta ad avvicinare per quanto
possibile la realtà concreta, sempre in disparte rispetto alla vanitosa (ormai
datata e sostanzialmente pseudo) cultura dell’auto-commemorazione, dalla quale
veniamo inevitabilmente osteggiati, probabilmente perché siamo troppo belli, o
no? Così gironzoliamo, imperterriti (si fa per dire, diciamo quando riusciamo a
superare l’avvilimento e trascinarci fuori dal letto), nonostante il caldo, il
silenzio, il deserto, l’inarrestabile estinzione dei piccoli passeriformi… a
raccogliere dati, esplorare nuovi territori, meravigliarci e sorprenderci
nell’incontrare inaspettati ospiti. Basta un minuscolo FIORRANCINO (un altro,
rispetto a quello già noto osservato lungo il corso del Cormor nei mesi
precedenti) a poche centinaia di metri dal confine di Udine a dare un nuovo significato
alle disarmanti ricerche dei Nidificanti (che proseguono inesorabili sul
territorio comunale, dove ormai solo lo ZIGOLO NERO spadroneggia incontrollato,
i FALCHI PELLEGRINI continuano a deriderci, con i giovani famelici che a
seconda del profilo scelto, raccontano una storia di fierezza ed austerità… o di disarmante
ingordigia, mentre le CANNAIOLE VERDOGNOLE sono date ufficialmente per disperse, ritiratesi
strategicamente tutte nel codroipese, ed anche i FALCHI PECCHIAIOLI hanno definitivamente rinunciato alla cittadinanza, soffermandosi a scalciare favi e terreno in
lidi sperduti e lontani).
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Fiorrancino |
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Zigolo nero (giovane) |
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Falco pellegrino, profilo Austero |
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Falco pellegrino, profilo Ingordo |
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Cannaiola verdognola (con imbeccata) - Foto di Paolo Zonta |
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Falco pecchiaiolo |
Se poi quella che compare
(grazie alla costante ed efficace presenza sul territorio di Ornella e dell'indomito Pulotto alle sue calcagna) è addirittura una GRU (specie nuova per la
Stagione Calda al suo sesto anno di raccolta dati a livello provinciale,
potenzialmente la stessa osservata da Ivano (Candon) ed Alexandra (Mareschi) nei magredi pordenonesi a fine
maggio… se non addirittura la medesima che ha tratto in salvo il cavallo di
Paolo dalle paludi… ah, no, quella non c’entra…), allora possiamo tornare a
letto contenti, a poltrire inermi per qualche altra settimana. |
Gru - Foto di Ornella Sclauzero |
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Gru - Digiscoping di Pulotto (la sua attrezzatura fotografica è stata trafugata dall'astronave) |
Intanto il mese
trascorre, con qualche conferma (come la MORETTA che porta a spasso anche
quest’anno i suoi batuffoli galleggianti sulle ospitali acque del lago di
Cavazzo), qualche perplessità (con le GHIANDAIE MARINE che nascondono le loro
reali intenzioni dietro un atteggiamento ambiguo e fuorviante) e qualche
sorpresa (con i giovani ASSIOLI che compaiono nei giardini di casa a IPPLIS, e
fin qui tutto normale, ma poi si fanno trovare perfino nel Tarvisiano a FUSINE, a conferma
delle loro capacità di adattamento, a seconda delle annate, ai climi avversi ed
alle quote inaspettate, raggiungendo regolarmente altrove in provincia
altitudini perfino maggiori).
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Moretta con pulli |
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Ghiandaia marina |
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Ghiandaia marina |
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Pullo di Assiolo - Foto di Gabriele Zamò |
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Giovinastro di Assiolo - Foto di Renato Pontarini a Fusine in Valromana |
Intanto, alle quote elevate, il
silenzio si fa più pesante che altrove, interrotto localmente solo dalla
monotona colonna sonora degli allarmati spioncelli o da una chiocciante fanfara…
che sorprende anche i giovani CAMOSCI al pascolo. Riuscite a percepirla (ad
audio elevato) nella seconda metà del video?
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Giovane di Camoscio alpino |
Ecco. Diciamo che percepirla non
è un problema. Ma dove mai si nasconderà questo vocalist versione punk?
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Pernice rossa |
No, non è lui. Questo è il solito
imitatore da strapazzo, artista di strada, docile pollastro di allevamento (difficile
convincermi che nessuno le molli più davvero, queste PERNICI ROSSE in versione tontolotto).
L’originale cantore è ben più difficile da scovare. Però, quasi per caso, su
una roccia lontana, uno di loro ogni tanto compare. E se le nostre foto di
COTURNICE non sono particolarmente a fuoco, godetevi pure il video da mal di
mare. Capirete perché.
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Coturnice - Foto di Marta Trombetta |
Abbiamo ancora giusto il tempo
per i ringraziamenti di Fulvio Barbarino a tutti coloro che l’hanno
accompagnato nelle sue appassionate imprese al seguito dei RE DI QUAGLIE in
giro per la provincia di Udine in questa annata strana dalle alterne
soddisfazioni (siti storici disertati, otto catture e due ricatture, esemplari
ancora in canto a fine luglio sul Piancavallo e pulcini fototrappolati in
Austria…), per un monitoraggio dei MARANGONI DAL CIUFFO (e delle SULE) lungo
tutta la fascia costiera e lagunare della regione
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Marangone dal ciuffo in sosta nonostante il divieto di accesso |
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Sule in RNR Foce Isonzo (Go) - Foto di Silvano Candotto |
... e per una cena in compagnia
di cui vi ha già puntualmente raccontato Marta…
https://tringa-fvg.blogspot.com/2021/07/new-tringalook-e-la-vida-loca.html
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I convocati della Squadra Tringa alla finale degli Europei - Foto di Alicia Quintana |
Poi non ci resta altro, come al
solito, che cambiare prospettiva e dedicarci a nuove argomentazioni. Alle inquietudini dei mammiferi (video Stambecchi di Marta Trombetta)
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Camoscio alpino |
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Scoiattolo comune europeo |
Al sofisticato equilibrio tra
steli e libellule (e alla loro determinazione ad opera di Paolo).
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Aeshna isosceles (Dragone occhiverdi) - Foto di Paolo Zonta |
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Sympetrum striolatum (Cardinale striato) - Foto di Paolo Zonta |
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Aeshna affinis (Dragone occhi blu) - Foto di Paolo Zonta |
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Orthetrum brunneum (Frecciazzurra celeste) - Foto di Paolo Zonta |
Oppure alla comparsa di nuove
creature di altri regni, confidando che le piogge, delle quali si rallegrano
gli assetati CUCULI, stuzzichino il microcosmo del sottosuolo, stimolandolo a
manifestarsi in nuove forme…
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Cuculo - Foto di Luciano Silei |
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Boletus sp. |
Ma per gli stomaci forti (e solo
per loro... invito gli altri a non guardare), mi concedo un ultimo istante per
porvi un macabro quesito. Riuscite ad identificare questo sfortunato
passeriforme? Dimensioni grossomodo di un passero, trovato dopo un temporale
sul ponteggio di un’impalcatura probabilmente in seguito (e qui vi offro un grosso
aiuto) ad un infortunio sul lavoro… Tra una settimana mi impegno a fornirvi la
soluzione, nel frattempo provate ad inviarmi le vostre risposte (nei commenti qui
sotto o all’indirizzo mail capitanotj (chiocciola) gmail.com). In alternativa,
come al solito, anche gli insulti sono ben accetti. |
Foto Quiz Luglio 2021 |
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Soluzione al quiz - PICCHIO MURATORE (quasi irriconoscibile) |