domenica 7 marzo 2021

BWaKM0 - Un anno dopo (con LUI' DEL PALLAS e PIZONTA, ma altrove)

 

Esattamente un anno fa, prima ancora di rinchiuderci nei nostri fragili gusci, avevamo deciso di prendere fiato, di rallentare il passo fino a fermarci, di affacciarci al balcone ed osservare l’universo da lì come spettatori. Poi, nel giro di pochi giorni, questa scelta si è trasformata in necessità. Un anno fa. Inquieti e spauriti ad affrontare una situazione completamente nuova. Assolutamente convinti di essere intoccabili, ma sempre più sospettosi e perplessi. Fino ad arrivare ad un passo dal prendere consapevolezza di qualcosa, per poi dimenticarcene il prima possibile. E invece. E invece siamo ancora qui. Su quel balcone. Ad un anno di distanza. A festeggiare il primo anniversario del BWaKM0 nell’unico modo possibile. Con una giornata dedicata a lui, dalla finestra di casa, a Udine. E la speranza che un ospite inatteso ci compaia in giardino… (seeeee…)

Foto di Paolo Zonta

Le regole le conoscete già. Se volete ripassarle le trovate a questo link. Così, prima dell’alba, l’orecchio si allerta, desideroso di ascoltare le voci della primavera. Anche se è tornato freddo. Zero gradi. E i cantori stentano. Qualche MERLO. Tante CORNACCHIE. Una CIVETTA infastidita. Poi lentamente la luce aumenta. Ed il panorama si materializza esattamente per come abbiamo imparato a conoscerlo negli ultimi mesi. Uno strano deserto. Sarei bugiardo se dicessi che non ci sono anime volanti e vocifere in questo mondo. Cercherò tuttavia di farvi percepire le mie stesse sensazioni. Partiamo da tutto ciò che non mi meraviglia più, ma in senso buono. Non mi meraviglia più osservare un ASTORE transitare in volo diretto verso nord. E nemmeno intercettare distanti in tre diversi momenti della giornata le sagome di uno o due MARANGONI MINORI erranti lungo la traiettoria del torrente Cormor. E, soprattutto, non mi meraviglia più seguire i dondolamenti svolazzanti di almeno un’ottantina di AIRONI GUARDABUOI pigroni che a metà mattina si allontanano dal dormitorio. No, tutto questo non mi meraviglia più. Perché in questi tre mesi di Stagione Fredda in comune di Udine abbiamo imparato tante nuove storie, comprese le loro.


A proposito, l’Atlante comunale di Udine con l’Avifauna della Stagione Fredda 2020-2021 è pronto. Nel giro di pochi giorni avrete il piacere (mi auguro) di sfogliarlo gratuitamente. E scoprirete anche voi perché non mi meraviglio più (ma stavolta con tristezza, sconforto e rassegnazione) per la totale assenza di fringillidi, di cince ed affini. Se pensate che stia esagerando posso proporvi un raffronto. Certo, una giornata non fa statistica. Ma potete tranquillamente rafforzarla con l’esperienza dei tre mesi precedenti. E delle mangiatoie sistematicamente vuote. BWaKm0 2021 vs 2020. Tra cince ed affini sopravvivono solo le CINCIALLEGRE (dimezzate), spariti CODIBUGNOLI, CINCIARELLE e CINCIA MORA. In 13 ore di osservazione dal balcone, se nei dintorni questi animaletti ci fossero stati in qualche modo li avrei intercettati. Per i fringillidi, i numeri sono impressionanti. Niente PEPPOLE, niente LUCHERINI (e niente FANELLO, ma osservarlo da casa è aleatorio). Degli altri, i numeri. 4 VERDONI contro 120. 3 FRIGUELLI contro 30. Un VERZELLINO, un CARDELLINO, un FROSONE. Punto. Da alcune centinaia di individui complessivi ad una decina. Non farà statistica, ma fa tremare. E piangere. Tuttavia, nonostante gli occhi lucidi, qualcosa ancora riusciamo a vedere. Tipo quel BALESTRUCCIO che come ogni anno in questo periodo compare esattamente nel medesimo triangolino di cielo. E, anche se non dovremmo in questo caso, riusciamo ogni volta a sorprenderci. Ecco allora, cos’altro ancora riesce a meravigliarmi? Per esempio, il semplice fatto di riuscire a stare tutto il giorno incollato al balcone nonostante la desolazione, senza desistere. D’accordo, avete ragione, confesso che per un quarto d’ora tra le 13 e le 14 la mia testa si è appisolata sul cuscino che tengo sul davanzale. E che ogni tanto mi sono distratto. Tipo quando (e anche qui sono riuscito a meravigliarmi) stavo pensando che quest’anno ero l’unico… si può dire Pirla? Che non era riuscito a vedere le GRU (e mentre lo pensavo ammiravo la gru metallica bianca e rossa che svetta sopra l’ospedale…). Così, nel giro di cinque minuti, nella bianca e vaporosa scia di un aereo alta nel cielo inquadro una schiera di profili alati che vola diretta verso nord est. L’immagine a binocolo è microbica e distante, ma capisco che non è l’ennesima squadra di CORMORANI. Cerco di puntarla con il cannocchiale, ma non la trovo. Torno ad osservarla a binocolo, ed è esattamente all’interno di quell’unica affusolata nuvola nel cielo blu. Posiziono nuovamente il cannocchiale e finalmente appaiono le GRU. Sono 20. Si dirigono verso di me. Attendo che prendano forma e siano sufficientemente vicine per essere fotografate. Distolgo lo sguardo dal cannocchiale, accendo la macchina fotografica… e non le trovo più. Svanite nel nulla. Si sono infilate in una fessura spazio temporale nell’infinito azzurro. Così mi meraviglio doppiamente, primo per essere riuscito a vederle, secondo per essere così… vi ho già chiesto se si può dire Pirla? Ma soprattutto, c’è una cosa che riesce a meravigliarmi in modo strepitoso. Ed è il messaggio che ricevo da PiZonta alle 16.53. Devo fare una premessa. Dovete sapere che esiste un elitario gruppo Uozap di cui fanno parte alcuni membri Tringa. Si chiama I BEI MASCHI. Non chiedetemi perché. Ad ogni modo, questo è il messaggio inviato al gruppo da PiZonta alle 13.55.

“Le ultime parole famose” (Cit. Fabiolino, altro elitario membro). Esattamente tre ore dopo, riceviamo questo. Mi scuserete se ho censurato la parte successiva per non addentrarci in un meraviglioso mondo lessicale ignoto alla Crusca. 

Il nostro fenomenale Paolo Phylloscopus Zonta, dopo l’indimenticabile LUI’ DI HUME di Carlino (Ud),  è riuscito stavolta in un capolavoro: trovare a Romans di Varmo (Ud) il terzo (almeno per quanto mi è dato di sapere, ma non fate troppo affidamento sulla mia competenza in materia, qualcosa sottobanco mi sfugge di sicuro) LUI’ DEL PALLAS per il FVG esattamente nel fine-settimana in cui la provincia di Udine torna (da GIALLA ad) ARANCIONE! Strepitoso PiZonta. Ed inevitabile la censura dei commenti. Voi capirete.

Foto di Paolo Zonta

Foto di Paolo Zonta

Foto di Paolo Zonta

Foto di Paolo Zonta

Foto di Paolo Zonta

Foto di Paolo Zonta

Foto diPaolo Zonta

C’è ancora poco da aggiungere. Se non che, considerato il fatto che in cambio della macchina fotografica non riparabile l’assicurazione contro danni accidentali (di 4 anni, a cui mancava solo un mese alla scadenza) me ne ha fornita gratuitamente una nuova (e qui si compensano le censure precedenti), avrei potuto farvi omaggio di qualche pessima foto. Ma il mio giardino, come detto, è vuoto. Posso regalarvi un PETTIROSSO, la solita coppia eterogenea di CORNACCHIE, un PICCIONE DOMESTICO. 



So che a questo punto vi domanderete com’è possibile che l’elenco delle specie qui sotto ne conti 46 nonostante le mie continue lamentele. La risposta è che dobbiamo allenarci ad attivare tutti i nostri sensi, compreso il sesto. Ed a guardare lontano. Col binocolo, a caso nel cielo. Col cannocchiale, ancora meglio, anche se non arriviamo da qui a spiare le sorgive di Romans di Varmo. E dovremmo imparare a fare lo stesso nella vita. Vivere l’istante presente, ma con lo sguardo al futuro, per adattarci all’inevitabile cambiamento, naturale e sociale. Per far sopravvivere la vita, oltre il nostro egoismo.

E comunque, grande PiZonta!






                              

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