domenica 31 marzo 2019

Resoconto Mensile Tringa - Marzo 2019


La Stagione Fredda è finita, ma ancor più fredda (di emozioni, non di clima) sembra sempre più concretizzarsi questa insana Stagione Migratoria...

Elaborazione dati e grafica di Pulotto e Marta Trombetta

Come ci eravamo lasciati, così proseguiamo.

Senza soluzione di continuità, come un'interminabile formazione di migliaia di GRU in sorvolo, magari proprio sopra la testa del nostro Fabio Marcolin, a inizio mese, in trasferta a Teglio Veneto per l'occasione.
 

Eppure, nell'intrico della vegetazione ancora spoglia che ci circonda ci ostiniamo a rintracciare quella parte della nostra anima musicale di cui percepiamo insistentemente la mancanza.
(Che Domen Stanic trova in Slovenia, poco distante dal confine italiano, in uno strepitoso Luì del Pallas!)
 
Una grossa e terribile ombra pare incombere sul nostro futuro e sulla primavera, come fosse la sagoma di un'enorme AQUILA DI MARE, che, a imperituro monito della responsabilità umana in tutto questo, compare periodicamente in furtive visioni (del suo transito il 6 marzo in RNR Foce Stella già sapete, ma del 16 marzo forse non tutti, stavolta nuovamente lungo l'Isonzo, alla presenza estasiata di Paolo Utmar e Davide Scridel).

E se non dovesse essere l'ombra di un'aquila, sarà quella di una CICOGNA NERA, sempre il 6 marzo, 
 
 
o magari di un FALCO PESCATORE, il 25 marzo, in volteggio sopra Trieste e sulla scapigliata testa senza tregua di un indaffarato Matteo Skodler.
 

O tutt'al più, quella del NIBBIO REALE che gli avventurosi Mirko Galuppi e Jacopo Barchiesi


(accompagnati dai tenaci Marc(o) Antoni(o)) intercettano sulla loro strada a Cornino il 20 marzo.
 

Ombre, enormi, su una primavera restia a concederci la sua musicalità.
Briciole di migrazione, prossime a materializzare l'estinzione dei piccoli passeriformi.
Una siccità di osservazioni che non si disseta facilmente nemmeno lungo l'argine delle piccole e grandi acque del nostro territorio, a dire il vero nella maggior parte dei casi rasate a zero lungo argini e greti da opere intensive e ostinate di bonifica, con l'eradicazione di canneti e vegetazione mista, che certo semplificano la vita della specie umana, annientando tuttavia inevitabilmente le speranze di sopravvivenza di decine e decine di altre specie più sensibili e vulnerabili, rendendo inverosimile instaurare un misero equilibrio in questa resiliente natura almeno finchè la consapevolezza umana continuerà a latitare.

Un magro bottino dunque, se non fosse per un temerario Matteo Giraldi che regala a diversi di noi, in dote, un PETTAZZURRO.
 
Ed ecco allora, un altro giochino per voi.
Dalle foto qui sotto a voi ricavare un intero anello.
 
Foto di Renato Castellani
Foto di Renato Castellani
Foto di Renato Castellani
A rallegrarci ci provano i rallidi, in tutti i modi.
Con i VOLTOLINI a farla da padrone sulle schive SCHIRIBILLE.
 
 
E, sforzandosi, con un tenace Gabriele che non molla mai la presa, si riesce a trovare un poco di colore anche in mezzo a mille sfumature di grigio, sul mantello dei gabbiani, tra ZAFFERANI e GABBIANI PONTICI sperduti in mezzo ai campi arati ad inseguire abominevoli mezzi meccanici.
 
 
 
Ma nemmeno l'inizio ufficiale della primavera riesce a trasformare il misero universo al quale giorno dopo giorno silenziosamente rischiamo di abituarci, dimentichi ormai di cosa fosse realmente la migrazione, con singoli individui superstiti a fare capolino in un disarmante nulla (con Stefano e Tommaso che a fine mese ne saranno testimoni anche in quella RNR Foce Isonzo che dovrebbe essere cuore e baluardo residuo della biodiversità) .
 
Tanto che anche noi, lentamente, ci dileguiamo.
Con Fabio che punta dritto verso Est - Nord Est, verso le steppe magiare, mentre i due indomiti cavalieri della migrazione inversa, per non dire invertita, (l'altro di noi due è il Pulotto) si giocano tutte le loro speranze residue un migliaio di chilometri più a sud, in un'avventura di cui narreremo altrove...

 
 

















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