domenica 1 giugno 2025

Resoconto Mensile Tringa - Maggio 2025

 

Una nuova Stagione Calda prende gradualmente forma, con le sue tempistiche, con i suoi colori, con le sue musicalità, con le sue emozioni. Ci chiede di essere testimoni vigili e attenti ad ogni segnale della sua evoluzione nel tempo. Ci chiede di essere partecipi del suo fluire, in ogni sua manifestazione, in ogni suo piccolo e grande traguardo, in ogni suo successo e, inevitabilmente, in ogni suo fallimento. Non ci chiede di essere protagonisti invadenti ed egoisti dello spettacolo che ha in programma per noi, ma di essere spettatori consapevoli e devoti ad ogni sua rappresentazione. Ci chiede di ascoltarla, di comprenderla, di accudirla, di tutelarla. La voce con cui ce lo chiede diventa ogni anno più flebile, ogni anno più difficile da percepire, ogni anno più difficile da assecondare. Eppure la sua richiesta, nel tempo, non è mai cambiata. Ci chiede umilmente di farci da parte per lasciare lo spazio sufficiente a tutti i suoi singoli attori per poter mettere in scena, ancora una volta, la loro eterna danza.

 

La danza della giovane Gazza - Foto di Stefano Sava

Sappiamo perfettamente che si tratta di una richiesta difficile da esaudire, va contro il nostro bisogno di metterci al centro del palco, di calcare le scene, anzi, di calpestarle. Le nostre priorità, indipendentemente dal loro valore oggettivo, diventano prioritarie, a scapito dell’intero contesto. A volte basterebbe fare un passo indietro, solo un passo indietro, per evitare di calpestare il frutto di un’intera stagione. Ma non sempre abbiamo la prontezza, l’accortezza o la volontà di farlo. Ci siamo spinti troppo oltre, è vero (per uno scatto migliore? per un desiderio di maggiore visibilità? per una soddisfazione meramente personale?). Quasi sempre. Ma qualche volta no. E siamo ancora in tempo (forse?) per rimediare.

 

Fratini giovani e adulti - Foto (da lontano) di Matteo De Luca

Certo, sarebbe davvero ingannevole e illusorio pensare che la responsabilità possa essere interamente nostra. Proprio perché abbiamo imparato con il tempo che siamo soltanto irrilevanti pedine in una complessa scacchiera, siamo al contempo consapevoli che le strategie dell’Universo difficilmente possono essere incanalate lungo un univoco binario. Gli eventi che inclinano la bilancia da un lato sono gli stessi che possono ribaltarla senza rimedio dall’altra. Ve lo ricordate l’Urban Bird Blitz 2025?

 

https://tringa-fvg.blogspot.com/2025/05/urban-bird-blitz-tringa-fvg-2025.html

 

In quell’occasione in una sola serata a inizio maggio almeno 5 RE DI QUAGLIE cantavano spensierati in punti casuali del comune di Udine. Durante il mese di maggio, sempre nei confini comunali, ne sono stati individuati almeno una dozzina. Uno perfino nel giardino di casa di Bruno (Dentesani). Diverse decine in tutta la regione, sparpagliati un poco ovunque. Dopo anni di desolante silenzio, il loro monotono e inquietante gracchiare sembra aver invaso i prati (“e non solo i prati” cit. Pulotto). Quali fattori hanno contribuito a questo evento? Le condizioni metereologiche che hanno ritardato lo sfalcio dei prati? Una annata riproduttiva particolarmente favorevole (di soli maschi?) nel 2024? Una combinazione irripetibile di congiunzioni astrali? Non ci è dato (banalmente) di saperlo, tuttavia abbiamo il sentore che alcune delle medesime variabili potrebbero contribuire a trasformare il loro destino (quanti di loro verranno falcidiati insieme ai prati?) rendendolo tutt’altro che roseo… Ah, a proposito di ROSEO, visto che ci siamo, pare che ci sia stato un disguido tecnico / comunicativo e sia girata voce di un dubbio avvistamento di STORNO ROSEO il 25 maggio nei pressi della RNR Valle Cavanata (Go). Ora, visto che per farvi vedere uno degli esuberanti quanto elusivi RE DI QUAGLIE dovremmo andare a tormentarlo per il solo gusto di soddisfare la nostra ludica brama, preferiamo mostrarvi uno scatto rubato, quasi involontario, di quel fantomatico STORNO ROSEO, con i complimenti a Bruno (Delbianco) per il colpo d’occhio e la documentazione!

 

Storno roseo fantasma & nascondino - Foto di Bruno Delbianco

La documentazione, questa (fin troppe volte) sconosciuta! Ci riterrete ormai dei tormentatori, per tutte le volte che abbiamo intavolato questa discussione. Ma ancora una volta riteniamo utile sottolinearlo. Esistono linee di pensiero, spesso divergenti piuttosto che parallele, riguardo la necessità (o quanto meno il tentativo) di documentare le segnalazioni insolite. Certo, non sempre è possibile farlo, specie quando si osservano i pelagici in condizioni più o meno avverse (o almeno così si narra… ma è proprio vero? O è semplicemente un’ottima scusa? Almeno ci si prova…)

 

Strolaga mezzana tardiva in alto mare

Berta maggiore sp. Adriatica


In alcuni casi, è vero, le osservazioni resteranno consapevolmente “sospese in un limbo” anche se i nostri sensi (soggettivi!!!) sono “certi di quello che abbiamo visto e sentito bene”, ma ritenersi “al di sopra delle parti” ovvero “esclusi” dall’opzione (che comporta uno sforzo e, soprattutto, un mettersi in gioco, perché quello che documentiamo non sempre corrisponde a quello che siamo convinti di aver visto e sentito “bene”) di comprovare le osservazioni particolari non è affatto indice di “esperienza”, anzi. Dimostra che non siamo stato in grado di crescere imparando dagli errori, probabilmente perché siamo tuttora convinti di non farne (e di non averne mai fatti… dimenticando rapidamente quelli testimoniati nel tempo). Lo stesso Bruno (Delbianco) potrebbe raccontarvi quanto sia facile lasciarsi suggestionare e trasformare (in assenza di una foto) un’AVERLA PICCOLA in un’AVERLA CENERINA.

 

L'ingannevole Averla piccola - Foto di Bruno Delbianco

Averla piccola - Foto di Renato Castellani

Averla piccola - Foto di Simone Scognamiglio

La stessa suggestione avrebbe voluto ostinatamente farci trasformare un PIVIERE DORATO (trovato da Tarcisio Zorzenon in RNR Foce Isonzo (Go) il 28 maggio) in qualcosa di più esotico. Ma in un momento di leggerezza si è concesso la libertà di mostrarci il suo candido sottoala, annientando tutte le nostre spavalde velleità.

 

Si fa presto a dire PIVIERE DORATO - Foto di Matteo De Luca

Che poi non è mica facile vederlo, il sottoala, se gli animali non collaborano. E anche quando collaborano è un momento che la mente ci illuda che stiamo osservando qualcosa di diverso dal reale, qualcosa di più scuro e di poco rossastro. Ma poi ci riprendiamo. E le PERNICI DI MARE (invasive anche loro quest’anno) restano buffe, simpatiche, meravigliose, semplici PERNICI DI MARE.

 

Pernice di mare - Foto di Simone Scognamiglio

Pernice di mare - Foto di Simone Scognamiglio

Pernice di mare - Foto di Renato Castellani

E comunque, non tutte le nostre domande trovano una risposta corretta. Ad esempio, di chi è questo uovo? Sforzatevi di rispondere stavolta, perché la risposta, in questo caso, è davvero interessante e testimonia un comportamento particolare (probabilmente non nuovo ma sicuramente insolito). Una settimana per mettervi in gioco!

 

Foto Quiz di Maggio

Soluzione Foto Quiz - Cavaliere d'Italia - Foto di Angelo Formentin

Soluzione Foto Quiz - Cavaliere d'Italia - Foto di Angelo Formentin

Dicevamo, le risposte corrette alle nostre domande. Non è “bravo” chi riesce a “dare un nome” ad ogni creatura che osserva. Casomai lo è chi riesce a “darle un nome corretto”. A noi fa piacere pensare anche che è “bravo” chi riesce a documentare le proprie osservazioni in modo che quello che lui ritiene il suo “nome corretto” possa essere condiviso e “oggettivamente” messo in discussione e confermato (o, eventualmente, motivatamente confutato) da altri. Ma siamo consapevoli che questa linea di pensiero, come detto, non è universalmente condivisa, perché è più difficile essere smentiti se non ci sono prove. Ad ogni modo, noi continueremo a sforzarci per mettere chiunque nella possibilità di smentirci, perché questo è il modo migliore per crescere (consapevolmente) nella conoscenza, abbandonando l’illusione di essere già (da tempo) arrivati. Ogni occasione sarà buona per farlo, compreso il Global Bird Day (al quale il FVG, nel suo piccolo, ha dato un significativo contributo)

 

https://ebird.org/region/IT?yr=BIGDAY_2025a

 

Spatola - Global Big Day - Foto di Renato Castellani

Sterna maggiore & Co - Global Big Day - Foto di Renato Castellani

Gabbianello - Global Big Day - Foto di Renato Castellani

Gambecchio comune - Global Big Day - Foto di Renato Castellani

Certo, ci saranno specie che ci metteranno in difficoltà più di altre, senza dubbio. A maggior ragione ci ostineremo a cercare di comprenderle. Così alle CANNAIOLE cercheremo di dare un nome sulla base di quello che ci raccontano con la loro voce piuttosto che su come appaiono in foto.

 

Cannaiola verdognola - Foto di Renato Castellani

E ci sforzeremo di fare lo stesso anche con i CANAPINI, anche se ci verrà voglia di soffermarci su alcuni elementi (spesso ambigui) del loro aspetto.

 

Canapino comune - Foto di Stefano Sava

E ai GRILLEPPI guarderemo le unghie, certo, ma anche il disegno e la formula alare, le timoniere, il becco, le guance, i puntini, le virgole, i punti interrogativi e gli esclamativi.

 

Grillaio - Foto di Ivano Candon

Grillaio - Foto di Angelo Formentin

E alle ALBANELLE? Ecco, a quelle a dire il vero non sempre siamo ancora in grado di preciso di capire cosa guardare, ma ci proviamo ed eventualmente chiediamo aiuto ai soliti noti (Ciau Andrè & Giuss!).

 

Albanella minore - Foto di Luca Rossi

Albanella minore - Foto di Luca Rossi

Albanella minore - Foto di Ivano Candon

E poi ci saranno comunque quelle creature inverosimili alle quali anche se ci sforziamo di dare un nome probabilmente non sarà il nome corretto, perché nel frattempo sarà cambiato (per motivi che non ci sono ancora ben chiari), siano esse esotiche, nostrane o vie di mezzo.

 

Alzavola anellata o spallerosse? - Foto di Ivano Candon

Oche selvatiche (occidentali?) - Foto di Renato Castellani

Oche selvatiche ?

Le ultime due immagini ci permettono di chiudere questa (ovviamente avventata) parentesi e tornare all’argomento principale, la Stagione Calda (indipendentemente dalle temperature e dalle nostre convinzioni). Calda per le intenzioni riproduttive degli ospiti alati. Alcuni di loro, specie tra gli acquatici, si sono presi per tempo (video di Luciano Silei).

 

Cigni reali - Foto di Bruno Delbianco

Moriglioni - Foto di Angelo Formentin

Anche le Volpoche, nel loro piccolo...

Folaghe - Foto di Bruno Delbianco


Altri, sempre acquatici ma un pochino meno, continuano a tenere in caldo le loro sorprese per il momento propizio (non sempre in posti propriamente consoni e idonei [Attenzione Spoiler!]).

 

Avocetta - Foto di Bruno Delbianco

Cavaliere d'Italia - Foto di Matteo De Luca

Beccaccia di mare & di arato

Alcuni giovanotti (quasi) indipendenti già vagano per le libere terre al di fuori degli areali che eravamo soliti attribuire loro. Così i CORVI IMPERIALI invadono la pianura e le COLOMBELLE (ormai da anni, a dire il vero, ma senza entrare nel dettaglio) pascolano tranquillamente tra di noi, a un passo dalle nostre abitazioni.

 

Giovane Corvo imperiale - Foto di Bruno Delbianco

Insospettabile giovinastro di Colombella


Altri giovanotti (meno) indipendenti sono ancora alle prime esperienze “fuori porta”, mentre gli adulti (grandi e piccini) sono indaffarati a cercare di sfamarli o di costruire una dimora adeguata per contenerli.

 

Codirossi in gita fuoriporta - Foto di Simone Scognamiglio

Capinera & Pappa - Foto di Simone Scognamiglio

Rondine rossiccia & Casa - Foto di Bruno Delbianco

Rondine rossiccia & Casa - Foto di Flavio Consonni

Nibbio bruno & Pappa o Casa? - Foto di Luca Rossi

Nibbio bruno & Pappa o Casa? - Foto di Luca Rossi

Le GHIANDAIE MARINE, anche loro in numeri a dir poco discreti, sono ancora per la maggior parte intente a cercare casa (nel vero senso della parola, specie se abbandonata).

 

Ghiandaia marina impettita

Ghiandaia marina - Foto di Angelo Formentin

Ghiandaia marina - Foto di Bruno Delbianco

Ghiandaia marina cerca casa

Stagione strana invece per gli ardeidi. Il monitoraggio delle garzaie procede, ma gli esiti sono altalenanti. Cosa avranno in serbo per noi nelle prossime settimane?

 

Airone bianco (maggiore?) senza casa - Foto di Stefano Sava

Airone rosso "dove vado?" - Foto di Simone Scognamiglio

Airone rosso "intanto mangio" - Foto di Bruno Delbianco

Sgarza ciuffetto, tappa temporanea - Foto di Stefano Sava

Sgarza ciuffetto cammina sulle acque - Foto di Marta Trombetta

Tarabusino nascondino - Foto di Paolo Zonta

Tarabusino riflessi (acquatici) pronti - Foto di Stefano Sava

Nitticora vagabonda - Foto di Paolo Zonta

Nitticora spaesata - Foto di Simone Scognamiglio

Nitticore ad oltranza - Foto di Paolo Zonta

Poi ci sono quelle curiosità che restano (per il momento) aperte. Tipo, ma la CICOGNA NERA ce l’avrà una casa nei paraggi?

 

Cicogna nera - Foto di Marta Trombetta

E i BECCAPESCI e le STERNE ZAMPENERE continueranno a corteggiarsi in eterno senza assumersi mai le dovute responsabilità parentali?

 

Beccapesci in vacanza? - Foto di Simone Scognamiglio

Sterna zampenere in vacanza ? - Foto di Matteo De Luca

Sterna zampenere in vacanza ? - Foto di Silvano Candotto

Sterne zampenere in vacanza ? - Foto di Marta Trombetta

Per non parlare dei FALCHI CUCULI…

 

Falco cuculo provvisorio - Foto di Luca Rossi

Che poi, non è davvero fondamentale che lo raccontino a noi, dove hanno intenzione di accasarsi, l’importante è che, con i tempi e le modalità opportune, lo facciano. A nostra insaputa, talvolta addirittura meglio, piuttosto che il contrario, soprattutto in quei contesti delicati (la montagna, per esempio) dove non passa giorno che gli angoli più conservati e ricchi di biodiversità vengano sacrificati in nome di una improbabile economia sociale. Per quanto ancora i nostri eroi riusciranno a sfuggire alla peculiare (spesso inutile) invasività umana (altro che alieni)?

 

Picchi tridattili - Foto di Davide Scridel

Picchio tridattilo - Foto di Davide Scridel

Codirossone - Foto di Marta Trombetta

Fagiano di monte - Foto di Matteo De Luca

Marmotte - Foto di Matteo De Luca

Orso bruno (!) - Foto di Matteo De Luca

E mentre noi ci dilunghiamo in riflessioni vane quanto sconfortanti il mese è già bello che finito.

 


I migratori ritardatari si confondono irrimediabilmente con chi li ha (da tempo) preceduti, lasciandoci in balia delle solite considerazioni sulle loro reali intenzioni (e la soggettività dei codici atlante). Passeriformi o meno che siano, il discorso vale uguale. E l’Occhiocotto, sconsolato, cantando se ne va (video di Ivano Candon).

 

Falco pecchiaiolo, dove andrò? - Foto di Luca Rossi

Falco di palude, e se mi fermassi? - Foto di Luca Rossi

Falco di palude, e se mi fermassi? - Foto di Luca Rossi

Tortora selvatica, cosa ci faccio qui? - Foto di Stefano Sava

Tortora selvatica questo è il posto mio - Foto di Luca Rossi

Stiaccino, nessuna fretta - Foto di Stefano Sava

Stiaccino, nessuna fretta - Foto di Stefano Sava

Cannareccione, una cantatina per strada - Foto di Stefano Sava

Pigliamosche, va bene così? - Foto di Simone Scognamiglio

Pigliamosche, domani è un altro giorno - Foto di Stefano Sava

Calandrella, stesso spiaggia stesso mare - Foto di Bruno Delbianco


E dei limicoli cosa ce ne facciamo? In giro cominciano a scarseggiare. Alcuni probabilmente stanno ancora cercando la sistemazione adatta.

 

Piro piro piccolo mi sono perso - Foto di Stefano Sava

Corriere piccolo casa dolce casa - Foto di Simone Scognamiglio

Corriere piccolo mamma ho perso le uova - Foto di Stefano Sava

Corriere piccolo, no, non te lo dico - Foto di Flavio Consonni

Beccaccia di mare vietato calpestare - Foto di Flavio Consonni

Gli altri S-gambecchiano qua e là, cercando di non attirare troppo l’attenzione perché altrimenti rischiano di essere presi (si può dire?) a calci nel didietro [guardate il secondo video se non ci credete].

 

Sgambettanti Gambecchi nani - Foto di Silvano Candotto

Gambecchio nano solitario - Foto di Flavio Consonni

4 di 7 Gambecchi frullini & Co




Che poi è la sorte che tocca anche a noi, colpevoli anche stavolta di straparlare. Ci siamo riservati giusto un angolino finale per le creature che hanno sempre meno voce in capitolo, ma che colorano a loro modo la Stagione Calda.

 

Ramarro - Foto di Paolo Zonta

Natrice dal collare - Foto di Paolo Zonta

Ri-Torsioni dei Biacchi - Foto di Bruno Delbianco

Imperatore comune - Foto di Paolo Zonta

E per quelli che, mi raccomando “acqua in bocca” e “muti come un pesce” un piccolo o-Maggio conclusivo, giusto per restare in tema (di parole spese invano).

 

"Che pesci sono?" "Squali" "Squelli" - Foto di Stefano Sava