martedì 1 ottobre 2024

Resoconto Mensile Tringa - Settembre 2024

La verità è che siamo stati fortunati. Forse non tutti, è vero, ma molti di noi lo sono stati. Siamo riusciti ad essere (nel recente passato) testimoni, spesso inconsapevoli, di un mondo fatto di suoni e colori, un mondo che davamo per scontato, un mondo che nel giro di pochi (pochissimi) anni abbiamo visto trasformarsi e scomparire, un mondo che nel silenzio si è dissolto senza creare particolare allarmismo tra la popolazione inevitabilmente ignara (e forse nemmeno negli ambienti che avrebbero potuto in qualche averne consapevolezza). Un mondo che possiamo comunque sforzarci ancora di cercare, osservare, raccontare, con le sue piccole perle, insidiose e difficili da scovare. Un mondo che ancora ci affascina, quando riusciamo a svincolarci dalla concentrazione estrema che dedichiamo a noi stessi, alla nostra opprimente frustrazione, alle responsabilità che sono sempre di qualcun altro… e riusciamo invece a celebrare la vita, la vita di tutte le creature (non solo e soltanto la nostra, quell’io, io, io, io… che ad ascoltarlo bene ricorda da vicino l’estenuante e tormentoso raglio di un asino). Celebrare la vita, finché siamo in tempo, con i suoi residui suoni nascosti nel vento, con i suoi residui colori che sopravvivono al grigio, prima che sia troppo tardi, perché l’immediato futuro potrebbe essere davvero silenzioso e SCURO.

 

LUI' SCURO - Disegno ambientato di Stefano Sava

Celebrare la vita, a settembre, significa concedersi alla migrazione. Quella migrazione che un tempo riempiva gli occhi, il cielo, il mondo. Quella migrazione che oggi, invece, riempie gli occhi di malinconia e lacrime. Singole creature, singoli cespugli, singoli angoli magnetici, quando siamo davvero fortunati addirittura singole mattinate, di questo oggi dobbiamo saperci accontentare. Potremmo dover percorrere chilometri ed intere giornate in silenzio prima di incontrare un cenno, un segnale, un bisbiglio di quel che resta della migrazione.

 

Cercando gli invisibili migratori - Foto di Giosuè Cuccurullo

All’improvviso, però, potrebbe capitare di esserne travolti, per qualche minuto, per qualche ora, inaspettatamente, come accadeva un tempo per intere giornate. E sentiremo anche noi in quel momento una sorta di frenesia, come se stessimo per essere trascinati via insieme a quelle piccole creature brulicanti tra i cespugli, nei campi, nelle pozze in mezzo alla strada, sui cavi e sulle recinzioni...


Bigiarella - Foto di Paolo Zonta

Cannaiola (sp.) ingannevole - Foto di Marta Trombetta


Codirosso - Foto di Stefano Sava

Salciaiola - Foto di Giosuè Cuccurullo


Salciaiola crepuscolare

Forapaglie comune - Foto di Paolo Zonta

Forapaglie comune - Foto di Stefano Sava

Forapaglie comune - Foto di Bruno Delbianco

Culbianco bordostradale

Luì verde bagnato - Foto di Giosuè Cuccurullo


Balia nera filospinata - Foto di Stefano Sava

La Ghiandaia marina e lo Stiaccino - Foto di Bruno Delbianco

Averla maggiore - Foto di Bruno Delbianco

Colombella - Foto di Luca Rossi


Poi, solo un attimo dopo, quando tutto sarà di nuovo immobile e silenzioso, ci sentiremo immensamente vuoti, nostalgici, di nuovo infinitamente soli. “Malinconia e Settembre sono due sinonimi / Che ti fregano sempre se sei un po’ giù / Tu guardi l’orizzonte che sembra quasi muoversi / Ma lui resta lì fermo, a sparire sei tu”. Che anche i Pinguini Tattici Nucleari siano migratori?

 

Anatidi nel fungo atomico - Foto di Paolo Zonta

Passo dopo passo attraversiamo questo settembre volubile, che da un istante all’altro passa dal fuoco al gelo, senza possibilità di scampo.

 

Volatili del Fuoco - Foto di Paolo Zonta

Fumo e Fiamme - Moggio Udinese - Foto di Paolo Zonta

Non sappiamo cosa ci riserverà la prossima curva sulla strada. Probabilmente nulla, ma noi ugualmente proseguiremo ostinati.

 

Dietro l'angolo della strada - Foto di Giosuè Cuccurullo

Ci fermerà solo il tramonto (se non decideremo di attraversare anche la notte).

 

I custodi della notte - La Civetta - Foto di Luca Rossi

O quella piccola sagoma furtiva che nella evanescente luce del crepuscolo saprà ancora attirare quel poco che resta della nostra percezione del mondo. Un piccolo folletto mimetico sul ciglio del sentiero che stiamo percorrendo. Uno scatto rubato e sfuocato ma che riempie il cuore in questo malinconico settembre. Quanti ORTOLANI ancora avremo modo di incontrare?

 

Il fantasma dell'ultimo Ortolano


La leggenda narra che un tempo creature come questa popolassero i giardini e gli orti, ora trascorriamo anni senza avere il piacere di osservarne uno. E così per mille e millanta altri passeriformi, con piccole eccezioni colorate di azzurro, che si nascondono agli occhi di molti ma che si lasciano addomesticare da alcuni Angeli tra noi più fortunati.

 

Tutti i Pettazzurri di Angelo - Foto di Angelo Formentin

Tutti i Pettazzurri di Angelo - Foto di Angelo Formentin

Tutti i Pettazzurri di Angelo - Foto di Angelo Formentin

Tutti i Pettazzurri di Angelo - Foto di Angelo Formentin

Voi, nel frattempo, potrete continuare a cercare gli stessi PETTAZZURRI per giorni, senza riuscire ad osservarne o fotografarne uno. O meglio, senza riuscire a fotografarne uno che abbia davvero il petto azzurro.

 

Il Pettazzurro meno azzurro


Così, nella nostalgia di un mondo che scompare, le nostre esplorazioni proseguono. E si scontrano con un mondo che non vuole darci tregua, che non ci consente distrazioni, nemmeno per pochi istanti, senza ferirci intimamente dove siamo più vulnerabili. Nei residui sentimenti, nella nascosta anima, nei finestrini della nostra auto, nello zaino e nei documenti rubati dalla nostra auto… Respirare ed alzare gli occhi al cielo. Qualcuno da lassù ci osserva, anche nel mezzo di queste nostre disavventure…


I Bianconi vegliano sulle malefatte umane - Foto di Marta Trombetta

I Bianconi vegliano sulle malefatte umane - Foto di Marta Trombetta

Biancone - Foto di Bruno Delbianco

Biancone - Foto di Luca Rossi

Albanella minore - Foto di Luca Rossi

Falco cuculo - Foto di Luca Rossi

Falco pescatore (pesca d'altura sul Monte Paularo) - Foto di Paolo Zonta

Astore giovinotto - Foto di Marta Trombetta

Astore giovinotto - Foto di Stefano Sava

Lodolaio sospettoso

Lo scatto della Poiana- Foto di Stefano Sava

Anche tra loro si nasconde qualche PALLIDA perla.

 

Albanella pallida - Foto di Luca Rossi

Albanella pallida - Foto di Luca Rossi

O qualche ospite intruso, che ci suggerisce forse di volare altrove?

 

Intruso alato - Foto di Paolo Zonta

Intruso alato - Foto di Paolo Zonta

Così, di punto in bianco, quel suggerimento qualcuno lo afferra “al volo” e S’ardisce d’andare altrove. Una settimana, per riempirsi gli occhi di altri colori e altre sensazioni.

 

Pellicano comune - Sardegna - Foto di Pulotto

Sterpazzola della Sardegna - Sardegna - Foto di Pulotto

Magnanina sarda - Sardegna - Foto di Pulotto

Venturone corso - Sardegna - Foto di Pulotto

Passera sarda - Sardegna - Foto di Pulotto

Storno nero - Sardegna - Foto di Pulotto

Gabbiano corso - Sardegna - Foto di Pulotto

Parrocchetti monaci - Sardegna - Foto di Pulotto

Gli altri meno avventurieri se ne restano qui, nel mezzo del cammino della loro vita, ad attraversare questa (silenziosa) selva oscura, che tuttavia ci spia segretamente dall’intreccio dei suoi rami.

 

Picchio tridattilo - Foto di Paolo Zonta

Picchio cenerino & rami davanti

Picchio rosso maggiore - Foto di Paolo Zonta

Picchio rosso mezzano - Foto di Stefano Sava

Torcicollo - Foto di Giosuè Cuccurullo

Sporadicamente gli esploratori si azzardano ad uscire dalla selva, allo scoperto, per confrontarsi con l’universo liquido e le sue avversità.


Sula a bordo zattera, con equipaggio vario - Foto di Bruno Delbianco
 

Misto mare (in laguna) - Foto di Paolo Zonta

Misto mare (in laguna) con Sterna maggiore - Foto di Giosuè Cuccurullo

Anche qui, con animo fiducioso, si soffermano su ogni sagoma vicina e lontana, confidando che si animi, che ci riveli il suo segreto, che si trasformi in un essere vivente.


Schiribilla - Foto di Paolo Zonta


Corriere grosso - Foto di Bruno Delbianco
 
Piovanelli maggiori - Foto di Bruno Delbianco

Piro piro piccolo & Gabbiano comune - Foto di Stefano Sava


Pittima minore & Gabbiano reale - Foto di Marta Trombetta

Airone cenerino & Marangone minore - Foto di Stefano Sava

Moretta tabaccata & Folaghe - Foto di Paolo Zonta


Canapiglia & Canapiglia - Foto di Paolo Zonta

Svasso maggiore & Orchetto marino


Alcune di queste sagome restano inanimate, ma tra loro prendono forma creature quasi mitologiche.

 

Casarca sudafricana & Alzavole inanimate - Foto di Niccolò Fagotto

A volte sono figuranti banali che assumono l’aspetto bizzarro neanche fossero protagonisti di un fumetto.

 

Quando il Gabbiano reale dei fumetti esce di casa spettinato

Altre volte sono davvero ospiti affascinanti, fantasmi della distanza e del riverbero, salvo poi avvicinarsi mansueti con l’ingenuità tipica dei FALAROPI.

 

Falaropo beccosottile - Foto di Renato Castellani

Trova il Falaropo dietro il Fenicottero - Parte 1

Trova il Falaropo dietro il Fenicottero - Parte 2


A volte, infine, sono turisti di terre oltremodo lontane o d’oltreoceano, venuti in visita per qualche ora ai parenti, che si concedono a singoli abominevoli scatti (fotografici… o registrazioni) prima di dedicarsi al loro (definitivo) scatto verso il chissadove. Pochi istanti così per Stefano Sava e il suo fantomatico LUI’ SCURO e poche ore soltanto anche per il PIVIERE AMERICANO in sosta nella cassa di colmata davanti alla RNR Valle Grotari a Marano Lagunare (Ud). [Con un grazie particolare a Luca Giussani, Andrea Corso, Ottavio Janni e Francesco Di Pietra]

 

Piviere americano (ambientato) - Foto di Renato Castellani

Piviere americano (sgranato)

E noi, di nuovo soli, percorreremo il resto di settembre un passo lento alla volta, un respiro alla volta, da uno stelo all’altro.


Come Ramarri, un passo alla volta - Foto di Niccolò Fagotto

Con la lentezza della Testuggine palustre europea - Foto di Paolo Zonta

Attenti alla Mantide - Foto di Stefano Sava

Steli & Guardaruscello collinare - Foto di Paolo Zonta

Steli & Cardinale striato - Foto di Paolo Zonta

Steli & Macaone - Foto di Paolo Zonta

Fino a che ci sarà vita intorno, condita da piccole sorprese.




Ad integrare quella vita che dentro di noi ogni giorno va persa, consumata dal narcisismo, neanche fossimo orchidee rare in un universo di erbe aliene. Se non fosse che, in realtà, gli alienati, in fin dei conti, siamo proprio noi.


Spiranthes spiralis - Foto di Stefano Sava

Spiranthes spiralis - Foto di Stefano Sava


1 commento:

  1. Resoconto bellissimo e purtroppo realistico, in quel di Crema la realtà è ancora peggiore.
    Cmq si deve continuare a sperare ed osservare.
    Ciao e grazie Ago

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