Fa caldo. Aspettavate che ve lo
dicessi io per rendervene conto, immagino. Troppo caldo. Un torpore soffocante
annienta la nostra volontà, aliena le nostre sensazioni, abbaglia la nostra
percezione della realtà. Solo piccoli spiragli di lucidità riescono a farsi
breccia in questa agonia, consentendoci di aprire una finestra sul mondo e
renderci conto che sta andando rapidamente a rotoli, travolto dalla disarmante
volubilità umana. Assetati di serenità, chiudiamo rapidamente la finestra solo
per renderci conto che nemmeno la stanza in cui ci siamo rintanati è più la
nostra. Proviamo a chiudere gli occhi, ma anche nel buio dei nostri pensieri
continuiamo a soffocare, a sfasciarci dentro, anche noi. Cosa dite se ci
prendiamo una pausa? Una pausa da tutto, dai pensieri, dal mondo, dal caldo.
Una pausa in cui, dopo aver chiuso gli occhi facciamo finta che il silenzio attorno
a noi sia naturale e respiriamo a fondo. E sorridiamo. Sorridiamo perché non
c’è alternativa e non c’è scampo. Sorridiamo perché sappiamo che continueremo a
combattere i nostri mostri come abbiamo sempre fatto, senza che nessuno lo
sappia, cavalcando solitari il nostro drago invisibile. Sorridiamo perché la
terza legge della termodinamica ci garantisce che non possiamo vincere e
nemmeno pareggiare, ma nessuno ci impedisce di giocare la nostra partita
migliore, continuando a dare il buon esempio, senza illuderci di cambiare il
mondo. Sorridiamo perché la sesta coppia
di FRATINI della spiaggia di Lignano Sabbiadoro (la sesta della stagione
riproduttiva 2022… e per fortuna che qualcuno ci ha creduto, nonostante la
terza legge della termodinamica…) ha fatto il nido fuori dal recinto piccolo e
qualcuno deve intervenire in tempo reale per porvi rimedio. Sorridendo.
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Squadra salvataggio Fratini - Foto di Giosuè Cuccurullo |
Ci prendiamo una pausa allora,
sorridendo, per raccontarvi che questo nido è custodito da una vecchia
conoscenza, la femmina AZD inanellata a Bibione (Ve) a maggio 202 che ha
deciso di stabilirsi a fine mese a Lignano, attirata dalle numerose famigliole
già presenti.
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Fratina AZD - Foto e video di Paolo Grion |
A proposito di FRATINI, di
recinti e di nidi, nel resoconto di maggio avevamo già pronte le “foto al nido”
che avremmo voluto mostrarvi, con la convinzione che il nido fosse andato irrimediabilmente
perso nonostante il nostro estremo tentativo di salvarlo. Poi, colpo di scena,
il 31 maggio nel nido è ricomparso un uovo (nello stesso giorno abbiamo
assistito ad un evento raro e commovente, la deposizione in tempo reale in un
altro nido, un poco guardoni noi, un poco esibizionisti loro) ed abbiamo deciso
di non mostrarvi le foto ma di spostare il recinto piccolo nel tentativo di
tutelare il sito. A distanza di un mese possiamo dirvi che da quell’uovo è nato
un pulcino che il maschio sta attualmente accudendo, come da maglietta Tringa
FVG per un nuovo amico. E, notizia dell’ultimissima ora, anche dalle uova
frutto della deposizione in tempo reale sono sgusciati fuori due sgattaiolanti
pulcini…
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La Compagnia del Fratini - Foto e disegno di Marta Trombetta |
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Fratino giovinotto nato dal nido salvato - Foto di Paolo Grion |
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Fratino neonato sgambettante |
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L'ultimo nato nella Spiaggia dei Fratini di Lignano Sabbiadoro |
Possiamo mostrarvi le foto di
quel nido, corredate di alcune riflessioni (incluse quelle riguardanti la
capacità dei FRATINI di scegliersi i posti peggiori, in particolare questo, con
il tracciato delle ruote del trattore a meno di 30cm dalle uova…).
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Pessima scelta |
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Nido invisibile a rischio |
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Nido visibile, ma sempre a rischio |
La prima è che non servono
recinti per impedire agli esseri umani di comportarsi in modo scorretto. Le
impronte di piedi scalzi e le orme di cane all’interno del recinto lo
testimoniano senza necessità di aggiungere ulteriori parole. Basterebbe stare
poco distanti, oltre il recinto, lasciandosi scrutare dai Fratini perplessi dal
nostro vagabondare…
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Tracce manifeste della scorrettezza umana |
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Dentro i Fratini, fuori i Paoli - Foto di Chiara Valvassori |
La seconda è conseguenza della
prima e riguarda le foto ai nidi, ai giovani ed agli adulti con imbeccata. Il
problema ovviamente non sono le foto, ma chi le scatta. Fa caldo e questo
argomento è scottante affrontato con qualsiasi clima. Ma provo a sintetizzarlo
con poche parole e qualche immagine. La prima immagine è questa, la foto al
nido con il maschio in cova. Se non lo vedete meglio, vuol dire che il suo
mimetismo è efficace, che sareste passati poco distante senza accorgervi di lui
e che, soprattutto, la mia foto è efficace all’intento (il video è di Paolo Grion).
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Aguzzate la vista |
Il problema non sono le foto al
nido, ma le foto belle al nido. Le foto (scusatemi il francese) “di merda” al
nido (ai giovani o agli adulti con imbeccata) sono documentative e non stimolano
nessuno spirito di emulazione. Sono spesso foto rubate, non programmate,
inaspettate, che non sfruttano gli ambigui (ambiguissimi) trucchi (di alcuni
abili illusionisti) del mestiere. Eppure le foto “belle” attirano consensi e
riescono a scavalcare qualsiasi etica, sfruttando e conservando la generale “ignoranza”
di base sull’argomento. A proposito, non dobbiamo sentirci offesi se veniamo
definiti ignoranti; ignorare significa non conoscere, non essere preparati su
un determinato argomento, invece di offenderci dovremmo imparare ad
approfondire la conoscenza, anche sulle parole, meno permalosi e più elastici.
In quanti riescono a rendersi davvero conto di quanto disturbo arrecano alcune
meravigliose foto realizzate in prossimità dei nidi magari modificando
irreparabilmente il contesto pur di realizzarle? Ben pochi, la maggior parte
applaude e clicca “Mi piace”
commentando “Meravigliosa, bravo!”. E
quanti capiscono la differenza tra una meravigliosa foto di questo tipo ed una
“di merda” scattata a solo scopo documentativo (realizzata magari per caso) o
addirittura a scopo di tutela della specie? Ancora meno, immagini simili in
generale non si meritano nemmeno di essere visualizzate. Tipo questa.
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Fratino con Pernice di mare sul nido - Foto di Paolo Utmar |
In questa foto c’è sempre un
FRATINO, sfuocato. Dietro di lui però c’è un’altra specie, ancora più sfuocata
ed a mala pena interpretabile. Proprio questa immagine sfuocata (che non si
guadagnerebbe nemmeno un centesimo dei consensi che normalmente riescono a
strappare gli scatti dei “disturbatori”)
testimonia la prima nidificazione di PERNICE DI MARE accertata per il FVG ad
inizio giugno da Paolo Utmar. Ovviamente, dietro la foto c’è tutto un percorso
di comprensione del comportamento dell’animale e della coppia, non basta una
singola foto di un individuo posato a terra per confermarne la nidificazione,
ma non sempre è necessario andare a toccare con mano le uova. “Il 4 giugno una visita al banco d'Orio
portava al ritrovamento di una coppia riproduttiva di PERNICE DI MARE,
fortunatamente in una zona tabellata per la tutela dei nidificanti delle
spiagge, a cura della Regione e dell'Università di Trieste. Il 7 giugno si
osservava un individuo in cova ai limiti della colonia di FRATICELLI ed insieme
ad alcuni FRATINI. Il 19 la coppia era ancora presente nei pressi del nido
quindi non ci resta che sperare nell'educazione di uomini e dei cani al
seguito.” (Paolo Utmar)
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Pernice di mare nei pressi del nido - Foto di Paolo Utmar |
Uova che qualche volta ci capita
di trovare addirittura tra i piedi, senza andare a cercarle. In questo caso la
foto del nido con le uova è documentativa, tuttavia molto meno “acchiappalike” di quella che vi
mostrerebbe l’animale in cova, ovvero in questo caso il suggestivo genitore
SUCCIACAPRE. Eppure, come detto, i nostri scatti devono essere testimonianza,
non creare disturbo, non attirare consensi. Ma in un mondo virtuale manipolato
dai “Piacioni dei Social” tutto
questo è poco comprensibile, temo.
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Nido di Succiacapre - Foto di Paolo Utmar |
Il nostro scopo è un altro.
Testimoniare. Così tra le foto di questo mese troverete quelle che narrano
della prima nidificazione di FISTIONE TURCO nel Lago dei Tre Comuni (Cavazzo
Carnico, Ud), con la femmina che continua a portare a spasso per il lago tutti
ed undici i pulcini sgusciati fuori dal nido.
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Famigliola di Fistioni turchi - Foto di Marta Trombetta |
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Prima lezione di simulazione di volo ai piccoli Fistioni turchi |
O quelle scattate poco lontano, a
Gemona del Friuli (Ud), su soffiata di Stefano Pischiutti, che mostrano una
nuova famiglia di SMERGHI MAGGIORI, ormai a loro agio lungo tutte le aste
fluviali della pianura e della pedemontana. Ovviamente, sempre foto di M.
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Piccoli Smerghi maggiori sfuocati crescono |
E’ opportuno precisare che
l’intento non è quello di sponsorizzare foto pessime, affatto, ma quello di
tentare di far comprendere a chi ha la flessibilità e la volontà di farlo che
esistono delle notevoli differenze tra foto documentative e di M. senza (o con
limitato) disturbo, foto meravigliose senza (o con limitato) disturbo (con un
meritato plauso davvero a chi riesce a realizzarle) e foto meravigliose
(talvolta tutt’altro che meravigliose) con disturbo seriale ufficialmente mai
confessato (salvo in momenti di intimità tra amici di marachelle) e sempre
apprezzatissime. A queste ultime, ve lo confesso, noi preferiamo delle foto
sfuocate, rubate, prive di velleità competitive sui social, ma che non rischiano
in alcun modo di compromettere l’esistenza delle creature immortalate (il video del CORRIERE PICCOLO è di Paolo Grion).
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Nidificazione di Sterne comuni in RNR Valle Cavanata - Foto di Bruno Delbianco |
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Nidificazione di Sterne comuni in RNR Valle Cavanata - Foto di Bruno Delbianco |
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Zigolo nero con imbeccata - Foto di Paolo Zonta |
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Giovani Pigliamosche fuori fuoco |
E, sempre per restare sul tema di
foto a nidi e pulcini, per alcune specie è logicamente importante permettere la
tutela del sito (ove necessario) limitando la condivisione di informazioni
relative alla localizzazione del nido. Cosa che non significa affatto, come da
strategia “vecchia scuola”, dirlo “solo agli amici e agli amici degli amici”,
che magari fanno parte proprio della categoria “disturbatori seriali”, ma piuttosto fornire i dettagli a chi
davvero si occupa di tutela (o per lo meno ha le potenzialità per farlo) e non
a chi fa finta di farlo (e sfrutta le informazioni per un proprio tornaconto
economico).
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Grifoni sul nido (non chiedete dove) - Foto di Marta Trombetta |
Per altre invece, la condivisione
dei dati in tempo reale consente di valutare opportuni interventi. Di tutela,
nel caso in cui la specie sia presente e l’ambiente rischi di essere
trasformato, distrutto, bruciato…
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Natura morta su canaletta "Patoc bruciato" - Foto di Paolo Zonta |
O semplicemente sfalciato (ma in
questo caso, l’estinzione dei Re di Quaglie procede autonoma ed irrefrenabile,
indipendentemente dalla gestione dei prati).
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Erba su stelo "Il prato che avanza" - Foto di Matteo Skodler |
I FAGIANI COMUNI, gli
SCOIATTOLI (dediti alle arti marziali) e le VOLPI temerarie a quanto pare riescono a salvarsi
comunque.
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Pullastri di Fagiano comune - Foto di Paolo Utmar |
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Scoiattolo primo round - Foto di Paolo Zonta |
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Kung Fu Scoiattolo - Foto di Paolo Zonta |
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Volpacchiotto nascondino |
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Volpacchiotto temerario |
O interventi atti a limitare il
disturbo. Che si tratti del ritrovamento di un nido di picchio in prossimità di
un’utilizzazione boschiva o di quello di un rapace diurno o notturno
nidificante in falesia o in un boschetto golenale a rischio.
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Falco pellegrino ai primi voli - Foto di Paolo Utmar |
“Con il gran caldo vado a fare veloci bagni ornitologici nell'Isonzo e
nell'ormai lontano 4 luglio del 2009
mi rinfrescavo quando il passaggio di un non comune
nibbio bruno (grazie Bruno) provocava l'allarme di uno sparviere. La cosa
appariva sospetta e un'esplorazione portò al ritrovamento del nido. In
seguito la specie veniva osservata varie volte e quest'anno, il 24 giugno,
complice la rarità delle zanzare, effettuavo una nuova esplorazione che portava
alla conferma della nidificazione, forse nello stesso e ormai voluminoso nido,
a distanza di 13 anni....”(Paolo Utmar)
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Scatto rubato di giovani Sparvieri nel nido - Foto di Paolo Utmar |
O della scoperta di una nuova
garzaia in un laghetto privato (garzaie, altro argomento scottante, da non
affrontare con il caldo, eppure sarebbe auspicabile riuscire a raccogliere anche
in questo ambito i dati in tempo reale, svincolandoli dai personalismi che
portano generalmente ad una perdita di entusiasmo, condivisione e conoscenza.
Utopia? Pace, continueremo a dare il buon esempio, fino allo sfinimento…)
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Fritto misto in Garzaia, con Aironi guardabuoi, Marangoni minori & Co |
Se poi in quella stessa garzaia
compaiono i nidi di una specie aliena e temuta, è ancora più importante
comunicarlo a chi ha l’incarico di monitorare (ed a quanto pare, vista la
recente deroga ISPRA, di intervenire…).
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Ibis sacri nidificanti |
Magari al loro posto prima o poi
decideranno di nidificare anche gli AIRONI BIANCHI MAGGIORI che continuano
imperterriti a lustrarsi il piumaggio in attesa dell’evento, mentre gli AIRONI GUARDABUOI si controllano l'abbigliamento allo specchio (video di Paolo Zonta).
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Aironi bianchi maggiori in piumaggio ambiguo |
Che poi, le specie da temere non
sono soltanto gli alieni ed invasivi IBIS SACRI. Ormai ci sono squadroni di
creature con predatori scarsi e/o inesistenti che sono riuscite a fuoriuscire dall’equilibrio
naturale (grazie ovviamente alla sapiente creatura bipede ed alle sue (in)sensate
attività di manipolazione degli ecosistemi) generando battaglioni di demoni
ingordi, affamati e rapaci (più dei rapaci) che contribuiscono a loro modo a
decimare una biodiversità già allo stremo. Giusto per dire, ogni tanto
controllate che sul vostro tetto non ci sia una coppia di GABBIANI REALI alle
prese con le esigenze della prole…
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Gabbiani reali su un tetto |
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Gabbiani reali su un altro tetto |
Sempre in tema di nidificazioni
aliene, nei boschi delle colline friulane gli USIGNOLI DEL GIAPPONE continuano
la loro lenta espansione. Per l’ennesima volta tuttavia ci proviamo a sfatare
una leggenda metropolitana (anche se erano argomento del precedente post). Non
è affatto vero che “Le Valli del Natisone
sono la Roccaforte dell’Usignolo del Giappone”. Invito chi lo afferma a
farsi un giro nelle Valli del Natisone alla ricerca della specie in questione.
E’ vero che alcuni soggetti ogni tanto compaiono anche da quelle parti, ma la
Roccaforte è altrove. Forse tutto nasce da una semplice confusione
biogeografica, come a dire che tutte le colline a nord e ad est di Udine sono
Valli del Natisone. Basta mettersi d’accordo. Ah, a proposito, anche il
Natisone è ormai una leggenda. Trovarci acqua dentro è un miraggio quasi
ovunque.
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Usignolo del Giappone naturalizzato in FVG |
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Usignolo del Giappone naturalizzato e nidificante |
Ma insomma, sempre polemiche.
Avevamo detto di prenderci una pausa. E allora alziamo gli occhi al cielo e
vediamo cosa succede. I FALCHI PECCHIAIOLI per tutto il mese hanno continuato a
muoversi (in ritardo o nella norma, non ve lo so dire, di sicuro questi
movimenti fanno meno effetto delle reiterate segnalazioni prima dell’ultima
decade di aprile, inevitabilmente senza foto), però a fine mese pare che
abbiano deciso di cominciare a mettere su casa. Chissà se faranno in tempo.
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Falco pecchiaiolo alle prese con la stagione riproduttiva |
Poi ci sono le POIANE che anche
senza avere la Codabianca o le Calze fanno lo Spirito Santo tutte le volte che
vogliono.
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Dannate ed ingannevoli Poiane |
Ma non riescono minimamente a far
sfigurare il loro maestro chiaro mangia serpenti dalla testa enorme che durante
il mese si è fatto apprezzare ovunque e da tutti.
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Biancone - Foto di Niccolò Fagotto |
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Biancone - Foto di Paolo Utmar |
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Biancone con baffo serpentato - Foto di Bruno Delbianco |
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Biancone appeso al cielo |
Alzando gli occhi al cielo
potrebbe poi capitare di veder passare qualcosa in volo sulla pianura
pordenonese, forse anche attratti da un fruscio delle ali, e di scattare un
paio di foto che diventano il QUIZ di questo mese. Vi premetto che stavolta non
abbiamo la risposta. Certo, è un cigno. Ma quel collo così lungo, il becco che
sembrava chiaro, la coda che è lunga praticamente come le zampe, la testa che
pare triangolare con quella fronte così tirata… eppure quel fruscio delle ali,
quel segno nero che dalla base del becco sale verso l’occhio… Non ce la
sentiamo di sbilanciarci. Alexandra resterà senza la nostra conferma. A meno
che qualcuno di voi non trovi i dettagli necessari e sufficienti per dirci se
il CIGNO che le è passato sopra la testa era SELVATICO o REALE. A voi la parola.
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CIGNO sp. - Foto di Alexandra Mareschi
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CIGNO sp. - Foto di Alexandra Mareschi |
Poi, visto che ci siete, potete
cimentarvi anche con questa FOTO QUIZ. In questo caso la risposta la
conosciamo. Al solito, tra sette giorni avrete la soluzione.
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SOLUZIONE QUIZ - Foto di Paolo Zonta - Occhione sul capannone |
Tornando al CIGNO, fosse stato
davvero un selvatico sarebbe stata la rarità del mese. Sarebbe stata. Se non ci
fosse stata la zampata di Silvano in RNR Foce Isonzo (Go) lesto a catturare con
l’occhio e la macchina fotografica quella STERNA DI DOUGALL (prima per il FVG e
tra le poche confermate in Italia) di cui ora, grazie alla lettura dell’anello,
sappiamo nome cognome data di nascita e indirizzo di residenza. Tramite Paul
Tout: “Sterna di Dougall, inanellata
sull’isola di Coquet, Northumberland, GB il 07.07.2020”. Tenete gli occhi
aperti che potrebbe essere in vacanza nei dintorni.
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Sterna di Dougall - Foto di Silvano Candotto |
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Sterna di Dougall - Foto di Silvano Candotto |
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Sterna di Dougall con Beccapesci - Foto di Silvano Candotto |
Così come quell’AVERLA CAPIROSSA
che continua imperterrita a trascorrere le sue estati nel medesimo tratto del
medio Tagliamento. Con intenzioni ancora da chiarire.
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Averla capirossa - Foto e video di Pulotto |
https://youtu.be/DQYjmaKCFdM
Come quelle delle STERNE
ZAMPENERE che vagano inquiete per la laguna.
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Sterne zampenere- Foto di Marta Trombetta |
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Sterna zampenere - Foto Bruno Delbianco |
O quelle della GRU che a inizio
del mese gironzola spaesata per la RNR Valle Canal Novo (Ud).
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Fenicotteri e Gru - Foto di Angelo Formentin |
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Gru - Foto di Angelo Formentin |
Le RONDINI ROSSICCE invece le
loro intenzioni le hanno già palesate. E da tempo. Hanno sete!
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Rondine rossiccia versione libellula - Foto di Stefano Sava |
Già, l’acqua. Ormai scarseggia
ovunque. I limicoli nidificanti o di ritorno dal nord stentano a trovarne dei
rimasugli. E in quei medesimi rimasugli si impantanano anche altri animali…
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Pittima reale monozampa - Foto di Marta Trombetta |
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Combattente di ritorno dalla guerra - Foto di Marta Trombetta |
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Piro piro culbianco - Foto Bruno Delbianco |
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Beccacce di mare grandi e piccole - Foto di Bruno Delbianco |
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Beccacce di mare a colazione - Foto di Bruno Delbianco |
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Caprioli delle paludi |
Intanto, le BERTE MINORI
galleggiano perplesse domandandosi se anche l’Adriatico sia destinato a
prosciugarsi o se, al contrario, risalendo le falde acquifere esauste, il suo
livello raggiungerà presto le montagne, trascinandosi dietro le carcasse dei
nostri spiriti guida, le TARTARUGHE.
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Berte minori - Foto di Paolo Utmar |
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Ultima fermata per la Caretta del mare |
Non ci resta che andare ad esplorarle
queste montagne, prima che scompaiano. Stavolta restando in provincia (esiste
ancora?) di Udine. O magari in quella parte di provincia di Udine che una volta
era Veneto. Quel comune di Sappada che ancora non abbiamo davvero esplorato,
nella speranza che abbia in serbo per noi ancora qualche sorpresa.
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La montagna di fronte (con ospite) - Foto di Pulotto |
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Salamandra alpina in versione dinosauro |
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Chi l'ha Fatta? |
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Fatte non foste per essere sue |
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Saltimpalo in trasferta ad alta quota - Foto di Marta Trombetta |
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Crociere contorsionista - Foto di Pulotto |
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Crociere golosone |
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Fringuello alpino - Foto di Pulotto |
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Fringuello alpino - Foto e video di Pulotto |
https://youtu.be/nParCsro2Sw
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Picchio tridattilo - Foto di Pulotto |
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Picchio tridattilo - Foto di Pulotto |
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Picchio tridattilo - Foto di Pulotto |
https://youtu.be/CoQ8pbZODZc
Quando anche queste terre saranno
spoglie e resteranno silenziose dovremo affidarci ai nostri Dj preferiti “Campanari”
o “Anni ’80” che siano.
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Vita segreta di Dj Zamix - Foto di Gabriele Zamò |
O dovremo fuggire altrove, nelle
sconfinate pianure di un altro mondo, in una realtà da cartolina.
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Un altro mondo - Foto di Gabriele Zamò |
Ma per ora resistiamo,
resistiamo, resistiamo sforzandoci di sorridere. E chiudiamo con un
interrogativo del PiZonta sulla strategia adottata dai rapaci notturni per non
farsi investire: il boicottaggio) “Dulcis
in fundo mi chiedevo: Ma se nelle nostre credenze popolari la civetta porta
sfiga, il barbagianni cosa porta? Sì, perchè una sera di alcuni giorni fa,
assieme a Monica e nostro figlio Luca abbiamo deviato la strada del ritorno
verso casa per andar a Gufolandia. Eh
si! I miei cari cosi mi dicono quando esco di notte a cercar rapaci notturni. Bene,
l'altra sera ben due Barbagianni! Uno ci è passato davanti e dopo un km un altro
appollaiato sopra un irrigatore a bordo strada, tempo di inserire la retromarcia
ed osservarlo x quasi un minuto. Figo sì ,ma non so perché, proprio lì, in quel
momento, il cambio della mia panda ha smesso di funzionare! Mahhh…” (e chi trova la CIVETTA NANA allora?)
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Civetta nana sibilante |