E’ successo di nuovo. Che siamo
rimasti di nuovo spiazzati. Era già capitato due anni fa. Ci eravamo venuti a
trovare in una condizione del tutto nuova, alla quale non eravamo preparati,
che ci ha sorpreso e sconcertato e dalla quale siamo riusciti a riprenderci
(forse) con non poche difficoltà. Ed ora, a distanza di così poco tempo, è
successo di nuovo. Ancora una volta ci troviamo a fare i conti con un’intrusione
nel nostro privilegiato ed abitudinario Universo, tanto da mettere in crisi le
nostre certezze, le nostre convinzioni, il nostro ordine mentale, psicologico e
sociale. E se due anni fa il tutto aveva preso forma in un campo ai più poco
noto (https://tringa-fvg.blogspot.com/2020/04/resoconto-mensile-tringa-aprile-2020.html),
stavolta la SULA è entrata direttamente nei ripristini della Cona (RNR Foce
Isonzo – Go)! [Perché, a cosa stavate pensando?]
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Sula in volo su Oche lombardelle e selvatiche - Foto di Silvano Candotto |
Suvvia, è Carnevale, concedeteci
di cercare in mezzo al grigiore un insano spiraglio per un’ultima burla, almeno
fintanto che i rami spogli della desolata vegetazione non consentono alla
Colomba della Pace di nascondersi del tutto, anche se quella pare ormai la sua
vera intenzione. Sempre che non sia semplicemente un suo inefficace sosia, un
Colombaccio albino, e lei ormai sia migrata altrove da tempo.
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Il Fantasma della Pace |
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Il Fantasma della Pace |
Che poi, migrare, cosa migra più?
D’accordo, non è corretto generalizzare. Il fascino della migrazione (che
resiste) continua a coinvolgerci tutti, soprattutto quando si parla di stormi
vocianti e numerosi, come le migliaia di GRU che le vedette della laguna (Paolo
Utmar, Bruno Delbianco e molti altri) hanno visto transitare tra la seconda e
la terza decade del mese. Questa la testimonianza di Paolo.
“Sabato 19 sera mi telefona il prof. N. di Fiumicello che, come già in
altre stagioni, mi avverte del passaggio delle gru. Mi dice: sono in golena
verso sud. E' tardi ma vado sull'argine e le sento vociare in lontananza forse
celate dalla bruma serale. Il mattino seguente sono sull'argine e guidato dai
richiami le trovo sul greto dell'Isonzo mentre altre si sono già trasferite nei
campi adiacenti il fiume. Dopo poco partono verso est.”
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Gru - Foto di Paolo Utmar |
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Gru in volo sulla RNR Foce Isonzo (Go) - Foto di Silvano Candotto |
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Gru in volo verso le Alpi - Foto di Marta Trombetta |
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Le Gru ci controllano dall'alto |
Partono. Intanto loro partono.
Che siano GRU o CIGNI REALI, loro intanto partono, verso nord est. Cosa incontreranno
in questo loro viaggio? Strani volatili metallici con e senza ali spinti da
propulsori infuocati ed esplosivi? Non era forse meglio restarsene qui, dove
qualcuno pare apprezzare la loro presenza fino ad ingozzarli?
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Cigno reale con anello BPZ (Sloveno) che si ingozza |
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Cigno reale con anello BPZ (Sloveno) con ingozzatore |
Ma anche semplicemente restarsene
posati tranquilli e beati in mezzo ad un campo in mezzo alle oche, neanche
fossero Cigni minori, illudendo per un attimo l’osservatore.
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Cigni reali immaturi nei campi con le Oche lombardelle - Foto di Paolo Utmar |
E queste oche, anche loro in
partenza (tutte insieme nello scatto fantomatico del mago Silvano, che riesce a
catturare LOMBARDELLA MINORE ed OCA GRANAIOLA nella stessa inquadratura), che
compaiono poi sperdute negli stagni segreti dell’alta pianura, non li leggono i
giornali? Non si informano sulle ultime notizie?
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Oca lombardella minore e granaiola insieme alle lombardelle - Foto di Silvano Candotto |
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Oca selvatica smarrita nella media pianura - Foto di Luciano Silei |
E anche tu, graziosa MORETTA
CODONA, perché non ti soffermi con noi ancora un po’, invece di fremere all’idea
di tornare verso nord?
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Moretta codona - Foto di Marta Trombetta |
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Moretta codona pronti... |
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Moretta codona via! |
Intanto qui la terra già trema,
le pareti vibrano tutto il dannato giorno, le ruspe avanzano ovunque la Natura
presidiava le sue roccaforti residue, per l’umano bisogno di soffocarle e
sostituirle con il desolante nulla o il venerato cemento. Aprite la finestra e
lo vedrete.
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L'orizzonte che scompare |
Sulle barricate e sulle mura che
si sgretolano resistono stoici (ed insensati) i superstiti (mascherati) di un mondo
in frantumi, a combattere testardi le loro battaglie, mentre alle loro calcagna
si muovono astuti approfittatori pronti ad insinuarsi tra i litiganti (li
potete vedere nel video, nei panni delle Cornacchie grigie).
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Coppia di fagiani comuni sulle crepe del muro di casa |
Allargando la visuale sul campo
di battaglia, ecco però comparire le schiere degli opportunisti della prima ora,
con i gabbiani a farla da padroni, che siano multiformi GAVINE (impareremo mai
a riconoscere le sfumature delle sottospecie?), o GABBIANI COMUNI che
nascondono i loro intimi segreti dietro una zolla di terra, o brutti bruttissimi
orrendiformi (e temiamo sfortunati) GABBIANI REALI…
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Decinaia e decinaia di Gavine, con qualche intruso - Foto di Paolo Zonta |
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Gabbiano comune con anello YHS e lettera nascosta |
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Gabbiano reale orribiliformus |
… o quelli dell’ultimo minuto ma
ormai invasivi. A centinaia ad attendere il treno giusto. Per poi papparselo al
volo.
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Aironi guardabuoi in paziente attesa - Foto di Paolo Zonta |
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L'Airone guardabuoi e l'areoplanino - Foto di Paolo Zonta |
Dagli AIRONI GUARDABUOI agli IBIS
SACRI, il passo è breve e la filosofia la stessa.
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Ibis sacri - Foto di Paolo Zonta |
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L'ingordigia fatta Ibis Sacro - Foto di Paolo Utmar |
Per fortuna ogni tanto in mezzo a
loro, come un brutto meraviglioso anatroccolo, compare un solitario MIGNATTAIO,
a gratificare le peripezie del PiZonta tra Risorgive dello Stella e confini
comunali di Codroipo (Ud).
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Un Mignattaio alla conquista delle risorgive dello Stella - Foto di Paolo Zonta |
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Un Mignattaio alla conquista delle risorgive dello Stella - Foto di Paolo Zonta |
A proposito di confini comunali,
non ci siamo dimenticati dell’Atlante dei Nidificanti (e della Stagione Calda)
del comune di Udine 2021, anzi. La squadra Tringa è al lavoro per dargli una
forma definitiva, cercando di mettere tutte le componenti al posto giusto, nel
nuovo ordine universale e sistematico. Ma almeno sul fanalino di coda, lo
ZIGOLO NERO, siamo tutti d’accordo.
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Atlanti comunali - Udine - I Nidificanti e la Stagione Calda 2021 |
Che poi, per quanto si faccia il
possibile per essere tempestivi ed aggiornati, non passa giorno che non tocca
fare i conti con qualche novità (ad ulteriore testimonianza che simili lavori
devono essere realizzati e condivisi in tempo reale, altrimenti perdono di
valore e significato). E così, visto che febbraio è mese buono per i picchi (grazie
a Marta, attendiamo a breve sul sito Feisbuc della Regione FVG un contributo Tringa
su questo argomento https://www.facebook.com/regione.fvg.it/
), con i più piccoli PICCHI ROSSI MINORI già pronti a cercarsi casa (che siano
a Udine, o lungo il Venchiaruzzo (PN) pedinati da Niccolò o ad Osoppo, dove li
trova Luciano a contendersi i rami sommitali con degli sperduti e spaesati
CROCIERI), ed i PICCHI ROSSI MAGGIORI che riflettono perplessi sul loro futuro,
attirati apparentemente dai cavi più che dalle cavità…
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Picchio rosso minore - Foto di Luciano Silei |
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Crociere in vacanza ad Osoppo - Foto di Luciano Silei |
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Picchio rosso maggiore su trespolo metallico |
… nel bosco golenale del Torre a
Udine si materializza la sorpresa che ci costringe ad aggiornare in diretta la check list comunale. E più il nuovo
ospite tenta di nascondersi (ce la mette davvero tutta), più attira la nostra
attenzione. Le testimonianze fotografiche non gli concedono scampo. Benvenuto
PICCHIO ROSSO MEZZANO, ti aspettavamo con trepidazione!
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Picchio rosso mezzano che tenta di passare inosservato |
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Picchio rosso mezzano che tenta di passare inosservato |
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Picchio rosso mezzano che tenta di passare inosservato |
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Picchio rosso mezzano che tenta di passare inosservato |
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Benvenuto Picchio rosso mezzano |
Restando in tema di Picchi, ma
variando sul tema, ci soffermiamo su una spigolatura, in questo mondo di
inganni e di apparenze. Perché siamo tutti consapevoli che nel mondo animale,
in particolare tra i pennuti, esistono degli abili imitatori. Certo lo Storno,
la Ghiandaia, la Cannaiola verdognola, come no. E poi ci sono quelli che hanno
vocalizzi tra loro simili e che ci ingannano inevitabilmente, per quanto ci
illudiamo di saperli riconoscere. Così il Forapaglie castagnolo diventa una
Cannaiola, lo Spioncello una Pispola (e viceversa), il Fanello uno Zigolo della
Lapponia e la Ballerina bianca un Luì di Hume (per i curiosi, potete cercare su
ornitho.it alcune registrazioni di “quest’ultima
specie” [non tra i dati del FVG] ed ascoltandole attentamente vi accorgerete
che “quest’ultima specie” forse non è quella registrata…). Poi però ce ne sono
altri, in grado di emettere dei richiami vari ed avariati, soprattutto avariati.
Prenderne atto dovrebbe aiutarci ad avere consapevolezza che i nostri sensi
sono davvero limitati e che lo è anche la nostra conoscenza delle potenzialità
degli esseri viventi. Tutto questo per aiutarci ad essere umili, ad evitare di
commettere errori e di sbilanciarci soprattutto nella determinazione di specie
rare quando gli elementi a disposizione non sono “univoci”, anche se noi siamo convinti
che lo siano. So che qualcuno di noi su questo fronte è ormai irrecuperabile,
ma io ci provo lo stesso, con questo esempio. Tra le specie che emettono
regolarmente versi vari (e talvolta avariati) c’è il PICCHIO MURATORE.
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Picchio muratore |
Stavolta però l’inganno è un
danno collaterale. Avrei voluto proporvelo come quiz acustico di questo mese,
ma vi risparmio il tormento consegnandovi direttamente la soluzione. Però ve la
contestualizzo. Immaginatevi di trovarvi in un incolto, con un unico cespuglio
di rovo fitto. E di sentir provenire dall’interno del cespuglio il verso che
trovate al prossimo link senza riuscire a vedere chi lo emette. La
registrazione non è delle migliori, ve lo concedo, ma ascoltanda ad occhi
chiusi il vostro orecchio (non imbrogliate!) suggerirebbe un’unica univoca
risposta. PICCHIO MURATORE. Uno dei suoi tanti richiami, certo, non il più
rappresentativo, ma di sicuro lui. L’ambiente non è assolutamente il suo, ma le
bestie sono imprevedibili. Quando poi l’animale compare sulla cima del
cespuglio, continuando ad emettere il suo richiamo, i vostri occhi per un
attimo cercano di vedere quello che il vostro cervello sta chiedendo loro di
vedere, ma non ci riescono. La risposta è un’altra, dovete rassegnarvi.
https://www.ornitho.it/index.php?m_id=54&id=20741427
Tutto questo per dire che non
siamo infallibili. E che anche se ci mettiamo tutta la nostra buona volontà, ci
sarà qualcosa che farà il possibile per mettere in dubbio le nostre certezze.
Non ci resta che continuare comunque a dare il buon esempio, in un mondo arrogante
ed ostile che non sembra concedere spazio nemmeno ai sotterfugi del GATTO
(SELVATICO) e della VOLPE.
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Gatto selvatico (annegato a pochi metri dalla Volpe) |
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Volpe (annegata a pochi metri dal Gatto selvatico) |
Sembra. A meno di non riuscire a
percepire gli sporadici segnali di vita che la Natura ancora ci lancia, prima
di essere travolti definitivamente da orde di bruti ed irsuti invasori (e dalla
pestilenza suina che si portano
appresso).
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La folle avanzata a testa bassa dei Cinghiali - Foto di Paolo Utmar |
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Cinghiale travestito da canneto |
Piccoli segnali della vita che resiste,
sopravvive, si risveglia, si insinua lungo i sentieri della notte (nella RNR
Foce Isonzo più che altrove… con in ordine di comparsa: Puzzola, Tasso, Gatto
Selvatico, Sciacallo dorato…Video di Matteo De Luca)
Piccoli segnali. Talvolta
piccolissimi. Percepirli. Allertare tutti i nostri sensi. Ed essere pronti a
cogliere l’attimo. Con un inaspettato e spettacolare balzo. Verso la primavera?
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Gatto selvatico - Foto di Matteo De Luca (con lo zampino di Matteo Skodler) |