E siamo ancora qui, intrappolati
in questo eterno fermoimmagine. Ma davvero, dove pensavamo di andare? Immobile
intorno a noi l’Universo, congelato in un istante senza tempo e senza
movimento. A passi incerti e timorosi proviamo ad esplorare comunque fiduciosi
questo catastrofico scenario, sovrastati da un’atmosfera umida, grigia,
ovattata. Ed in questo silenzio ci perdiamo. I nostri sensi vacillano. Forse la
nostra vista è solo offuscata, perché (giuro) gli occhiali sono andati persi
mentre sovrappensiero percorrevamo i cespugli, ed ora non riusciamo ad
intravedere nulla. Forse il nostro udito è frastornato dai pensieri irrazionali
che frullano nella mente dell’umanità che ci circonda, ma tutto ciò che
percepiamo è solo e soltanto il fruscio dei nostri passi. Un sortilegio ha intrappolato
la vita, annientandola, o quanto meno nascondendola ai nostri desideri. Un
dannato sortilegio. Lo stesso che ci impedirebbe di condividerla con gli altri,
nel momento in cui dovessimo incontrarla. Lo stesso dannato sortilegio che ci
ha intrappolati in questo eterno fermoimmagine.
Tuttavia non demordiamo. Qualcuno
tra di noi è più scaltro, più testardo, più ostinato. Persiste ciecamente nella
sua indagine, anche quando le risposte stentano ad arrivare, come se da Udine a
Siracusa i passeriformi non si fossero davvero estinti, ma semplicemente
avessero deciso di nascondersi. E non importa se non sarà uno Zigolo di
Lapponia (argh!!! Ciau Gius!) quello stanato al prossimo passo, basta che sia un indizio,
un segnale, un messaggio. Che non è (ancora) tutto finito. Anche se la luce sta
calando e si approssimano le tenebre. Ed è proprio così che PiZonta riesce a
svelarci un arcano segreto. Una visione mistica ed inaudita. Di quelle che non
ti aspetteresti davvero. Di quelle che, per altro, si prestano facilmente ad
ambigue interpretazione. Perché in questo uggioso periodo storico, in cui il
destino dei passeriformi ci è oscuro, qualcuno potrebbe fraintendere una simile
notizia “Trovato il rifugio di centinaia di sfuggenti PASSERE SCOPAIOLE!”. Ecco.
Adesso cerchiamo di non distrarci e concentriamoci sul lato avifaunistico.
Perché dubito che a chiunque di voi sia capitato qualcosa di lontanamente
simile. Centoventi, centocinquanta PASSERE SCOPAIOLE insieme. Vederne dieci o
quindici nello stesso incolto è già un’osservazione notevole, ma
centocinquanta? Davvero, il video merita di essere visto, soprattutto quello al
link su youtube (cliccate sul link). Preceduto dalle immagini del contesto in cui ogni sera si
ripete l’assembramento.
|
Foto di Paolo Zonta |
|
Foto di Paolo Zonta |
|
Foto di Paolo Zonta |
Non meravigliamoci se poi nei
dintorni si radunano a banchettare Sparvieri e SMERIGLI. Ed anche in questo
caso PiZonta non si lascia cogliere impreparato (i video sono suoi).
|
Foto di Paolo Utmar |
|
Foto di Paolo Utmar |
Nessuna rarità dunque, ma nuove conoscenze, nuove informazioni, nuovi comportamenti che non conoscevamo. E la condivisione in diretta di tutto questo. E’ la strada che abbiamo scelto. Per nutrire lo spirito (che qualcuno si azzarda ancora a chiamare entusiasmo e passione) che respira flebile dentro di noi, prima che la costante mortificazione degli immutabili controllori lo soffochi. Così anche la notizia del primo svernamento di TORCICOLLO in Riserva Naturale Regionale Valle Canal Novo a Marano Lagunare (Ud), osservato da Glauco e Renato, può raggiungerci in tempo reale. Non è meglio vivere nel modo migliore possibile gli istanti presenti piuttosto che crogiolarsi nelle esperienze immemori, mistificate e datate? Anche solo per piccole, piccolissime soddisfazioni, come quella di osservare un minuscolo LUI’ PICCOLO dal verso SIBERIANO che zampetta confidente sul terreno congelato a pochi metri da noi (sempre PiZonta).
|
Foto di Paolo Zonta |
|
Foto di Paolo Zonta |
|
Foto di Paolo Zonta |
Ma ci
accontentiamo anche dell’ultimo infreddolito SALTIMPALO, o della CIVETTA che ci
osserva dal suo improbabile nascondiglio, o di quel sempre elegante CORVO
COMUNE tuttavia sempre meno comune.
|
Foto di Paolo Utmar |
|
Foto di Paolo Utmar |
E intanto scorre via il mese di gennaio, senza passeriformi (anche le mangiatoie di Skody tentennano), e gli uccelli acquatici che dovrebbero farla da padrone, sebbene sottotono in questo anno di restrizioni. Le immagini che ci arrivano tramite Silvano e Matteo dalla Riserva Naturale Regionale Foce Isonzo (Go) sono sempre particolarmente accattivanti e seducenti, per quanto al momento al di fuori della nostra portata, dall’AQUILA DI MARE all’OCA LOMBARDELLA MINORE, dalla MORETTA CODONA alle OCHE COLLOROSSO.
|
Foto di Silvano Candotto |
|
Foto di Matteo De Luca |
|
Foto di Matteo De Luca |
|
Foto di Silvano Candotto |
Ci prendiamo tuttavia la libertà
di seguire Paolo (Utmar) nel suo personale censimento 2021, accompagnati dal
suono delle sue parole.
“Dal diario di un vecchio censitore. Quest'anno per me ricorre il quarantesimo censimento consecutivo ed è forse tempo di bilanci che però rimando al 2031. Nonostante le incertezze del momento è sempre una bella attività che ti porta in posti dove non vai normalmente un pò come i punti del Mito. E le sorprese o le conferme arrivano e ve ne racconto qualcuna. Le molte, circa 300, COLOMBELLE presenti nei pressi della valle Belvedere ad Aquileia. Si tratta di un'Azienda Faunistico Venatoria dove il divieto di accesso è effettivo e i columbidi si vedono prevalentemente lontano dalle strade pubbliche, inoltre sono estremamente diffidenti e s'involano molto da lontano iniziando a volare in stormo compatto come in presenza di un rapace per poi allontanarsi. Poi viene il fischione del fossato di Palmanova, non messo benissimo ed in un posto incongruo che mi ha fatto pensare alla caducità delle cose terrene e i nostri continui travagli "si sta come un FISCHIONE nel fossato di Palmanova" (o come un FISTIONE TURCO nel campo di golf di Grado, n.d.r.). Infine i molti PIVIERI DORATI di quest'anno non solo a Terranova ma anche nei pressi del Tagliamento tra Latisana e Bevazzana, contattati due volte con le pavoncelle in una zona che spesso è deludente per gli acquatici. Che dire poi degli ibridi del golf club di Lignano o dell'ANATRA MARMORIZZATA di valle Pantani, per non parlare dell'IBIS SACRO che improvvisamente è divenuto il ciconiforme più abbondante in alcune zone: la natura è varia ma anche noi ci mettiamo del nostro.”
|
Foto di Paolo Utmar |
|
Foto di Paolo Utmar |
|
Foto di Paolo Utmar |
|
Foto di Silvano Candotto |
|
Foto di Paolo Utmar |
|
Foto di Paolo Utmar |
Ulteriori segnali anche questi
che il contesto intorno a noi evolve. E che dovremmo adattarci al cambiamento,
invece di fossilizzarci nel perpetuare pedissequamente le strategie del
passato. Così ci accorgeremmo che esistono ambienti inesplorati, come il comune
di Udine (dove continua la raccolta dati per la Stagione Fredda 2020-2021, con
poco meno di cento specie contattate…), che offrono risorse che ci stanno
sfuggendo sotto il naso.
|
Due Mesi di Stagione Fredda in Comune di Udine - elaborazione di Pulotto e Marta Trombetta |
Centinaia e centinaia di uccelli acquatici svernanti
di oltre 20 specie che non rientreranno in nessun censimento. Una zona umida
mai considerata che racchiude più specie ed individui, per esempio, di tutte le
altre incluse nel contesto dell’alta pianura e della montagna. Dagli oltre 350
AIRONI GUARDABUOI del dormitorio urbano ai MARANGONI MINORI, dal PORCIGLIONE
alle decine di elusive BECCACCE, dalle ALBANELLE REALI fino ai Gabbiani che
frequentano il territorio, concentrandosi in un pre-roost di centinaia di
individui nella zona industriale poco a sud del confine comunale.
Che poi,
concentrandosi proprio su di loro, qualche sorpresa spunta fuori. Così. in
mezzo alle centinaia di GABBIANI COMUNI comparsi negli ultimi giorni del mese
si possono leggere anelli di individui provenienti da Croazia, Polonia,
Repubblica Ceca... E sperduti nei campi a rincorrere i trattori nascosti dalle
asperità del terreno potrebbero spuntare un GABBIANO REALE NORDICO qui, uno
ZAFFERANO là, ma soprattutto diversi di quei GABBIANI REALI PONTICI che nella
maggior parte dei casi sfuggono all’inevitabile fretta del censitore (con un ringraziamento per le consulenze a Luca Bonomelli, Alessandro Sartori, Alex Boldrini, Andrea Cusmano, Menotti Passarella e tutti gli altri dei gruppi feisbuc Anelli Colorati & Migrazioni e Gabbiani Gulls).
E invece niente. Restiamo lì ad
annusare l’aria che cambia intorno a noi, senza assaporarla. Incuriositi,
forse, ma testardi, nella nostra ristagnante canaletta.
Mentre l’universo congelato vede
la vita migrare altrove e noi, intrappolati nelle nostre scarpe, la lasciamo
andare.